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03.06.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

03/06/2023

 

 

 

Marco di Patty   Sai che al mio prof. d’italiano  piacciono molto le tue prose?  Dice che sono tutte belle e azzeccate,  ma quelle che preferisce sono:  ” La casa dei doganieri”  Di E. Montale e “Lettera alla madre” di S. Quasimodo,  dice che sono bellissime!  Ah,  dimenticavo a lui piace moltissimo anche un’altra poesia breve di S.  Quasimodo “Ed è subito sera” In cui tu hai fatto una bellissima prosa.

 

 

Elena  Grazie!

 

 

Marco  Lui mi ha chiesto come mai non abbiamo fatto “Rio Salto di Pascoli?  Tu la conosci?

 

 

Elena  Certo!  Ma ne ho altre di G. Pascoli,  le faremo anche quelle. Ecco la prosa di Rio Salto.

 

 

Rio Salto era un ruscello che scorreva poco lontano dalla casa del poeta in Romagna.  Il temporale è finito e la sua è stata solo una fantasia,  la realtà è diversa;  praticamente è un sogno ad occhi aperti.  Piove a dirotto e il ritmo uguale e monotono dell’acqua che batte con forza  sulla grondaia suscita nella fantasia del Poeta la visione di cavalieri chiusi nelle corazze luccicanti,  che si allontanano al galoppo verso la valle fonda,  lungo le rive del Rio Salto.  Sente i palafreni andanti,  nobili cavalli, di pregio in corsa.  I palafreni erano cavalli da parata,  riccamente bardati, che venivano usati dai cavalieri nei loro lunghi viaggi oppure nelle cerimonie.  Ma cessati i rumori del temporale,  anche le immagini fantastiche dileguano e con la realtà riemergono i soliti rumori:  si presenta al Poeta la realtà,  e pensa che è bella anch’essa non meno di un sogno,  perché quella è la sua terra natia con i pioppi che stormiscono lungo le sponde amiche del fiume.

 

 

Marco    È  stupenda.

 

 

06/06/2023

 

 

Marco di Patty   Di G. Pascoli ho scelto “Le  Ciaramelle”,  è un po’ triste anche questa ma è bella.  Grazie!

 

 

Elena  Le Ciaramelle,  sono degli strumenti a fiato, come le cornamuse,  anzi sono proprio le cornamuse.  Tempo fa a Messina,  nella novena del Natale,  si sentivano,  tutte le mattine prima dell’alba.  È un’usanza antichissima,  chissà se ci sarà ancora.  Io credo di sì,  perché in certi paesi nascosti di molte ragioni d’Italia ci sono delle usanze che non tramontano mai.  Questo quello delle ciaramelle è un uso antichissimo pieno di poesia.  I ciaramellari sono quasi tutti vecchi pastori che vengono dai monti;  il suono è dolce e un po’ malinconico.  “Là sbocciò questo fiore che chiede alla rugiada del nostro pianto”.  Così scrisse Maria Pascoli,  la sorella del Poeta un nostalgico desiderio della sua infanzia lontana,  quando gli affetti familiari gli riscaldavano il cuore e i sogni sembrava si svelassero felici.  Allora anche il pianto era dolce per il fanciullo dall’animo sereno e sgombro di preoccupazioni.  Ora che è adulto,  il Poeta si commuove alle naturali melodie delle ciaramelle e il pianto,  dolce come quello di un tempo,  dona pace e serenità alla sua anima tormentata da tutti gli affanni del quotidiano.

 

Marco  Bellissima anche questa;  ma perché parla di Messina se il Poeta è romagnolo?  Per domani ho scelto “La voce”  sempre del Pascoli.  Grazie!

 

 

07/06/2023

 

 

Elena  Sono qui Marco,  ho la prosa della poesia “La Voce ”  sempre di G.  Pascoli.  Nelle Ciaramelle il Pascoli parla di Messina perché in quella città è stato insegnante di letteratura latina all’università.

 

 

Questa è una delle liriche più tristi e suggestive, ma anche molto bella.

 

 

Molte sono state le volte che in momenti di solitudine,  di abbandono e di miseria,  il Poeta fu preso dalla disperazione,  quasi tentato di uccidersi per togliersi una volta per sempre dalla sua insopportabile infelicità.  Ma ogni volta egli fu trattenuto dalla forza di una voce,  una voce ridotta così flebile come un soffio,  ma viva nelle sue orecchie e radicata nel suo cuore,  con quel diminutivo”Zvanì” espressione di un tenerissimo affetto (è una forma dialettale del diminutivo di Giovannino,  dialetto romagnolo,  è assai più efficace del nome intero detto in italiano).  Il ricordo di quella voce,  così intenso da riportare dinnanzi al Poeta la figura stessa della madre,  lo aiutò ad accettare la vita con pacata rassegnazione e a confidare nell’aiuto della provvidenza.  Tutta la poesia si svolge in quel contrasto di intimo tra dolore disperato nel figlio,  e l’ansia accorrente della madre e il lento accorato placarsi del dolore per la muta preghiera materna.  La poesia si compone di sette periodi ritmici,  ciascuno dei quali è formato di tre strofe e si conclude con l’invocazione Zvanì.  Idealmente però tali periodi si riducono a quattro:  il primo dà il motivo ispiratore della poesia,  il secondo e il terzo accennano ai due episodi disperati in cui più quella voce si fa sentire,  mentre il quarto richiama il primo per darne la liberazione.

 

Elena  Cerca la poesia “L’ aquilone,  sempre di G. Pascoli,  è molto bella,   guarda se ti piace,  poi mi saprai dire.  Ciao.

 

 

08/06/2023

 

 

Elena  Sapevo che ti sarebbe piaciuta la poesia “L’aquilone”.  Ho  la prosa anche di questa,  vediamo se ti piace.

 

Il sentimento dominante di questa poesia è la nostalgia dei ricordi lontani di quando lui era un fanciullo.  In quel periodo il Poeta si trovava ancora a Messina,  come insegnante di letteratura latina all’università.  In un mattino di febbraio con il sole, una giornata primaverile,  dall’aria mite,   il biancospino in fiore,  vede il pettirosso che si appresta a partire per raggiungere i paesi del Nord,  tutto questo gli riporta alla mente una giornata di primavera ai tempi della sua fanciullezza. Rivede i suoi compagni di scuola,  quando andarono nel punto più alto dei colli per lanciare i loro aquiloni;  il Poeta li vede nella sua mente come fossero comete.   Quel mattino tutti hanno gli aquiloni che volano,  ma il poeta ne segue uno,  quello che sale nel punto più alto del cielo poi lo vede oscillare verso il basso,  quasi sembra cadere; risale e finalmente riprende quota,  prende il vento favorevole,  lo fa andare avanti sempre più in alto,   e gli schamazzi dei fanciuli che lo stanno seguendo con gioia con lo sguardo verso il cielo.  Ad un tratto l’aquilone sembra che voglia portare via il filo dalla mano del fanciullo, e la violenza del vento ruba il filo dalla sua mano,   l’aquilone è portato lontano come un fiore dal suo esile stelo.  A queste immagini si associa al suo compagno rapito dalla morte e i ragazzi si perdono nel cielo infinito e vedono l’aquilone come un piccolo punto che brilla lassù.  Ad un tratto una ventata di sbieco fa scendere l’aquilone,  qualcuno strilla per la paura dello schianto;  in realtà questo strillo non è altro che nella mente del Poeta che ritorna alla realtà.  La sua memoria gli riporta davanti una voce velata del suo compagno di allora malaticcio, strappato bruscamente alla vita come l’aquilone e il fiore alla pianta.  Rivolgendosi al compagno morto dice: beato te che hai visto cadere soltanto gli aquiloni,  e non hai avuto il tempo di vedere come quelli che continuano la vita:  le speranze,  le illusioni perdute della gioventù.  E continuando sempre rivolgendosi al suo compagno morto dice:  meglio trovare la morte quando si è giovani come hai fatto tu,  mentre eri roseo con i capelli biondi,   dopo una gioiosa corsa con gli aquiloni e con tua madre che ti pettinava con dolcezza per non farti male!  Che non con i capelli bianchi per portarsi con sé tutte le sofferenze della vita…

 

Marco  di Patty  Stupenda!  Grazie!

 

 

10/06/2023

 

 

Dott.  Robert e Linda   Cosa ne pensi di tutti questi femminicidi,  riusciranno a fermarli con le nuove leggi?

 

 

Elena   Sapete meglio di me che la pazzia non si ferma se non con delle cure appropriate come quelle che si usano per la schizzofrenia.  Né tantomeno si fermerà l’idiozia associata alla delinquenza.  Purtroppo quelle persone hanno imboccato la strada della delinquenza:  all’inizio sembrano le più brave persone che esistono su questa terra,  ma  è la tattica che usano gli psicopatici per imbrogliare le loro prede.  C’è gente che dice che questi criminali dovrebbero essere uccisi!  Ma come si fa ad uccidere delle persone così come fossero zanzare;  secondo me sia il delinquente che lo psicopatico andrebbero curati,  non dico capiti perché certe cose non si possono concepire nemmeno se fossero nostri figli,  ma se venissero uccisi ci si metterebbe al loro stesso livello.

 

 

10/06/2023

 

 

Marco e Patty  Come si arriva a questi livelli di criminalità,  perché si fa del male agli altri e si diventa delinquenti?

 

 

Elena  Per molti individui forse la cosa ha origini lontane e cioè da quando erano piccoli;  forse non hanno avuto l’educazione giusta,  oppure non sono stati amati con la giusta misura d’amore.  Ma poi ho cambiato idea,  ho conosciuto persone che non sono stati amati,  hanno lavorato sodo fin da piccoli,  non hanno conosciuto i giochi,  gli schiamazzi per la gioia che si prova a  quell’età,  eppure hanno aiutato la famiglia a crescere i loro fratelli,  per vivere con più dignità.  Mentre altri hanno avuto tutto l’affetto e tutto l’amore possibile sia spirituale che materiale,  e da grandi non hanno più voluto   saperne dei loro genitori e della loro famiglia;  sono diventati dei delinquenti incalliti,  ingiusti,  e crudeli.  Ora,  dopo tutto quello che ho visto io credo che certe persone sia uomini che donne siano già tarate dalla nascita:  hanno un qualcosa che si diversifica nel male,  oppure chamiamola una questione caratteriale,  quindi la colpa non è sempre e solo dei genitori o della società.  Ognuno di noi quando diventa adulto potrebbe farsi un esame di coscienza:  se la persona è normale  cercherà di approcciarsi al mondo in maniera corretta.  Tutti abbiamo un’anima,  bisognerebbe saperla ascoltare e scacciare l’invidia,  la gelosia,  l’egoismo, e tutto ciò che fa diventare una persona senza scrupoli,  disposta a tutto,  di rubare,  anche ad uccidere una persona cara  per l’eredità.  Altre persone uccidono per un colpo di pazzia e sono sempre state persone per bene,  poi si pentiranno finché avranno vita.  Ed è così in tutte le cose,  tutti possiamo sbagliare,  ma l’importante è essere intelligenti da non ripetere i soliti errori.

 

 

 

 

 

 

 

 

23.05.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

23/05/2023

 

 

 

 

Marco di Patty   Ho trovato una poesia di L.  Ariosto,  vediamo se la conosci:  “La zucca e il pero”.

 

Elena  Questa poesia è molto famosa,  diciamo che più di poesia è una satira arguta che vuol colpire un certo tipo di persone che lui definisce sciocchi perché in brevissimo tempo e senza fatica credono di poter acquisire gloria e fama.  Ma la notorietà raggiunta in questa maniera quanto durerà?  La satira è in forma di favola,  i cui personaggi sono due piante:  la zucca e il pero.  Allora,   una zucca crebbe tanto che raggiunse la cima di un pero.  Quando l’albero si svegliò dal sonno invernale ,  si meravigliò di avere su di sé tutti quei frutti pesanti e chiese alla zucca chi fosse.  La zucca rispose che affrettandosi l’aveva raggiunto solo in tre mesi.  Il pero,  notando che per lui erano occorsi trent’anni prima di raggiungere la sua altezza,  l’ammonì dicendole che con quella stessa fretta con cui essa era cresciuta sarebbe venuta a mancare la forza al suo esile stelo.

 

 

Marco  Bellissima!

 

 

24/05/2023

 

 

Elena   Marco ho la spiegazione che mi hai chiesto ieri:  la poesia “Canzone d’autunno” di  P.M.Verlaine.

 

 

 Sarà perché a me l’autunno piace,  ma in questa poesia si sentono  i versi che riecheggiano il lamento del vento d’autunno.  Per il poeta questo rumore lamentoso e monotono stringe il suo cuore in un’angosciosa malinconia.  Il suo pensiero torna ai giorni lontani,  ormai trascorsi e i suoi occhi si riempiono di lacrime;  egli si sente come una foglia morta che il vento trascina in sua balia senza alcuna direzione. Il ritmo musicale del vento accentua la noia malinconica che lo pervade.

