Archive for the 'LA NOSTRA SALUTE' Category

02/09/2022

 

 

 

 

La  acondroplasia è una malattia ereditaria?  Cosa dicono le ultime notizie riportate dai corsi di aggiornamento?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

 L’acondroplasia è ancora una malattia ereditaria,  è nota anche come controdistrofia fetale dello scheletro osseo.  È caratterizzata da un’alterazione patologica delle cartilagini d’accrescimento e dei processi di ossificazione.  Con questa patologia le ossa restano tozze,  corte,  in particolare quelle degli arti,  ma vengono interessate anche le ossa craniche con deformazioni tipiche della fronte e del naso.  Chi ne è affetto è un falso nano, e non presenta disturbi a carico delle ghiandole a secrezione interna,  né diminuzione delle capacità intellettuali. Questa affezione si trasmette spesso con carattere dominante,  ma ne sono stati descritti casi apparentemente isolati.  Elena  Lasagna con la collaborazione di medici specialisti.

 

Dimmi se d’ invidia si può guarire?  Non ho sbagliato articolo vero?   Grazie!  Patty

 

No,  non abbiamo sbagliato articolo,  perché ci sono due tipologie di invidia:  quella neutra ossia normale e quella cattiva patologica che porta alla distruzione chi la prova e anche a chi è invidiato.  Io non riesco ad immedesimarmi con chi ha questo tipo di invidia,  in questa c’è odio puro una cattiveria o meglio dire una crudeltà fuori misura che sconfina poi nella patologia e a volte nell’omicidio.  Quell’invidia innocua che si può provare perché vorremmo avere subito quello che magari una persona si è fatta durante tutta una vita,  così senza odiare e senza pensarci troppo,  da quella  si può guarire.  Mia nonna diceva sempre:  ” ama le cose belle ma non invidiare mai nessuno con odio! ”   Accanirsi contro qualcuno che ha più di noi è distruttivo!    Provare ammirazione e godere del piacere degli altri,   competere onestamente è costruttivo, solo così potremo vedere i nostri sogni realizzati per sempre.  Elena  L.

 

03/09/2022

 

Non riesco a trovare una spiegazione vera  e in poche parole della “pallestesia” .  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Diciamo che la “pallestesia” è una forma di  sensibilità vera,  cioè oggettiva e anche profonda a localizzazione ossea,  detta anche sensibilità “osteoperiostea,  caratterizzata da un particolare senso di trepidazione quando viene appoggiato su un osso superficiale un diapason in vibrazione.  Risulta alterata nelle lesioni distruttive dei cordoni e delle radici nervose posteriori,  della corteccia,  del centro ovale e della capsula interna.  Elena  L.  (più stringato di così!)

 

07/09/2022

 

 

Che cos’è il piretogeno,  non ho trovato granché.  Grazie!  Marco di Patty

 

 

È un agente chimico o biologico,  che introdotto nell’organismo provoca l’aumento della temperatura corporea.  Questa proprietà è caratteristica di alcuni componenti proteici e polisaccaridici dei batteri patogeni,  i quali provocano ipertermia e dilatazione dei vasi sanguigni agendo sia a livello dei centri nervosi sia a livello periferico.  Sostanze pirogene si formano anche in seguito alla distruzione di germi di per sé non piretogeni.   Ciò avviene ad esempio:  in seguito alla sterilizzazione  mediante calore di medicinali contenuti in fiale inquinate da microrganismi. La farmacopea ufficiale vieta l’immissione in commercio di medicamenti in fiale che contengono questi piretogeni e a tale proposito prescrive speciali controlli biologici da effettuare su ogni partita di prodotti in fiale e sterilizzati.  Negli animali di laboratorio effetti piretogeni esercitano anche l’adrenalina e la serotonina,  quando vengono applicate in alcune zone del cervello.  Alcune sostanze con effetto piretogeno trovano trovano impiego in medicina per il trattamento dei disturbi vascolari periferici, per provocare almeno temporaneamente l’aumento della circolazione sanguigna in alcuni distretti vasali.  Elena  L.

 

 

11/09/2022

 

Cosa ne pensi tu della sensibilità?  È in tutti gli esseri umani o in certe persone non è presente?  Le persone sensibili sono più forti o più deboli?  Grazie!  Marco e Patty

 

Rispondo a questa domande domani;  ora sto uscendo con Linda e  Robert ,  ciao!  Buona serata anche a voi.

 

13/09/2022

 

La sensibilità è percepire attraverso stimoli di vario tipo,  informazioni relative allo stato e ai cambiamenti delle condizioni interne ed anche ambientali.  Dalla stimolazione dei recettori nascono questi segnali sensitivi,  che in alcuni casi sono posti in organi e apparati come la vista,  l’olfatto il gusto, l’udito,  e in altri casi sono situati alla superficie del corpo o nella compagine degli organi recettori,  presso-tattili,  dolorifici,  termici o propriocettori.  Come ben sappiamo nei recettori periferici gli stimoli vengono trasformati in impulsi che  lungo i nervi sensitivi corrono verso i centri nervosi superiori.  Il riconoscimento della natura dello stimolo sensitivo avviene a livello dei centri nervosi.  L’attivazione di un determinato gruppo di fibre afferenti,  in qualsiasi modo venga ottenuta,  determina costantemente la sessa sensazione.  la sensibilità tattile,  dolorifica,  termica relativa alla faccia fa capo a una via afferente che ha il suo primo neurone nelle cellule gangliari del ganglio trigeminale di Gasser e il secondo neurone del nucleo sensitivo del nervo trigemino ,  da cui parte un fascio che sale al talamo confondendosi con il lemnisco mediale.  Per quanto concerne le vie  afferenti della sensibilità gustativa,  è ormai noto che esse confluiscono nel nucleo del fascicolo solitario attraverso il nervo vago,  il glosso faringeo e il  trigemino. Poi per quel che riguarda le vie olfattorie hanno un comportamento del tutto diverso dalle altre vie afferenti.  Esse raggiungono direttamente la corteccia cerebrale senza interrompersi nel talamo.  Al talamo si riconosce una funzione molto importante riguardo alla sensibilità.  Esso costituisce una stazione cui giungono le fibre della sensibilità generale,  visiva e acustica prima di proiettarsi nelle rispettive aree sensoriali della corteccia.  Nel talamo avviene una prima valutazione,  approssimativa delle informazioni sensitive,  specie per quanto concerne la sensibilità dolorifica.  Le vie sensitive dopo la stazione talamica,  fluiscono bilateralmente in un’estesa area della corteccia cerebrale,  detta area sensitiva disposta nella regione posteriore alla scissura di Rolando.  Le localizzazioni dell’area sensitiva sono state determinate non in base ai caratteri morfologici della corteccia,  in base  a procedimenti sperimentali,  la stimolazione di un recettore o di una via sensitiva provoca l’insorgenza di un potenziale elettrico nella zona della corteccia che riceve la via afferente di quel recettore.   Questo potenziale può essere  derivato con un elettrodo posto sulla corteccia stessa o anche esternamente sulla superficie del capo.  Così facendo è possibile ottenere una mappa delle localizzazioni corticali sensitive estremamente precisa,  per quanto riguarda la sensibilità tattile.

Poi la sensibilità ci fa sentire vivamente le emozioni,  gli affetti,  i sentimenti,  di tutte le cose che esistono non soltanto intorno a noi ma ovunque esse siano. Ricordati sempre che le persone con una sensibilità notevole sono e saranno sempre le più forti.  Elena  L.

 

15/09/2022

 

 

Il termine “Spastico” in medicina cosa significa veramente?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

La parola “spastico”  in anatomia e in medicina significa che è caratterizzato da uno spasmo.  Oppure si può anche dire colui  che  è affetto da paresi spastica,  in particolare a quelle dovute a encefalopatie infantili.  La spasticità è una patologia caratterizzata da ipertono di uno o più muscoli.  Si manifesta appunto con maggior frequenza in seguito a lesioni dei neuroni motori centrali,  del sistema piramidale,   irritativo di questi elementi:  e sembra che sia l’espressione di uno stato irritativo di questi elementi:  gli arti si presentano rigidi,  resistenti alle manipolazioni passive,  con scosse cloniche e riflettività profonda di notevole entità.  Elena  L.

 

16/09/2022

 

Il T.B.C. è l’abbravviazione di tubercolosi;  mentre il T.C.D.D a che cosa corrisponde?  Grazie!  Marco di Patty

 

Il TCDD (senza i puntini ) è il simbolo con cui viene indicato un composto organico,  la 2,3,7,8, tetracloro-di benzo-p-diossina,  che si forma a elevate temperature durante i processi di sintesi industriale di alcuni fenoli alogenati,  come l’esaclorofenolo o il triclorofenolo,  che si usano come diserbanti o come antiparassitari.  La dose può essere letale se si arriva o addirittura si supera  (DL ) è stata calcolata nella misura di 0,006 mg per k. di peso corporeo nella cavia,  e di 0,115 mg/kg nei conigli.  In genere si considera contaminato un terreno o un’area in cui la diossina sia contenuta in quantità superiori a 0,01 parti per milione.  L’intossicato  grave da TCDD accusa questi sintomi: stanchezza anoressia,  nausea,  disturbi gastro-enterici,  ipotensione, alterazione a carico del sistema nervoso centrale e disturbi del ritmo cardiaco.  Mentre i disturbi per la tossicità della diossina a concentrazioni subletali sono: l’acne,  alopecia,  ipertricosi,  disturbi della funzionalità epatica e renale,  disfunzioni tiroidee,  diminuzione della capacità riproduttiva,  sensibilità olfattiva,  alterazioni dell’udito,  ecc.  Si considera che la diossina sia un potente veleno teratogeno.  Elena L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13/06/2022

 

 

 

A quale età ci si ammala di prolasso?  Quali sono gli organi colpiti?  Grazie!  Patty.

 

Il prolasso è la fuoriuscita di un organo o di una sua parte dalla cavità in cui esso è contenuto,  e quindi non c’è un’età e non tutti si ammalano di questa patologia.  Può succedere per cedimento dei tessuti connettivi che lo sostengono:  può avvenire se i tessuti sono rilassati,  oppure potrebbe essere dovuto ad un parto o un aborto  con metodo di aspirazione e altro.  I casi più frequenti di prolasso,  non riguardano solo la vescica ,  l’utero e la vagina,  ma può succedere anche al retto,  che una sua parte dalla cavità in cui è contenuto fuoriesca attraverso un’apertura naturale per eccessiva lunghezza dei suoi legamenti.  Il prolasso rettale consiste nella fuoriuscita di un segmento più o meno lungo del retto attraverso lo sfintere anale.  Mentre il prolasso dell’utero avviene con la discesa in vagina di questo organo,  che spesso trascina con sé la vescica e la vagina.  Lo stiramento della vescica verso il basso determina l’apertura permanente dello sfintere vescicale e di conseguenza,  avviene l’incontinenza urinaria,  si riscontra in una parte di donne pluripare sia giovani che di media età;  si risolve con la terapia chirurgica.   Elena L.

 

 

14/06/2022

 

Parlami dell’artrosi,  è vero che col passare degli anni ci ammaliamo tutti di questa patologia?  Sono più colpite le persone che vivono in paesi caldi o in paesi freddi?  Grazie!  Patty

 

Chi si ammala di artrosi non guarisce del tutto,  si può tenere a bada la malattia,  curandosi per non sentire dolori,  ma comunemente avanza in quasi tutte le persone con l’avanzare dell’età.  Interessa primitivamente le cartilagini articolari con conseguente neoformazione di escrescenze ossee lungo i margini dell’articolazione.  In relazione ai diversi momenti eziopatogenetici si possono descrivere e differenziare tre diverse forme di artrosi: 1 artrosi cronica e degenerativa primaria classica,  determinata da usura delle cartilagini articolari.  Rappresentano fattori coadiuvanti l’accumulo di rifiuti metabolici nella cartilagine fondamentale e l’alterazione del circolo vascolare dell’articolazione;  spesso è presente anche l’ipertensione.  Questa forma colpisce soprattutto le ginocchia,  le articolazioni dell’anca,  e delle vertebrali,  predilige,  in modo tipico l’età adulta e avanzata senza distinzioni fra i due sessi.  2  L’ artrosi cronica secondaria,  un gruppo di artrosi per lo più a localizzazione distrettuale che sono l’espressione di un  modificato metabolismo organico.  Tali artrosi sono in rapporto all’esistenza di processi morbosi  primari come :  gotta,  alcaptonuria,  di turbe trofiche  conseguenti  ad alterata regolazione circolatoria,  nervosa,  endocrina,  enzimatica.  Possono influire sull’eziopatogenesi di queste artrosi anche fattori traumatico infettivi in grado di modificare il biochimismo della cartilagine diartrodiale.  3  Artrosi cronica neuropatogena,  insorgono secondariamente a forme neurologiche prolungate che finiscono con il modificare le funzioni trofiche del sistema nervoso centrale.  La terapia delle varie forme di artrosi può essere farmacologica,  fisica con ultrasuoni,  termale,  ortopedica e dietetica.   in quanto a colpire di più le zone calde o fredde non ha nessuna rilevanza,  ma è lo stile di vita che si conduce a determinare la differenza.    Elena  L.

