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08.08.2016
MALARIA
08/08/2016
MALARIA
Quali sono le cause della malaria? Che cosa c’è da sapere sulla malaria?
Alessandra
La malaria è una malattia causata da parassiti del genere Plasmodium, trasmessi all’uomo per inoculazione da zanzare del genere Anopheles. La malaria ha decorso più o meno acuto, spesso cronico; se ne distinguono due forme diverse. La malaria maligna inizia con una sintomatologia di brividi intensi e dopo un’incubazione di 10-15 giorni la febbre si eleva rapidamente e si mantiene sui 40-4i °C per oltre 8-10 ore, dopo scende ai valori normali con grande sudorazione. Ma la cosa non finisce qui, perché dopo un giorno di benessere apparente si ha un nuovo accesso febbrile ed è più duratura della prima fase, con un diagramma termico meno regolare, spesso atipico e con febbre subcontinua. Già dopo i primi accessi si riscontra splenomegalia, che aumenta nel tempo e nelle forme croniche diviene irriducibile. Anche se curata la malattia tende a recidivare per parecchio tempo dopo l’infezione primitiva fino a quando si esaurisce, ciò che di solito avviene entro due anni.
La malaria benigna da plasmodium ovale, si manifesta con gli stessi sintomi di quella maligna, a eccezione di una maggiore regolarità della durata degli eccessi febbrili e del suo diagramma termico; sono possibili recidive per quattro anni.
La malaria quartana da Plasmodium malaria si differenzia dalle precedenti per un inizio sì con brivido molto più intenso dopo un’incubazione di 27-30-32 giorni; dopo l’intervallo di apiressia fra un eccesso febbrile e il successivo è di due giorni. Essa tende a ricidivare più della terzana, per un periodo che va dai 5-10 anni.
Delle malarie sovrapposte e malarie miste, le prime sono terzane o quartane, con la sovrapposizione di due o più cicli parassitari ( terzana doppia, quartana doppia e anche tripla), per cui gli accessi febbrili avvengono quotidianamente, quelle miste invece sono sostenute da due o più specie parassitarie contemporanee.
Nella malaria perniciosa (da plasmodium falciparum in quantità elevatissima) le emazie infestate dai parassiti si addensano nei capillari di vari organi interni, dando luogo a forme cerebrali, cardiache, surrenali, ecc. gli accessi febbrili assumono un aspetto molto grave con stato setticemico, torpore, come, paresi e spesso morte in poche ore. La malaria cronica rappresenta l’esito di ripetute infezioni e reinfezioni in zone malariche. Ha quasi sempre un andamento irregolare; si riscontra un aumento di volume della milza e del fegato, anemia spiccata, astenia, fequenti nevralgie e nevriti. Nei casi più gravi la malattia esita in cachessia malarica, con edemi, acsite, colorito terreo della cute, spiccata astenia, ittero, diatesi emorragica.
Attualmente tutte le forma di malaria si curano con farmaci sintetici, per distruggere i parassiti nel sangue. La diagnosi viene formulata sulle basi delle indagini cliniche .
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