 

 

27/05/2023

 

 

Marco di Patty  Non so se sarai d’accordo con la poesia che ti mostro oggi perché si intitola “Inverno lungo”di A Pozzi,  ho scelto una donna.  Grazie!

 

 

Elena  Certo che sì, ti ho detto così l’altra volta perché tu per il maltempo ti sentivi in una stagione autunnale,  ma io invece non sentivo l’autunno perché  gli alberi sono coperti d verde,  i fiori che d’autunno stanno per sfiorire mentre in primavera anche col maltempo sono belli vivaci.  Veniamo a questa poesia:  Anche questa è una lirica triste,  descrive la Norvegia come se fosse il suo paese,  ma lei era italiana di Milano;  probabilmente ha amato molto la Norvegia.  Questa poesia rivela lo sconforto indescrivibile della poetessa.  La poesia parla di un  raggio di sole che fa luce dietro le nubi illuminando il paesaggio,  ma non per questo dice,  avviene lo sgelo né la natura rifiorisce: gli alberi sono spogli e i loro rami formano sul terreno ghiacciato un disegno di ombre e di luce che costituiscono l’unico ornamento della terra.  In Norvegia i bimbi sono tutti vestiti di rosso, volteggiano con i pattini sulle distese di ghiaccio,  e la poetessa pensa che sarebbe contenta di trasformarsi in una dura lastra di ghiaccio,  perché insensibile a tutte le sofferenze umane.

 

 

Marco  Diciamo che se quando la scrisse aveva un animo triste la poesia in sé è molto bella.

 

 

27/05/2023

 

 

Marco di Patty   Ho trovato un’altra poesia di un poeta che ti piace molto Il Carducci:  “Traversando la Maremma Toscana”,  aspetto una tua prosa.  Grazie!

 

 

Elena  Anche questa poesia non è da meno.  In una mattina piovigginosa di aprile il poeta,  dopo tanti anni di assenza,  passa con il treno attraverso la terra che lo vide fanciullo e adolescente,  in lui nasce spontaneo il confronto tra i sogni giovanili svaniti col tempo e lo sconforto dell’età matura. Lui è ormai stanco e il pensiero di arrivare all’inutilità gli crea affanno;  la vecchiaia e la morte sono vicine,  ma la vista delle dodici colline e del verde piano  esercita in lui un’azione consolatrice del suo animo irrequieto regalandogli un senso di pace.  L’evocazione della Maremma dove crebbe e visse la sua triste adolescenza,  la nostalgia della visione dei colli con la serena vista,  la vanità delle illusioni inseguite altrove,  sono motivi che ricorrono frequenti nei versi della poesia del Carducci,  e con diverso tono vi hanno sviluppato un po’ uno e un po’ l’altro.  Fondo comune una tenerezza di rimpianto,  un riconoscimento d’indelebile impronta ricevuta nel corpo e nell’anima come un ripiegarsi ora sdegnato e deluso cerca di trarne conforto.  Non sono semplici ricordi,  e nemmeno una visita e ritorno,  ma una visione complessiva e fuggevole,   con gli occhi incerti tra il sorriso e il pianto che però lascia un sollievo alla sua malinconia.

 

 

Marco   Mi piace molto.

 

 

29/05/2023

 

 

Elena  Ho già preparato l’altra spiegazione della poesia del Carducci,  che tra l’altro è una delle più belle:  “Davanti S. Guido”.

 

In questa bellissima poesia di G.Carducci,  troviamo armonicamente fusi,  alcuni temi essenziali della sua ispirazione poetica:  come i ricordi nostalgici della fanciullezza,  l’amore per la sua Maremma,  il senso doloroso della vita,  e il rimpianto per i sogni che non si sono mai avverati.  Il Poeta percorrendo in treno la costa tirrenica da Pisa a Roma,  si trova improvvisamente di fronte i cipressi che,  in duplice fila,  uniscono l’oratorio di San Guido a Bolgari,  due località della Maremma,  nel comune di Castagneto Carducci (così chiamato in onore del Poeta,  che lì trascorse la sua fanciullezza).  Essi lo riconoscono e l’invitano a riposarsi tra la loro ombra:  lì egli ritroverà i luoghi cari e si riaffacceranno alla sua mente i sogni e le illusioni che rallegrarono con il loro incanto i suoi anni più belli da giovane.  Ma il Poeta si sente costretto a rifiutare l’invito, perché i suoi doveri a cui non può sottrarsi lo chiamano altrove.  Non riesce a trattenerlo nemmeno il ricordo di nonna Lucia,  che immagina venirgli incontro per raccontargli la storia di una fanciulla che cercava l’amore e non riuscì mai a raggiungerlo.  Anche a Lui è accaduta la stessa cosa;  per tutta la vita è corso affannosamente dietro un miraggio ingannevole che non ha mai raggiunto e non raggiungerà mai.  E pensa che la felicità che ha cercato invano era forse là sotto quei cipressi,  vicino al cimitero dove la nonna da tempo dorme il suo sonno eterno.

 

 

Marco di Patty  Non è solo bella,  ma è bellissima!

 

Elena  Sai che di G. Carducci ho anche “S.Martino”,  ho perfino il disco di Fiorello con questa canzone.

 

Marco  Ho chiesto a mia madre se puoi scrivere quello che sopporta con la sua amica,  ha detto di sì,  puoi farlo.

 

Elena  Va bene,  ma lo farò nell’articolo giusto,  quello ” …Con le mie lettere per voi.

 

 

Marco  Qual è il poeta migliore,  il più grande tra Giacomo Leopardi e Giosuè Carducci?

 

 

Elena  Non mi permetterei mai di scegliere così a bruciapelo uno di loro,  no , no.  Per me sono grandi entrambi,  ma il primo e cioè  il Leopardi aveva tutto dentro di sé,  lui non aveva bisogno di viaggiare per manifestare ciò che provava la sua anima,  perché aveva una fantasia pulita,  enorme,  un cervello come pochi!  Una capacità di descrivere semplicemente un posto,  una verità come se lui la stesse vivendo mentre invece era sempre lì in una stanzetta con una finestrella che non si vedeva alcun paesaggio;  questo per me è essere grandi!

 

 

31/05/2023

 

 

Marco e Patty   Tu che ami le piante e i fiori ti senti una di loro e cioè sei una “verde”?

 

 

Io non sono una di loro e non lo sarò mai!  Amo il verde molto,  ma amo anche ciò che sta intorno al verde:  laghi,  fiumi,  monti e in special modo amo gli esseri umani e il nostro Paese. Poi amo l’ordine,  la pulizia,  e la profondità!

 

 

Marco e Patty  Se fossero tutti come te il nostro paese sarebbe in cima alla classifica dello stare bene e della ricchezza!

 

 

Elena  Vedo che ci siamo capiti!  Grazie!

 

 

02/06/2023

 

 

Marco di Patty   Noi non facciamo il ponte e tu?

 

 

Elena  No,  se quello che faccio mi piace molto.  Preferisci le prose o andare avanti con la medicina?

 

Marco  Riprendiamo dalle prose,  la medicina lunedì,  intanto studio le altre materie.

 

Elena  OK.  Arrivederci nel prossomo articolo di “Dialogando con voi”.  A domani.

 

 

 

14.05.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

14/05/2023

 

 

 

Patty e Marco  Sparleresti mai male di una persona che ti aiuta ed è sincera con te?

 

 

Elena  Assolutamente no,  a meno che non ci siano incomprensioni che portano ad equivocare certi atti.  Sparlare sempre di qualcuno bisogna esserci portati per quella strada,  a me piace parlare bene della gente,  o lasciarla nel suo essere.  Quando parlo male di qualcuno,  non sto parlando male,  ma sto dicendo la verità oppure starei meglio a fare silenzio. Purtroppo c’è gente che mette in atto cose brutte nei confronti di altri che non hanno mai fatto nulla di male a loro,  e poi se per caso  si difendono  dicono che non è vero oppure rigirano la frittata a loro favore;  ma come si può vivere con un’anima così?

 

 

15/05/2023

 

 

Dott.  Robert  Quando facevi i vestiti non ti è mai capitato di sbagliare qualcosa?

 

 

Elena  Non che io sappia,  anche perché prima di lavorare per la gente ho cercato d’imparare bene tutto.  Ci sono donne che mi chiedono ancora se posso fare loro degli abiti,  anche importanti come l’abito da sposa e i capppotti.  Io felicemente ho risposto che non lavoro più per l’esterno ma mi sono incamminata in un’altra strada che è quella che avrei voluto fare da sempre:  racconti,  poesie, proseguire i miei studi di medicina e vivere un po’ come piace a me senza sprechi e sapersi guadagnare tutto ciò che mi serve;  lavorare con il computer,  alla mia età non lo faccio per denaro ma per passione.

 

 

Linda  E le tue ricette,  sono meravigliose,  buonissime e genuine,  si vede che sono fatte con passione;  peccato che non si possano sentire i profumi e i sapori,  così combinati bene tra di loro!

 

 

Elena  La passiaone della cucina l’ho sempre avuta perché mi piace mangiare bene,  nel senso del gusto sì, ma anche per il rispetto della salute;  come tu sai qualche volta si violano le regole che ci siamo imposti,   ma l’importante poi è rientrare.

 

 

15/05/2023

 

 

Marco di Patty  Hai la spiegazione della poesia che ti ho dato?  Grazie!

 

 

Elena  Sì,  anche se questo poeta è meno conosciuto non è meno bravo degli altri;  Luigi Bartolini è un poeta,  scrittore,  pittore e autore di numerosi scritti in cui assume,  di volta in volta,  atteggiamenti polemici e satirici o spregiudicati come in “I conti con l’oste”;  nella poesia che hai scelto,  “Lidi di Roma” il poeta manifesta un amore grandissimo per la sua bambina,  che affronta per la prima volta le acque del mare,  e si rivolge al dio del mare,  Nettuno,  perché come un buon padre protegga la sua figlioletta mentre sta imparando a nuotare,  perché ancora non sa reggersi a galla.  Un giorno altri pericoli dovrà affrontare la bambina e allora il poeta,  già pensa a quali divinità dovrà rivolgersi perché a lei non succeda mai niente.  Con questo accenno malinconico termina la poesia,  che ha tutta un’intonazione scherzosa,  ma anche se al di là dello scherzo,  si scorge una preoccupazione e un amore profondo di un padre vero.

 

 

16/05/2023

 

Elena  Devo dirti che la poesia che hai scelto di V.  Cardarelli è bella,  ma siamo in primavera e tu mi tiri fuori una poesia dell’autunno,  autunno in tutti i sensi per lui  ovviamente,  dopo ti spiego.

 

 

Marco di Patty   Guarda che tempo sembriamo o no in autunno?  A me sembra che la poesia s’intoni con questa stagione,  o no?

 

 

Elena  La poesia è abbastanza malinconica,  non solo perché il poeta si propone di descrivere il grigiore dell’autunno,   (lui l’autunno lo vede così)  ma è il suo stato d’animo che è pieno di rimpianto per la sua giovinezza che se ne sta andando;  quindi,  paragona l’autunno come una stagione vecchia,  quando dice che aveva già avvertito l’arrivo dell’autunno nei mesi dell’estate,  in alcune giornate ventose d’agosto e nei temporali di settembre,  che improvvisamente abbassano la temperatura e poi ci si ritrova a pensare all’autunno. Il poeta vede la terra spoglia e triste,  e anche il sole non ha più quella gioia dentro di brillare come in estate,  è stanco;  il sole d’estate fa brillare tutto,  anche le foglie. E così l’autunno avanza e con lui si porta via “il miglior tempo della nostra vita”. E questa frase con le virgolette è nella penultima frase della poesia.

 

Elena  Comunque Marco in autunno quando smette di piovere non si sentono gli uccellini cantare come stanno cantando ora che ha smesso di piovere e siamo in primavera;  in autunno svolazzano indaffarati per prepararsi a partire e li vedi uno ad uno schierati sui fili della luce che sembrano salutare il paesaggio.

 

 

Marco  È vero,  ma a me queste giornate buie e piovose mi ricordano l’autunno,  e a te?

 

Elena  No,  a parte che l’autunno a me piace molto,  lo vedo abbondante,  generoso, e pieno di vita,  ci prepara a salutare una stagione che abbiamo vissuto in allegria,  con le sue giornate calde,  le corse al mare,  ecc. ma anche l’autunno ci regala giorni diversi,  tramonti bellissimi e coloratissimi,  a me sembra invece un’altra vita che nasce.  Ciao,  alla prossima!

