05/04/2018

 

Rispondo ai miei amici che mi hanno chiesto l’importanza del potassio.  Voglio ricordare però che le condizioni accentuate di iperpotassiemia o di ipopotassiemia sono molto pericolose per i notevoli riflessi sulla funzione cardiaca.

IL POTASSIO

 

Questo elemento chimico di importanza vitale per il nostro organismo,  il suo simbolo è  la lettera “k”.  È molto importante mantenere nelle cellule e nei liquidi organici un appropriato rapporto quantitativo tra potassio e sodio. Il potassio esercita un’impotante funzione sul muscolo cardiaco, diminuendo la forza di contrazione,  l’eccitabilità, e il buon funzionamento del cuore.  A forti dosi il potassio provoca la contrazione della muscolatura liscia e dei vasi sanguigni,  libera acetilcolina dai depositi tessutali,  stimola i gangli del sistema simpatico e la midollare del surrene,  aumenta la contrattilità dei muscoli scheletrici.  Il potassio viene introdotto nell’organismo con gli alimenti e viene eliminato soprattutto per via renale.  Continua.

 

06/04/2018

 

In certi soggetti con insufficienza renale acuta o cronica, nei quali esiste un deficit dell’eliminazione urinaria del potassio si possono instaurarsi stati si iperpotassiemia a seguito di forti dosi di potassio per via endovenosa.  Mentre a causa di varie situazioni patologiche come vomitoincoercibile,  diarree,  acidosi,  tumori surrenalici,  impiego protratto di certi diuretici,  si può verificare un’eccessiva perdita dell’elemento,  e quindi una condizione di ipopotassiemia caratterizzata dalla perdita dell’appetito,  nausea,  astenia,  crampi muscolari,  ileo paralitico,  confusione mentale,  turbe elettrocardiografiche con inversione dell’onda T e ipotensione.

Come gìa accennato il potassio come il sodio controlla l’equilibrio idrico dell’organismo.  Ha un effetto diretto sul sistema nervoso e si trova nei legumi,  specialmente in quelli secchi, nella  carne, nel pesce,  nella melassa,  nella frutta e nella verdura fresca,  nella frutta secca,  nella paprika,  nell’uva,  nelle patate, nei succhi di mela e di mirtilli,  nelle castagne ecc.

 

09/04/2018

 

IL  MAGNESIO

 

Anche il magnesio come il potassio è un elemento di notevole importanza per il nostro organismo,  in quanto indispensabile per il rilassamento muscolare,  inoltre favorisce l’eliminazione delle scorie. Il suo simbolo si distingue con MG.   Il magnesio è un elemento dotato di importanti funzioni biologiche;  ne sono ricchi i nostri muscoli e le ossa.  Di norma il siero contiene 1.6 mEq /1 di magnesio,  in parte combinato con le proteine plasmatiche.  Delle forti quantità di magnesio auunte con gli alimenti,  soltanto una piccola quantità viene assorbita,  dato che per la presenza del ph dell’intestino il magnesio forma idrossidi che hanno scarsa tendenza a superare la barriera intestinale.  la diminuzione del tasso di magnesio nel sangue (ipomagnesemia) provoca appunto spasmi e  convulsioni muscolari di tipo tetanico,  dovuti all’aumento dell’eccitabilità nervosa e muscolare.  Negli umani si conosce uno stato di carenza magnesiaca,  detta tetania normocalcemica,  associato ad un ridotto assorbimento intestinale dell’elemento e curabile mediante assunzione di magnesio per via parenterale.  Anche gli alcolisti cronici sono molto carenti di magnesio,  e tale carenza viene  da taluni messa in rapporto con le manifestazioni cliniche del delirium tremens.  Un fenomeno biochimico tipico degli stati di carenza di magnesio è costituito del deficit muscolare del potassio.  L’aumento delle concentrazioni ematiche del magnesio (ipermagnesemia)  determina astenia  e depressione del sistema nervoso centrale con paralisi neuromuscolare conseguente al blocco della liberazione di acetil-colina a livello dei nervi motori.  Tale effetto è antagonizzato dalla somministrazione di calcio.  A forti dosi il magnesio deprime il cuore e abbassa la pressione arteriosa per azione sui gangli simpatici.  In medicina molti sono i sali di magnesio adoperati a scpom diagnostico e anche terapeutico,  tra questi ricordiamo: La magnesia bianca,  antiacido, il trisilicato di magnesio,  usato come astringente e antidiarroico,  il citrato e il solfato di magnesio,  che ha proprietà purgative.  Il solfato di magnesio ha inoltre proprietà di  aumentare il flusso biliare,  con azione coleretica a piccole dosi e colagoga a dosi elevate.  C’è anche l’iposolfito di magnesio usato come antiallergico,  per via endovenosa nel trattamento dello shok anafilattico,  e l’ascorbato di magnesio,  usato come cardiodeprimente e neurodeprimente.