 

 

15/06/2022

 

Qual è la differenza tra artrosi e artrite?  Grazie!  Marco di Patty

 

L’artrite è un processo di tipo infettivo infiammatorio che colpisce le strutture anatomiche di un’articolazione.  In rapporto al decorso,  si differenziano  artriti acute,  subacute e croniche.  E in rapporto al numero di articolazioni interessate si hanno monoartriti quando l’articolazione colpita è una soltanto e ovviamente poliartriti quando quando le articolazioni coinvolte sono diverse.  Le artriti si distinguono in:   1)  Artriti infettive,  che possono rappresentare una complicanza di forme morbose di carattere generale.  La sintomatologia di queste forme è prevalentemente rappresentata da dolore a livello dell’articolazione o delle articolazioni colpite,  con versamento sieroso e blocco delle articolazioni.   2) Artriti gonococciche,   che rappresentano una delle complicazioni più frequenti dell’infezione gonococcica e possono manifestarsi anche in portatori di prostatiti,  cerviciti,  salpingiti o proctiti croniche gonococciche.  La sede più colpita è il ginocchio,  poi il collo del piede, le dita e gli alluci,  l’anca,  il polso,  il gomito,  e la colonna vertebrale.  La sintomatologia risulta molto varia in rapporto alla fase della malattia e alla localizzazione.  Le due manifestazioni più importanti sono l’artralgia e l’idrarto,  nelle forme acute;  con la deformazione articolare in  quelle cronicizzate.  3  Artriti tubercolari,  conseguenti alla contaminazione articolare da parte del bacillo di Koch.  Queste forme si contraddistinguono dalla produzione di fungosità,  con tendenza alla suppurazione e invasione progressiva degli elementi articolari.  La sintomatologia è caratterizzata da un inizio subdolo,  che non ha quasi nessuna importanza,  ma poi seguono dolori costanti,  i movimenti sono difficoltosi,  contratture muscolari ecc.  Poi ci sono anche artriti di natura allergica con manifestazioni artritiche in corso di malattie autoimmunitarie.  E le artriti reumatoidi  vale a dire artriti deformanti  da malattia reumatoide.  Non bisognerebbe denominare artriti alcune forme di artrosi.  Elena  L.

 

 

16/06/2022

 

Come s’infiamma l’arteria aorta?  E di quale grado?  Perché i miei coetanei e compagni di corso dicono di no!  Grazie!  Marco di Patty

 

 

L’infiammazione dell’aorta può essere acuta o cronica.  L’infiammazione acuta si può sviluppare in seguito ad uno stato infettivo,  che determina in un primo tempo,  un’endocardite,  e secondariamente un’aortite,  infatti l’endotelio del rivestimento aortico non è che un prolungamento di quello endocardico e  valvolare.   Tra le forme acute troviamo anche le forme maligne, meglio dire ad andamento maligno perché sostenute da uno stato setticemico causato da febbre puerperale e da malattie infettive.  Quelle ad andamento più benigno che sono sostenute da altre infezioni come la sifilide e da reumatismo articolare acuto.  I sintomi con i quali si manifestano le prima forme si possono confondere con quelli della malattia di base,  in più con un dolore oppressivo retrosternale.  A volte si possono manifestare embolie,  per mobilizzazioni di frammenti di vegetazioni settiche,  che danno luogo a fenomeni gangrenosi o infartuali a distanza.  per le seconde,  il quadro sintomatologico comprende il dolore retrosternale,  che talvolta assume i caratteri di vere crisi anginose,  con lievi difficoltà respiratorie,  palpitazioni,  lipotimia.  Tra le forme di infiammazione cronica abbiamo soprattutto l’aortite arteriosclerotica e le conseguenze della lue non curata o mai curata.  La sintomatologia in questi casi è più sfumata e va da un modesto senso di oppressione retrosternale a lieve difficoltà respiratoria,  talvolta a disturbi della fonazione,  per il coinvolgimento compressivo del nervo ricorrente di sinistra.  Elena  L.

 

N. B.  Tutto quello che scrivo negli articoli di  “La nostra salute” è controllato da due medici in gamba,  vale a dire con molti anni di esperienza:  il dott. Robert e sua moglie Linda

 

 

  Elena  Qualcuno si è anche chiesto perché quando si parla di loro due,  metto sempre in primo piano il nome del dott.  Robert e non della dottoressa Linda.  Il perché è semplice é lei la dottoressa Linda che vuole così,  anche perché è una donna straordinaria,  io non faccio altro che rispettare  questa sua decisione.

 

 

17/06/2022

 

 

L’agopuntura si fa ancora?  È una moda o le cure con l’agopuntura sono efficaci?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

L’agopuntura è un metodo terapeutico antico quanto il mondo o quasi.  Si basa su principi filosofici e su particolari nozioni anatomo-fisiologiche,  che tende mediante l’infissione transcutanea di aghi,  a prevenire e anche a risolvere gli stati morbosi.   L’agopuntura è nata in cina e sembra risalire al terzo millennio a.C.,  ancora oggi è ufficialmente riconosciuta e insegnata nella repubblica popolare cinese.  Secondo la dottrina fondamentale,  anche l’omeostasi che condiziona la sopravvivenza del nostro organismo è legata,  come tutto l’universo all’equilibrio alternativo delle due forze Yang e Yin una cosmica e l’altra terrestre.  Queste energie scorrono nel corpo  lungo una serie di piccole cavità cutanee alle quali  corrispondono in superficie determinati punti  che il medico praticante l’agopuntura ovviamente deve saper riconoscere.  L’allineamento ideale di questi punti consente di disegnare sul corpo delle linee irregolari,  che nel linguaggio occidentale sono note come meridiani:  ne ricordiamo dodici per lato, ognuna legata a un’entità anatomo-funzionale particolare,  e due mediane,  anteriore e posteriore,  in relazione a importanti funzioni organiche e psichiche.  Punti e meridiani non hanno nessuna corrispondenza con le nozioni anatomiche e fisiologiche della scienza occidentale.

 

l’agopuntura viene praticata con uno o più dei nove aghi di acciaio o di rame he la scienza cinese ha da secoli determinato nella foggia e nelle dimensioni.  L’uso di aghi d’oro e di argento è solo un arricchimento occidentale su basi essenzialmente suggestive.   L’ago prescelto viene infisso ne punti cutanei che la dottrina terapeutica indica come corrispondenti agli organi,  visceri o funzioni che si devono curare.  Le modalità di infissione, la durata, rapidità,  profondità manipolazioni dello strumento,  rapporti con la respirazione e con l’ora del giorno,  ecc.  ne determinano l’attività:  questa può essere di rafforzamento o di depressione di una delle due energie fondamentali  o di depressione di energie anomale,  sempre allo scopo di ristabilire gli equilibri,  la cui rottura provoca lo stato di malattia. A volte l’ago,  una volta infisso viene riscaldato con il fuoco di una pallina di foglie secche di artemisia.   Conosco persone che attraverso l’agopuntura sono guarite dalla depressione,  altre si sono sbloccate dall’artrosi,  da sciatalgie importanti e da tante altre patologie importanti.    Elena  L.

 

 

 

 

 

 

 

 

26/05/2022

 

 

 

 

Stasi in medicina,  significa vene varicose?  Qual è la differenza fra stasi e stenosi?   Grazie!  Marco di Patty

 

 

Oggi parliamo di “stasi” venosa che comporta un sovrariempimento dei capillari e delle vene,  viene quasi sempre determinata dall’insufficienzaacuta o cronica del cuore.  Nell’insufficienza del ventricolo sinistro si ha ristagno d i sangue nelle vene polmonari e nel piccolo circolo.  Nell’insufficienza del ventricolo destro si ha un ristagno nelle vene cave e nel grande circolo,  che attraverso il fegato,  potrà  ripercuotersi sul circolo portale.  La stasi pura nel territorio della vena porta è in genere la conseguenza di un ostacolo al deflusso venoso attraverso il fegato.  In queste diverse condizioni si ha un semplice rallentamento del deflusso venoso e non un vero arresto come si verifica nelle occlusioni acute e complete delle vene.  La stasi venosa è di solito ben evidente a livello del polmone,  della milza,  del fegato,  e dei reni,  dove si determinano alterazioni caratteristiche in funzione della durata della stasi stessa,  che può essere acuta,  subacuta o cronica.

 

La parola stasi in medicina significa anche disturbo del circolo locale,  più spesso relativo al sistema venoso,  dovuto ad arresto o rallentamento della circolazione sanguigna o linfatica in un tessuto,  organo o distretto con ristagno di sangue o di linfa per ostacolato deflusso.  Si riferisce spesso anche al tubo intestinale per indicare il rallentamento o l’arresto del suo contenuto:  in questi casi si parla di stasi ileale,  intestinale,  fecale,  determinata da atonia,  aderenze,  ptosi viscerale,  ecc.  Elena  L.

 

Mentre la parola “stenosi”  in medicina è una patologia che consiste nel restringimento di un orifizio,  di un vaso,  di un dotto,  o di un organo cavo,  tale da ostacolare o addirittura da impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente passano attraverso ad essi.  Può essere organica se è sostenuta da processi produttivi o cicatriziali o da cause congenite malformative.  Intrinseca o estrinseca secondo che il processo morboso che ne è alla base abbia origine   all’esterno o all’interno della struttura anatomica interessata.  Invece è stenosi funzionale quando è provocata da contrazioni toniche più o meno durevoli degli sfinteri o delle pareti muscolari.  Le più colpite da stenosi sono le sedi cardiache,  l’esofago,  lo stomaco,  il piloro,  l’uretra,  il retto.  Le stenosi valvolari cardiache possono interessare una o più valvole:  la stenosi mitralica,  quasi sempre di origine reumatica,  ostacola più o meno il deflusso del sangue dall’atrio al ventricolo sinistro durante la diastole e condiziona il sovraccarico ventricolare destro.  La stenosi aortica congenita,  endocardica o arteriosclerotica,  crea un ostacolo al passaggio del sangue al ventricolo sinistro all’aorta durante la sistole e determina una ipertrofia dello stesso ventricolo sinistro.  Nella stenosi della tricuspide,  che è di eziologia reumatica o malformativa,  viene ostacolato il deflusso del sangue dall’atrio al ventricolo destro ed apatomegalia da stasi cronica.  La stenosi polmonare è quasi sempre congenita,  ostacola il passaggio del sangue dal ventricolo destro all’arteria polmonare durante la sistole e determina ipertrofia ventricolare destra.  La stenosi esofagea  congenita o acquisita,  si manifesta con disfagia, rigurgiti,  dimagrimento.   Le stenosi mediogastriche e piloriche si instaurano a seguito di processi ulcerativi e condizionano sindromi dispeptiche di varia gravità.  La stenosi uretrale da malformazione,  ipertrofia prostatica,  processi flogistici o neoplastici,  determina disuria,  rendendo difficile il completo . svuotamento della vescica; la stasi urinaria che ne consegue provoca cistiti,  cistopieliti ecc.  La stenosi del retto,  da polipi,  carcinomi,  emorroidi, ecc.  richiede tempestivo intervento chirurgico per evitare il pericolo di occlusione.  Elena  L.

 

 

31/05/2022

 

 

Che cos’è quella dermatite chiamata anche dermatite di Fox?  Grazie! Marco di Patty

 

È una dermatite che fa parte del gruppo delle piodermiti,  caratterizzata dalla superficialità delle lesioni che non lasciano cicatrici.  Questa piodermite superficiale o di Fox è sostenuta dallo streptococco,  che colpisce di solito i bambini.  Si manifesta con vescicole dapprima a contenuto sieroso poi siero purulento,  elettivamente caratterizzate sul viso.  Un’altra forma clinica caratterizzata però dallo stafilococco,  è la piodermite di Bockhardt,  detta anche dermatite ostiofollicolare pustolosa superficiale, che si manifesta con pustole o bolle purulente,  di solito situate in prossimità di un ostio follicolare:  dopo qualche giorno le pustole si rompono e vengono a formarsi delle croste ma che però non lasciano cicatrici.  La malattia non ha predilezioni di sedi o di età e si diffonde per autoinnesto.  Elena  L.

 

 

01/06/2022

 

 

Che cosa si può fare quando lo sguardo è deturpato da strabismo?  Grazie!  Marco di Patty

 

Può essere una deviazione patologica di uno o di entrambi gli assi oculari quando i rapporti risultano alterati da produrre una duplicità dell’immagine osservata,  a meno che un occhio non sa escluso dalla visione.   Molto comune è l’eteroforia che risulta evidente solo quando si esauriscono i riflessi di compensazione che la persona mette inconsciamente in opera.  Nella tropia,  l’occhio deviato segue sempre l’altro nei suoi movimenti;  può essere unilaterale,  alternante, periodico,  inoltre l’asse dell’occhio colpito può divergere allora abbiamo  l’extropia,  mentre se converge è esotropia,  elevarsi ipertropia,  o può risultare abbassato rispetto al centro laterale,  allora siamo davanti al “deorsum verges”.   Lo strabismo vero può dipendere da disturbi dei centri dello sguardo e dell’innervazione dei muscoli intrinseci  ,  da difetti degli stessi muscoli,  da alterazioni del globo oculare e dei suoi mezzi diottrici.  Lo strabismo paralitico si verifica in caso di paralisi di uno o più muscoli estrinseci  oculari per lesioni nervose centrali o periferiche.  Questo è il tipo di strabismo che più frequentemente dà luogo a diplopia,  perché nelle altre forme la persona si abitua solitamente ad escludere l’occhio colpito dalla visione,  così da percepire una sola immagine.  Elena  L.

 

03/06/2022

 

 

Sai se al giorno d’oggi per le anestesie usano ancora l’idrocarburo ciclico?  Grazie Marco di Patty.

 

L’idrocarburo ciclico a tre atomi di carbonio è uno dei più potenti anestetici gassosi.  A dosi moderate induce un soddisfacente livello di anestesia e il rilassamento della muscolatura volontaria. Non ha effetti irritanti sulla mucosa bronchiale,  per cui,  contrariamente ad altri anestetici, non provoca tosse o altri disturbi a carico dell’apparato respiratorio.  La sua azione si esaurisce entro pochi minuti dal termine dell’anestesia.  Però,  l’infiammabilità e il pericolo di esplosioni costituiscono una forte limitazione  all’impiego di questa sostanza,  la cui manipolazione,  per essere attuata in condizioni di sicurezza,  richiede costose attrezzature e ovviamente ambienti operatori adeguati.  La sua applicazione è di grande utilità negli interventi chirurgici su pazienti i quali è necessario garantire  un’ossigenazione ottimale dei tessuti:  pazienti con insufficienza cardiaca,  con anemia,  disturbi del circolo, malattie broncopolmonari ecc.  Elena  L.