 

 

18/05/2023

 

 

Marco di Patty   Sai che vedendo l’alluvione in Romagna mi ha destabilizzato?  Perché non si fa niente se a provocare tutto questo disastro sono i letti dei fiumi  sporchi di detriti di vegetazione e altro?  Perché si continuano a ripetere queste cose che uccidono le persone?  Quando penso che potrebbe capitare anche a noi…

 

 

Elena  Sono in molti a chiedersi il perché ma ci si chiede il perché quando le cose sono già accadute!  Ci sono anche le nutrie che con le loro gallerie fanno crollare gli argini,  e per una  certa categoria di gente guai a toccarle!  Capisco che ogni creatura del cielo sia importante ma mai come un essere umano!  Quanti morti ci sono stati fino ad oggi con le esondazioni dei fiumi?  Senza toccare il disastro ambientale!  Caro Marco speriamo proprio che le cose migliorino!

 

 

19/05/2023

 

 

Marco di Patty   Allora,  guarda io ho scelto ancora V. Cardarelli con la poesia “Liguria”,  mi piace molto,  la conosci?  Grazie!

 

 

Elena  Sì, è una poesia molto bella. Il poeta descrive in questa poesia il paesaggio ligure;  egli si avvale di giochi di realtà per dare vita a questo suo paesaggio ligure.  Parla delle rocce illuminate e riscaldate dal sole,  poi parla di un’argilla pulita,  tenuta sgombra dalle erbe spontanee che a suo avviso  potrebbero deturpare e non solo,  il paesaggio.  Poi nomina l’ulivo gigante che con il suo clima e il suo terreno sono molto favorevoli alla coltivazione degli ulivi,  che secondo lui lì cresce con proporzioni maggiori che altrove.  Il paesaggio è reso visibile e preciso,  le vie sono lastricate perché l’acqua non le riduca a canali di scolo.  Il sole batte sulle pietre e poi striscia via con il venticello del maestrale,  un’immagine per rendere il moto dell’ombra e della luce solare da pietra a pietra su un terreno accidentato.   A lui sembra un giardino fiorito,  a primavera le mimose sembrano effimere tanto sono perfette;  le chiese sono come dosposte ad essere varate,  con le loro absidi a forma arcuata,  e i campanili che somigliano a delle ciminiere,  e sono disposte come navi collocate lungo il piano inclinato di un cantiere,  pronte per il varo.  È tutto così bello in quel paesaggio,  sembra dipinto apposta per dare vita ai poeti!  Ma quel tocco finale della luce della sera che  va spegnendosi e perde i suoi colori vivaci,  lentamente come le luci fioche dei cimiteri.  E qui trapela la sua anima Cardelliana,  che con il vibrare dell’ amore per questa terra in modo sognante e trasfigurato,  dà al paesaggio la stessa impronta della sua anima malinconica.

 

 

20/05/2023

 

 

Marco di Patty   Ho scelto un’altra poesia di G. d’Annunzio,  “Piazza di Spagna”,  anche questa è molto bella,  mi passi la spiegazione?  Grazie!

 

 

Elena  OK.  Il poeta incomincia con descrivere piazza di Spagna, il suo pensiero  si apre verso la primavera,  e dice che febbraio sta per finire  con giornate meno fredde,  e questo tepore fa fluire il profumo dei fiori che ci sono nei banchi dei fiorai,  sente che la piazza rifiorisce come un rosaio al sole tiepido. Anche la chiesa di Santa Trinità dei Monti è illuminata dai raggi del sole,  e bonariamente protegge dall’alto della scalinata la piazza sottostante.  Il poeta vede l’obelisco che sta davanti alla chiesa come uno stelo di una rosa che fiorisce ed è fermo lì che sembra ascoltare la voce della fontana e vede nei suoi pensieri l’immaccolata Concezione che sorride dall’alto e benedice tutto il creato.

 

Marco  La tua prosa è bellissima!  Come del resto tutte quelle che hai fatto fino ad oggi.  Grazie!

 

 

Elena  Grazie!

 

 

 

 

02.05.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

02/05/2023

 

 

 

02/05/2023

 

 

Marco di Patty   Come avete passato la festa del primo maggio?

 

 

Elena  Benissimo,  abbiamo fatto giardinaggio con tutta la volontà del mondo e la sera ero soddisfatta e felice;  a me piacerebbe  anche molto viaggiare,  ma fare giardinaggio non è da meno.  A proposito,  tu con la ragazza come avete festeggiato?

 

 

Marco  La tua torta è stata una cosa!   Che ad un certo punto ero geloso più della torta che di lei!  L’avrei mangiata anche oggi e domani e domani ancora.

 

 

Elena  No!  Non voglio farti ammalare di diabete,  se la dividi allora te ne manderò ancora,   altrimenti no!   Lo sai che non voglio sentirmi in colpa.  Domani la metterò nelle ricette di cucina.

 

 

Dott.  Robert e Linda  Ti capita a volte che le essenze del pensiero tradiscano le tue abitudini?  Ti aspettiamo presto!

 

Elena  Sì,  meno male che mi capita,  perché  certe abitudini sbagliate meglio tradirle non trovi?  A volte mi capita di fare un dispetto al mio realismo puntuale e rigoroso,  non si tratta di tradire l’abitudine,  ma dare un po’ di distanza a una scelta di un modo di vivere,  che poi se dovessi trascurarlo più di tanto non mi sentirei io.

 

 

03/05/2023

 

 

Dott. Robert e Linda   Anche se ci sono persone gentili oneste che con te fanno il loro dovere,  non t’infastidisce la mancanza di trionfalismo?

 

 

Elena  No,  non tanto,  ormai mi conoscete bene,  ciò che conta per me sono i fatti,  l’importante è dimostrare la verità,  questo mi fa sentire ancora più forte,  la giustizia,  anche se non gridata al mondo intero basta avere la meglio sulle avversità che mi sono presentate e per cui ho lottato molto,  cioè scoprire finalmente ed avere la certezza di chi ha sbagliato nei miei confronti,  questo per me è  grande successo.

 

 

04/05/2023

 

 

Marco di Patty,   come dovrebbe essere secondo te un romanzo fatto bene e raffinato?  Grazie!

 

 

Elena   Io la penso come uno dei miei professori d’italiano che conobbi tempo fa:  lui diceva sempre che un vero romanzo perché sia affascinante e raffinato dovrebbe essere  scritto con stringatezza e sobrietà non andare a prendere  o fare troppi giri di parole tanto per riempire le pagine;  il lettore lo avverte e non ne verrà mai a capo,  ma dovrebbe essere scorrevole,  non cadere nel banale e farti venire la voglia di rileggerlo.

 

 

Marco  In questi giorni ho studiato molto,  ma mi mancano anche le poesie e le tue prose,  magari un altro giorno perché oggi vorrei chiederti una cosa di medicina;  nell’altro articolo?

 

 

Elena  Sì,  in un nuovo articolo di “La nostra salute”.  A tra poco.

 

 

05/05/2023

 

 

Marco di Patty  Ho scelto la poesia,  è una di G.  Carducci,  le ho lette tutte,  e sono davvero belle,  ancora attuali come “Pianto Antico”.  Grazie!

 

 

Elena  Certo,  quelli erano poeti con la P maiuscola.   Il poeta parla di un pianto antico perché il pianto per la morte di un figlio è antico quanto il mondo,  nel senso che un genitore non dovrebbe mai vedere morire un figlio come è successo a lui.  Si dice che sia il dolore più grande  che possa esistere. Infatti il Carducci fu straziato dal dolore per la morte del figlioletto  Dante,  si paragonava ad una pianta colpita da un fulmine che inaridisce e muore,  la vita ormai sembrava senza scopo senza il figlio nel quale aveva riposto tutte le sue speranze.  Quando compose questa poesia era ormai una persona senza alcuna voglia di vivere,  egli si era come trasfigurato nella contemplazione virile di una legge universale. La natura che rifiorisce ogni anno a primavera e gode della luce e il calore del sole;  l’uomo invece quando la morte l’ ha colpito,  non rifiorisce più.  In certi suoi versi si capisce che al poeta mancava il conforto della fede cristiana nella vita futura e perciò il suo dolore,  pur così misurato,  è sconsolato e tragico.

 

 

06/05/2023

 

 

Dott.  Robert  Secondo te i figli bisognerebbe viziarli?

 

 

Elena  Io potrei dirti: e che ne so?  Ma quello che sentivo da piccola mentre spettegolavo in mezzo ai grandi era: ”  I figli non si devono viziare ma si devono amare!” Anche perché io dico se si viziano già da piccoli quando saranno grandi si allontaneranno nel senso che non sapranno amare  solo che se stessi,  ci si sentirà obbligati a mantenerli anche nei loro vizi e chissà che altro.

 

 

08/05/2023

 

 

Dott.   Robert  Ti ho sempre dato ragione a non infierire su chi ha sbagliato con te,  ma quando una persona continua a perseverare su quella linea,  allora se ascolterai me sarà bene metterci un freno,  se non hanno capito con le buone,  dovranno capire con le cattive;  tu non dovrai nemmeno pagare l’avvocato,  ed è anche in gamba.

 

 

Marco di Patty  Mi piacciono molto le poesie di Trilussa,  anche se la maggior parte sono scritte in dialetto romanesco.  Grazie!

 

 

Elena  Oggi ne metto una qui e domani metto le altre due più corte.  Ecco la spiegazione di  “Er fume’ e la nuvola”.

In questa poesia il poeta racchiude una satira in versi che colpisce coloro i quali,  volendo apparire quello che non sono,  ad ogni costo,  vantano i loro Natali illustri,  le altolocate amicizie,  mentre provengono da umilissima famiglia.  Indizio d’animo meschino è il vergognarsi delle proprie condizioni e cercare di nasconderle;  che poi si viene sempre smascherati.  Così accade al fumo,  che innalzandosi dalla cappa di un camino verso il cielo,  e incontrata una nuvola bianca,  la rimproverò perché gli intralciava il cammino e la scacciò in malo modo,  vantandosi figlio del fuoco.  Ma la nuvola gli disse:  ” non del fuoco sei figlio,  ma di una braciola di maiale che il cuoco sta cucinando!

 

 

09/05/2023

 

 

Elena  Ecco le altre due spiegazioni ovviamente sempre di Trilussa :  “L’indecisi” e ” L’uomo e la scimmia”.

 

L’indecisi.  Questa poesia parla di tante persone che si piegano secondo il vento che spira!  Ora a destra,  ora a sinistra,  senza reagire,  senza idee chiare,  senza fermezza nelle loro condizioni morali e politiche.  Ebbene questi esseri indecisi sferzano il poeta nei suoi versi.

 

 

L’uomo e la scimmia.  L’uomo spesso parla a sproposito, con tanta superficialità da non sapere quello che dice.  In questi versi il poeta vuole dimostrare che l’uomo che va per canzonare a sua volta è canzonato o strigliato.  In questo caso voleva bullizzare una scimmia,  ma la scimmia ha bullizzato lui e avendo agito per primo lui non può neanche più reagire.  Qui dice che l’uomo ridicolizza la scimmia dicendole ripetutamente frasi come quanto sei brutta,  quanto sei dispettosa quanto sei curiosa ecc.  La scimmia ascolta e con grande calma gli risponde:  per forza,  guarda quanto ti somiglio!

 

 

Marco di Patty   Sono spiritosissime!

 

 

10/05/2023

 

 

Marco e Patty  Se possiamo permetterci:  la parola “corna”  tu come la consideri?  Grazie!

 

 

Elena  Potete permettervi,   eccome se potete,  alla parola “corna o tradimento” io reagisco così:  per me non esiste essere umano più basso di chi tradisce,  piuttosto meglio separarsi che vivere sotto lo stesso tetto con la menzogna!  Per tradire la persona che si ama bisognerebbe essere partiti con la testa, altrimenti non mi verrebbe mai in mente.  Corna o tradimento significa anche tradire se stessi!

 

 

12/05/2023

 

 

Marco Di Patty   Come mai il Carducci che non era cattolico ha scritto questa poesia?  “Santa Maria Degli Angeli”. L’ho letta bene,  ma non ho capito se suo figlio gli morì prima o dopo questa poesia.  Grazie!

 

 

Marco,  in questa poesia non c’è scritto se il figlio era già morto oppure se la disgrazia avvenne dopo;  io credo che la morte del figlio sia avvenuta dopo la poesia “Santa Maria degli angeli”.  Comunque Nel luglio del 1877 G. Carducci andò a Perugia Commissario per gli esami di maturità classica.  Poi si recò a visitare Assisi, e così scrisse al suo amico G. Chiarini di quanto aveva trovato interessante e bella Assisi,  per l’arte la natura,  nei loro accordi con la storia,  con la fantasia,  con gli affetti degli uomini.  Tant’è vero che fu tentato a fare due o tre poesie su Assisi e San Francesco.  Invece egli scrisse solo questo sonetto: S. Maria degli Angeli, che gli fu ispirato dalla visita alla basilica costruita nel luogo dove S. Francesco morì.  Il Poeta contemplando la bella cupola del Vignola,  vorrebbe vedere profilarsi,  sullo sfondo dei monti,  la figura del Santo,  in atto di preghiera,  mentre eleva a Dio il suo canto di lode e d’amore,  che si diffonde nella serenità del paesaggio umbro.