Dove si trova il magnesio a livello naturale?  Si trova nelle verdure a foglie,  nei mulluschi,  nelle noci,  nei cereali interi  nel miele naturale,  ecc.

 

10/04/2018

 

IL CLORO

 

 Il simbolo di questo elemento chimico è CI,  il cloro è un normale costituente dei tessuti animali e vegetali.  Negli umani,  o per meglio dire nei loro tessuti,  il cloro è presente in gran parte come cloruro di sodio.  Il sangue  contiene 300 mg di cloro per 100 g,  mentre due g di cloro/litro sono contenuti nei succhi gastrici sotto forma di acido cloridrico.  Esso ha proprietà ossidanti e denaturanti delle proteine inoltre è un tipico veleno del protoplasma  e possiede un’intensa e particolare azione battericida. Ad eccezione dei germi acido resistenti come il bacillo tubercolare,  i microrganismi vengono distrutti già a concentrazioni di 0.1-0,25 parti di cloro per milione.  L’impiego del cloro alimentare viene tuttavia limitato per l’azione irritante e corrosiva a carico dei tessuti.  Si preferiscono quindi i derivati inorganici,  i quali posti in soluzione,  liberano lentamente l’alogeno.  Continua

 

11/04/2018

 

L’azione germicida di questi composti viene definita in base al valore poercentuale del cloro disponibile,  cioè  in rapporto alla misura nella quale liberano in soluzione il cloro nascente.  I principali cloroderivati inorganici ad azione antisettica sono l’ipoclorito di sodio e l’ipoclorito di calcio. Il primo viene spesso adoperato in soluzione acquosa allo 0,5% (liquido di Carrel-Dakin) per detergere e disinfettare ferite e piaghe supurate.  L’ipoclorito di calcio è troppo irritante per essere adoperato sulla cute e sulle mucose;  viene invece largamente adoperato per disinfettare e deodorare locali infetti ecc.  Mentre tra i derivati organici che possiedono azione battericida del cloro vi sono le clorammine,  sostanze che esercitano azione antisettica fino a diluizioni di 1: 10 000.  Le clorammine sono meno attive degli ipocloriti,  ma hanno azione più prolngata,  irritano meno i tessuti e mantengono per lungo temp il loro potere ossidante,  per cui possono essere preparate e conservate in tavolette da sciogliersi nell’acqua al momento dell’uso.  Una clorammina di largo impiego è la tossil-clorammide o diclorina, polvere bianca-giallastra con debole odore di cloro,  contenente il 13% di cloro disponibile.  Per la sua ottima tollerabilità si adopera in soluzione acquosa allo 025-05% come disinfettante chirurgico. A causa del largo impiego del cloro possono avvenire degli avvelenamenti,  provocati dall’inalazione del gas, che è pericoloso già alla concentrazione di 1 :10000 e diventa letale alla concentrazione di 1 :1000.  L’inalazione del cloro provoca intenso spasmo della laringe e dei bronchi,  tosse,  dolore e sensazione di bruciore al petto e penoso senso di soffocamento.  Nei casi gravi compaiono in seguito edema polmonare, disturbi respiratori,  e insufficienza cardiocircolatoria.