 

08/06/2022

 

 

Vorrei sapere se quando una persona percepisce due immagini contemporaneamente dello stesso oggetto se si tratta sempre di strabismo o anche di cataratta?  Grazie! Marco di Patty

 

Questa percezione simultanea di due immagini di uno stesso oggetto,  si tratta di diplopia binoculare,   ne abbiamo parlato,  si verifica in seguito alla deviazione dell’asse ottico di un occhio dal punto di fissazione.  La diplopia monoculare si verifica invece,  per cause locali inerenti alla cornea  (cataratta incipiente),  alla retina  (forme di distacco) e per cause centrali,  in alcune lesioni della scissura calcarina.  Elena  L.

 

 

09/06/2022

 

Qual è la differenza tra coartazione e stenosi?  Marco e Patty

 

 

In questo articolo hai già la definizione di stenosi,  ora la potrai paragonare alla coartazione che ti scriverò subito.

 

 

La coartazione è sempre un restringimento di una cavità dell’organismo.  In particolare la coartazione dell’aorta consiste in una stenosi dell’arco aortico,  generalmente a livello dell’inserzionedel legamento arterioso appena al di sotto del punto di origine della succlavia sinistra.

 

Si distingue una coartazione che è tipica del neonato e una dell’adulto .  Nel neonato coesistono stenosi aortica e pervietà del dotto arterioso che si .  dovrebbe obliterare dopo la nascita;  è spesso associata ad altre malformazioni,  come la comunicazione interventricolare,  l’atresia mitralica,  l’ipoplasia di tutto l’arco aortico.  Il sintomo più evidente è rappresentato da cianosi della parte inferiore del corpo .  Nell’adulto invece si ha  stenosi dell’aorta a livello dell’inserzione del dotto arterioso che,  in questo caso si è obliterato.  La sintomatologia comprende:  ipertensione degli arti superiori,  pulsazioni femorali ridotte o anche assenti,  negli spazi intercostali sono visibili o palpabili le arterie dilatate del circolo collaterale.  Alla base del cuore si ascolta sempre o quasi un soffio sistolico a trasmissione posteriore.  Dalla radiografia si può notare la presenza di erosioni costali,  la dilatazione dell’aorta ascendente con l’ipertrofia del ventricolo sinistro.  Elena  L.

 

 

11/06/2022

 

 

Come mai ci sono persone giovani di vent’anni circa con i capelli già bianchi?  È una cosa ereditaria? Marco e Patty

 

 

Questo mutamento del colore in età giovane e giovanissima non è dovuta  a perdita del pigmento ossia la melanina del capello, ma all’aumento di porosità delle stratificazioni di cheratina che costituiscono l’asse del capello.  Questa porosità  favorisce il formarsi di bolle d’aria che rinfrangono la luce e danno al capello la lucentezza argentea.  Può essere dovuto a una cosa fisiologica se si manifesta in età adulta o avanzata;  precoce se dovuta a alterazioni di tipo dismetabolico o costituzionale;  congenita,  presente fin dalla nascita e rilevabile in soggetti albini.  Può essere anche emotiva se ha insorgenza rapida e improvvisa nel corso di emozioni violente.  Può essere anche tossica riscontrabile in soggetti particolarmente indeboliti a causa di fenomeni tossici di varia natura.  Non esiste differenza fra i due sessi:  quindi questo fenomeno non è influenzato dal tipo di sesso.  Elena  L.

 

11/06/2022

 

C’è un’età in cui la memoria può venire a meno senza che subentrino patologie?  Grazie!  Patty

 

Io credo proprio di no,  ci sono giovani smemorati,  e persone di una certa età che hanno una memoria di ferro: si ricordano tutto dalla loro nascita fino ad ora e viceversa,  e più vanno avanti con gli anni e più ricordano,  in loro la memoria sembra che  si rafforzi ogni giorno che passa.  Queste persone hanno letto e scritto molto,  e continuano ancora, quindi non è una cosa eccezionale ma la memoria va anche coltivata ogni giorno.  Elena  L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

18/05/2022

 

 

Come avviene l’infiammazione della radice di un nervo spinale e perché?   Grazie!  Marco di Patty

 

L’infiammazione della radice di un nervo spinale può essere di origine infettiva,  tossica,  traumatica o neoplasica.  A volte può insorgere in seguito a rachianestesia per l’azione irritante delle sostanze anestetiche sulle fibre nervose.  Ha inizio unilateralmente con dolori continui,  accentuati da sforzi e tosse,  con disturbi della sensibilità,  vasomotori e trofici.  A seconda della sede si distinguono: radicoliti cervico-brachiali alte o basse con interessamento degli arti superiori;  radicoliti dorsali,  responsabili di dolori intercostali;  radicoliti lombo-sacrali,  con i caratteri delle ischialgie radicolari.  Il decorso potrebbe essere acuto,  subacuto o cronico con tendenza a migliorare spontaneamente anche se spesso si osservano recidive.  Elena  L.

 

Marco   Domani mi parlerai delle neoplasie che derivano dal tessuto connettivo?  Grazie!

Sì, lo preparerò per domani.

 

19/05/2022

 

Le neoplasie che derivano dai tessuti connettivi di origine “mesodermica” , quali il fibrocistico-fibrillare,  il mucoso,   l’adiposo, il cartilagineo,    il reticoli-endoteliale,  il muscolare,  il vascolare,  l’emopoietico e il mesoteliale.  Queste neoplasie nella maggior parte dei casi sono neoplasie autonome,  insorte senza precedenti da tessuto normalmente differenziato.  In genere si tratta di tumori carnosi maligni,  con elevata aggressività locale e con frequente diffusione metastatica a distanza.  A volte solitari,  altre volte primitivamente multipli,  a volte in forma di nodi circoscritti,  o di tumori diffusi e infiltranti.  La diffusione metastatica è più o meno intensa secondo il tipo di neoplasie;  le metastasi avvengono prevalentemente per via ematica.  Su base istologica si fa una distinzione fondamentale tra tumori immaturi e tumori maturi o blastici;  mentre i primi non presentano più nessuna rassomiglianza con i tessuti connettivi normali,  nei secondi vengono ancora riprodotte le strutture dei tessuti adulti,  anche se in modo incompleto o deviato.  Tutti questi tumori possono trarre origine da qualunque organo umano;  le sedi più frequenti sono le ossa  (periostio e midollo),  i connettivi intermuscolare,  sottosieroso,  cutanei,  fasciali,  meningei,  linfoghiandolari.  I  tumori  del reticolo  originano con maggiore frequenza negli organi nei quali il tessuto reticolo-endoteliale è più abbondante:  milza,  linfoghiandole,  anello di waldeyer,  placche di Peyer, fegato e midollo osseo;  in questo gruppo deve essere compreso anche il morbo di Hodgkin o granuloma maligno.  Tutti questi emosarcomi derivano da parenchimi emopoietici  (tessuti linfatici,  milza e midollo osseo e risultano costituiti da  cellule già orientate in senso emopoietico sia delle serie linfatica sia di quella mieloide.  I mesoteliomi originano dalle cellule di rivestimento delle sierose (pleura,  peritoneo,  pericardio,  vaginale,  sinoviale)  e tendono a risparmiare gli  da esse rivestiti,  sviluppandosi a corazza sulla loro superficie;  eccezionali sono le metastasi in organi lontani.  Elena  L.

 

20/05/2022

 

 

Ho sentito parlare di “crioterapia”  ma a che cosa serve e quando si applica?   Grazie!  Marco di Patty

 

 

La crioterapia consiste nella cura del freddo,  si tratta di bagni freddi,  oppure di borse di gomma riempite di ghiaccio,  oppure di bende ghiacciate,  ecc.  perché le indicazioni della crioterapia sono molto estese.  Ad esempio quando si sospetta una peritonite acuta, un’appendicitee in alcune malattie infettive dell’addome,  nelle emorragie da lesioni di organi addominali si mette la borsa del ghiaccio;  sul torace in caso di emottisi;  sul capo in caso di insolazione,  traumi cranici e cc. Per lesioni traumatiche di tutti gli organi interni ed esterni.  Per curare la cellulite si usa ancora la crioterapia,  consiste in una cura di bende ghiacciate che si applicano sulla parte cellulitica.  La crioterapia generale consiste in bagni freddi attuati per mezzo di casse refrigeranti con doppia parete nella cui intercapedine circola una sostanza a rapida evaporazione.  Elena L.

 

22/05/2022

 

L’infiammazione del pancreas è sempre degenerativa?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

L’infiammazione acuta o cronica del pancreas,  e la forma parenchimatosa,  insorge di solito per via ematica nel corso di malattie infettive come difterite, tifo addominale,  scarlattina,  parotide epidemica,  oppure per via ascendente da germi dell’intestino,  delle vie biliari,  del duodeno,  dello stomaco.  la reazione dell’organo ai vari agenti patogeni può essere di tipo sieroso,  catarrale o purulento;  la malattia si manifesta con febbre,  dolore epigastroco, dispepsia,  stipsi.  L’infiammazione può essere necrotica o emorragica acuta si manifesta in seguito all’autodigestione del parenchima da parte degli enzimi contenuti nel succo pancreatico.   I fattori eziologici più comuni sono l’occlusione dell’ampolla di Vater o del dotto di Wirsung da parte di un calcolo pancreatico,  eccessi alimentari,  alcoolismo,  traumi.  Insorge improvvisamente con dolore acuto in sede epigastrica,  vomito,  stato di shock,  ileo paralitico.  L’infiammazione cronica del pancreas rappresenta l’esito più frequente di una infiammazione necrotica,  ma spesso insorge in soggetti alcoolizzati o quasi o affetti da  colecistite cronica.  Si manifesta con disturbi dispeptici,  nausea,  meteorismo,  indolore cupo nei quadranti addominali superiori,  intolleranza ai cibi grassi.  Una forma rara  o forse  non più,   congenita familiare dell’infiammazione del pancreas è la malattia fibrocistica del pancreas,  caratterizzata dall’ occlusione dei dotti pancreatici con formazione di cisti o di ascessi o grave insufficienza funzionale cronica.  Elena  L.

 

 

23/05/2022

 

Ieri,  sono stato tutto il pomeriggio nello studio di mio nonno, tra le ricerche sugli antibiotici ho trovato anche questo nome:  Cloramfenicolo,  poi non c’era scritto più niente;  è un antibiotico?  lo usano ancora?  Grazie!  Marco di Patty

 

Il cloramfenicolo possiede uno spettro batterico notevolmente ampio.  È battericida o batteriostatico in rapporto alle dosi e alla specie microbica sulla quale agisce.  La sua utilizzazione era particolarmente indicata nella terapia delle febbri del tifo,  delle infezioni da Rickettsie,  delle infezioni urinarie di varia natura.  Questo antibiotico già dalle prime dosi terapeutiche,  possiede una notevole tossicità,  potendo causare depressione funzionale del midollo osseo,  con anemia e pancitopenia,  manifestazioni allergiche,  nausea con irritazioni gastro- intestinale specie se usato nei soggetti giovani.  È una sostanza prodotta dallo Streptomyces  venezuelae. L’antibiotico puro si presenta in cristalli bianchi,  aghiformi,  dal sapore amaro intenso,  solubile in alcool.   Elena  L.

 

 

24/05/2022

 

Qual è il ruolo dell’acido citrico nel nostro organismo?  Grazie!  Marco di Patty

 

L’acido citrico è contenuto nel nostro organismo sia libero che come sale di potassio e di calcio.  Forti quantità la troviamo negli alimenti,  soprattutto nel limone e altri agrumi,  nei vegetali e in vari tipi di frutta.  Il suo ruolo è importante nel metabolismo cellulare essendo un prodotto intermedio del ciclo di Krebs,  si forma nei tessuti per condensazione dell’acido ossalacetico,  in presenza dell’enzima citrato-sintetasi.  L’acido citrico ha grande importanza con la sua degradazione fermentativa del glucosio ad opera di diversi microrganismi;  tale processo viene infatti sfruttato per la produzione industriale dell’acido.  Esso viene largamente adoperato come additivo alimentare per le sue proprietà antifermentative.  Ha inoltre molteplici applicazioni nella chimica analitica e preparativa.  In farmacia è usato per la preparazione di polveri effervescenti;  queste sono costituite da carbonato di magnesio e acido citrico dotati di proprietà purgative, o da bicarbonato sodico e acido citrico che in soluzione reagisce liberando anidride carbonica,  con formazione di citrato di sodio, dotato di proprietà antiacide.  In medicina il citrato di sodio è adoperato come anticoagulante,  sia nella pratica trasfusionale in soluzione del 4% sia per rendere incoagulabile il sangue conservato. Trova anche applicazione come anticalcolotico,  alcalinizzante e come antidoto negli avvelenamenti con sali di uranio.  Elena  L.

 

 

25/05/2022

 

Devo descrivere un neurone in poche parole per domani,  mi daresti la tua versione?  Grazie!  Marco di Patty

 

L’ho già scritta,  ma la scrivo anche qui,  così non ci saranno equivoci.   Questa cellula nervosa è costituita dal corpo cellulare pirenoforo,  che può essere di forma sferica,  ovoidale,  poliedrica e può variare anche di dimensione o dai suoi prolungamenti protoplasmatici,  numerosi e ramificati,  e dal neurite o  cilindrasse,  prolungamento unico,  in genere piuttosto lungo,  che raggiunge la periferia,  dove,  a livello muscolare,  si espande in numerose terminazioni.  Il neurite ha origine da una piccola protuberanza conica del corpo cellulare e lungo tutto il suo decorso è provvisto di una membrana limite  detta “membrana assonica”;  il più delle volte è ricoperto da una guaina di varia natura,  in questo caso è detto “assone”.  L’insieme di assone e guaina costituisce la fibra nervosa.  Il passaggio degli impulsi nervosi avviene tramite sinapsi poste sia sul corpo cellulare sia sui dendriti e a livello di fibre terminali.  Esistono però,  fra neuroni,  altri tipi di connessioni,  come ad esempio:  placca motrice,  giunzioni neuro-muscolari,  ecc.  Elena  L.