 

 

14/05/2023

 

Alessandra e Giovanni   Preferiresti vivere con furbizia disonesta o con onestà e meno furbizia?  E del rispetto delle regole cosa ne pensi?  Sarà vero che abbassa l’intelligenza?

 

 

Elena   Sicuramente vivere con furbizia disonesta è più comodo,  ma vivere con onestà e meno furbizia,  per me dà grande forza;  è una cosa interiore che custodisco da anni,  questa cosa mi regala una forza interiore da spaccare l’acciaio col pensiero.  Per me l’onestà è grande ricchezza.  In quanto al rispetto delle regole anche questa cosa che abbassi l’intelligenza è una grande bufala.  Se non si rispettano le regole non si rispetta nemmeno se stessi;  e il rispetto per se stessi è grande sensibilità e intelligenza.  Pensate se non rispettassimo le regole mentre stiamo guidando!  A parte che  a volte ci sono cose incomprensibili come il litigarsi un posto parcheggio,  non segnalare con la freccia dove stai per svoltare ecc.

 

 

 

 

 

 

 

 

20.04.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

20/04/2023

 

 

 

Marco di Patty    Ho scelto medicina,  storia o italiano contemporaneamente,  va bene?  Grazie!  Che cosa significa il trattato della Triplice Alleanza?

 

 

Elena  Nel 1882 il 20 maggio veniva stipulata a Vienna la triplice Alleanza tra Austria,  Germania e Italia. Era da parte italiana,  una decisione imposta dalla necessità di uscire dall’isolamento internazionale,  determinato dalla crisi dei rapporti con la Francia conseguenti alla “delusione” di Villafranca,  alla difesa francese dello Stato Pontificio dalle legittime rivendicazioni italiane,  e poi alla conquista della Tunisia (1881) compiuta contro le mire coloniali e gli interessi italiani.  Mentre l’aiuto fornito dalla Prussia bismarckiana nel 1866,  che portò all’annessione del Veneto aveva avvicinato l’Italia agli Stati Centrali,  che riscuotevano anche la simpatia della monarchia Sabauda e dei circoli ad essa vicini per il modello conservatore dell’ordine sociale e politico da essi rappresentato.  Per questi e per altri motivi finì per affermarsi l’abilità politica di Bismarck che poi portò alla triplice alleanza,  rinnovata nel 1887 e nel 1891,  malgrado il dominio austriaco su Trento e Trieste.  Sarà proprio la questione relativa a questi territori a rendere inoperante l’Alleanza nel 1915, quando durante la prima guerra mondiale,  l’Italia prenderà le armi contro l’Austria,  la nemica tradizionale in tutte le lotte risorgimentali.

 

 

21/04/2023

 

 

Marco di Patty   Un altro aspetto del Romanticismo italiano?  Grazie!  Domani faremo una poesia?

 

Elena  Ok.  Un altro aspetto del Romanticismo italiano è la rievocazione della storia passata,  compreso il Medioevo,  non solo le origini delle letterature nazionali,  e quindi l’origine della cultura del concetto di nazione,  ma anche uno dei rari momenti di lotta eroica contro l’usurpatore straniero,  per la libertà dell’Italia settentrionale dall’Impero.  Era inevitabile che in questa situazione storica la maggior parte degli artisti si ponesse il problema di risvegliare le coscienze assopite e di richiamare gli uomini all’azione prima del problema letterario.  Forse è questo il motivo per il quale nel nostro Romanticismo,  se si escludono Manzoni e Leopardi,   non ci sono altri nomi di grandi autori.

 

 

22/04/2023

 

 

Marco di Patty  Vorrei ritornare sulle poesie di S. Quasimodo,  mi piacciono molto,  ne ho scelta una per oggi,  se puoi mi scrivi la spiegazione,  se non hai tempo è lo stesso anche domani,  la poesia s’intitola ” Alle fronde dei salici”.  Grazie!

 

 

Elena  A me piace molto questa materia,  quindi non preoccuparti per il mio tempo:  quando non sono puntale significa che  o è successo qualcosa,  oppure è il sito.  Allora, ritorniamo alla poesia  “Alle fronde dei salici”,  Il poeta intende le fronde dei salici piangenti.  A quel tempo la fine della guerra e le sue attrocità ad essa connesse,  tacevano anche le voci dei poeti.  Questa frase l’ha ripresa dalla Bibbia,  dove è detto che gli Ebrei, durante la cattività babilonese, sospesero ai salici le loro cetre:  “Come potevamo cantare in una terra che non è nostra?  Questo intende nella prima strofa.

Il ricordo della guerra appena finita,  che per l’Italia dal 1943 al 1945,  significò anche l’occupazione tedesca e la guerra civile,  detta al poeta questa breve e intensissima lirica,  in cui è definita la sua condizione durante la bufera bellica: l’impossibilità del canto e l’immensa pietà per le sofferenze altrui.  Non è una poesia di odio,  questa come nessun’ altra di Quasimodo:  la sua è sempre una voce di pietà,  di compassione (negli anni ho imparato che è come dovrebbe essere la voce della vera poesia) anche se fra la pietà si può intuire il rimprovero e la condanna della violenza,  da qualunque parte essa provenga,  perché la violenza lascia una scia di lamenti innocenti quello degli orfani che di quegli orrori sono stati vittime inconsapevoli e purtroppo non finirà mai di essere così!

 

26/04/2023

 

 

Elena  Ciao Patty,  ho la prosa della poesia di E. Montale “Maestrale”  che mi avete fatto pervenire lunedì sera;  ho fatto la prosa di fresco,  perché secondo me molte poesie di Montale sono sempre attuali e belle.  Ho la spiegazione di “maretta,  broli,  lameggia,  protesi e la linea del mare.

 

In questa poesia il poeta paragona la sua vita al mare,  il quale come lui,  è fatto di tempesta e di calma.  Il mare è tornato tranquillo dopo la lotta con il vento impetuoso:  soltanto qualche albero ondeggia leggermente la cima  e qualche piccola onda s’infrange sulla costa.  Il mare ha il colore dell’acciaio,  e come in uno specchio si riflette la vita del poeta,  che nel vedere un uccello volare verso il mare,  incita se stesso ad andare oltre,  sempre più lontano.

 

Elena  Le parole in cui mi hai chiesto una spiegazione:  la maretta significa mare leggermente mosso;  broli  sono i giardini caratteristici sulla costa ligure;  con lameggia il poeta vuole descrivere il mare splendente come una lama di acciaio;  protesi sono le dita sollevate verso l’alto; e con la linea del mare il poeta intende la superficie marina.

 

Marco  Ci sono dei poeti che dicono che le prose delle poesie non andrebbero fatte,  perché ogni persona la può interpretare come meglio crede.  Il mio prof.  di italiano dice che non è così: ma dice semplicemente che chi la pensa così significa che non capisce la poesia,  perché una poesia parla da sé e con la poesia una persona esprime ciò che ha dentro l’anima.

 

Elena  Io le prose le ho fatte sempre anche nelle scuole superiori,  perché mi piace molto comprendere ciò che esprime l’anima delle persone,  ma  lascio libera la gente di pensare ciò che vuole.

 

 

28/04/2023

 

Marco e Patty Abbiamo saputo tutto dal dott.  Robert,  non sappiamo come tu faccia a sopportare certa gente! Al giorno d’oggi le persone parlano e poi rinnegano tutto;  ma sono malate o che altro?  Oppure si confessano  per riferire ciò che vogliono e che non corrisponde a verità!

 

 

Elena  Di queste cose ne parliamo a casa mia o a casa vostra,  preferisco così.  A proposito,  dell’altra poesia di Montale,  “Upupa”  l’ho trovata,  ho dato una sbirciatina alla poesia,  per accertarmi di non sbagliare,  ecco la spiegazione.

 

 Elena   L’upupa è un elegante uccello dal becco lungo e curvo,  con una cresta di penne sul capo.  Ha una cattiva fama presso i poeti,  che non si sa da dove provenga,  è un uccello calunniato:  forse per il suo nome cupo o forse perché sembra un falso gallo a causa della cresta di penne.  Ma questo poeta a differenza di tutti gli altri  invece di considerarla una creatura del malaugurio,  per lui è la gentile annunziatrice dell’imminente primavera,  quindi un allegro folletto che vola felice nella luce e nel sole come un folletto alato che,  senza volere ignora tutto questo.

 

 

29/04/2023

 

 

Elena  Ecco la prosa della poesia che mi hai portato,  “Sette proverbi”  di Renzo Pezzani.  Lui nacque a Parma nel 1898 e morì a Torino nel 1951.  Fu giornalista,  poeta e scrittore,  e dedicò gran parte della sua attività letteraria ai giovani.  In questa poesia è racchiuso un piccolo e breve racconto di quelle umane felicità,  cui possono aspirare tutti gli uomini:  la gioia dobbiamo trovarla nelle cose che ci circondano,  non nelle illusioni lontane che forse non si realizeranno mai..  Se vogliamo conseguire un bene non dobbiamo avere timore delle sofferenze a cui andremo incontro;  il pane è l’alimento migliore per chi ha fame,  come la nostra casa,  per umile che sia,  è più accogliente per noi di una reggia.  Non bisogna aver paura dei sacrifici se vogliamo formarci una buona posizione;   i pensieri cattivi lasciano un’impronta nera sulle nostre anime;  quando si è commesso un peccato,  per essere purificati,  non c’è che un pianto veramente di pentimento.

 

Elena  Scommetto che hai scelto questa poesia perché il poeta somiglia un po’ a mia nonna vero?  Solo che lei non lesse mai una poesia in vita sua,  era guidata dal suo buon senso da una grande intelligenza e dalla sua saggezza.

 

 

30/04/2023

 

 

Elena    Marco  eccoti le due prose del Pezzani che mi hai chiesto:  ” I due sentieri  e La scuola di campagna”;  incomincio dalla prima.

 

“I due sentieri”     Nella mitologia di Ercole ,  l’eroe dalla forza prodigiosa,  narra che un giorno si trovò ad un bivio:  da una parte la strada della virtù,  faticosa ma piena di gloria;  dall’altra parte quella del vizio,  facile,  allettante,  ma ingloriosa.  Quale scegliere?  Ercole non esitò e imboccò la via della virtù.  Come Ercole ciascuno di noi deve fare la sua scelta.  Quando un bambino nasce,  un angelo si mette al suo fianco, e da quel momento,  insieme essi giocano,  ridono,  piangono e pregano Dio.  ma un giorno essi arrivano ad un bivio:  di qua la strada del dolore che conduce a Dio,  di là quella del piacere che porta al male.  Nella poesia l’angelo scongiurerà il bambino di non aver paura e d’imboccare con coraggio il sentiero irto di spine,  in fondo al quale c’è l’eterna gioia.  A volte il bimbo non ascolta la voce dell’angelo,  e si lascia attrarre dai beni che non portano alla felicità e alla gloria,  ma all’egoismo ecc.  ma spesso il bimbo ascolta il suo angelo e lo segue per le vie del bene.  Vanno insieme cantando in mezzo alle difficoltà e Dio li benedice.

 

Seconda prosa   “Scuola di campagna”:    Dopo tanto tempo il poeta torna a rivedere la scuola,  dove trascorse la sua infanzia  e la trova immutata:  perfino la maestra è la stessa,  ha solo la voce più sottile e stanca.  Il tempo sembra non essere passato,  e il poeta si sente trasportato all’indietro fino ai giorni lontani delle prime classi elementari…Entra zitto zitto in classe,  si siede all’ultimo banco e insieme con i bimbi anch’egli pronuncia le lettere dell’alfabeto.

 

 

Marco  Bellissime!  Nostalgiche che sano di vita.

 

 

 

 

 

12.04.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

12/04/2023

 

DAL VITTORIALE

 

CIMELIO DI GABRIELE D’ANNUNZIO

 

 

 

Marco di Patty  Ho visto che hai messo una foto del Vittoriale, è perché  ti ho parlato di Gabriele D’Annunzio?  Quale poesia mi proponi?

 

 

Elena  Pensavo che me lo dicessi tu.  Facciamo così:  ne scegli una e domani me la proponi per la prosa.

 

Marco di Patty  Ok.  Volevo chiederti la spigazione del film “Parenti Serpenti” io non l’ho visto ma m’incuriosisce.

