13.05.2013

GLI ORGANI SOTTOCUTANEI

Author: admin-ele

13/05/2013

GLI  ORGANI  SOTTOCUTANEI

LE  GHIANDOLE

Le ghiandole si dividono in ghiandole  ESOCRINE   ghiandole ENDOCRINE e ghiandole MISTE.

LE  GHIANDOLE  ESOCRINE

Queste ghiandole sono provviste di un canale secretore dove  secernono dei secreti che fuoriescono dalla pelle o in una cavità naturale del nostro corpo.

Esse sono:

LE  GHIANDOLE  SUDORIPARE   che sono disposte su tutta la superficie cutanea e sboccano all’esterno mediante i fori chiamati follicoli sudoripari comunemente chiamati ” pori “. Le troviamo particolarmente numerose sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi ecc. Le funzioni più importanti di tali ghiandole sono quelle di regolare la temperatura del corpo e di eliminare le scorie metaboliche. La secrezione di queste ghiandole si chiama sudore ed è costituito da una percentuale del 95% di acqua e di sali minerali.

LE  GHIANDOLE  SEBACEE   sono disposte su tutta la superficie del corpo, tranne che sul palmo della mano e sulla pianta dei piedi. Normalmente ogni ghiandola sebacea sbocca in un follicolo pilifero. Il secreto delle ghiandole sebacee si chiama sebo ed è ricco di sostanze grasse. Ha un’altra funzione protettiva della pelle, rendendola impermeabile, elastica e morbida.

Lo scarso funzionamento di queste ghiandole degenera ed avvizzisce la pelle anzi tempo; un eccesso di produzione come abbiamo già visto genera la seborrea grassa.

Le ghiandole lacrimali secernano l’umore lacrimale che lubrifica e deterge il bulbo oculare.

Le ghiandole salivari secernano la saliva.

Il fegato

Il fegato è la più grossa ghiandola esocrina, secerne la bile e provvede al metabolismo di tutte le sostanze. È situata nell’ipocondrio destro sotto al diaframma; vi si riconoscono un lobo destro ed uno sinistro delineati da un solco antero-posteriore presente sulla faccia superiore; altri due solchi paralleli, detti fosse sagittali, sono incisi sulla faccia inferiore e, riuniti da un terzo solco trasverso , disegnano una   H   che isola due lobi secondari : Il lobo quadrato ed il lobo caudato di Spigelio. Il solco trasverso corrisponde all’ilo del fegato: vi entrano la vena porta e l’arteria epatica, mentre ne fuoriescono i dotti biliari. L’organo è rivestito da una sorta di membrana fibrosa,  detta capsula  di  Glisson ed è quasi interamente avvolto dal peritoneo. Al microscopio appare formato da numerosi lobuli piramidali costruiti intorno ad una vena centrale ( vena centrolobulare ), dalla quale si diramano radialmente tanti cordoni di cellule epiteliali; tra questi cordoni corrono dei capillari sinusoidali che confluiscono nella vena centrale, capillari che prendono origine dai rami della porta disposti in fitta rete intorno ai lobuli. Tra i cordoni epiteliali sono scavati anche dei canali  ( canali biliari ), origine dei dotti biliari che corrono insieme ai vasi portali tra lobulo e lobulo. Le vene centrolobulari confluiscono in vasi  sempre più grandi che formano alla fine le vene sopraepatiche.  Anche i vasi biliari si riuniscono in dotti di calibro progressivamente maggiore che terminano in due canali, uno per il lobo destro e l’altro per il lobo sinistro; questi si fondono in un unico dotto epatico che corre nel piccolo omento fino al duodeno e prende il nome di dotto   coledoeo   dopo la confluenza del dotto cistico proveniente dalla cistifellea o colecisti. Quest’ultima è costituita da un sacchetto piriforme, situato nella parte anteriore della fossa sagittale destra del fegato; svolge la funzione di serbatoio della bile, che le giunge  attraverso il dotto cistico e per lo stesso dotto si riversa nel coledoco.

Il pancreas

È un’alta grossa ghiandola a secrezione mista e cioe è a secrezione endocrina ed esocrina.

Le isole del  Langerhans nel pancreas: il pancreas è un organo che si trova nell’ansa del duodeno ed ha una forma di lingua di cane.

 Questa grossa ghiandola allungata dietro lo stomaco, dal quale la separa una cavità formata dalla riflessione del peritoneo,  è incastrata con la sua estremità più larga,  la testa  nella C disegnata dal duodeno ; l’estremità sinistra, o coda raggiunge la milza.  Si tratta di una ghiandola acinosa composta, simile alle salivari; il suo secreto ricco di fermenti digestivi, si riversa nel duodeno attraverso un dotto superiore o di  Santorini  ed uno inferiore, più importante, detto  di  Wirsung.  Nel parenchima pancreatico, e soprattutto nel corpo e nella coda, si rinvengono le isole di Langerhans.

 La maggior parte di questa ghiandola è esocrina e secerne degli enzimi, sostanza necessaria per la digestione dei cibi.

La parte endocrina è costituita dalle isole del  Langerhans ( costituite da piccole formazioni disseminate nel tessuto pancreatico ). Secernano un ormone detto insulina, una deficienza del quale provoca il diabete.