 

26/05/2022

 

 

È vero che la salmonellosi colpisce anche i neonati?  Se è sì,  com’è possibile?  Grazie”  Marco di Patty

 

 

I diversi gruppi di salmonelle,  i più importanti sono quelli indicati con le lettere A,  B,  C,  D,  danno luogo a particolari quadri clinici,  che sono così suddivisi:  forma tifoide che comprende il tifo addominale e i paratifi,   sostenuti dalle Salmonella patyphi  A,  B,  C e salmonella  typhosa.  Forma setticemica che colpisce con maggior frequenza lattanti e bambini con febbre molto alta.  Sono possibili localizzazioni meningee e osteoarticolari e le stesse complicanze della febbre tifoide.  Forme gastroenteriche ed enterocolitiche,  sostenute da B,  enteridis,   salmonella typhi  murium,  salmonella paratyphi  B,  enteridis,  cholera,   suis,  ecc.  ,  caratterizzate,  dopo un breve periodo di incubazione,  da insorgenza brusca di febbre,  vomito,  dolori addominali,  diarrea con disidratazione.  Forme e localizzazioni extraintestinali  (meningi, articolazioni,  apparati urinario e respiratorio,  colecisti,  ecc.)  che sostenute da varie specie di salmonelle,  hanno spesso un decorso assai grave con manifestazioni purulente.  Elena  L.

 

 

05.05.2022

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CENTOVENTESIMA PARTE

Author: Elena Lasagna

05/05/2022

 

 

Qual è la differenza tra corticosterone e cortisolo?  Grazie!  Marco di Patty

In realtà sono entrambi corticosteroidi,  ma sono diversi.  Il cortisolo è detto anche  composto F di kendall e viene prodotto nella zona a fasce   della corteccia surrenale in seguito a idrossilazione del 17 idrossi-progesterone.  Esso circola nel sangue e viene legato ad una proteina detta transcortina.  Questo ormone viene adoperato spesso in terapia come acetato per via orale,  parenterale,  oppure per uso topico sotto forma di unguento o crema oftalmica.

 

 

Anche il corticosterone è un ormone composto detto B di Kendall,  è chimicamente l’11  diidrossipregnene-3.20-dione.  Si ottiene dall’estratto di corteccia surrenale o più comunemente per sintesi a partire dall’acido desossicolico,  dal cortisone e dall11- desossicorticosterone. Questa sostanza è bianco cristallino,  insolubile in acqua,  ma solubile nei solventi organici.  Viene prodotto in quantità di 1, 5-5 mg giornalieri  in seguito a idrossilazione del desossicorticosterone.  Il corticosterone ha prevalente azione glicocorticoide ed è dotato di elevata attività specifica.  La sua somministrazione rafforza sensibilmente la resistenza dell’organismo  allo shock,  ad altri tipi di stress.  Possiede anche effetti mineralcorticoidi,  a dosi elevate è capace come l’aldosterone,  di mantenere in vita l’animale surrenectomizzato, impedendo la comparsa dell’insufficienza renale e cardiocircolatoria.  Esso viene usato nella terapia del morbo di Addison.  Elena  L.

 

 

07/05/2022

 

Quando si ha un’eliminazione abbondante di cistina con le urine,  di che cosa si è affetti?    Grazie!  Marco  di Patty

 

Si chiama cistinúria,  ed è appunto una manifestazione morbosa da eliminazione abbondante di cistina con le urine.  Ci sono forme gravi in cui vengono  eliminati ogni giorno molti grammi di cistina,  e meno lisina , arginina e ornitina. la cistina dato la sua scarsa solubilità,  è responsabile della formazione di calcoli urinari lisci,  non quelli rocciosi.  Questi calcoli friabili sono di peso variabile,  mollicci,  si sfaldano con niente,  e sono di colore giallognolo.  La formazione e l’eliminazione di questi calcoli, sono precedute e accompagnate da ematuria e coliche renali. Una cistinúria sintomatica si può osservare in caso di grave lesione epatica.   Elena  L.

 

 

09/05/2022

Che cosa sono i coenzimi e a che cosa servono?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Il coenzima è una sostanza a basso peso molecolare,  ed è la porzione non proteica dell’enzima.  I coenzimi partecipano a gran parte dei processi biochimici di decarbossilazione e intervengono in alcuni passaggi fondamentali determinando il carattere della reazione chimica enzimatica.  Le modalità in cui i coenzimi intervengono nei processi enzimatici sono molteplici:  Essi possono distaccarsi dalla parte proteica  ed essere trasferiti al substrato con cui variamente reagiscono,   oppure cedere al substrato solo un frammento della propria struttura.  In altri casi l’enzima conserva la sua integrità limitandosi a favorire il trasferimento in gruppi chimici,  di ioni o di cariche elettriche da un composto donatore al substrato accettatore. La classificazione dei coenzimi viene effettuata sulla base di criteri funzionali,  cioè  facendo riferimento all’attività degli enzimi corrispondenti.  Si hanno così coenzimi deputati al trasporto di ioni idrogeno oppure al trasporto di elettroni;  permettono il trasferimento al substrato sia di elettroni sia di ioni idrogeno.  Altri coenzimi intervengono nei processi metabolici di decarbossilazione.   L’attività biologica di numerose vitamine deriva dalla loro natura di coenzimi o di metaboliti precursori di coenzimi.   Elena  L.  continua

 

10/05/2022

 

Abbiamo un coenzima che interviene in alcuni passaggi fondamentali del metabolismo intermedio dei carboidrati.  Chimicamente è l’estere pirofosforico della tiamina e rappresenta la forma attiva della vitamina B¹.  Questa sostanza è cristallina,  molto solubile in acqua;  si ottiene per sintesi chimica o per via fermentativa.  Questo coenzima nell’organismo si forma a livello di quasi tutti gli organi a partire dalla vitamina B¹ introdotta con gli alimenti e da ATP,  in presenza dell’enzima tiamina-cinasi e di ioni magnesio.  Esempi importanti di processi enzimatici che richiedono l’intervento di questo enzima sono la decarbossilazione anaerobica degli α-chetoacidi nell’ambito del ciclo di Krebs e la transchetolasi nel metabolismo dei pentosi. Questo coenzima viene impiegato in medicina nel trattamento delle neuriti e delle forme neuro-e psicoasteniche,  nel diabete come  coadiuvante della terapia insulinica,  nelle tossicosi,  e in alcune malattie gastrointestinali specie nell’età infantile.  Elena  L.  Con questo argomento ritorno domani.

 

 

11/05/2022

 

Il coenzima A  o  CoA,  è un composto organico contenuto in tutti i tessuti animali nei microrganismi e  in quantità minori,  nelle cellule vegetali.  È  stato isolato nel fegato e in colture di Streptomyces fradiae da Lipmann e Kaplan tra il 1947-50,  i quali ne hanno anche stabilito la natura di nucleotide e anche la struttura chimica,  definitivamente confermata dalla sintesi totale realizzata da Molfatt nel 1959.  Il C0A è formato da adenina,  ribosio,  tre unità di acido pantotenico e tioetanolammina,  quest’ultima prodotto di decarbossilazione della cisteina.  Il C0A è un trasportatore di radicali acilici così come l’ATP è un trasportatore di radicali fosforici.  La funzione molecolare reattiva del C0A è il gruppo –SH  della tioetanolammina,  a livello del quale si formano legami ad alto potenziale energetico sia con radicali acetilici sia con altri radicali di acidi organici.  Il C0A è un metabolita essenziale dell’attività biochimica delle cellule;  la sua presenza è necessaria per lo sviluppo del ciclo di Krebs,  per la sintesi e la demolizione degli acidi grassi e dei fosfatidi,  per la sintesi del colesterolo,  degli ormoni steroidi,  delle porfirine.   Tra i più importanti processi di acetilazione che avvengono nei tessuti con l’intervento del C0A possiamo ricordare:  la coniugazione della glicina con acido benzoico; l’acetilazione detossicante delle ammine aromatiche ed eterocicliche esogene;  l’acetilazione degli amminoacidi;  l’  acetilazione della colina che porta alla sintesi del mediatore chimico della trasmissione nervosa,  l’acetilcolina;  l’acetilazione della glucosammina e della galattosammina,  legata alla biosintesi della sostanza fondamentale del tessuto connettivo.  Elena L.  A domani per l’ultima parte della funzione dei coenzimi.

 

12/05/2022

 

Il CoA si forma nei tessuti animali a partire dall’acido pantotenico introdotto con gli alimenti e in piccola misura elaborato dalla flora batterica intestinale.  Un insufficiente apporto di acido pantotenico provoca la riduzione dei livelli tessutali di CoA,  a cui si accompagnano alterazioni di vario tipo,  come ad esempio:  fenomeni degenerativi sul sistema nervoso,  lesioni delle ghiandole surrenali,  manifestazioni di tipi dermatitico,  arresto dell’accrescimento corporeo nell’infanzia.  Coenzima B¹²   derivato 5-deossi-adenosinico della vitamina B¹²,  noto anche con il nome di cobammide.  È in numerosi microrganismi e nel fegato dei mammiferi,  in cui si ritiene costituisca la forma biologicamente attiva della vitamina B¹².   Il coenzima è il cofattore del glutammico-isomerasi,  che catalizza l’isomerizzazione dell’acido L-glutammico in acido L-ß metil aspartico;  inoltre è il coenzima della metil-malonil-CoA-isomerasi,  che permette la trasformazione del metil-malonil C0A in succinil CoA.   Altriimportanti processi enzimatici collegati al metabolismo delle proteine e degli acidi nucleici richiedono la presenza di tale coenzima.   In medicina viene largamente adoperato nelle anemie,  nei disturbi dell’accrescimento,  nelle convalescenze,  durante la gravidanza,  ecc.   Coenzima Q — Sostanza contenuta nei lieviti e nei mitocondri delle cellule animali,  è un derivato del benzachinone avente una lunga catena laterale poli-isoprenoide.  Il numero delle unità isoprenoidi va in rapporto all’origine: 10 unità nel coenzima Q isolato dal cuore di bue e di altri mammiferi  (coenzima Q¹º), 6-9 unità isoprenoidi nei composti omologhi di origine microbica.  Esiste inoltre una forma che prende il nome di ubicromenolo.  Ricerche sul coenzima hanno hanno confermato la sua funzione di trasportatore di elettroni nell’ambito della catena respiratoria,  come unità di collegamento tra il sistema delle flavoproteine e quello citocromico.  Elena  L.

 

 

13/05/2022

 

 

Che cos’è l’acido fenico?  A che cosa serve?  Grazie!  marco di Patty

 

 

L’acido fenico è un composto chimico che ha la struttura di idrossiderivato del benzene. Si usava un tempo soprattutto come disinfettante e per la preparazione di prodotti farmaceutici  8acido salicilico e derivati).  L’acido fenico esercita un’intensa azione denaturante sulle proteine e sui tessuti animali.  Se lo applichiamo sulla cute produce una pellicola biancastra,  costituita da proteine cutanee denaturate.  Se il periodo di contatto è prolungato si hanno fenomeni di necrotici e gravi lesioni ulcerative che ne hanno limitato o addirittura abolito l’uso come disinfettante.  l’effetto denaturante sulle proteine è pure alla base dell’azione antibatterica del fenolo, che agisce come batteriostatico a concentrazioni di 1:500,  e come battericida  di 1-2%.  In soluzione acquosa del 2% ha un’energica azione funghicida.  Ha un effetto sul sistema nervoso.  Nell’uomo  si ha dapprima una brevissima fase di eccitazione, seguita da un periodo di depressionedei centri cardiovaso-regolatori e dei centri respiratori.  Dal punto di vista tossicologico il fenolo è responsabile di avvelenamenti a scopo suicida o accidentali.  Elena  L.

 

 

16/05/2022

 

Qual è quel processo fisiologico che nell’intestino consente la prograssione del chimo?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Si chiamano movimenti “peristaltici”,  che consistono nell’avanzamento di una profonda contrazione circolare dell’intestino che si forma in seguito alla distensione meccanica della parete.  Queste onde si osservano non solo nell’intestino tenue e nel colon,  ma anche nell’esofago,  nello stomaco e inalcuni distretti extra-intestinali,  come gli ureteri.  L’attività peristaltica del tubo digerente è dovuta alla presenza nella parete intestinale di un plesso nervoso,  i cui neuroni vengono attivati dalla distensione della mucosa,  determinando in risposta la contrazione della muscolatura liscia circolare.  ognuno di questi movimenti interessa una zona limitata dell’intestino e ha la durata di ca. 7-8 secondi.  Durante questo movimento,  oltre all’avanzamento del chimo,  sha  anche la sua rotazione in senso antiorario.  Questo fenomeno è importante perché consente il rimescolamento del chimo e un suo migliore contatto con la mucosa assorbente e con i succhi digestivi.  Talora il movimento peristaltico può avere direzione retrograda e  quindi spingere il chimo in direzione caudo-craniale.  I movimenti peristaltici retrogradi hanno importanza particolare nel duodeno,  poiché il reflusso del contenuto duodenale verso lo stomaco permette la neutralizzazione dell’acidità gastrica.  Elena  L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

22/04/2022

 

La dura madre che abbiamo nel cervello potrebbe ammalarsi?  Come? Grazie!  Marco di Patty

 

 

Purtroppo sì,  anche la dura madre potrebbe andare incontro a patologie;  ad un processo infiammatorio che può essere accompagnato anche da versamento liquorale o ematico,  o purulento  negli spazi epi- e subdurali.  È un ascesso subdurale è determinato da fattori infettivi delle ossa craniche,  si manifesta con cefalea,  crisi parossistiche,  vomito.  Si cura con antibiotici o intervento chirurgico.  Questa patologia della dura madre è di solito secondaria a contusione cranica e si manifesta dopo giorni o mesi,  con astenia,  vertigini,  cefalea,  seguite da fenomeni di ipertensione endocranica progressiva e di localizzazione in rapporto alla sede dell’ematoma e da disordini psichici;  la cura è chirurgica.  Mentre il processo infiammatorio cervicale della dura madre ipertrofica di Charcot ha spesso un’eziologia luetica,  altre volte sconosciuta.  Si tratta di un processo flogistico cronico con ispessimento delle tre meningi,  prevalentemente a carico della “dura madre” e la formazione di un manicotto che comprime il midollo cervicale;  la sintomatologia è caratterizzata da dolori alla colonna cervicale e paralisi di gruppi muscolari degli arti superiori.  Elena  L.