 

 

Elena  Sì,  te la scrivo subito ma non in questo articolo,  la scrivo in quello precedente dove ho fatto gli auguri di buone feste.

 

13/04/2023

 

 

Marco di Patty   Ho scelto due poesie di G. D’Annunzio:  una è  “La sabbia del tempo”  e l’altra è  I pastori; adesso tocca a te con la spiegazione.  Grazie!

 

 

Elena  Andiamo in ordine,  incomincio con La sabbia del tempo.

 

In questa poesia D’Annunzio è ispirato dal trasalimento che avverte facendo scorrere la sabbia tra le dita:  questo gesto,  così naturale richiama improvvisamente una sensazione molto profonda,  che è quello dello scorrere del tempo,  quel tacito e malinconico che travolge e cancella ogni cosa.  Dalla calda sabbia che scorreva tra le dita il suo cuore avvertì che il tempo trascorreva più inesorabile,  questo fluire del tempo ha un valore più vero di quello che potrebbe sembrare a prima vista.  E poi pensa all’equinozio autunnale che precedendo l’inverno annuncia pioggia e giornate buie e quando arriva l’inverno offusca lo spendore delle salse marine.  E così la mano del poeta è stata per un istante l’urna della sabbia del tempo,  e il suo cuore palpitante per l’ngoscia che lo ha assalito,  è stato come la clessidra,  mentre l’ombra di ogni stelo,  che diventa più lunga man mano che ci s’ inoltra nella stagione invernale e  il sole sembra abbassarsi all’orizzonte,  è come l’ombra dell’ago della meridiana che proietta sul tacito quadrante.

 

 

 Elena  Adesso la spiegazone di “Pastori”

 

In autunno i pastori d’Abruzzo lasciano i loro monti e trascinano i loro greggi verso la pianura,  in terra di Puglia,  al mare,  per svernare.  Questa vicenda si ripete ogni anno da tempo immemorabile,   nella gravità dei gesti  di questi pastori costretti ad una vita lontano  dalle loro case.    E qui alla descrizione si vede e si sente come un grido di rimpianto del poeta perché vorrebbe essere con i suoi pastori,  con quella gente che gli ricorda la sua infanzia,  e i luoghi natii e la sua casa.  Prima di lasciare i loro monti i pastori hanno bevuto a lungo in modo profondo perché rimanga in essi il sapore dell’acqua natia come conforto e illusione lungo la via che li porterà lontano.  Poi pensa al sentiero antico erboso per il quale passano le mandrie,  che è stato segnato dal calpestìo da tutti quelli che sono passati di lì;  ormai è diventato un silenzioso fiume di erbe.  Poi  rivede la lana delle pecore sotto il sole che sembra di un colore biondo brillante che non differisce dalla sabbia del lido.

 

 

Marco  Bellissime!

 

Elena  Grazie!

 

14/04/2023

 

 

Marco di Patty  Perché non mi racconti anche qualcosa di lui,  credo che tu ne sappia molto sulla vita di G. D’Annunzio.

 

 

Sì,  certo,  molte persone che lo hanno amato e lo amano ancora lo ricordano tutt’oggi.  G.  D’Annunzio è stato un personaggio dalla vita molto avventurosa,  e per le folle divenne una leggenda.  Nacque a Pescara nel 1863 e morì a Gardone nel 1938. Compì i suoi studi giovanili a Prato nel collegio Cicognini e nel luglio 1881 conseguì la licenza liceale. Proprio in quel periodo pubblicò le sue prime liriche ispirandosi al Carducci dal titolo”  Primo vere”,  che gli procurarono un’improvvisa notorietà.  Si trasferì a Roma nel novembre del 1881 con l’intenzione di prendere la laurea in lettere presso quell’Università,   che ben presto però smise di frequentare e divenne  collaboratore di riviste famose come “Il Fanfulla della domenica”,  “Il Capitan Fracassa”,  ” La Cronaca Bizzantina” e la “Tribuna”.  La sua fama intanto era cresciuta e pubblicò nel 1882 una raccolta di poesie “Canto novo” eun libro di novelle “Terra Vergine”.  Poi nel 1891 andò a Napoli dove fu redattore del “Mattino”.  Nel 1893 fece ritorno in Abruzzo per la morte del padre,  ospite del pittore Michetti,  e nei due anni successivi scrisse “Il trionfo della morte” e “Le Vergini delle rocce”.  Nel 1898 al 1910 visse quasi sempre in Toscana nella villa di Settignano,  la famosa “Capponcina”,  dove fin dall’inizio visse con la famosa attrice drammatica Eleonora Duse,  che poi fu ispiratrice di molte sue opere. Questo fu il periodo più intenso dei suoi capolavori, fra le sue opere ricordiamo:  i primi tre libri di poesie delle “Laudi”  poi i romanzi:  “Il  fuoco e forse che sì e forse che no”,  i drammi:  “Francesca di Rimini,  La fiaccola sotto il moggio,  La Nave e uno dei suoi più grandi capolavori che è ” Fedra e la figlia di Iorio.  La sua vita disordinata e dispendiosa lo costrinse ad abbandonare la sua fastosa dimora,  la villa di Settignanoche fu messa sotto sequestro dai creditori e i suoi preziosi arredi furono venduti all’asta.  Si stabilì in Francia  ad Arcachon sull’Atlantico fino al maggio del 1915 che poi tornò in Italia dove prese parte attiva alla guerra.  Gabriele D’Annunzio compì mprese audacissime di quella guerra,  ricordiamo la beffa di Buccari e il volo su Vienna.  Durante un ammaraggio forzato il D’Annunzio fu ferito all’occhio destro  e lo perdette.  Fu decorato tre volte con medaglia d’argento e alla fine della guerra lo premiarono con la medaglia d’oro.  Un’altra sua impresa audace da ricordare fu quella di Fiume,  che egli occupò e tenne dal settembre 1919 al 1921.  D’Annunzio poi si ritirò da ogni attività politica  e si stabilì a Gardone fino alla sua morte; dove riprese la sua attività letteraria,  pubblicando varie opere di grande importanza,  come il ” Notturno e le Faville del maglio”.  D’Annunzio è considerato ancora oggi il rappresentante più genuino del decadentismo europeo,  che caratterizzò l’età post-romantica.  Ma il decadentismo d’Annunziano è quasi tutto esteriore:  in esso prevale il gusto non sempre controllato della bravura verbale, della risonanza ritmica,  di un sensualismo esasperato.  Non mancano nell’opera d’Annunziana espressioni di genuina poesia:  nel dramma la Figlia di Iorio,  in molte pagine delle Laudi e nelle prose in cui dette ascolto alla voce della memoria,  come il ” Notturno e Nelle Faville del Maglio”,  troviamo la parte migliore di una produzione vastissima,  rivolta a generi letterari diversi e piena di influssi vari e spesso contrastanti.

 

 

Marco  È tutto così affascinante che non vedo l’ora di andare a visitare il “Vittoriale”.  Grazie.

 

 

17/04/2023

 

 

Marco di Patty  Il professore mi ha dato un romanzo da leggere,  in questi due giorni l’ho letto tutto,  e quello di Leonardo Sciascia “Il giorno della civetta”  con “Mi ci romperò la testa”;  lo conosci?  Se è sì,  vorrei che me ne parlassi,  per una mia conferma.  Grazie!

 

 

Elena  Sì,   L’argomento del romanzo “Il giorno della civetta” è la storia di un delitto:  del presidente di una cooperativa edilizia,  Salvatore Colasberna,  che opera in un paese della Sicilia,  viene ucciso con la lupara mentre sta salendo sull’autobus.  Immediatamente si fa di tutto per fare apparire questo omicidio come un delitto passionale,  ma il capitano dei carabinieri Bellodi non si lascia ingannare e dà inizio alle indagini riuscendo ad individuare il mandante,  dopo aver costretto con uno stratagemma due personaggi del luogo implicati nella vicenda,  Zicchinetta e Saro Pizzuco,  ad accusarsi a vicenda e quindi ad accusare il vero mandante:  il capomafia don Mariano Arena.  Vengono tutti e tre incriminati,  ma subito gli amici e i protettori del mafioso si muovono ed arrivano fino a Roma,  e durante una licenza del capitano nella città di Parma,  Zicchinetta,  dopo essersi procurato un perfetto alibi,  ritratta la confessione insieme a Saro Pizzuco,  e così escono tutti e tre dal carcere.  È da parte di Sciascia,  l’amara constatazione che gli sforzi di un uomo solo sono vani contro la mafia e le sue ramificazioni.  La conclusione del romanzo lascia aperto uno spiraglio di speranza,  con l’affermazione del capitano:  “mi ci romperò la testa” è un impegno a ritornare in Sicilia e a risolvere il caso,  ma oggi sappiamo che era solo un’illusione,  che quella mafia che allora stringeva forti legami con alcuni uomini di potere,  quel sistema di ingiustizia e di soppraffazioni non è stato affatto debellato,  anzi,  è penetrato in gran parte delle strutture della società.

 

 

Marco  Però  mi dispiace,  ma non trovo giusto che le persone di legge abbiano paura,  e tu?

 

 

Elena  La paura non ha mai determinato nulla!  Ma non averne porta alla morte!  Bisogna agire con cautela e come si ramificano loro si devono ramificare anche chi li combatte. Ciao a domani.

 

 

19/04/2023

 

 

Marco di Patty    Posso dirti che se penso alle mafie,  non riesco a dormire la notte;  anche perché vorrei rendermi utile per aiutare chi lotta per la sua sconfitta.

 

 

Elena  Non sentirti in colpa perché tu di colpe non ne hai di certo.  L’unica cosa che puoi fare è quella di non essere mai dalla loro parte;  se tutti la pensassero così  la mafia scomparirebbe.

 

 

Marco  Di questo puoi starne certa,  io non sarò mai e dico mai dalla parte di quella gente!  Ma non riesco a capire il perché certa gente si aggrega a loro?  Per soldi?  Non credo che essi vengano pagati,  anzi la mafia se può te ne prende ma non ti dà nulla.

 

 

Elena  Criminali non si nasce,  ma ci si diventa.  Certe persone stanno dalla loro parte perché sono persone deboli,  si sentono dei grandi al solo pensiero di essere dei criminali;  io ne conosco purtroppo e pensare che è tutto il contrario:  la persona forte non è cattiva e non commette mai atti di violenza contro il mondo.  Sono persone che cercano protezione e aiuto per portare avanti la vita di tutti i giorni, ma non sanno che stanno facendo del male al paese ma più di tutti a loro stessi e ai loro figli.

Arrivederci al prossimo articolo!

 

Marco Facciamo storia,  italiano o andiamo avanti con madicina?  Tanto li devo fare tutti.

 

Elena  Decidi tu.

 

 

 

 

 

13.03.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

13/03/2023

 

 

 

Marco e Patty    Ancora oggi l’ironia ci salva da pianti e dolori?

 

 

Elena  Diciamo pure che la persona ironica riesce a sopportare di più le botte morali, diciamo che l’ironia è un antidolorifico apparente.  Ma a volte certe persone vogliono farci credere di essere ironiche,   se non si è veri l’ironia funziona poco o niente.

 

 

Dott.  Robert  Che cos’è per te la furbizia?  E quando la furbizia sfocia nella disonestà?

 

 

Elena   Una persona furba coglie nella vita certe sfumature che magari qualcun altro può cogliere ma senza interesse,  mentre il furbo o la furba mettono in atto cose con abile diplomazia riuscendo a tenere o ad allontanare sprechi di vitalità e di concentrazione,  arrivando prima di altri ma senza danneggiare nessuno.  Mentre chi si dice furbo o furba accanendosi contro chi è migliore di loro, e ci vogliono far credere che la luna è un’altra cosa,  allora lì c’è qualcosa di allarmante,  se poi li metti alla prova tutto si raffredda e quell’acting out irrazionale viene limitato o addirittura azzerato.  Il mentire agli altri su se stessi è disonestà!

 

 

14/03/2023

 

 

Dott.  Robert   Cosa pensi delle visioni Mariane di Trevignano Romano?  La signora che dice di avere le SS. Stigmate pensi che sia sincera?

 

 

Elena  Io sono credente,  e per me la signora dice la verità.  I sensitivi veri esistono.  Perché non la lasciano in pace?  Non fa del male a nessuno,  anzi,  fa solo del bene alla gente.   Avere le  SS. Stigmate credono che sia cosa da poco?

 

16/03/2023

 

 

Marco di Patty   Sto leggendo un libro  “Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi.  Mi piace,  ma vorrei che me ne parlassi.  Lo conosci?  Grazie.

