26.01.2018

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE CINQUANTESIMA PARTE

Author: Elena Lasagna

26/01/2018

 

Vorrei che ci parlassi di alcune ghiandole endocrine in maniera approfondita,  grazie!

 

Alessandra e  Giovanni

 

28/01/2018

L’IPOFISI   (prima versione)

Incominciamo dall’ipofisi,  una delle ghiandole più importanti,  è piccola di forma ovoidale,  pesa circa 600 mg e si trova nella sella turcica.  La sua parte anteriore o adenoipofisi è costituita da cordoni di cellule epiteliali intercalati a capillari sinusoidali;  la parte posteriore o neuroipofisi è formata da cellule simili alla nevroglia.  Tra le due sezioni c’è anche una parte intermedia con struttura simile all’adenoipofisi.  I cordoni cellulari dell’ipofisi anteriore riversano direttamente nei sinusoidi il loro  e cioè gli ormoni somatotropo (o STH,  da somato Tropic Hormone),  IL CORTICOTROPO  (o  ACTH, da Adreno Cortico  Tropic Hormone),  il tireotropo  (o  TSH,  da Tireo Stimulating  Hormone),  le gonadotropine e la prolattina.  L’ormone somatotropo stimola lo sviluppo dello schelettro e delle parti molli,  il corticotropo e il tireotropo stimolano il trofismo e quindi la funzione rispettivamente delle ghiandole surrenali e della tiroide.  Le gonadotropine sono distinte in ormone follicolostimolante ( o  FSH, da Follicle  stimulating Hormone)  e ormone leutinizzante  ( o LH,  da Luteinizing Hormone)  che determinano la maturazione del follicolo ooforo e la stimolazione della spermatogenesi il primo,lo scoppio del follicolo e la stimolazione delle cellule interstiziali del testicolo il secondo;  la prolattina è un terzo ormone gonadotropo  (  o  LTH, da Luteo Tropic Hormone)  che regola la secrezione del corpo luteo e la produzione del latte.  Dalla neuroipofisi sono stati estratti l’Ormone antidiuretico  ( o ADH,  da Antidiuretic Hormone)  che favorisce l’assorbimento dell’acqua nei tuboli renali e provoca vasocostrizione,  e l’ossitocina che determina la contrazione del miometrio gravido. L’immissione nel sangue degli ormoni ipofisari è sollecitata da sostanze provenienti dalla neuroipofisi e soprattutto da certi nuclei ipotalamici ad essa collegati;  la secrezione inoltre è regolata per alcuni ormoni dal principio del  feed-back, nel senso che la produzione di una tropina è inibita da un certo livello ematico dell’ormone prodotto dall’organo bersaglio.

 

IPOFISI   (seconda versione) scegli quella che ti piace di più.

 