 

23/04/2022

 

È vero che la saliva ci protegge i denti?  Marco di Patty

 

La saliva ci protegge i denti,  probabilmente per un’azione meccanica detergente,  come solvente dei cibi solidi,  rende possibile la stimolazione delle terminazioni gustative da parte delle sostanze sapide in essi contenute,  assumendo così un ruolo importante nel preparare la secrezione del sacco gastrico.  Il compito importantissimo della saliva umana è anche quello  assolta dall’azione digestiva della ptialina sugli amidi:  infatti l’amilasi salivare è capace di operare la scissione idrolitica dei polisaccaridi quali l’amido e il glicogeno.  In condizioni patologiche la saliva può aumentare o diminuire di quantità secondo le cause determinanti.  Elena  L.

 

25/04/2022

 

Se si fanno sforzi esagerati,  è vero che possono insorgere degli ematomi senza che noi possiamo accorgerci di nulla se non solo pochi disturbi della sensibilità?  Marco di Patty

 

Potrebbe succedere un versamento ematico nel parenchima del midollo spinale. Questa cosa può insorgere non solo dopo grandi fatiche fisiche,  a traumi diretti del rachide,  in seguito a cadute,  ma può insorgere anche per affezioni dei vasi midollari.  Il quadro clinico è variabile secondo la sede e l’estensione,  comprende paralisi,  atrofia muscolare, e proprio disturbi della sensibilità.  Elena  L.

 

26/04/2022

 

Se teniamo il cane in casa con noi,  è possibile che possiamo riscontrare l’acaro della scabbia?   Grazie!  Marco di Patty

 

 

Al giorno d’oggi non credo,  anche perché chi adotta l’igiene giornaliera per se,  per la casa e per il cane,  non è così facile andare incontro a certe malattie parassitarie della pelle.  Ci sono prodotti dall’efficacia notevole tipo collari e tutto il resto per la salute del cane.  La scabbia assume aspetti clinici diversi,  in rapporto all’estensione del processo o all’eventuale sovrapposizione di complicazioni di prurito e del grattarsi.  Il sintomo è dato dal cunicolo scavato dall’acaro,  che ha forma lineare o ad arco,  di colore bianco e rosa della cute vicina.  Accanto al cunicolo si possono osservare, specialmente nelle forme che durano da tempo, alcune vescichette trasparenti perlate,  senza nessun alone intorno.  Il contagio avviene più spesso durante la notte,  attraverso la biancheria  del letto oppure il contatto tra malato e sano.  Comunque la scabbia si cura con l’applicazione su tutta la superficie cutanea di farmaci antiacarici,  disinfestando tutta la biancheria e se il cane è quasi sempre in casa anche tutta la casa.  Tempo fa c’era la scabbia norvegese,  riscontrabile in Scandinavia,  sostenuta da un parassita della pelle del lupo.  I sintomi erano gli stessi:  eruzioni cutanee specialmente nei punti dei glutei,  i piedi,  lato flessorio dei gomiti,  scroto,  glande,  aureola mammaria;  quella del lupo norvegese è anch’essa caratterizzata da ipercheratosi,  croste,  localizzate specialmente al capo e al collo.  Comunque  non spaventarti,  se mantieni un’igiene della casa e del cane,  non ti succederà,  con i collari che esistono al giorno d’oggi,  proteggono da molte malattie.  Elena  L.

 

 

27/ 04/2022

 

 

Che cosa avviene nel nostro organismo con la disidratazione organica?  Grazie!  Marco di Patty.

 

 

La disidratazione organica da alterato metabolismo elettrolitico può interessare le cellule,  il liquido interstiziale o cellule e liquido.  La prima condizione si verifica quando,  per deficiente escrezione renale di cloruro sodico, aumenta la concentrazione elettrolitica del liquido interstiziale,  che provoca la fuoriuscita di acqua dalle cellule;  la seconda s’instaura per mancanza di elettroliti,  come avviene nelle malattie con vomito e diarrea persistenti.  La terza  avviene quando si hanno forte perdite di liquidi non compensate da adeguate introduzioni di essi.  Lo stesso avviene nei bambini,  indica una condizione morbosa che li può colpire nei primi mesi di vita,  con febbre transitoria  38-39 °C,  generalmente nella terza e quarta giornata,  elevata disidratazione con eccessiva diminuzione di peso,  apatia,  irrequietezza,  cute inelastica e secca,  occhi incavati,  sete e grida.  la terapia consiste in una pronta e abbondante introduzione di acqua per via orale o fleboclisi con soluzione fisiologica e glucosata.  Elena  L.

 

27/04/2022

 

Vorrei che parlassi  ancora di callosità e calli.  Grazie!  Marco di Patty

 

Le callosità sono ispessimenti cutanei per prevalente sviluppo dello strato corneo,  che estendendosi in superficie forma larghe piastre giallastre;  si formano solitamente in relazioni a compressioni continue,  esercitate sia nel camminare molto o mettendo a dura prova gli arti più esposti al lavoro come le mani.  Mentre il callo è un ispessimento circoscritto dello strato corneo dell’epidermide,  e anche qui con conseguente e ripetute pressioni,  che colpiscono prevalentemente le mani e i piedi.  Le loro formazioni sono legate a determinate condizioni professionali,  a colpi incidenti dei piedi,  a calzature troppo strette;  i calli non tendono ad allargarsi in superficie ma ad approfondirsi.  Ci sono molte forme di calli ne cito qualcuno:  il callo del mignolo,  ad esempio,  si forma per sfregamento della calzatura contro la parte della pelle laterale del piede:  i chiodini:  si formano sotto la pianta superiore del piede appena sotto o di fianco alle dita.  Poi abbiamo il callo osseo che è una formazione interna del periostio e del midollo che si verifica in caso di frattura:  il tessuto neoformato tende a ristabilire la continuità fra le superfici di frattura.  Poi citiamo il callo embrionario: tessuto di granulazione costituito da capillari,  fibroblasti,  cellule reticolo-endoteliali,  osteoblasti,  che sostituisce il coagulo ematico presente nel focolaio di frattura e viene ad occupare lo spazio fra i monconi ossei,  costruendovi intorno un manicotto a ffusolato.  Questo rappresenterebbe il primo stadio del callo osseo.  Abbiamo il callo ipertrofico:  è un callo osseo di notevole dimensioni,  la sua forma è irregolare per la presenza di creste ossee.  Si forma per cause generali:  il rachitismo o locali per inclusione di corpi estranei,  proiettili,  schegge ossee,  ecc.  Spessi questi calli comprimono  o inglobano tronchi nervosi  provocando disturbi gravi come nevralgie e o paralisi.  Il callo deforme è sempre il callo osseo alterato per la deviazione dei monconi dell’osso fratturato,  soprattutto nel senso di un accavallamento;  si può avere anche in seguito a ipertrofia del tessuto osseo di neoformazione,  processi osteomielitici,  fenomeni di sequestro osseo,  degenerazione di tipo neoplastico.  Elena  L.

 

 

02/05/2022

 

 

Come si diventa isterici?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

La psicanalisi sostiene che alla base dei disturbi isterici  ci siano dei contenuti inconsci che si manifestano all’esterno in forma simbolica.  Questa condizione psicologica è contrassegnata da intensa suggestionabilità,  labilità emotiva,  intensa reattività a determinate situazioni affettive.  Vi è tendenza all’autocompatimento;  a tali sintomi psichici si accompagnano di frequente sintomi somatici quali paresi,  ecc.  senza che però vi siano cause organiche alla loro base.  È frequente che tali sintomi siano del tutto o in parte simulati,  ma più spesso il soggetto è inconsapevole delle cause di tali sintomi.  Tipico sintomo isterico è la crisi convulsiva,  a volte difficilmente distinguibile da quella epilettica;  ma si nota la differenza perché mentre il malato di epilessia quando cade lo fa inconsapevolmente,  succede tutto ad un tratto,  mentre il disturbato di isterismo quando cade a terra evita di farsi male.  Si distingue un isterismo di angoscia,  quando il sintomo fondamentale è l’ansia e un isterismo di conversione,  quando tali contenuti inconsci disturbanti si convertono all’esterno in sintomi somatici come paralisi anestesie ecc.  Elena  L.

 

 

03/05/2022

 

In che cosa consiste lo psicogramma?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Lo psicogramma è la descrizione dei fenomeni psichici e delle caratteristiche della personalità di un individuo.  Questo metodo si avvale di apparecchiature dette psicografi che permettono la registrazione grafica di reazioni fisiche che sono in stretta connessione con fatti psichici,  e delle rappresentazioni grafiche delle caratteristiche personali di un individuo.  Elena  L.

 

 

04/05/2022

 

L’osso mediano che concorre a formare la base del cranio,  può ammalarsi,  o infettarsi e andare incontro ad una patologia vera e propria?  Marco di Patty.

 

Sì,  anche l’etmoide può ammalarsi di infiammazione,  di un processo flogistico acuto o può restare anche cronico,  suppurativo o meno, dei seni etmoidali.  Se l’essudato infiammatorio non drena dalla cavità dei seni per occlusione o edema degli orifici naturali,  aperta vi è un drenaggio nasale.  A seconda la parte colpita:  quella anteriore o quella posteriore.  La parte anteriore si associa spesso a sinusite mascellare e frontale e si manifesta con dolori acuti locali,  spontanei e provocati con la pressione di un dito,  secrezione nasale purulenta se la forma è aperta.  La parte posteriore,  di frequente è concomitante a sinusite sfenoidale e si evidenzia con cefalea della regione occipitale e del vertice e con secrezione purulenta rino-faringea.  La diagnosi si formula con l’esame radiologico ed eventualmente con la rinoscopia.   Elena  L.

 

 

 

 

 

07/04/2022

 

 

Che cosa può alterare l’attività del midollo emopoietico?  Grazie!  Marco di Patty

 

Può essere un composto chimico o un agente fisico,  che impedisce la produzione o la maturazione delle cellule progenitrici dei globuli rossi,  dei leucociti o delle piastrine.  Tra questi composti chimici potenti ci sono dei farmaci  antineoplasici,  alcuni chemioterapici,  veri farmaci del sistema nervoso centrale,  antiipertensivi,  antidiabetici e anche diuretici. Tra gli agenti chimici industriali si distingue il benzene,  che altera l’attività del midollo.  Mentre tra gli agenti fisici ricordiamo le radiazioni ionizzanti di qualsiasi fonte,  come gli apparecchi radiografici,  radioisotopi,  ecc.  Le manifestazioni di questa patologia sono:  l’anemia,  la leucopenia,  la piastrinopenia.  queste forme globali di  alterazione  tossiche possono interessare tutte le serie midollari,  o più raramente in forma parziale,.  Si distinguono inoltre forme acute,  che si instaurano dopo pochi giorni di esposizione al tossico,  e forme croniche,  che richiedono molti mesi di e alcuni anni di esposizione.  Nella maggior parte dei casi il meccanismo d’azione degli agenti tossici è di tipo allergico o di idiosincrasico;  in questi casi invece il danno midollare si stabilisce direttamente,  come conseguenza di un disturbo della sintesi proteica che impedisce la regolare maturazione di uno o più stipiti cellulari.  Elena  L.

 

 

08/04/2022

 

Che cosa sono quei puntini bianchi rilevati che hanno molte persone sul viso specialmente nella zona perioculare e anche sulle guance?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Sono dei piccoli noduli cutanei di colore bianco giallastro dovuti a degenerazione colloide dell’epidermide.  Colloide: è una sostanza che a contatto con una fase liquida acquosa o organica si disperde omogeneamente sotto forma di minuscole goccioline o di particelle solide costituendo un sistema fisico a due fasi che è lo stato colloidale.  Compare sul volto per occlusione del dotto di una ghiandola sebacea;  si tratta di una dermatosi rara.  Elena  L.