 

 

Elena  Sì,  certo,  lo lessi tempo fa.  Più che altro è un diario che scrisse quando fu condannato al confino dal regime fascista,  rimase là in Lucania dal 1935 al ‘ 36 e scrisse questa opera forse la sua migliore parlando dell’esperienza di esiliato,  ma colse al volo di raccontare  la tragica realtà che le persone stavano vivendo nel Sud.  Isolato dalla realtà racconta di un mondo contadino chiuso lì,  nella propria arretratezza,  consapevole però di ciò che era e cioè un popolo senza via d’uscita  che viveva nella meschinità ma anche privo della volontà di emergere.  Osservando giorno dopo giorno questa popolazione,  vive la realtà della Lucania:  da un lato la sua preparazione culturale e intellettuale del Nord lo spinge a parlare di rivoluzione contadina,  dall’altro lato verso di loro ha una disposizione affettiva che lo induce a farne un mito di questa civiltà,  per quella verità e spontaneatezza  trovata in tutta quella gente che nonostante vivessero ai margini  della civiltà moderna ha mantenuto l’autenticità che si dovrebbe trovare in un essere umano sempre!  Quello di essere persone vere e compatte.  È da valutare ancora di più perché pur vivendo in una situazione disumana,  apparivano coscienti della propria situazione. Essi avevano la consapevolezza di non essere cristiani,  ma erano autentici e di buon cuore. Elena  L.

 

 

17/03/2023

 

Marco di Patty  Sai che il mio professore di italiano è molto contento per il fatto che mi applico anche fuori dal programma scolastico; io lo riconfermo,  anche se ho già deciso da tempo di fare il medico,  mi piace molto studiare italiano e storia.  Non si può dire così del prof. di matematica,  lui sostiene che non devo allontanarmi da quello che è il programma scolastico,  sembra sempre che abbia rabbia con qualcuno,  sì,  è sempre cupo e offensivo con i miei compagni:  dice che non si lavano,  non è vero secondo me,  ci deve essere qualcos’altro.  E poi come si fa a dire a dei ragazzi di 16 anni queste cose che sono solamente bugie;  sai cosa c’è?  Forse è la sua di puzza che esce dalle sue orecchie,  sembrano  due concimaie,  presto ci germoglierà il prato inglese o le margheritine.  E c’è anche  che  cerca sempre di indurre gli altri a fare ciò che dice lui,  non dico nelle ore di lezione,  ma vuole entrare nelle nostre vite e dirci un giorno chi dobbiamo votare,  si può?  Lui è fascista!

 

 

Elena   Se questo professore è arrabbiato con i tuoi compagni potrebbe anche avere ragione,  per altre cose magari,  ma non dire loro che si dovrebbero lavare;  se tu dici che non è vero,  io ci credo.  Forse sono poco attenti durante la lezione di matematica,  questa materia o piace o non piace,  non c’è una via di mezzo.  Le sue angoscianti preoccupazioni igieniche dovrebbero riguardare solo lui e non coinvolgere altre persone come i ragazzi.   Forse con lui si annoiano,  perché certe cose non le dovrebbe dire:  non fa di certo simpatia!  Comunque di qualsiasi partito lui sia resta sempre una persona maleducata!  Studiate bene storia e italiano,  la costituzione,  osservate come va il mondo e non siate mai delle pecore,  ma decidete con la vostra testa sempre!

 

 

18/03/2023

 

 

Linda  Sai?  Noi ti ammiriamo molto per come sei,  e per aver portato avanti fino ad oggi quello che stai facendo senza mai pretendere nulla in cambio!  Consapevole poi delle sensazioni interiori e di ciò che ti circonda.  Per noi sei unica!

 

 

Elena   Forse perché ho sempre tenuto in considerazione che là fuori ci sono nuove forme di vite umane che vale la pena  ascoltare,  altre invece meglio non stare a sentire perché sono più sospese tra la realtà e l’idiozia.  Io sono sognatrice ma molto realista,  e tutto questo si traduce in serenità accogliendo sempre con attenzione l’obbiettivo che mi sono prefissata.  Amo la trasparenza, l’immediatezza del sentire del capire arrivando il più delle volte a chiare conclusioni,  mi piace essere diretta è quello che mi suggerisce l’inconscio;  non ho bisogno di chiusure mentali e di prepotenze,  da quelle sono sempre fuggita nel senso che cerco di non dare peso a quelle persone,  preferisco starne alla larga,  ma se qualcuno mi offende gratuitamente allora come avete potuto vedere mi difendo sempre!

 

 

Marco di Patty  Sai che lì da te certe comari dicono che ci sono i fantasmi?  Non saranno quelle megere?  Io e mia madre quando siamo restati lì a dormire non abbiamo sentito e nemmeno visto niente!

 

 

Elena  Il mondo è fatto di persone intelligenti,  molto intelligenti e di stolti.  Non soffermarti mai ad ascoltare questi ultimi,  perché hanno l’odio dell’invidia e dell’ignoranza,  sarebbe solo una perdita di tempo!  Quando leggono qualcosa non capiscono niente!  Ecco perché credono di far fessi gli altri,  perché lo sono loro!

 

Dott.  Robert   Ha funzionato vero?  Ma si può essere così stupidi a cinquant’anni?  Come sono arrivati  lei la giuliva ha mostrato il telefonino con il tuo articolo.

 

 

Elena  Sapevo che oggi sarei stata oggetto di conversazione,  quindi  li ho lasciati divertire poi ho cambiato la data.  Alla mia età credevano davvero che non sapessi la data vera della festa del papà?  Sono quasi tutti cinquantenni,  ma non sono tanto sviluppati nel cervello.

 

Dott.  Robert   Anche lì,  c’è poco sale in testa!  Non sanno fare altro che criticare gli altri! E il sito è una truffa,  ma che cosa truffi tu che sai solo dare agli altri?  Che cosa avresti da truffare?  Se c’è qualcuno che truffa non sei certo tu!

 

Elena  Lasciamoli stare poverini!  Alla larga!

 

 

Patty  Se un uomo ti corteggia e dice di essere innamorato perso di te,   a te piace e ci caschi,  poi tutto ad un tratto dice che si è accorto che non lo era affatto,  ma che schifo di uomini ci sono in giro?

 

Elena   Cara Patty,  stai attraversando un periodo un po’ così e così, questo ti rende vulnerabile;  ma  attenzione la vulnerabilità è intelligenza,  se non fossi intelligente non saresti nemmeno vulnerabile.  In quel periodo ci si può confondere credendo di sentire ciò che sentono gli altri,  ma spesso non è così;  non ti devi rattristare o pentire di esserti lasciata andare,  lui è stato un disonesto perché ha capito che se non fossi stata giù di morale non ti avrebbe corteggiata e lusingata  sicuramente avrebbe perso lui.  Al giorno d’oggi bisogna stare attenti a questi uomini:  anche se a volte sono sinceri nel dichiararsi  certi sessantenni e più in là  che hanno sempre corteggiato e diciamoci la verità hanno sempre cacciato,  oggi prendono degli ormoni che inducono a fare quel tipo di esercizio  chiammolo così,  in realtà loro sanno che non sono innamorati ma cercano solo sesso.  Credo che sia così anche per certe donne;  l’amore vero è un’altra cosa!   È  raro perché è una cosa completa e non è il classico colpo di fulmine o il colpo di sesso indotto da farmaci,  specialmente a quell’età.

 

Patty  Vuoi dire che se l’amore  è completo,  quando una persona non sente più attrazione fisica per l’altro allora bisognerebbe separarsi?

 

Elena  Certo che no!  L’amore vero secondo me resta vivo per sempre e non ci sarà niente e nessuno che lo potrà sostituire.

 

21.02.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

21/02/2023

 

 

 

Marco e Patty   Dovrai rispondere ad alcune signore molto insoddisfatte delle suocere.  Te la senti?  Ma niente nomi.

 

 

Elena  Certo!  Lo farò con empatia cercando il giusto da ambedue le parti.

 

 

Prima domanda:  mia suocera non mi ha mai aiutato economicamente,  abbiamo cresciuto i figli da soli,  ma che suoceri sono?

 

Elena  Ti sei mai chiesta come faceva tua suocera a tirare avanti da sola?  Ma che figlio e nuora siete stati?

 

2)  Ah!  Queste suocere,  se non ci fossero si starebbe meglio!

 

 

Elena  Anche le suocere potrebbero pensare così delle nuore come te!

 

 

3)  Credo che mia suocera non mi abbia mai voluto bene,  è tirchia come un pidocchio!

 

 

Elena  Io penso che tu di tua suocera abbia voluto bene solo al suo bancomat!

 

 

4) Mia suocera vive da sola in una grande casa,  mentre io e suo figlio viviamo in un mini appartamento in città;  se mai provasse un briciolo d’amore per noi,  come dice,  ci lascierebbe la casa libera e si ritirerebbe in una casa di riposo con i suoi coetanei,   sono tanti quelli della sua età che hanno rinunciato a tutto per i figli!

 

 

Elena  Ma voi chi siete?  Figli del diavolo?  Oppure parenti serpenti?  O  Gran Torino?

 

 

Marco  Appena ne raccoglierò ancora te le mostrerò.

Elena  Ok.

 

 

22/02/2023

 

Dott.  Robert e Linda   Che cosa pensi della legge italiana che approva la quota di legittima rilasciata dai genitori nei confronti dei  figli,  prima o dopo la loro morte?

 

 

Elena   Per me questa legge non dovrebbe esistere,  perché impedisce a molti genitori delusi dei figli di lasciare i loro beni a chi credono che se li meriti davvero.  Di solito i genitori lavorano,  sacrificandosi una vita per crescere i loro figli con tutto l’amore possibile che hanno dentro;  molti di loro sono soddisfatti dei figli e lasciano loro in eredità tutto ciò che rimane dei propri beni,  senza battere ciglio.  Ma pensiamo a quelli che li hanno cresciuti con l0 stesso amore,  ma hanno avuto la disgrazia di crescere dei figli bastardi che non hanno mai lavorato ma hanno sempre vissuto sulle loro spalle,  senza nemmeno chiedersi se stavano bene o male,  anzi andavano a trovarli solo per controllare cosa c’era rimasto.  Quei genitori abrebbero il diritto di esaudire il loro  sogno:  quello di non lasciare nulla al o ai figli!  Ecco perché sono contraria alla legge di legittima.

 

 

Marco di Patty   Ne ho un’altra di cose da risolvere,  senti questa:  se un figlio prima di sposarsi lavora per 10 anni e lo stipendio lo lascia al padre per la gestione della famiglia, e poi se ne va;   con quei soldi i genitori si  comprano una casa,  mentre la sorella sposata pure lei,  non ha mai lavorato ma ha sempre percepito uno stipendio dalla famiglia.  Ora che i genitori sono morti,  ti sembra giusto che ci sia da dividere in parti uguali se uno ha portato i soldi a casa,  mentre l’altra li usava per lei?  Un genitore non dovrebbe lasciare uno scritto per il quieto vivere di entrambi i figli e per vivere nel giusto?

 

 

Elena   C’è sempre quella quota di legittima lì che dà fastidio a molti.  Però  bisognerebbe avere un cuore e un anima,  non solo parlare con il cervello,  che quando si tratta di eredità molti cervelli funzionano poco.  Ma bisognerebbe anche rispettare le volontà dei defunti.  Vanno bene i soldi,  ma il  buon senso dov’è?  Come si fa ad elemosinare denaro da un fratello quando sai che ti hanno mantenuto sempre,  lui compreso!  Che cosa hai fatto per meritarti metà della casa e tutto il resto?  Non hai mai fatto un…

 

 

26/02/2023

 

Marco di Patty   E di questa cosa ne pensi?   Ci sono due persone sposate da molto tempo,  circa da vent’anni,  lui ha una vita parallela e un altro figlio;  porta la compagna al ristorante quasi tutte le settimane ma non paga gli affitti,  sia della prima moglie che della sua compagna.  Sono andati dall’avvocato con la scusa che le case sono ormai quasi fatiscenti,  e non possono pagare l’affitto perché quei posti non meritano.  Ti sembra giusto tutto questo?  Che loro continuino a vivere lì sprezzando i locali,  quando l’umidità che lamentano l’hanno creata loro con la non curanza delle case,  il non aprire mai le finestre neanche d’estate;  se la casa a loro non sta bene perché non se ne vanno?  Te lo dico io il perché!  Perché tutto questo l’hanno pianificato insieme per non pagare.

