14.09.2016

L’ANTICA MEDICINA CINESE

Author: Elena Lasagna

14/09/2016

 

IL  TAO  CURATIVO

 

il-tao-curativo

Le nostre giornate ci riservano momenti di ansia e di tensione,  i conflitti e gli stati d’animo negativi possono oltrepassare i confini della nostra mente attraversando come un fiume in piena il nostro corpo,  alterando il nostro equilibrio psicofisico.  I disturbi psicosomatici sono in abbondante crescita ed è uno dei fattori non meno p reoccupanti;  noi scarichiamo il contenuto psichico negativo sul corpo e costui reagisce in maniera diversa facendoci sentire dolori  scatenanti patologie serie.

Secondo l’antica sapienza ” Tao”,  tutte le emozioni negative si esprimono nell’intestino tenue sotto forma di dolori e contrazioni.  Come ad esempio la preoccupazione legata alla milza colpisce il lato sinistro dell’intestino,  astio e rancore sono connessi al cuore, contraggono la parte superiore dell’addome sotto il diaframma. La rabbia è legata al fegato colpisce e contrae il lato destro dell’intestino,  la tristezza è legata ai polmoni, colpisce le parti laterali inferiori dell’intestino tenue;  la paura è legata ai reni,  colpisce le zone inferiori più profonde,  e così via…  Tutte queste energie negative intossicano il nostro organismo,  ma la nostra medicina cinese ci insegna che con particolari tecniche  di meditazione si possono riequilibrare tutte queste scariche negative che giorno dopo giorno posono distruggere l’essere umano.

 

L’energia ” Chi” (forza vitale che passa e nutre tutto ciò che vive sulla Terra)  Chi studia il  Tao curativo impara a concentrarsi e ad immagazzinare  l’energia CHI in un campo ben preciso dell’ addome chiamato campo cinabro o Tan Tien il grande campo che regola tutte le funzioni metaboliche del corpo umano.

 

17/09/2016

 

La tradizione medica cinese rivolge l’attenzione alla somatizzazione di ansie e tensioni nell’area addominale.  Secondo loro l’intestino tenue digerisce le emozioni al pari del cibo e viene perciò chiamato ” cervello addominale”.  In verità all’interno del corpo ci sono tre  Tan  Tien:  quello dell’addome è detto inferiore,  quello del cuore mediano e quello del cervello superiore;  quando questi tre centri son o bene equilibrati fra di loro si vive in salute e in armonia con l’universo.   Per la tradizione Tao è molto importante la pratica del Chi nei Tsang,  si può anche imparare una tecnica di automassaggio manuale che agisce su alcuni punti ben precisi,  allo scopo di disintossicare il corpo dalle emozioni negative che bloccano il fluire dell’ energia negativa che favorisce non solo disturbi a livello intestinale ma molti disturbi psicosomatici,  e riattivando  poi l’energia positiva.

È inutile scrivere un mare di parole su questo argomento ma vale l’affermazione,  scr itti e parole potranno giovare a coloro che vogliono raggiungere la comprensione senza pratica costante.  Ciò che in termini filosofici è definita illuminazione e che noi potremmo chiamare riuscita,  non può venire solo con lo studio della teoria;  l’applicazione pratica dell’insegnamento appreso direttamente dal maestro è l’essenza dell’apprendimento.

Si può tentare una sintesi, richiamando il concetto di unità fra corpo e mente.  Il T’ai Chi è proprio l’unità fra corpo e mente,  il fine,  il traguardo da raggiungere è la perfetta sincronia tra azione e pensiero;  la tecnica perfetta è data dall’azione che viene eseguita nello stesso tempo nel quale viene pensata.  Ma la perfezione assoluta avverrà quando il tutto accadrà nella più immediata naturalezza:  quella perfezione che toglie la maschera che copre la coscienza e che ti dà ricettività e sentimento verso il tuo prossimo,  permettendo di dare e difenderti con lealtà. Continua verso la strada del Kung Fu.

19/09/2016

 

La filosofia  Wu shu,  è davvero illuminante in questo senso quando ci dice che il raggiungimento dell’illuminazione che noi potremmo definire della comprensione ai livelli più alti,  non ci rende dei semi-dei,  non ci porta a fare nulla di diverso da ciò che facevamo ogni giorno ( il famoso ritorno su questa riva dopo aver raggiunto l’altra riva),  eppure tutto acquista un’altra dimensione,  le nostre azioni sono le stesse perché noi abbiamo un’altra coscienza di esse. È difficile giungere a questa dimensione ma non impossibile.  Occorre  distaccarsi dalle cose per imparare a concentrarci su di noi:  dobbiamo imparare a fare il vuoto in noi stessi,  a liberarci da tutti quei pensieri che ci legano alle cose,  significa elevarsi,  distaccarsi,  riuscire ad essere il proprio centro.   I  saggi delle arti marziali raccomandano il silenzio,  nel silenzio si può dimenticare ciò che sta intorno,  il corpo diventa trasparente, e si arriverà a vedere con gli occhi della mente. Una volta arrivati a questi livelli si può arrivare a sviluppare fortemente l’attenzione  con un programma fatto di esercizi  molto  duri;  i maestri ripetevano sempre: ” state attenti come il pesce,  “egli non chiude mai gli occhi”! Questa è la condizione per consentirci di usufruire al massimo della nostra energia mentale che simultaneamente deve diventare azione.

Il Wu shu è il nome con il quale in Cina  vengono indicate le arti marziali tradizionali nel loro insieme.  Nell’ex protettorato britannico di Hon Kong,  esse presero il nome di Kung Fu,  ed è con questo termine che divennero popolari  in occidente.  Negli stili derivati da questa disciplina possiamo trovare riflessa la sua stessa storia.  Ogni maestro ha comunicato all’allievo le proprie conoscenze e lo ha guidato durante la sua formazione, in questo modo si è tramandata la tradizione.  Ogni allievo,  a sua volta divenuto maestro o grande combattente,  ne ha interpretato gli insegnamenti e li ha adeguati al cambiamento dei tempi,  in questo modo il Kung Fu si è evoluto e si sono differenziati i vari stili.  Per intraprendere le arti marziali e per assorbire tutti gli insegnamenti dei grandi maestri bisogna volerlo con tutto se stessi perché  ci si deve   purificare dai vizi,  da cattiverie  dovute a gelosie e invidie,  da infamità ecc. se solo una di queste negatività dovessero convivere con  qulcuno degli allievi il maestro lo capirebbe  e non potrebbe insegnare fino in fondo tutti i segreti di questa grande arte.

 

I principi dei grandi guerrieri sono:  lealtà, umiltà, coraggio e giustizia.

 

Elena  Lasagna