 

09/04/2022

 

Che cos’è quel pigmento color giallo che assume la pelle di certe persone ?  È una cosa grave? Marco di Patty

 

 

Se è quella che dico io si chiama itterizia.  Questa colorazione gialla della cute e delle mucose è dovuta all’accumulo di pigmenti biliari.  Ma a seconda  dei casi la colorazione può assumere anche altri toni:  come ad esempio tono verde,  tono rosso, o tono nerastro melaninico.  All’itterizia in sé sono legati pochi sintomi,  dominando nei singoli casi quelli della malattia che l’ha prodotto.  La bradicardia,  il prurito, che spesso l’accompagnano, sono attribuiti alla concomitante ritenzione degli acidi biliari;  inoltre si possono osservare iperbilirubinemia diretta o indiretta,  ipercolesterolemia,  coluria,  colaluria,  aumento di alcuni enzimi nel sangue ecc.  A caratterizzare i vari tipi di itterizia,  sono proprio la presenza di queste alterazioni e l’assenza delle altre.  L’itterizia colastatica è dovuta al reflusso di bile nel sangue,  per impedimento meccanico alla sua normale eliminazione;  l’ostacolo può verificarsi nelle vie biliari extraepatiche,  calcolosi,  edema infiammatorio, stenosi postinfiammatoria, tumori,  ecc. o in quelle intraepatiche fino al livello dei canalicoli biliari.  Itterizia emolitica,  è legata ad una enorme distruzione dei globuli rossi,  conseguente demolizione di grandi quantità  emoglobina,  sovrapproduzione di bilirubina notevole da superare le capacità coniugatrici e secretrici del fegato così che rimanendo in circolo si deposita nei tessuti.   Si verifica nelle malattie caratterizzate da crisi emolitiche (malattia di Minkoski-Cauffard,  anemie autoimmuni,  favismo, malaria,  ecc.  L’itterizia epatocellulare è dovuta a lesioni tossiche o infettive o per distruzione delle cellule epatiche con conseguente capacità di metabolizzare e secernere la bile.  Questo si verifica in malattie infettive:  epatiti spirochetosi, ecc.  ed in intossicazioni da fosforo, mercurio,  funghi,  e farmaci vari.  A quest’ultima fase appartengono anche un gruppo di itterizia congenita legate a vari tipi di insufficienze metaboliche nella produzione e secrezione della bile quali la colemia di Gilbert  itterizia ereditaria emolitica;  quella anemolitica di Crigler-Najjar,  di dubin-Jonson,  di Rotor, ecc.  Poi c’è l’itterizia benigna del neonato transitoria che può comparire per insufficienza del fegato del neonato a smaltire la bilirubina prodotta dalla lieve emolisi che può verificarsi alla nascita.  L’itterizia catarrale è una dizione disusata, con la quale si identificavano le itterizie epatocellulari e specialmente l’epatite virale.  L’itterizia emolitica costituzionale è un’affezione ereditaria caratterizzata da sferocitosi,  diminuzione della resistenza osmotica delle emazie,  splenomegalia e crisi emolitiche.  Itterizia grave del neonato,  è una delle espressioni della malattia emolitica del neonato da incompatibilità  del gruppo materno- fetale.  Elena  L.

 

11/04/2022

 

Quando si parla di scompenso,  ci riconduce allo scompenso cardiaco oppure si tratta di altro?  Grazie!  Marco di Patty

 

Molto di frequente lo scompenso si riflette elettivamente sul piccolo o sul grande circolo in seguito all’instaurarsi di un’insufficienza cardiaca che porta all’insufficienza circolatoria.  Questa alterazione del normale equilibrio fisiologico  dell’intero organismo o di una sua parte,  ha particolare riferimento all’apparato cardiocircolatorio.  Si dice di scompenso cardiaco quando c’è un’alterata  circolazione del sangue da diminuita efficienza contrattile del miocardio, dovuta a diverse condizioni morbose.  Poi ne consegue un insufficiente afflusso sanguigno ai tessuti in rapporto alle loro necessità metaboliche con un accumulo abnorme di sangue nel piccolo o nel grande circolo o in entrambi.  Lo scompenso può essere enterogrado o retrogrado,  la prima situazione avviene quando è caratterizzato da una diminuzione della portata sanguigna,  la seconda avviene quando è da ipertensione venosa centrale che condiziona stasi periferica;  ipercinetico  quando la gittata sistolica è molto elevata dovuta a un eccessivo afflusso venoso.  Può essere di forma ipodiastolica se è legato a scarso riempimento diastolico del cuore per stenosi valvolari,  per ostacolata dilatazione delle cavità ventricolari da versamenti pericardiaci o da pericardite costrittiva,  per eccessiva brevità della diastole da tachicardia.  Elena  L.

 

12/04/2022

 

 

Com’è la neurochirurgia di oggi?  Ha fatto grandi passi avanti?  Marco di Patty

 

Sì,  ha fatto passi da gigante,  la moderna neurochirurgia si avvale di tecniche sofisticate,  grazie alla possibilità di utilizzare nuove apparecchiature e strumenti di elevata affidabilità che consentono di operare su distretti molto delicati come la massa cerebrale.  Gli interventi operatori sono possibili in presenza di alcune forme di epilessia con lesioni focali circoscritte ai lobi temporali;  sindromi extrapiramidali,  e in particolare la malattia del Parkinson e il parkinsonismo post encefalitico,  ecc.  Elena  L.

 

13/04/2022

 

In che cosa consiste esattamente la genetica?  Marco di Patty

 

È un insieme di tecnologie che permettono di agire sul patrimonio genetico degli organismi in maniera mirata.  Mediante queste tecniche è possibile unire in laboratorio porzioni di materiale genetico di organismi diversi,  che consente la formazione di nuove combinazioni di geni e quindi di nuove caratteristiche ereditarie.  Tale complesso metodologico va anche sotto il nome di tecnologia del DNA ricombinante.  Le applicazioni della genetica sono: I ) mutagenesi in vitro,  tale metodica permette di rompere il DNA  in punti specifici,  di clonare frammenti di DNA,  di fare analisi delle sequenze di nucleotidi e quindi di sintetizzare oligonucleotidi con sequenze ben definite.  Dal punto  di vista pratico questa  tecnica può essere applicata per la terapia di malattie genetiche come le emoglobinopatie;  la produzione di molecole di interesse medico da parte di microrganismi. L’ingegneria genetica permette la produzione di proteine di origine umana da parte di cellule batteriche:  insulina,  urochinasi,  endorfine,  interferone,  ormone somatotropo (STH),  antigeni virali ecc.  Il rischio della manipolazione del materiale genetico è la possibile interferenza con i meccanismi biologici e il superamento delle barriere naturali che impediscono lo scambio di  geni tra specie diverse.  Elena  L.

 

15/04/2022

 

Ci sono persone che hanno i valori di rame molto alti,  come può accadere?  Si possono eliminare?  Il rame si assume attraverso gli alimenti,  nell’aria,  o è una patologia? Marco di Patty

 

Dipende anche dalle abitudini alimentari della gente,  ma soprattutto nei bambini è una patologia detta il morbo di Wilson.  In questa malattia il rame si deposita in elevate concentrazioni nel fegato, e nei nuclei basali del cervello,  nei reni e nel cuore.  Noi abbiamo una metallo-ptoteina presente nel plasma sanguigno;  è un’albumina,  nella cui molecola sono contenuti atomi di rame.  Questa metallo-proteina costituisce la forma di trasporto del rame nel sangue;  inoltre possiede attività enzimatica,  catalizzando l’ossidazione dei polifenoli.  Una diminuzione dei tassi ematici di questa m.p. sia responsabile appunto di questa malattia.  Adesso però non bisogna abolire il rame perché costituisce un importante elemento essenziale per l’uomo.  Esso interviene nei processi dell’osteogenesi,  nell’eritropoiesi,  nell’assorbimento intestinale e nel metabolismo del ferro.  Elena  L.

 

17/04/2022

 

Escludendo l’anoressia,  che cosa è dovuta l’eccessiva magrezza?  Grazie!  Marco di Patty

 

Tutto può essere,  ci sono delle magrezze da carenza alimentari  o da eccessivo lavoro o ginnastica non compensato da un’adeguata alimentazione.  È anche una condizione organica,  costituzionale o secondaria a diverse malattie,  caratterizzata da diminuzione o scomparsa del tessuto adiposo con appunto conseguente perdita di peso corporeo.  Se la magrezza è costituzionale,  in genere a carattere ereditario e familiare,  prevalgono i processi catabolici,  o una deficienza di questi ultimi,  in dipendenza da lievi squilibri endocrini,  che restano contenuti entro i limiti fisiologici.  Mentre le magrezze secondarie sono sostenute da disendocrinie della tiroide, del pancreas,  dell’ipofisi,  delle surrenali,  da malattie infettive,  da alcolismo,  ecc.  Elena  L.

21/04/2022

 

È vero che la carenza di vitamina A provoca la dermatosi?  Grazie!  Marco di Patty

 

Sì,  questa dermatosi è caratterizzata da papule e da polinevrite.  È endemica nelle popolazioni povere,  costrette ad alimentarsi prevalentemente con riso o farina di mais.  Elena  L.

 

28/03/2022

 

 

 

 

Se la nostra materia grigia dovesse infiammarsi,  che cosa accadrebbe?  Il buoi?  Si guarisce?  Grazie!  Marco di Patty

 

Purtroppo succede  che anche la nostra materia grigia possa ammalarsi.  L’infiammazione della sostanza grigia cerebrale della corteccia e dei nuclei può infiammarsi.  Ci sono forme cliniche superiori chiamate di Wernicke, e infiammazione inferiore acuta o paralisi bulbare acuta.  La prima è una malattia a carattere emorragico,  con sede elettiva nella sostanza grigia che circonda l’acquedotto di Silvio;  è determinata da intossicazioni da alcolismo cronico e da infezioni come influenza,  poliomielite,  encefalite epidemica.  Insorge con cefalea,  vomito,  vertigini,  rigidità della nuca e lieve rialzo termico;  dopo alcuni giorni compare paralisi oculare,  di solito bilaterale,  che dà luogo a strabismo e diplopia.  Spesso si associano disturbi della deglutizione,  della masticazione,  con afonia;  il decorso è acuto e rapido.  L’infiammazione inferiore acuta è dovuta alla lesione bilaterale dei nuclei motori e delle vie motrici e sensitive situate nel bulbo e nel ponte.  Fattori eziologici importanti sono:  l’arteriosclerosi,  la lue,  l’alcolismo cronico,  l’influenza,  la difterite,  la scarlattina,  ecc.  La sintomatologia è caratterizzata da paralisi  labio-glosso-faringeo-laringea,  disturbi respiratori e vasomotori,  Il decorso è rapido e spesso porta alla morte.  Elena  L.

 

 

30/03/2022

 

La presenza di sangue nelle urine,  evidenzia sempre neoplasie alla vescica o alla prostata?  Grazie!  Marco di Patty

 

No,  Marco,  per fortuna no.  Può essere un indice di glomerulonefrite,  di cistite,  di tubercolosi o tumori del rene,  di alterazioni infiammatorie o neoplasiche della vescica e della prostata.  Essendo macroscopica è evidenziabile ad occhio nudo per il colore rosso che il sangue impartisce alle urine,  oppure può essere microscopica,  quindi riconoscibile per la presenza di globuli rossi nel sedimento urinario.  Va distinta da un’altra patologia e può essere anche simulata dall’eliminazione urinaria di determinati farmaci che conferiscono all’urina colore rosso.  Oppure per la presenza di emoglobina libera nelle urine le quali acquisiscono un colore variabile dal rosa al bruno.  Questa patologia può verificarsi nelle anemie emolitiche, negli incidenti trasfusionali da incompatibilità del gruppo sanguigno,  nel favismo.  Poi vi sono malattie o sindromi in cui l’emoglobinuria rappresenta il sintomo principale:  quando è parossistica notturna, e parossistica a frigore e da sforzo protratto.  Elena  L.

 

 

31/03/2022

 

 

Come e perché si forma la calcolosi?  Quando è necessario intervenire chirurgicamente?  Grazie!  Marco di Patty

 

Esistono diverse tipologie di calcoli:  i calcoli possono formarsi in ogni tessuto  dove si depositino calcio e o altri minerali.  Il suo nucleo può essere formato da un piccolo coagulo ematico,  da frammenti mucosi e da qualunque altra sostanza estranea penetrata nella cavità degli organi o nei dotti ghiandolari.  Il calcolo ordinario non provoca alcun dolore, fino a quando non si sposti dal luogo della formazione o assuma proporzioni diverse  da ostacolare le funzioni organiche e comprimere i tessuti circostanti.  Esistono i calcoli biliari,  bronchiali,  al pancreas, alla prostata,  alla vescica,  all’uretra,  al rene o ai reni,  i calcoli salivali e il calcolo prepuziale.  Andando in ordine incominciamo dai calcoli biliari,  si localizzano nelle vie biliari intra ed extra epatiche specialmente nella cistifellea; possono essere anche molteplici ma anche uno soltanto e di volume variabile.  Relativamente alla loro costituzione si differenziano in calcoli costituiti da una sostanza predominante come colesterina bilirubinato di calcio;  combinato,  aggregato di colesterina circondato da un rivestimento pluristratificato di colesterina,  bilirubinato di calcio e sostanze di impalcatura.  Si rivela da una sintomatologia che varia di caso in caso;  il decorso può essere completamente silente oppure si avverte una sintomatologia estremamente tipica,  nota come colica biliare.  In alcuni casi,  si ha un decorso cronico con sintomi prevalentemente di tipo gastrico come ad esempio digestione prolungata e difficile,  pirosi,  senso di sazietà o meglio ancora di pienezza epigastrica.

I calcoli bronchiali sono dovuti a precipitazione di colesterina con successiva stratificazione di sostanze calcaree,  si forma in genere,  nelle piccole diramazioni bronchiali in seguito ad essudazione di origine infiammatoria.

I calcoli al pancreas,  sono di tipo combinato con carbonato di calcio associato a fosfati,  ossalati e solfati,  può essere unico con volume importante di un cm e mezzo di diametro,  oppure anche multiplo.  I sintomi possono essere di tipo dispeptico,  a volte compaiono emorragie gastroenteriche;  si possono notare con le radiografie,  la cura può essere medica quando il calcio non provoca gravi disturbi o altrimenti chirurgica.

I calcoli alla prostata sono una concrezione calcarea su materia organica dalle dimensioni molto piccole,  e anche qui la cura può essere medica o chirurgica.  I calcoli renali sono costituiti principalmente da acido urico e urati di calcio e di sodio,  da acido ossalico e ossalati di calcio,  da fosfati di calcio e  e ammoniomagnesiaci.  Si rivelano con una sintomatologia polimorfa:  possono essere del tutto asintomatici o esplodere in una colica renale.  Le principali complicazioni sono rappresentate da idronefrosi,  pielonefrite, pionefrosi,  perinefrite,  anuria e insufficienza renale.  Le diagnosi sono quasi esclusivamente radiologiche,  tranne nei casi in cui si possa raccogliere il calcolo espulso.  Le terapie possono essere medicamentose,  dietetiche astensione da sforzi,  riposo,  introduzione di acque minerali.  Quando le coliche sono molto frequenti esistono ematuria ed idronefrosi o infezione renale.  Quindi conviene curarsi prima di arrivare a questi estremi così si evitano interventi chirurgici ma ci sono altre vie per eliminare del tutto i calcoli renali.  e più raramente la paratiroide.