 

 

Elena  Può darsi che tu abbia ragione,  ma se invece fosse vero che l’affitto è inadeguato per quelle case?  Però a pensarci bene,  se fossero onesti se ne andrebbero e le case verrebbero ristrutturate.  Il motivo è che certa gente pur di non pagare e di vivere sulle spalle altrui fanno davvero l’impossibile,  farebbero prima a vivere con onestà e giustizia.  Comunque  non è giusto che qualcuno s’impossessi delle abitazioni degli altri senza pagare niente;  sai quanti sacrifici avranno fatto per acquistare quegli appartamenti?  C’è gente che ha sempre lavorato sette giorni a settimana,  mai fatto un giorno di vacanza e poi è ripagata in questa maniera;  io spero che ci sia un giudice che riesca a trovare un appiglio per mandarli via da lì altrimenti quel poveruomo si logorerà il fegato.

 

 

28/02/2023

 

Marco di Patty   Senti anche questa:  se tu scoprissi che tuo padre è stato un pedofilo,  tua madre lo seppe dopo molti anni di matrimonio ma non lo disse mai a nessuno,  nonostante sapesse chi era la vittima,  tu li perdoneresti?

 

 

Elena  Tenere segreta una cosa così è molto grave,  certa gente non la capisco proprio.  Però anche sua madre!  Se sapeva chi era la vittima secondo me avrebbe dovuto scusarsi con quella famiglia!  E  non fingere che i colpevoli o i poco giusti fossero chi aveva subito e  non ha potuto difendersi perché in famiglia non c’era il padre,  ma soltanto una madre che tirava avanti a stenti.  È facile così per chi ha commesso reati e non ha mai pagato!  Per me è difficile dirti che non saprei perdonare un padre,  perché mio padre per me era ed è un santo,  ma entrare in empatia con i figli di questi genitori è altrettanto difficile perché se non farei mai del male a mio padre come posso pensare che un figlio denunci un genitore;  però non saprei nemmeno tacere una cosa così grande e lasciare che paghino degli innocenti,  di questo ne sono altrettanto sicura.

 

 

01/03/2023

 

Marco e Patty   Sposeresti un uomo divorziato con due figli viziati?  Sai che la parola “viziato” fa paura a molti,  e con ragione perché molti facendo questo passo si sono rovinati la vita.

 

 

Elena  Io credo di essere generosa,  ma entrando in empatia con queste persone che hanno dei figli viziati e magari gli stipendi non bastano mai per nessuno,  io ti giuro che non resterei lì più di tanto.  Non è bello lavorare ed essere sempre col conto in rosso a causa di figli viziati che non hanno voglia di lavorare ed hanno idee grandi più di quello che riescono a meritarsi.  Essere comprensivi,  generosi e dare una mano sì ma lasciare che ti portino via anche le braccia quello no!  Sarebbe come se ti arrampicassi sopra una scala e gli scalini sopra scendessero ogni volta che muovi un passo!   Tutti abbiamo il diritto di vivere e di esaudire i nostri sogni ma non con le fatiche altrui!

 

 

02/03/2023

 

 

Marco e Patty  Cosa ne pensi di quelle due ragazzine che hanno fatto del male alla loro compagna di scuola ?  Per invidia?

 

 

Elena  Sono su una brutta strada,  è stata una cosa molto grave ma secondo me sono recuperabili.

  Tu pensa quante persone sono vittime ogni giorno di atti insani da parte di vicini di casa per invidia;  ogni cosa viene tirata in ballo per litigare senza una ragione e siccome non hanno mai  alzato le mani per picchiare,  la loro aggressività non è stata da meno,  perché protratta nel tempo,  hanno fatto in tempo  a creare gruppi insani come loro,  io credo che queste persone siano malate e pericolose forse più di quelle due ragazzine.  Per fortuna che in paese molte persone hanno capito da che parte stare e sono stati solidali con gli aggrediti e colcolato meno di niente gli aggressori.

 

Dott.  Robert  Oggi,  come definisci l’invidia in due parole?

 

Elena  Tempo fa ti dissi che era come un vecchio mobile con il tarlo;  oggi invece dopo tutto quello che è successo,  definisco l’invidia “il cancro della spiritualità”!

 

 

04/03/2023

 

Dott.  Robert  Pensi anche tu che sia una cosa negativa quei soldi facili che i ragazzi di oggi guadagnano  con il lavoro dell’influenzer ?  E altro?

 

 

Elena  Ma guarda io sono per “vivi e lascia vivere”,  anche perché non ho figli; se devo essere sincera fino in fondo però amo le persone  e proprio per questo  ti dico di Sì con la lettera maiuscola.  I soldi facili montano la testa e fanno illudere questi poveretti di essere persone grandi,  in realtà sono solo degli illusi.  Apprezzo molto quei giovani che studiano e faticano perché il loro domani non sarà ingannevole  sanno che cos’è la vita,  hanno assaggiato il prezzo della fatica e del sacrificio;  solo così si diventerà dei grandi e non trovare le cose già pronte senza nemmeno sapere quello che significano davvero ma soprattutto senza sapere cosa siano i valori e il valore del denaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

08.02.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

08/02/2023

 

 

 

 

Foto del mio amato l. di Garda

 

 

Marco di Patty e gli altri tuoi amici .  Cosa ne pensi di quello che è successo ieri sera a Sanremo?

 

Elena  Sapete già come la penso,  anche se sono una persona accomodante,  non ho commenti al riguardo;  dico solo che se dipendesse da me quel teppistello con Sanremo avrebbe chiuso!  La maleducazione è il pane degli stolti.

 

09/02/2023

 

 

Marco e Patty     Ci sono dei paesi che oltre alla guerra soffrono perché sotto il regime delle dittature,  cosa bisognerebbe fare per una vita migliore per tutti?

 

 

Elena    Bisognerebbe abolire tutte le forme di dittatura in tutti i paesi del mondo.  Ma in tutti i paesi è necessario il rispetto delle regole,  il rispetto di se stessi e degli altri.  La violenza e la criminalità sono sempre in agguato se non dire in aumento,  e di conseguenza i cittadini esigono efficacia della giustizia e delle pene. La costituzione rifiutando la pena di morte,  fa notare che la pena non deve avere il significato di una semplice vendetta,  ma deve essere conforme al senso di umanità e tendere alla rieducazione dei delinquenti,  specialmente se giovani.  Ci sono però persone che non capiscono con le buone maniere,  e quando hanno scontato la loro pena ricommettono gli stessi reati perché si sono fatti un disegno preciso di vita,  per loro rubare,  uccidere e altro sono il pane quotidiano;  con quelli bisogna andarci giù pesanti o ci ritroveremo nel caos se non vicino alla dittatura (i due poli opposti si incontrano).

 

 

10/02/2023

 

 

Marco e Patty  Oggi  10 febbraio è il giorno della commemorazioe dei martiri delle “Foibe”,  sicuramente non ti eri dimenticata.

 

Elena   Certo che no,  tutti quei crimini non si possono dimenticare mai;  nessun crimine è meno di un altro.

 

Marco  Per mano di chi vennero massacrate tutte quelle persone?

 

 

Elena   In questo caso furono le milizie della Jugoslavia di Tito,  anche loro uccisero migliaia di persone innocenti poi gettati nelle “foibe” delle città del Friuli-Venezia-Giulia,   successe verso la fine della seconda guerra mondiale.  Come vedi i criminali e la brava gente stanno in tutti i partiti e ovunque.

 

Marco e Patty   La resistenza fu un fenomeno italiano o andò oltre?

 

 

Elena   La resistenza non fu solo un fenomeno italiano;  essa sorse nelle varie zone d’Europa come reazione immediata al dominio nazista.  Essa fu l’opposizione armata al nazifascismo,  realizzata da nuclei di volontari partigiani,  costituiti al di fuori degli eserciti regolari.  Questi volontari organizzati in piccoli gruppi nelle campagne e sui monti compirono azioni di rivolta verso i nazisti,  ma a volte anche azioni di grande portata militare. Movimenti di resistenza  nacquero come opposizione aldominio nazistae vi aderirono prevalentemente gli strati borghesi e più popolari colpiti dal regime.  In alcuni casi come in Francia,  essa nacque come iniziativa di gruppi militari e conservatori con un prevalente spirito di difesa della nazionalità offesa;  mi stò riferendo al movimento ” Francia Libera” diretto dal generale De Gaulle.  Ma con l’incalzare degli eventi bellici,  la resistenza andò assumendo un orientamento democratico e socialista,  e vide sempre più allargarsi la partecipazione di massa.  Essa presentò il primo grande risveglio democratico dei popoli europei,  ed il primo segno di quella partecipazione collettiva alla vita politica che sarebbe stato l’elemento centrale della riorganizzazione  post-bellica.  In Jugoslavia,  al contrario di ciò che avvenne in Francia,  il movimento di resistenza giudato da Tito ebbe subito un carattere popolare e socialista e si diresse sia contro i tedeschi sia contro i monarchici nazionalisti.

 

11/02/2023

 

 

L’iniziativa antifascista italiana fu diffusa entro tutto il territorio occupato dai nazisti dopo l’8 settembre in Italia,  fu il comitato (CNL) Comitato Nazionale di Liberazione,  sorto a Roma,  di cui facevano parte esponenti dei sei partiti antifascisti esistenti nel Paese.  nella primavera del 1944,  dopo la rivolta di Napoli,  la Resistenza assunse dimensioni di lotta popolare antinazista,  con uno spirito non solo di restaurazione della situazione prefascista,  ma anche di costituzione di un nuovo ordine sociale democratico.  Comitati di liberazione nazionale si formarono in varie città d’Italiacentro- settentrionale,  e sotto la loro guida nacque il “Corpo dei Volontari della Libertà” comandato da Raffaele Cadorna,  Luigi Londo e Ferruccio Parri,  che riunì sotto un’unica  direzione le varie formazioni partigiane.  So soggette ai nazisti,  costituendo delle repubbliche libere, sorrette dalla popolazione ,  le formazioni partigiane riuscirono a liberare piccole zone del territorio soggette ai nazisti,  costituendo delle repubbliche libere,  come la repubblica dell’Ossola,  della Carnia,  ecc.

Non bisogna dimenticare però l’aspetto di guerra civile della resistenza italiana:  accanto ai tedeschi restarono fino all’ultimo i fascisti italiani,  che si accanirono con maggior ferocia contro i connazionali.   Episodi tristissimi da ricordare sono anche quelli delle “Fosse Ardeatine”fanno parte di un patrimonio prezioso storico dell’Italia nata dalla resistenza.  Mentre l’Italia settentrionale viveva episodi drammatici della guerra civile,  la situazione era del tutto diversa nell’Italia meridionale liberata dei fascisti dagli Anglo-americani.  L’attività del CLN fu diretta alla formazione di un governo rappresentativo dei partiti antifascisti.  Particolare rilievo in questa direzione assunse l’iniziativa di Palmiro Togliatti,  segratario del PC,  che da poco rientrato dallURSS in Italia,  offrì la piena disponibilità del suo partito ad una collaborazione politica con tutti i partiti antifascisti sulla base di uno spirito di ricostruzionedella democrazia nel Paese.  Questa svolta politica dette la possibilità di intensificare l’unità antifascista superando le lacerazioni interne al CLN che vertevano soprattutto sulla questione istituzionale (monarchia o repubblica),  che venne per il momento accantonata.  Nacque così un governo presieduto da Ivanoe Bonomi (6 giugno 1944) con la partecipazione di tutti i partiti del CLN,  mentre Vittorio Emanuele l l l trasmetteva i poteri al figlio Umberto che assumeva il titolo di “luogotenente generale del regno”e si impegnava ad indire un referendum istituzionale a guerra finita. Il nuovo governo ebbe sede a Roma, che intanto i tedeschi erano stati costretti ad abbandonare (4 giugno del 1944 grazie all’azione delle forze alleate.

 

Elena  Ho cercato di farla breve,  ma non volevo sorvolare su cose importanti da ricordare.

 

 

13/02/2023

 

Elena  L’argomento non è ancora chiuso,  continuerà fino alla sconfitta del nazifascismo,  se ti va posso dettartelo anche subito.

 

 

Marco di Patty  Grazie,  è lo stesso se sarà domani?  Oggi sono arrabbiato con me stesso perché mi sono lasciato dire cose che non avrei mai voluto sentire,  e cioè ho ricordato ad un mio compagno di scuola che non avrebbe dovuto sparlare male di una ragazza a cui io tengo molto;  il fatto è che non sono cose vere.  Lui agisce così perché pensa che il legame che ho con lei poi ci allontani o rovini la nostra amicizia,  in realtà fa tutto lui! È  lui che sta distruggendo la nostra amicizia!  La cosa grave è che ora che ho scoperto la verità e cioè che era lui a denigrarla,  adesso dice che non è vero;  come si può essere così meschini?  Negare la verità?

 

 

Elena  A me queste cose sono successe più di una volta,  vuoi sapere come mi comporto in merito?  Io li compatisco tutti altrimenti saremo sempre sul piede di guerra,  ed io non voglio rovinare le mie giornate per gente come quella!  Ora so a che cosa ti riferivi quando mi dicesti che persone così non dovrebbero esistere.  Dammi retta non ne vale la pena arrabbiarsi per niente,  sì perché in fin dei conti chi si comporta così non è niente!