Come ho già descritto sopra,  l’ipofisi è una ghiandola molto importante,  localizzata nella testa entro la sella turcica dello sfenoide,  in stretta connessione anatomica funzionale con l’ipotalamo.  È detta anche ghiandola pituitaria.  L’ipofisi è di forma ovoidale,  può essere distinta morfologicamente,  funzionalmente ed embriologicamente in due parti:  la neuro-ipofisi,  che deriva come l’ipotalamo,  dalle pareti del terzo ventricolo e che deve essere considerata anche funzionalmente una parte dell’ipotalamo,  costituisce la porzione postriore della ghiandola  (lobo posteriore dell’ipofisi),  e  per la sua struttura è detta anche pars nervosa o lobo nervoso.  L’adeno-ipofisi,  che deriva da una invaginazione dell’ectoderma buccale detta tasca di Rathke e che sebbene strettamente controllata dall’ipotalamo,  è una vera ghiandola endocrina.  La neuro-ipofisi si presenta come un prolungamento dell’eminenza mediana ipotalamica formata da una parte sottile (stelo infundibolare) e da una parte allargata ( processo infundibolare o lobo posteriore dell’ipofisi).  L’adeno-ipofisi è formata da una parte tuberale che avvolge lo stelo infundibolare,  da una parte distale o lobo anteriore dell’ipofisi e una parte intermedia o lobo intermedio dell’ipofisi. L’asportazione dell’ipofisi determina conseguenze gravi ma non letali.  Dopo il taglio del peduncolo ipofisario la neuro-ipofisi si riorganizza,  continuando a mettere in circolo i suoi secreti a livello del moncone.  Si fa invece sentire la mancanza dell’adeno-ipofisi:  la tiroide,  le gonadi e la corteccia delle surrenali che diventano ipofunzionanti:  se l’individuo è ancora in crescita, la crescita si arresta,  compaiono alterazioni del metabolismo dei carboidrati e delle proteine.  L’adeno-ipofisi si presenta inoltre come un aggregato di cellule poliedriche disposte in cordoni,  le quali si distinguono in:  acidofile, basofile e cromofobe.  Sono stati identificati sei ormoni adeno-ipofisari,  l’ormone somatotropo,  o STH,  detto anche ormone della crescita;  la corticotropina o ACTH;  l’ormone luteotropo o prolattina o LTH;  l’ormone follicolo-stimolante o FSH;  l’ormone luteo-stimolante o LH;  l’ormone tireotropo o TSH.  Gli ormoni adeno-ipofisari vengono secreti dall’ipofisi sotto il controllo dell’ipotalamo.  Nella porzione dell’adeno-ipofisi detta pars intermedia viene secreto un ormone (intermedina o MSH o ormone melanocitostimolante) il quale favorisce la pigmentazione cutanea aumentando la sintesi delle melaninee disperdendo i granuli di pigmento entro i melanociti.    La neuro-ipofisi può essere considerata,  dal punto di vista sia morfologico sia funzionale,  una porzione dell’ipotalamo.  Le cellule che secernano gli ormoni neuro-ipofisari (la ossitocina e la vasopressina sono raccolte in due nuclei ipotalamici, il nucleo sopraottico e il nucleo paraventricolare.  L’attività della neuro-ipofisi viene compromessa irreversibilmente da lesioni di questi nuclei,  con la comparsa di gravi alterazioni del  metabolismo idrico (diabete insipido).  La distruzione dell’ipofisi può essere provocata da situazioni patologiche di natura displasica,  neoplastica, ecc.  per proliferazione tumorale o per semplice iperplasia si può avere invece un aumento numerico delle cellule ghiandolari secernenti,  a cui sono legate manifestazioni di iperpituitarismo. tra gli ipopituitarismi figurano il nanismo e l’infantilismo ipofisario, la cachessia ipofisaria o morbo di Simmonds,  la distrofia adiposo-genitale o morbo di Fröhlich, il diabete insipido. Le espressione di iperpituitarismo sono il gigantismo ipofisario, l’acromegalia,  la malattia di Morgagni o sindrome dell’enostosi frontale.  Continua con la tiroide.

 

LA  TIROIDE

 