 

I calcoli all’uretra sono secondari a calcoli renali;  si rivelano con una sintomatologia soprattutto costituita da ematuria,  coliche renali.  La diagnosi si basa sull’esame radiografico,  sull’urografia endovenosa, cistoscopia,  pielografia ascendente.  Le cure possono essere mediche oppure chirurgiche se non si riesce ad eliminare il calcolo in altro modo.  I calcoli o il calcolo uretrale può essere situato nell’uretra posteriore con sintomatologia di varia gravità:  ritenzione vescicale,  o emospermia,  la diagnosi si basa  sui dati dell’esplorazione rettale,  del cateterismo,  dall’ esame radiografico,  dall’uretrocistografia.  In caso di localizzazione del calcolo nell’uretra anteriore possono comparire disuria,  ritenzione vescicale,  periuretrite,  e successiva fistolizzazione,  la terapia è chirurgica.  Il calcolo vescicale,  soprattutto frequente nell’uomo oltre i cinquant’anni,  ma insorge a volte anche nei bambini,  prevalentemente in relazione al tipo di alimentazione;  può essere costituito da fosfati, urati,  ossalati,  o cistina.  I sintomi sono rappresentati da dolori perineali,  pollachiuria,  ematuria terminale.  La diagnosi si avvale dei dati di esplorazione rettale, della cistoscopia,  dell’esame radiografico,  ecc.

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I calcoli salivali sono costituiti da  carbonato e fosfato di calcio associati a sostanze organiche che dimostrano una tipica stratificazione,  interessano soprattutto il dotto di di Warthon e più raramente la paratiroide.  I sintomi sono rappresentati da dolore di tipo gravativo sul pavimento della bocca, e a volte anche da coliche salivari con dolore all’ingestione dei cibi e ingrossamento della sottomascellare e parotide.

I calcoli prepuziali hanno un  nucleo urico ricoperto da strati di fosfato di calcio e fosfato di ammonio-magnesiaco.  Si rivela soprattutto in persone anziane o in bambini in cui è provocato dall’esistenza di una fimosi che determina ristagno e decomposizione dello smegma e dell’urina tra il glande e il prepuzio.  La terapia è ancora esclusivamente chirurgica.  Elena  L.

 

04/04/2022

 

 

Ho visto le mani del nonno di un mio amico che faceva il fotografo,  erano tutte macchiate di un giallo scuro.  Io non gli chiesto niente,  non mi sembrava educato,  però sono curioso,  che cosa può essere?  Una malattia delle mani?  Grazie!  Marco di Patty

 

Io non le ho viste,  quindi non posso dirti con sicurezza che cosa possa essere;  ci sono malattie della pelle,  ma il colore non corrisponde,  perché più che giallo e bruno sono maculate di giallo e chiaro.  Poi ho collegato il fatto che faceva il fotografo e ho dedotto che potrebbe e dico potrebbe essere un’intossicazione cronica di sali d’argento a carattere professionale,  conseguente alla deposizione intracellulare di sali d’argento insolubili.  Ne sono più colpiti la cute,  le mani,  la tiroide,  il fegato,  i reni e i vasi sanguigni.  Questa patologia è caratterizzata appunto da macchie grigio- giallastre,  si manifestano negli addetti  degli studi fotografici e alla fogliettatura d’argento che si usano anche in altre professioni.  Elena  L.

 

05/04/2022

 

 

Qual è la differenza tra “cistite acuta e cistite cronica?”  Grazie!  Marco di Patty

 

La cistite acuta spesso è provocata da agenti batterici:  Escherichia coli,  piogeni comuni,  Proteus vulgaris,  anche da sostanze chimiche e  irritazioni meccaniche tipo da parto e altro ancora.  Si manifesta con minzioni frequenti,  dolorose,  con bruciore e urine torbide,  a volte anche ematiche con la febbre.

 

La cistite cronica è completamente diversa dalla forma acuta.  Le cistiti croniche sono:  la cistite senile,  la cistite tubercolare,  ecc.  La terapia di questa forme di cistiti,  richiedono la sterilizzazione delle urine con chemioterapici, e antibiotici, che combattino il virus in causa.  La cistite tubercolare arriva quasi sempre con una tubercolosi renale,  anzi  quasi sempre ne è la conseguenza. La cistite cronica senile è favorita dalle condizioni atrofiche delle mucose.  Nelle cistiti croniche si hanno pollicuria modesta,  lieve disuria,  che possono essere assenti, per questo la malattia è riconoscibile dall’esame delle urine e rivela una piuria.  Elena  L.

 

06/04/2022

 

Che cos’è il lisozima?  Dove si trova?   Grazie!  Marco di Patty

 

Il lisozima è considerato un importante sostanza di difesa antinfettiva di protezione dei vari territori come ad esempio il cavo orale,   la congiuntiva ecc.  Trova impiego in medicina come antiflogistico,  antibatterico e antivirale.  Il lisozima è presente anche nel nostro organismo:  nelle lacrime,  nella saliva,  e si trova anche in alcuni alimenti come nell’albume delle uova,  nei funghi,  e nel lattice delle piante.  Ha una struttura chimica di proteina basica  con un certo peso molecolare,   la quale è formata da una catena lineare  di quasi 130 amminoacidi.  Quando il germe Gram-positivo viene a contatto con il lisozima,  la sua parete cellulare si dissolve e il microrganismo si trasforma in protoplasto.  Inoltre il lisozima è un ottimo conservante proprio perché  ha un’azione battericida elevata.  Elena  L.

 

 

 

17/03/2022

 

 

 

Che cosa significano questi termini di psichiatria:  frenastenie od oligofrenie?  Grazie!  Marco di Patty

 

È una sindrome psichica che unitamente all’imbecillità fanno parte ad un gruppo di malattie mentali,  inquadrabili nella patologia dell’intelligenza.  Queste malattie sono determinate da cerebropatie della vita intrauterina o infantile,  come encefaliti,  meningiti,  parti distocici con traumi  da forcipe  o fenomeni asfittici che provocano   alterazioni più o meno grossolane del cervello fetale o infantile,  oppure da fattori eredo-generativi quali la lue e l’alcolismo degli ascendenti.  Da forme con sintomi psichici scarsi e predominanti segni di focolaio, si arriva a forme nelle quali per diffusione delle lesioni si ha difetto dello sviluppo psichico fino a completa assenza  di vita intellettuale,  residuando il puro soddisfacimento degli istinti fondamentali,  in assenza o quasi di fenomeni neurologici.  Questi soggetti si distinguono quando sono impulsivi o apatici,  privi di qualsiasi iniziativa,  con reazioni lente e atonia.  Le loro tendenze caratteristiche sono la clastomania,  (distruzione di determinati oggetti) ecc.  Le forme speciali di queste sindromi psichiche sono:  la sclerosi   amaurotica,  l’imbecillità di Sachs, familiare,  insorge di solito nei primissimi anni di vita,  con deficit mentale,  accessi convulsivi,  gravi disturbi del visus con reperto oftalmoscopico caratteristico,  (del fascio maculare),  La varietà infanto-giovanile di Spielmeyer -Vogt  compare più tardivamente fra il 6° e il 14° anno di vita con rapida regressione dello sviluppo,  convulsioni,  paresi,  rinite pigmentosa.  Mentre quella mongoloide  si manifesta con spiccati segni di mongolismo,  ritardo dello sviluppo o di ossificazione,  alterazioni psichiche tipo infantilismo o imbecillità grave.  Elena  L.

 

18/03/2022

 

Tra le malattie infantili,  ci sono anche quelle a carattere familiare?  Grazie!  Marco di Patty

 

Sì, ci sono malattie metaboliche infantili,  a carattere familiare caratterizzate dall’incapacità,  da parte dell’organismo,  di metabolizzare la glicocolla.  La glicocolla è un amminoacido essenziale che si estrae dalla canna da zucchero.  Si prepara anche per sintesi mediante trattamento  dell’acido monocloroacetico con ammoniaca.  Questa malattia si manifesta con torpore,  ritardo dello sviluppo mentale,  vomito,  acidosi,  alterazione del quadro ematico.  In questi soggetti si osserva una forte eliminazione urinaria di glicocolla e di altri amminoacidi,  specialmente dopo l’assunzione di latte e di alimenti ad alto tenore proteico. Elena  L.

 

 

19/03/2022

 

Le convulsioni,  interessano solo i bambini o sono anche disturbi degli adulti?  Marco di Patty

 

Le convulsioni possono essere analizzate sotto vari aspetti. In rapporto alla forma si differenziano convulsioni toniche,  quando la contrazione è prolungata nel tempo e  immobilizza totalmente i tratti colpiti.  Convulsioni cloniche, in cui si ha un succedersi rapido di contrazioni e rilasciamenti muscolari.  Convulsione sciatica,  tipo particolare di aura,  quale si osserva nell’epilessia procursiva.  In rapporto all’estensione si hanno:  convulsioni generalizzate,  in cui le contrazioni interessano tutto il corpo,  con cianosi,  perdita di urine e faci,  e convulsioni localizzate, con insorgenza in un determinato  settore muscolare e successiva diffusione ai muscoli dello stesso lato. Le convulsioni sono abbastanza frequenti nei bambini al di sotto dei 6 anni, e nei primi giorni di vita hanno quasi sempre carattere generalizzato e di frequente sono legate a un trauma da parto.  Possono comparire anche nelle malattie acute del sistema nervoso,  nella spasmofilia,  legata a ipocalcemia,  spesso associata a vomiti acetonemici,  nelle manifestazioni febbrili soprattutto al di sotto dei 3 anni,  in alcuni stati affettivi,  con contrazione dei muscoli respiratori, cianosi,  perdita per  breve tempo di coscienza.  Elena  L.

 

 

21/03/2022

 

Cosa ne pensi delle fobie?  Sono pericolose per la salute?  Marco di Patty

 

Le fobie possono presentarsi come unico sintomo di una forma nevrotica,  o possono accompagnarsi ad altri sintomi come ossessioni,  compulsioni,  ecc.  A volte le reazioni fobiche sono  accompagnate,  oltre che da reazione d’ansia caratteristica,  anche da disturbi neurovegetativi,  come sudorazione profusa,  tachicardia, vomito,  ecc.  La fobia è una paura emotiva di carattere patologico,  per oggetti, o situazioni che di norma non sono pericolosi,  né suscitano reazioni di paura;  costituisce un sintomo delle neurosi d’ansia.  Le fobie sono numerose:  l’agorafobia,  la paura degli spazi aperti,  l’acrofobia,  la pura delle altezze,   la claustrofobia paura degli spazi chiusi,  ecc.  L’importante è cercare di rendersi conto che è solo una paura inutile,   quindi reagire,  chi ne soffre spesso ha dovuto rivolgersi allo psicologo o allo psichiatra perché   aggravandosi hanno avuto attacchi di panico importanti da tenere sotto il controllo da persone qualificate.  Elena  L.

 

 

22/03/2022

 

 

Che cosa significa la parola Dopper?    Perché la notte molte persone si svegliano più di una volta?  Qual è la causa?  Hanno disturbi seri o è dovuto a qualche patologia? Marco di Patty

 

 

Incomincio dalla prima domanda:  La parola Doppler viene dal fisico austriaco che ha descritto per primo l’effetto per cui le onde ultrasoniche riflesse da superfici in movimento,  captate dall’apparecchio,  vengono trasformate in segnali acustici.  Questa metodica diagnostica è basata appunto sull’impiego di ultrasuoni che consente lo studio dei vasi sanguigni in determinati distretti,  sfruttando appunto effetto Doppler.  Con questo sistema si può stabilire l’eventuale presenza e l’estensione di una trombosi acuta, di placche ateromatose e di disturbi del circolo periferico e cerebrale in senso lato.  Il suo uso è indicato anche nelle sindromi varicose,  nelle sindromi post-tromboflebitiche e nelle varici recidivanti.  Si usa anche in campo ostetrico per l’identificazione delle arterie del cordone ombelicale, della placenta,  delle arterie e vene materne,  del movimento di piccole parti fetali come il battito cardiaco.  Elena  L.

 

 

L’insonnia vera può essere determinata da molte situazioni:  dall’età,  da patologie importanti,  da disturbi importanti ma anche da persone sane e molto attive che spesso accettano la situazione,  sono persone creative che concepiscono idee proprio la notte nello stare svegli e sdraiati.  Ci si può svegliare regolarmente a causa di sogni,  di incubi,  per le paure accumulate durante il giorno:  paure di non riuscire in tempo a portare a termine una determinata cosa.  Anche i sogni ricorrenti possono avere origine da eventi traumatici e ci fanno svegliare di soprassalto.   L’agitazione è quasi sempre causata da ansia riguardo a qualcosa di specifico,  come il contatto durante il giorno con persone sgradevoli,  che non si comportano come dovrebbero,  e questo è deludente molto e anche avvilente al punto di farci svegliare la notte anche se abbiamo sonno.  Come vedi, le cause dell’ insonnia sono infinite anche senza entrare nella malattia e nel patologico.  Elena  L.

 

 

23/03/2022

 

Quali sono i batteri responsabili  della difterite?  Grazie Marco di Patty

 

 

Il bacillo responsabile della difterite nell’uomo,  si chiama: Klebs  Leoffler,  che si reperta a livello delle mucose del cavo oro-faringeo delle persone ammalate e dei portatori sani.  La sua azione patogena è dovuta all’elaborazione di una potente esotossina in grado di determinare un quadro tossico con gravi fenomeni degenerativi.  All’interno del corpo microbico si osservano numerose granulazioni metacromatiche,  che si mettono in evidenza con colorazioni specifiche,  e diverse specie sono patogene per l’uomo e gli animali.  Elena  L.