 

 

14/02/2023

 

Elena  Volevo dettarti oggi l’altra parte… ma preferisco domani,  così puoi festeggiare questa giornata con la tua ragazza in santa pace,  gustandovi insieme dei manicaretti prelibati.

 

 

Marco e Patty,  Grazie!  Grazie davvero di tutto.

 

 

 

03.02.2023

DIALOGANDO CON VOI

Author: Elena Lasagna

03/02/2023

 

 

 

Marco   Come fu l’ingresso dei cattolici sulla scena politica?  Sto parlando degli anni tra il 1800 e il 1900.

 

 

Elena  L’ondata democratica che nei primi anni del secolo sconvolse tutta la società italana,  investì anche il mondo cattolico organizzato.  Questo faceva capo all’opera dei congressi,  un organismo fondato nel 1874 e articolato in varie sezioni,  una delle quali,  la seconda si occupava specialmente di iniziative di carattere sociale e di pubblica utilità;  aveva la sua sede a Bergamo.  Fini ad allora la sua attività più cospicua si era svolta nel campo della costituzione,  sul modello delle casse Raiffeisen che organizzò in Germania istituti bancari speciali aventi lo scopo di favorire gli investimenti, i finanziamenti ed il risparmio dei piccoli e medi proprietari terrieri. Tale enti presero appunto il nome di “casse Raiffeisen;  e con successo nel 1897 le casse rurali cattoliche esistenti erano 705, la maggior parte delle quali in zone di prevalente piccola proprietà,  quali l’alta e media Lombardia e il Veneto a nord del Polesine.  Continua.

04/02/2023

 

 

L’opera svolta dai cattolici a difesa della piccola proprietà negli anni della crisi agraria in queste regioni,  contribuì molto ad accentuare il carattere di quei territori in cui la maggioranza della popolazione appoggiava politicamente le posizioni del mondo cattolico,  che ancora oggi esse hanno e a coltivare nel clero veneto e lombardo un’attitudine al realismo  e al contatto con la gente.  Fu in questo ambiente che nacque e si formò un umile prete di nome “Angelo Roncalli”  che così rimase anche quando divenne papa.  Oltre alla costituzione di casse rurali e società di mutuo soccorso, l’attività della seconda sezione dell’opera dei congressi non andava:  gli intransigenti,  così erano chiamati quei cattolici che a differenza del clerico-moderati,  non erano disposti ad alcuna transazione con lo Stato italiano,  che ne erano alla testa,  e non erano certo disposti ad incoraggiare associazioni che avessero per scopo (anche se dichiarato) quello della resistenza,  quello che oggi si chiama sindacalismo.  Allora operai e padroni dovevano collaborare e non combattersi.  Altri però erano inclini ad interpretare in diversi e più avanzati termini il contenuto del messaggio pontificio di papa Leone XΙΙΙ che il suo insegnamento di una più coraggiosa milizia sociale dei cattolici e di una lotta al socilismo non sul piano dell’opposizione ma della concorrenza.  In questa opposizione nella arroventata atmosfera di fine secolo,  venne sempre più orientandosi un gruppo di cattolici che faceva capo ad un altro giovane sacerdote stabilitosi a Roma,  Romolo Murri il quale nel 1898 fondò una rivista battagliera:  “La cultura sociale”.  Egli si dedicò fin dagli anni dell’università,  all’organizzazione di un movimento politico cattolico aperto alle istanze sociali e al rinnovamento delle posizioni più conservatrici.  Continua.

 

 

05/02/2023

 

I seguaci di Murri, che ben presto si caratterizzarono come “democratici cristiani”,  svolsero negli anni tra il 1898 e il 1902 un’intensa opera di propaganda e di organizzazione riuscendo anche a costruire numerose leghe cattoliche. La roccaforte del nascente  sindacalismo cattolico,  con le sue fabbriche tessili popolate da manodopera femminile e i suoi contadini tradizionalmente legati al clero.  Anche la Sicilia che in quegli anni compiva le sue prime esperienze un altro giovane prete che ben presto fece parlare di sé,  Luigi Sturzo fu tra i più convinti e autorevoli sostenitori del gruppo democratico cristiano facente capo a Murri.  Data l’avversione dimostrata dalla Curia Romana per il movimento democratico cristiano,  si impegnò in seguito nelle amministrazioni locali.  L’atteggiamento ufficiale della Chiesa non fu certo incoraggiante per il movimenti di cui faceva capo Murri:  le istruzioni pontificie del 1902 prima e lo scioglimento dell’Opera dei congressi nel luglio del 1904   poi,   secondo le aspettative dei democratici cristiani,  misero fine  alle sue attività organizzative.  L’ingresso dei cattolici organizzati nella vita politica italiana non sarebbe avvenuto secondo le aspettative dei democratici cristiani,  ma secondo quelle dei clerico-moderati. E così l’avanzata del movimento socialista convincerà franon molto il Papa pioX,  prima ad attenuare,  poi a togliere definitivamente la prescrizione,  vigente dal tempo della brecci adi Porta Pia,  che proibiva ai cattolici di partecipare alle elezioni.  Essi vennero invece sollecitati a unire i loro sforzi a quelli di coloro che difendevano l’ordine costituito contro l’assalto delle forze sovversive.  Comunque quello che fecero i democratici cristiani nel primo novecento non fu spazzato via;  gli inizi del secolo vedevano così l’ingresso sulla scena politica non soltanto dei socialisti, ma anche dei cattolici.  Elena  L.

 

 Marco e Patty  Che cosa secondo te è e sarà il potere più duraturo del mondo?

 

Elena   Ciò che è costruito sul fondamento dell’amore è immortale!

 

06/02/2023

 

 

Marco di Patty  Che cosa trovi di più ributtante in questa vita?

 

 

Elena  Per me è sempre stato la menzogna e il rubare.

 

Marco di Patty   Ritornando al tempo della dittatura,  ma Mussolini odiava gli ebrei oppure li difendeva?  Ho trovato un po’ di confusione in merito,  informandomi qua e là.

 

Elena  Nel 1932 uno scrittore tedesco di famiglia ebraica intervistò Mussolini.  Tra i diversi argomenti trattati c’è anche quello relativo  alla questione della razza:  in certi brani le opinioni di Mussolini sono nettamente favorevoli agli Ebrei e contrarie ad ogni forma di razismo.  Da lì in pochi anni però egli si allineerà ai folli principi dell’antisemetismo nazista e ispirerà il “decalogo”dove si riporta tutte le idee e le interviste fatte a favore degli Ebrei.  Ma quando poco dopo,  Hitler impadronitosi del potere,  mise al bando tutte le scritture che furono pubblicate anzi firono bruciati tutti i libri che parlavano dei colloqui con Mussolini,  addirittura le copie in circolazione vennero sequestrate.  La svolta si verificò il 14 luglio 1938,  quando dopo che il consiglio dei ministri aveva approvato,  nell’aprile precedente,  la fondazione di uno strano” Istituto per la Bonifica Umana e la Ortogenesi”,  il giornale d’Italia,  uscì a Roma portando in prima pagina una dichiarazione,  firmata da un gruppo di specialisti,  che portava il titolo “Il fascismo” e il problema della razza.  Continua

 

07/02/2023

 

 

Elena  Ciano disse che a redigerla fu Mussolini in persona,  fu il primo documento ufficiale che annunciava il passaggio del fascismo nel campo che fino a quel momento era stato tenuto solo dasiGoebbels e dai Rosenberg.  Il documento era redatto sotto forma di “Decalogo” ed era firmato da 10 studiosi,  in pratica quasi tutti sconosciuti,  assistenti o incaricati universitari di zoologia o di antropologia.  Il più illustre tra loro era il senatore Pende,  ordinario di Patologia speciale all’università di Roma,  doveva smentire la sua apprtenenza al gruppo,  già in data 05 ottobre 1939.  Si trattava di una serie di enunciazioni che Luigi Salvatorelli,  nella sua storia dell’Italia nel periodo fascista,  definisce vaghe,  assurde e scientificamente infondate.  Le razze umane esistono;  esistono grandi e piccole razze;  la popolazione italiana è nella maggioranza di razza ariana e anzi,  contradditoriamente,  esiste una specifica “razza italiana”,  eccetera.  Affermazioni scientificamente infondate,  ma dotate, le ultime due,  di importanza pratica.  Dicevano: ” Gli ebrei non appartengono alla razza italiana”  e i caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo.  Su queste basi poteva avere inizio qualunque persecuzione.  Non è facile chiarire a fondo l’ultimo atteggiamento di Mussolini sul cosiddetto problema ebraico,  forse perché lo stesso capo del fascismo non aveva idee troppo chiare in proposito.  La sua parola d’ordine iniziale contro gli ebrei fu per il vero piuttosto di procedere sulla via delle “discriminazioni” anziché  su quella delle “persecuzioni” vere e proprie.  Mussolini a volte sognava falò di libri ed opere d’arte ebraici,  alla maniera di Hitler,  a volte si opponeva contro misure pratiche che avrebbero dovuto logicamente discendere di una impostazione della “questione” quella lui stesso aveva dato.  Si poteva quasi dire che l’uomo si sforzasse,  per far piacere al dittatore tedesco,  di provare sentimenti e di manifestare convinzioni che non gli erano del tutto proprie e congeniali.

Certo che Mussolini in quel periodo sembrava essere più interessato,  a una politica genericamente razzista,  che ad una specificatamente antisemita.  All’inizio,  nell’estate del 1937 inquadrò addirittura l’antisemitismo nei suoi ricorrenti sfoghi contro la borghesia,  e contro gli italiani in genere che,  a suo parere,  erano  troppo  “simpatici” e invece dovevano diventare duri,  implacabili e odiosi.  Più tardi il suo antisemitismo apparve  annacquato nella politica demografica generale,  come un elemento aggiuntivo alla preoccupazione costante perché gli italiani non si mescolassero troppo con i nativi delle colonie e del nuovo impero conquistato da Badoglio.  La questione raziale,  del resto, gli scoppiò subito tra le mani e gli si trasformò in gravissime preoccupazioni d’ordine politico generale.

 

Il 28 luglio dopo 15 giorni dalla pubblicazione della famosa dichiarazione,  Pio Xl,  da Castelgandolfo dove trasferì la sua corte estiva,  pronunciò il primo discorso antirazzista.  L’impressione in Italia fu enorme,  la gente ebbe un respiro di sollievo,  e a Palazzo Venezia si reagì con durezza.  Ciano venne subito incaricato di convocare il Nubzio Pontificio,  monsignor Borgoncini,  e di spiegargli i presupposti e i fini del razzismo italiano.  La conversazione,  anche se Ciano riferì di aver trovato il Nunzio personalmente molto antisemita fu condita di aperte minacce alla Chiesa e all’Azione Cattolica.  Il colloquio servì a poco perch^,  pochi giorni dopo e ancora il successivo 21 agosto,  il Papa pronunciò altri discorsi chiaramente intonati al rispetto della personalità e della libertà umana,  così gravemente lesa dalla politica mutuata da Hitler.  Mussolini andò su tutte le furie.  Continua.

08/02/2023

 

 

Mussolini convocò subito padre Tacchi Venturi investendolo con grande ira:  ” Non fatemi perdere la pazienza altrimenti reagisco e faccio il deserto”!  Poi disse:  ” Se il Papa continua a parlare io gratto la crosta degli italiani e in men che non si dica li farò tornare anticlericali”!   Ciò nonstante il Pontefice ,  continuò a parlare e gli italiani,  da questo atteggiamento della Chiesa,  non stettero ad ascoltarlo,  anzi,  dimostrarono ancora più rispetto per la Cattedra di Pietro.  Poco dopo si aprì sulla questione raziale,  una seria crisi con la Monarchia.  Essa culminò nel pomeriggio del 28 novembre,  quando Vittorio Emanuele convocò il capo del governo al Quirinale e gli disse di provare un’infinita pietà per gli ebrei.  Tutta la penosa scena venne ricostruita  vivamente in una pagina delle famose “Agende”di Ciano Galeazzo.  Il vecchio sovrano citò al suo primo ministro il caso dell’ottantenne generale pugliese,  di religione israelita,  solo al mondo e carico di medaglie,  che grazie ad una delle più sconcertanti disposizioni della nuova legge era impedito di tenere un domestico al suo servizio.   Mussolini rispose che la sorte degli ebrei poteva interessare soltanto a quelle ventimila persone con la schiena debole che ancorqa esistevano in Italia,  Il re replicò,  asciutto,  che anche lui doveva essere contato tra questi.  Elena  L.

N.B.  Ciano Galeazzo era il genero di Mussolini.