29.12.2016

RISPOSTE AI LETTORI NOVANTADUE TRENTESIMA PARTE

Author: Elena Lasagna

29/12/2016

 

CONTINUA DALL’ARTICOLO  RISPOSTE AI LETTORI 92 VENTINOVESIMA PARTE

 

Il fenomeno fisiologico descritto il giorno 27/12/016 nell’articolo precedente,  prende il nome di “innervazione reciproca degli antagonisti” e presuppone l’esistenza di una trasmissione sinaptica inibitoria,  in aggiunta a quella eccitatoria.

 

Nel caso che gli effettori muscolari siano i muscoli di visceri,  si ricorderà che,  come ho già detto,  per essi esiste una doppia innervazione,  la simpatica e la parasimpatica,  tra loro antagoniste.  Per la motilità dei visceri,  quindi,  il gioco eccitatorio-inibitorio non avviene a livello dei motoneuroni spinali,  ma a livello degli effettori stessi.  Mentre nella parte centrale (sostanza grigia) del midollo spinale troviamo i corpi cellulari dei motoneuroni e dei neuroni di collegamento,  alla periferia (sostanza bianca)  dello stesso troviamo le fibre nervose che collegano fra loro i diversi segmenti del midollo spinale e il midollo spinale con i centri encefalici;  queste ultime vie sono chiamate “vie lunghe”.  A questo punto occorre fare alcune considerazioni generali che servono a spiegare,  almeno fino ad un certo punto,  il ruolo dell’encefalo.  Anzitutto attraverso i nervi cranici arrivano all’encefalo segnali sensitivi inviati dai recettori e dall’encefalo partono i segnali motori inviati agli effettori muscolari del collo e della testa e una grande quantità di effettori viscerali.  Anche nell’encefalo quindi,  come nel midollo spinale,  avvengono riflessi semplici;  originati da recettori di sensibilità generale e dagli stimoli che agiscono sugli organi di senso situati nel capo,  essi determinano i movimenti dei muscoli della faccia,  dell’occhio, dell’orecchio,  della lingua,  del laringe, ecc., oppure determinano riflessi viscerali quali la secrezione salivare,  movimenti del diaframma irideo e del muscolo ciliare dell’occhio,  ecc.  Uno dei compiti specifici dell’encefalo è,  almeno nei mammiferi,  quello di poter coordinare i riflessi complicati e automatizzati,  come camminare,  correre,  saltare,  volare,  nuotare ecc.  Continua…

30/12/2016

 

L’encefalo possiede inoltre,  situati nella sua parte romboencefalica e diencefalica,  i centri per la regolazione dell’attività cardiaca e circolatoria,  i centri per l’automatismo e la regolazione dell’attività respiratoria ed i centri per la regolazione di molte costanti interne,  come il contenuto idrico salino del sangue,  la temperatura e il grado di accumulo di tessuto adiposo.  Ma il compito più caratteristico dell’encefalo,  che si rileva in tutti gli animali,  è quello di permettere di prendere iniziative abituali dell’animale per fini utili all’individuo e alla specie,  come nascondersi,  evitare o affrontare e combattere il nemico,  procacciarsi il cibo,   cercare l’altro sesso e accoppiarsi,  ecc.  Indipendentemente di poter compiere o no dei movimenti complicati,  l’animale privo di centri encefalici,  rimane in letargo o compie movimenti non diretti a raggiungere un fine utile e infine soccombe.  Sotto quest’ultimo aspetto i centri encefalici non hanno lo stesso significato in tutta la scala zoologica.  Ad esempio,  mentre nei pesci e negli anfibi la rimozione del solo cervello anteriore non riduce o riduce di poco l’iniziativa spontanea,  nei rettili,  uccelli, e mammiferi produce lo stato letargico di cui si è detto.  Alle zone encefaliche superiori,  come anche a quelle encefaliche sottostanti,  in tutti gli animali,  arrivano le vie lunghe che portano i segnali informatori provenienti dai recettori generali e dagli organi di senso.  E da queste stesse zone partono,  sempre percorrendo vie lunghe,  segnali motori che arrivano agli effettori somatici posti sotto il loro controllo (i cosiddetti muscoli volontari).  Queste vie  lunghe motorie sono le vie piramidali.  È interessante notare che le vie lunghe,  tanto quelle sensitive quanto quelle motorie,  sono incrociate.  Facendo riferimento ancora alla corteccia cerebrale,  sappiamo che alle aree sensitive dell’emisfero destro arriva tutta la sensibilità della metà sinistra del corpo e che allo stesso emisfero cerebrale (aree motorie) partono i segnali motori volontari per la metà sinistra del corpo;  lo stesso vale per l’emisfero cerebrale opposto.  Continua…