 

21/04/2018

 

IL FOSFORO

 

Anche il fosforo è un elemento di grande importanza biologica;  si contraddistingue con la lettera o simbolo “P”.  È molto importante sia per la sua distribuzione ubiquitaria in senso anatomico,  sia per il grande numero di processi metabolici ai quali prende parte sotto forma di fosfato.  Nel sangue e negli altri fluidi fisiologici esso si trova sotto forma di fosfato bisodico e di fosfato monosodico,  solitamente nel rapporto di 4:1.  Nelle strutture ossee è presente sottto forma di fosfato di calcio,  che rappresenta la sostanza minerale dell’osso.  Nelle cellule predominano invece i fosfolipidi e le fosfoproteine oltre ai fosfati organici,  costituenti di numerose e importanti molecole,  tra cui l’adenosintrifosfato (ATP),  LE PURINE E L’ACIDO DESOSSIRIBONUCLEICO (DNA).  Ifosfati intervengono nelle tappe principali del metabolismo glicidico,  lipidico e proteico,  come pure nel meccanismo di eliminazione renale dei cataboliti acidi,  nel mantenimento del (pH) e dei livelli del calcio nel sangue.  I materiali chimici contenuti nelle cellule come prodotti di riserva energetica sono in gran parte costituiti da fosfati,  detti appunto “fosfati ad alto livello energetico”.  Numerose sono le malattie che si accompagnano a squilibri del metabolismo e del ricambio dei fosfati,  sono:  l’osteoporosi, l’osteomalacia,  il rachitismo, l’osteite fibrocistica,  l’insufficienza renale cronica.  Delle forme allotropiche del fosforo ha importanza tossicologica soltanto il fosforo bianco,  a cui si devono,  nell’industria,  non vari avvelenamenti da aspirazione di fumi volatili;  l’uso che si fa del fosforo bianco negli insetticidi e altri veleni,  se ingerito può provocare avvelenamenti che si manifestano con disturbi del tratto gastroenterico e lesioni successive a carico del fegato,  del cuore,  dei reni e soprattutto del sistema nervoso centrale.

Come abbamo capito il fosforo compie le stesse funzioni del calcio,  collabora alla conversione delle proteine in amminoacidi e all’assimilazione dei grassi e dei carboidrati. Ma perché calcio e fosforo vengano assimilati dall’organismo è necessaria la presenza della vitamina “D”.

 

13/04/2018

 

IL RAME

 

Il simbolo di questo elemento chimico è “Cu”.  Esso è presente nella struttura di numerosi enzimi ossidativi e costituisce un elemento essenziale per l’uomo.  Il rame interviene nei processi dell’osteogenesi,  nell’eritropoiesi,  nell’assorbimento intestinale e nel metabolismo del ferro.  L’uomo dovrebbe assumere giornalmente con la dieta 2,5-5 mg di rame,  questa è la quantità che dovrebbe sufficiente a mantenere l’equilibrio metabolico.  Il contenuto totale di rame nell’organismo umanoè valutato nell’ordine di 140-210 mg. le concentrazioni più elevate si hanno nel cervello,  nel cuore e nei reni. i livelli ematici del rame variano da 0,7 a1,6 mg/l e aumentano notevolmente nel corso della gravidanza.  Non si conosce ancora negli umani una sindrome da carenza di rame,  ma negli animali di laboratorio tenuto a dieta priva di rame è emerso che compaiono rapidamente alterazioni gravi come l’anemia, disturbi cardiaci e intestinali, alterazioni ossee,  difetti della pigmentazione del pelo,  ecc.  Mentre nel morbo di Wilson, che è una rara malattia umana dovuta ad un’eccessiva deposizione di rame nei tessuti conseguente al deficit congenito di ceruloplasmina. Negli ultimi anni si è scoperto che una eccessiva assunzione di rame e di ferro potrebbero essere in molti casi responsabili in parte del morbo di Alzheimer.  Continua nell’articolo “risposte ai lettori quarantadue cinquantottesima parte.