 

24/03/2022

 

 

L’individuo che noi chiamiamo lunatico,  cioè a volte ride a tratti piange,  altri ancora è euforico e subito dopo pensa che tutto possa capitare a lui,  è affetto da patologia mentale?   Grazie!  Marco di Patty

 

 

Esistono queste personalità cicliche:  che a tratti sono caratterizzate da socievolezza,  poi a facile commozione,  ecc.  ma non è detto che sia una caratteristica specifica della malattia mentale,  non sempre, può essere che rientri nell’ambito della normalità di una specie di cui si compone la personalità di un individuo,  ma potrebbe anche rientrare in un ciclo di psicosi maniaco depressiva.  Da questo gli scienziati hanno dedotto che questo potrebbe anche indicare solo uno dei numerosi tratti di cui si compone la personalità di un individuo.  Altri scienziati invece hanno dichiarato che sono forme di psicosi maniaco depressive in cui le crisi maniacali seguono quelle depressive,  o viceversa,  alternandosi a periodi di apparente normalità psichica.   Elena  L.

 

 

25/03/2022

 

Si dice che l’erba cicuta sia un medicinale attivo contro la tosse,  è vero?  Marco di Patty

 

 

La cicuta si usava tanto tempo fa nelle aziende  farmaceutiche per preparare certi medicinali,  era nota fin dall’antichità per questo,  ma è anche vero che è un’erba letale.  L’intossicazione di quest’erba determina la paralisi progressiva dei muscoli volontari,  che a partire dagli arti inferiori,  si estende a tutto il corpo lasciando integra la coscienza fino alla parte terminale.  La morte arriva per asfissia in seguito alla paralisi dei muscoli respiratori se non si arriva in tempo per la terapia di lavande gastriche,  respirazione artificiale,  somministrazione di farmaci analettici e diuretici,  ma non sempre è stata utile.  In passato è stata impiegata anche in medicina a dosi modeste,  nella cura delle nevralgie e la tosse.  So che tu sei intelligente per non avventurarti in erbe di cui non conosci ancora il dosaggio e tutto il resto che c’è da sapere per ottenere un medicinale con effetti benefici anziché letali!  Elena  L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

09/03/2022

 

 

 

Diventare sordi,  è da imputare a conseguenze di malattie infettive,   o per aver vissuto per lungo tempo in ambienti con rumori assordanti?  L’ereditarietà influisce su questa patologia?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

La perdita del senso dell’udito può essere rispettivamente congenita o acquisita.  È provocata da alterazioni dell’organo uditivo,  dal recettore cocleare,  delle vie nervose,  dei centri acustici superiori.  In rapporto alla sede anatomica della lesione,  può essere di trasmissione,  di percezione,  o mista.  La prima è determinata da alterazioni dell’apparato  trasmissione non complicate da lesioni dei recettori cocleari,  delle vie o dei centri acustici per atresia congenita del condotto uditivo;  perforazione del timpano,  da corpi estranei, processi flogistici,   ecc.  La seconda  è dovuta a lesioni dell’orecchio interno,  delle vie e dei centri acustici da fattori congeniti,  febbre influenzale,  consanguineità,  ecc.,  flogistici  (labirintiti, infettive o tossiche),  traumatici, (fratture alla base cranica con interessamento del labirinto,  traumi acustici prolungati,  ecc.)  Neoplasici  (neurinomi del nervo acustico),  degenerativi ( presbiacusia da atrofia senile).  Alle sordità di percezione appartengono la sordità professionale e la sordità verbale pura:  la prima riguarda soprattutto l’organo di Corti ed è dovuta all’esposizione a rumore tipico dell’ambiente di lavoro con livello sonoro continuo .  Inizia come fatica uditiva, ipoacusia transitoria con una tipica perdita uditiva,  localizzata a 4000 Hz;  gradualmente evolve verso la forma permanente con audiogramma che,  nella fase ultima,  è simile a quella della presbiacusia con perdita gradualmente crescente con la frequenza.  È accompagnata da disturbi extrauditivi a livello circolatorio,  cardiaco,  gastrointestinale,  che iniziano anche a livelli inferiori a 80 db (A).  Nella sordità verbale pura sostenuta da lesioni sottocorticali del centro verbo-acustico di Wernicke situato nella parte posteriore della prima e seconda circonvoluzione temporale sinistra,  vengono a mancare la comprensione del linguaggio parlato spontaneamente,  leggere,  scrivere.  La sordità mista è determinata da lesioni che interessano sia l’apparato di trasmissione sia quello di percezione.   Elena  L.

 

 

10/03/2022

 

Ho sfogliato il tuo blog ed ho trovato quello che mi hai detto:  dove hai parlato del “nanismo”,  ma il gigantismo non sono stato capace di trovarlo.  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Non preoccuparti Marco,  te lo scrivo subito.

Questo eccessivo sviluppo volumetrico delle ossa e dei visceri,  può essere determinato da iperfunzione,  contenuta entro i limiti fisiologici,  delle cellule eosinofile del lobo anteriore dell’ipofisi produttrici di ormoni della crescita,  gigantismo costituzionale;  o da iperplasia,  adenoma,  carcinoma dell’ipofisi,  o da alterazioni dei centri ipotalamici regolatori delle rispettive funzioni ipofisarie:  gigantismo ipofisario o acromegalico.  Da eunuchismo o agenitalismo per castrazione prepubere chirurgica, o per orchite o per rara aplasia congenita delle gonadi,  oppure da eunucoidismo  per ipoplasia delle gonadi in età prepuberale (gigantismo eunocoide).  Il primo è caratterizzato da un notevole sviluppo somatico con proporzioni armoniche del corpo,  da assenza di alterazioni endocrine,  da caratteri sessuali normali,  da saldatura epifisaria delle ossa lunghe in epoca normale. Anche il secondo è caratterizzato da imponente sviluppo corporeo,  ma disarmonico per eccessiva crescita delle estremità ossee dopo saldatura epifisaria,  per ipertrofia muscolare,  spancnomegalia,  macroglossia,  ipertricosi,  mani e piedi grossi,  cifoscogliosi cervico-dorsale da grave osteoporosi.  Sono presenti anche disturbi psichici.  Il gigantismo eunucoide si distingue per eccessivo sviluppo delle ossa lunghe,  specie degli arti inferiori,  con scapole e foraci stretti e pelvi femminile.    Elena  L.

 

 

11/03/2022

 

Abbiamo parlato di osteoporosi che colpisce le donne in età della menopausa,  ma gli uomini,  non avvertono anche loro i segni di questa malattia che colpisce la salute delle ossa?   Grazie!  Marco di Patty

 

Purtroppo il passare del tempo non risparmia nessuno,  gli uomini sono colpiti dal morbo di Paget.  Anche questa malattia è caratterizzata da alterne fasi di distruzione e di rigenerazione ossea con conseguente disordine strutturale dell’ osso colpito.  Anche nei maschi come nelle femmine,  la malattia colpisce dopo i cinquant’anni e segue un decorso cronico.  I sintomi più frequenti sono dolori ossei, con ipertermia locale,  fratture ossee spontanee e dolori di tipo nevralgico.   Poi c’è l morbo di Reckling- hausen,  è causata da anomalia dal metabolismo del fosforo e del calcio,  secondario a eccessiva funzione delle paratiroidi;  questa patologia colpisce di preferenza le donne in età media e anche giovani ed è caratterizzata da decalcificazione ossea, ipercalcemia,  ipofosforemia.  Anche qui i sintomi consistono indolori e deformazioni ossee,  fratture ossee spontanee,  ipotonia muscolare,   oltre a alterazioni anatomiche come la decalcificazione diffusa dello scheletro,  la trasformazione fibrosa del midollo osseo e dell’osso,  produzione di cisti ossee multiple.  Il decorso è cronico e progressivo.  Poi c’è la malattia tubercolare delle ossa che si localizza alle epifisi delle ossa con erosione cavitaria  e infiltrazione;  quando il processo è rarefacente e necrosante si parla di carie secca,  mentre se l’osso infitrato da fungosità carnose,  si parla di carie carnosa.  l’evoluzione della malattia porta quasi sempre alllla formazione di un ascesso,  che tende a raggiungere la cute e l’esterno, con un tragitto fistoloso,  ma che può anche aprirsi in un’articolazione,  determinando un’osteoartrite tubercolare.  Elena  L.

 

 

12/03/2022

 

Le cisti sono tutte di carattere benigno oppure possono nascondere anche tumori?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Le cisti sono costituite da da membrane connettivali con rivestimento interno epiteliale a contenuto vario.  Sono reperibili in organi e tessuti diversi,  possono essere suddivise in congenite,  parassitarie e acquisite.Le cisti congenite risultano da proliferazione epiteliale autonoma di residui embrionali,  riscontrabili in vari organi.  Tra queste a pareti proprie non dovute a dilatazione di una cavità preesistente o a un condotto,  possono essere unche o molteplici, peduncolanti,  sessili e possono modificare notevolmente la forma e i rapporti degli organi vicini:  cisti a epitelio vibratile con sede di sviluppo in centri nervosi, nel territorio degli organi derivati dagli archi branchiali,  nell’esofago, nella pleura,  nel fegato;  nelle ovaie sono frequenti le cisti follicolari conseguenti ad una mancata deiscenza del follicolo ovarico.  Cisti branchiali o branchiogene,  con sviluppo nella parete alta del collo,  nel timo,  nella tiroide,  ecc.  Inoltre cisti sebacee,  cisti sierose,  cisti dermoidi.  Le cisti parassitarie sono quelle formate dallo stadio larvale di parassiti comuni all’uomo e agli animali in organi e tessuti diversi anche se più di frequente la sede di sviluppo è il fegato.  Le cisti acquisite sono dovute a traumi o a processi infiammatori e comprendono:  cisti sinoviali, che si formano in corrispondenza di un articolazione;  cisti da ritenzione,  che risultano dall’ostruzione del dotto escretorio di una ghiandola;  cisti ematiche che si formano in seguito a travasi di sangue:  queste non sono cisti vere e proprie perché manca il rivestimento interno epiteliale.  Elena  L.

 

 

14/03/2022

 

 

Qual è la differenza fra trombina e fibrina?  Grazie!  Marco di Patty

 

La fibrina  è una proteina fibrosa che si forma durante il processo di coagulazione per azione della trombina su uno specifico precursore del plasma.   Oltre che nella coagulazione del sangue,  la fibrina si forma nei processi infiammatori,  depositandosi alla periferia del focolaio flogistico e nel lume dei capillari e delle venule,  bloccando così nel coagulo l’agente flogogeno.

Come avrai notato,  la trombina è quell’enzima che interviene nella trasformazione del fibrinogeno in fibrina,  durante la coagulazione del sangue.  Elena  L.

 

15/03/2022

 

Alcuni bambini  dai 5- o 7 anni soffrono di balbuzie,  a che cosa è dovuto questo disturbo?  Con il passare degli anni si guarirà dalle balbuzie o è una disturbo perenne?  Grazie!  Marco di Patty.

 

 

Questo disturbo del linguaggio nei bambini,  si manifesta in età scolare fino ad evolvere successivamente nell’età adulta.  Si distinguono una forma clonica,  caratterizzata dalla ripetizione più o meno accentuata dei fonemi,  e una tonica, che si manifesta con un brutto arresto dell’emissione vocale,  accompagnato da reazione emotiva,  più o meno intensa,  e da tentativi ripetuti per riprendere la parola.  Questo disturbo è di origine oscura:  è stata attribuita a iperemotività costituzionale,  a debolezza motoria,  ad alterazioni della dinamica affettiva,  al mancinismo contrastato e al brusco e reiterato imporsi dei genitori nel tentare di correggere l difetto.  Inoltre è stata considerata l’ipotesi che la balbuzie sia dovuta a insufficiente organizzazione del linguaggio di fronte alle necessità di relazione:  ciò avviene per lo più in età scolare,  durante la quale viene generalmente richiesto un adattamento linguistico e affettivo non da tutti conseguito.  Per il trattamento vengono impiegate terapie rieducative,  nelle forme recenti si procede come per i ritardi semplici del linguaggio,  nelle forme stabilizzate da parecchi anni si rendono necessari metodi di decondizionamento.  Tra le diverse tecniche impiegate,  alcune sono fondate   sull’autocontrollo del ritmo respiratorio,  avendo cura che la fonazione avvenga fin dall’inizio dell’espirazione.  Altre hanno un carattere misto rieducativo e psicoterapeutico qualora la balbuzie faccia parte di un quadro più complesso di disadattamento alla vita di relazione. Se queste persone non si lasciano andare a se stesse,  se qualcuno di cui hanno stima e stanno bene insieme,  la balbuzie potrebbe anche dissolversi da sé,  sparire per sempre!  Elena  L.

 

 

16/03/2022

 

 

Vorrei sapere se corrisponde a verità che per sopprimere il dolore delle nevralgie del trigemino,  ci si deve sottoporre a intervento chirurgico?  Grazie!  Marco di Patty

 

 

Sì,  è vero,  ma al giorno d’oggi ci sono cure meravigliose, che  possono attenuare efficacemente il dolore;  ma se invece questo dolore resta sempre insopportabile,  allora si pratica un intervento chirurgico,  che consiste nel tagliare in parte le fibre di un tronco nervoso.  Si praticava con maggiore frequenza sui nervi sensitivi appunto per sopprimere il dolore lancinante di questo disturbo.  In questo caso la radice sensitiva del V paio di nervi viene parzialmente recisa a monte del ganglio di Gasser, lasciando integre le fibre motorie e quelle che vanno a formare la branca oftalmica.  IL trigemino è infatti un nervo misto sensitivo-motore.  Elena  L.