L’APPARATO  ESCRETORE  ED  ESCREZIONE

Se da una parte, per le necessità costruttive e di rifornimento energetico dell’organismo vivente, occorre l’apporto continuo di sostanze chimiche organiche, di sali organici e di acqua, dall’altra parte occorre eliminare dell’eccesso di acqua, di sali e di combustione delle sostanze chimiche organiche, cioè dei cosiddetti prodotti di rifiuto che si formano in seguito all’usura ed al funzionamento dell’organismo.  Quest’ultima funzione prende il nome di escrezione e gli organi ed apparati che la attuano prendono il nome di organi e apparati escretori.

L’apparato  escretore più importante,  nella massima parte   superiore è l’emuntorio renale. Anche se sostanze di rifiuto, quali i pigmenti biliari, vengono eliminati, con la bile, attraverso l’intestino, il massimo lavoro di escrezione è svolto dall’apparato  RENALE.  L’apparato renale è costituito da due organi, i reni ed il loro prodotto di escrezione è l’urina. Il funzionamento di questi organi è molto complesso, come lo è la loro struttura anatomica. I due reni sono posti ai lati  delle ultime vertebre dorsali e delle prime lombari. Hanno la caratteristica  forma a fagiolo, grandi ciascuno circa quanto un pugno,  situati fuori dalla cavità peritoneale, in quanto la sierosa passa sopra la loro faccia anteriore e li fissa alla parete posteriore dell’addome, ai lati della colonna vertebrale, all’altezza dell’ultima vertebra toracica e della prima lombare. Sono separati tra loro da due grossi vasi, l’aorta discendente, che fornisce loro le arterie renali, e la vena cava inferiore in cui si gettano le vene renali. Verso tali vasi è infatti rivolta la parte concava o ilo,  di ciascun rene e attraverso  l’ilo entrano ed escono i detti vasi. Dall’ilo sporge anche il bacinetto, o pelvi renale, formazione cava a forma d’imbuto che risulta dalla confluenza dei calici renali  e che  si continua verso il basso con l’uretere, lungo tubo muscolo-membranoso, per mezzo del quale l’urina, continuamente prodotta dal rene, viene convogliata alla vescica urinaria situata nel bacino. La vescica urinaria infine comunica con l’esterno per mezzo di un condotto,  l’uretra, il condotto che porta all’esterno l’urina ; nel maschio dopo aver attraversato la prostata a livello della quale presenta un rilievo lungitudinale con gli orifici dei dotti eiaculatori, percorre l’asta per sboccare sulle estremità del glande; nella donna l’uretra è corta e si apre nella parte anteriore del vestibolo vaginale. A livello della porzione pelvica nella donna e di quella prostatica nell’uomo, l’uretra è circondata da uno sfintere esterno striato da uno sfintere interno di muscolatura liscia.

I reni sono organi di struttura ghiandolare e, sezionandone uno, si vede chiaramente, anche ad occhio nudo, la seguente costituzione :  esternamente vi è una capsula fibrosa; verso l’interno si succedono una zona corticale continua, una serie di piramidi in direzione dei cui apici sporgenti ( papille e diretti verso l’ilo decorrono fasci di tubi collettori, attraverso i quali l’urina gocciola nei calici di cui si è detto. Nei preparati microscopici si osserva che la sostanza corticale e le piramidi sono formate dal parenchima renale, costituito dai nefroni o unità funzionali. Nell’uomo, in ciascun rene, sono contenute circa un milione di tali unità funzionali. Ciascun nefrone a sua volta, consta di due parti distinte:  il glomerulo di Malpighi e il tubolo contorto, di natura epiteliale. Parecchi nefroni sboccano con i loro tuboli contorti in un tubolo collettore che termina nel bacinetto renale, lungo dove si versano, tutti i tuboli collettori. Il tubolo contorto del nefrone si divide in due parti, una vicina al glomerulo  ( tubolo prossimale ) ed una vicino al tubolo collettore (  tubolo distale ), separate tra di loro da un tratto ad  U  con due lunghe branche rettilinee detto  ansa di  Henle, il cui epitelio è più basso che nel tubolo contorto. Mentre i glomeruli e i tuboli contorti sono situati nella zona più esterna del rene ( zona corticale ), le anse e i tuboli collettori si trovano nella zona più interna che confina con il bacinetto renale.

Il glomerulo renale che sarebbe più corretto chiamare  Corpuscolo renale essendo il glomerulo o gomitolo solo la sua parte vascolare. È un tipico organo di filtrazione. È costituito dall’estremità del tubolo renale, allargata a coppa, e da un gomitolo di capillari sanguigni, nel cui interno circola sangue arterioso ad una pressione di 60-70 mm hg. A dividere i due ambienti, quello sanguigno e quello tubolare, c’è il vero e proprio filtro rappresentato, oltre che dalle pareti capillari, da un foglietto di epitelio sottile che avvolge i capillari come in un sacchetto e che si continua con l’estremità a coppa del tubolo ( capsula di  Bowmann ).  Continua nell’articolo le ghiandole esocrine , endocrine  e miste.