La tiroide è una grossa ghiandola  dalla forma a farfalla situata nella parte anteriore del tubo taringotracheale.  È composta da due lobi laterali uniti da un istmo presenta spesso un prolungamento centrale detto piramide di Morgagni.  È costituita da tante piccole formazioni rotondeggianti (follicoli)  ciascuna delle quali presenta una cavità interna,  piena di una sostanza detta colloide e un involucro di cellule epiteliali che producono la colloide  e secernono l’ormone tiroideo.  I follicoli poggiano su uno stroma collettivale insieme con i capillari sanguigni e con isolotti di particolari cellule  (cellule parafollicolari)  che secernono la tirocalcitonina.  La tiroide è uno degli organi più abbontantemente vascolarizzati.  Essa secerne due tipi di ormoni:  la tirocalcitonina polipeptide secreto dalle cellule follicolari che controlla la calcemia,  e le iodotironine,  amminopacidi prodotti dalle cellule dei follicoli, i cui effetti sono rivolti essenzialmente al controllo del metabolismo.  Il nucleo delle iodotironine è costituito dalla forma levogira della  tironina alla quale possono legarsi due atomi di iodio (3.3- diiodotironina) oppure tre (3,5,3′-triiodotironina)  o quattro (  3,5,3’5′-triiodotironina o tiroxina)  Solo le due ultime iodotironine (T3 e T4)  sono attive dal punto di vista fisiologico e rappresentano perciò i veri ormoni tiroidei.  Nel sangue la tiroxina si trova per lo più legata a proteine,  nella concentrazione di 9 mcg/ 100 ml.  Solo la quota libera circolante,  pari a o’004 mcg /100 ml,  esercita l’azione fisiologica.  La T3 è più attiva della tiroxina,  rispetto alla quale è meno legata alle proteine plasmatiche.  Gli effetti fisiologici degli ormoni tiroidei sono rivolti essenzialmente al controllo del metabolismo. Le iodotironine aumentano il consumo di ossigeno in tutti i tessuti metabolicamente attivi e aumentano la produzione di calore.  Tale effetto inizia dopo parecchie ore dalla somministrazione,  diventa massimo dopo 5- 6 giorni per poi scomparire lentamente.  Gli ormoni tiroidei aumentano la glicogenolisi,  aumentano l’assorbimento del glucosio da parte dell’intestino e diminuiscono la produzione di insulina,  provocando di conseguenza l’iperglicemia,  con curva da carico di glucosio di tipo diabetico.  L’azione sul metabolismo lipidico consiste essenzialmente nella diminuzione della colesterolemia determinata all’aumento dell’eliminazione biliare del colesterolo.  Piccole dosi di ormoni tiroidei,  in sinergismo con l’ormone somatotropo attivano l’ anabolismo proteico; per contro dosi elevate lo accelerano negativizzando il bilancio dell’azoto.  Nell’ipertiroidismo il bilancio azotato è pertanto positivo;  l’eccesso di proteine tende ad accumularsi nei liquidi interstiziali provovando il mixedema.  La tiroxina esercita effetti stimolanti sul cuore:  aumenta la frequenza cardiaca e la gittata sistolica,  come pure l’eccitabilità del miocardio e la velocità del circolo.  L’ormone stimola inoltre l’accrescimeto scheletrico,  la maturazione sessuale e lo sviluppo psichico.  La secrezione tiroidea è regolata dalla tireotropina dell’ipofisi. L’ipofisectomia  provoca atrofia e ipofunzione della tiroide,  mentre la somministrazione di estratti ipofisari esalta la captazione dello iodio e la secrezione ormonale.

 

L’EPIFISI

 

L’epifisi è una piccola formazione aderente all’estremità posteriore del lV ventricolo.  La sua funzione endocrina avrebbe una certa influenza sullo sviluppo sessuale.  Questa ghiandola è situata nel fondo della scissura traversa del cervello,  nella regione diencefalica,  a ridosso del terzo ventricolo.  È  una piccola ghiandola di colore grigio rossastro,  del volume di un pisello. La sua base è collegata con il talamo ottico mediante un peduncolo formato da tre cordoncini per lato (peduncoli anteriori  o ambedue,  medi e inferiori).  L’epifisi è costituita da cellule poligonali con prolungamenti unici infossati a clava o sfioccati a pennello,  da cellule della nevroglia,  tra le quali sono presenti piccole cavità contenenti concentrazioni calcaree.  Malgrado la sua struttura non sia tipicamente ghiandolare,  essa produrrebbe un ormone (melatonina)  che agirebbe in senso depressivo sugli organi genitali;  la sua ablazione provoca infatti abnorme sviluppo delle gonadi da alcuni studiosi attribuita,  però alla lesione contemporanea di alcuni centri encefalici circostanti.  Ciascuna delle estremità delle ossa lunghe (epifisi ossea).  Le epifisi hanno anche forma varia,  in genere espansa;  sono costituite da una massa centrale di tessuto spugnoso,  rivestite da tessuto osseo, e in  corrispondenza delle articolazioni,  da cartilagine.Un sottile disco cartilagineo  (cartilagine epifisaria o di congiunzione),  che separa l’epifisi dalla diafisi,  ha capacità di produrre tessuto osseo e nella fase dello sviluppo,  provvede all’accrescimento in lunghezza dell’osso.  Nel prossimo articolo parlerò delle apratiroidi e della loro importanza.