02/01/2017

 

Così ci spieghiamo facilmente perché quando viene lesa la base di un emisfero cerebrale,  nel punto in cui confluiscono le vie motorie,  ad esempio a seguito di una emorragia ( la ben nota apoplessia emorragica),  si instaura una specie di paralisi nella metà opposta del corpo (emiplegia destra o sinistra). Finora ho parlato del sistema nervoso centrale e periferico come fosse soltanto un sistema di conduzione di segnali tra i recettori e gli effettori,  in modo da assicurare una certa attività viscerale o somatica a seguito di informazioni sensitive.  Eseguito il riflesso spinale o encefalico,  tutto dovrebbe tornare nelle condizioni primitive senza nessuna traccia dell’evento.  Invece non è così.  Soprattutto i centri encefalici e particolarmente certe aree corticali sono zone nelle cui cellule vengono immagazzinate le informazioni fornite dalla sensibilità generale e sensoriale.  Tale memorizzazione può durare per molto tempo prima di scomparire.  Un esempio ben noto,  in cui si tocca con mano l’influenza della memoria,  è quello dei riflessi condizionati studiati dal fisiologo russo Pavlov.  Secondo Pavlov,  i riflessi  si distinguono in due categorie,  riflessi non- condizionati o innati,  e riflessi condizionati (acquisiti con la ripetizione di uno stimolo condizionante). I primi si riscontrano in tutti gli animali indipendentemente dalla loro esperienza precedente.  I secondi compaiono solo in quegli animali che sono stati sottoposti precedentemente ad uno stimolo condizionante.  Se ad esempio ad un cane si pone sulla bocca un pezzetto di carne,  per via riflessiva si attiva il processo di salivazione.  Questo è uno dei riflessi innati. Ora se contemporaneamente alla somministrazione della carne,  all’animale si fa sentire un suono,  questa associazione degli stimoli gustativi e sonori viene ripetuta più volte,  alla fine comparirà un riflesso nuovo,  il riflesso condizionato,  per cui l’animale secernerà saliva soltanto sentendo il suono.  Presumibilmente il suono,  stimolo condizionante,  ha evocato l’informazione lasciata dallo stimolo gustativo e,  anche in assenza dello stimolo,  si metterà in moto il riflesso di salivazione.  Continua…

04/01/2017

 

Riassumendo:  Il sistema nervoso centrale,  riceve informazioni non solo dagli esterocettori o dai propriocettori ma anche per via umorale.  Sia il midollo spinale che l’encefalo raccolgono ed elaborano questi dati correlandoli tra loro e confrontandoli con quelli già ricevuti.  Uno stimolo esterno qualsiasi,  viene recepito,  corredato con altri giunti contemporaneamente,  inscritti nel patrimonio  mnemonico e messo in correlazione con l’ambiente esterno, e giudicato favorevole o meno da tutto l’organismo e quindi ogni informazione interessa varie sezioni del sistema nervoso centrale a livelli di organizzazione differenti.  Tutto questo avviene continuamente sia nell’organismo che nel sonno ed un numero grandissimo di neuroni organizzati in circuiti fissi e variabili portano a compimento nella perfezione tutte queste operazioni. Si parla di  ben oltre 15 miliardi di neuroni.  Il sistema nervoso ha una complessità strutturale che riscontra un’estrema uniformità di funzionamento dei suoi elementi.  Il sistema nervoso sottintende un neurone afferente che viene eccitato dalla stimolazione dei suoi recettori periferici e assume rapporti per mezzo di una sinapsi con il neurone effettore;  che rappresenta il completamento dell’arco riflesso,  trasferendo gli impulsi ricevuti alla periferia all’organo effettore,  portandovi una risposta motoria o secretiva.  Anche il sistema vegetativo come ho già accennato è organizzato sulla base dei riflessi;  è in questo caso che molti archi riflessi restano disegnati nei gangli periferici o all’interno degli stessi organi.

Ricordo anche che al sistema nervoso competono anche alcune funzioni specifiche come la coscienza che nei suoi vari gradi ha un particolare stato di attività nelle formazioni nervose cerebrali; essa formerebbe anche la base dell’ “io” individuale.  È a lei che dobbiamo la conoscenza del nostro organismo e delle sue attività separate dall’ambiente esterno.  E fra le altre funzioni specifiche abbiamo le altre attività superiori che hanno sede nel cervello,    l’intelligenza,  la memoria, e le capacità volitive e decisionali.  Il sistema nervoso coinvolge la biofisica,  la cibernetica, la bionica ecc… inoltre è uno studio interminabile.

Fine