31.07.2016

IL TESSUTO CONNETTIVO SECONDA PARTE

Author: Elena Lasagna

31/07/2016

RASSODAMENTO

RASSODAMENTO DA PSICHE E BELLEZZA

Questa proprietà della sostanza fondamentale detta anche diachisi,  non è sempre la stessa:  il tempo di diachisi (cioè il tempo di riassorbimento di un edema procurato)  è maggiore nel giovane e nelle pelli sode e ben idratate,  minore nell’anziano e nelle pelli senescenti e disidratate.  Si ritiene che,  grazie a queste proprietà,  la sostanza fondamentale agisca come una barriera alla diffusione dei batteri.  Quindi,  troviamo una matrice idrofila o sostanza fondamentale nella quale si trovano le fasce di fibre collagene ed elastiche;  troviamo anche cellule,  vasi sanguigni e fibre nervose.  Ritornando alle funzioni del connettivo, ricordiamo l’importante funzione del microcircolo rappresentato dal sistema delle arteriole,  dei capillari,  delle venule,  cioè dalla parte periferica della circolazione sanguigna nella quale si rappresenta la vera funzionalità dei liquidi ematici:  portare nutrimento alle cellule e riassorbire i liquidi e le eventuali scorie del metabolismo.  Tra le cellule fisse del connettivo,  oltre ai fibroblasti,  ricordiamo:  i microfagi:  capacità di inglobare batteri e addirittura,  quando questi sono in sovrannumero, riunirsi a formare le cosiddette cellule giganti da corpo estraneo per eliminare e per distruggere(digestione enzimatica)  appunto qualsiasi corpo estraneo;  i linfociti:  le plasmocellule che producono anticorpi;  i mastociti:  producono isteurina,  vasodilatatore e quindi mediatore chimico nell’importante processo di difesa quale quello dell’infiammazione.

Seguendo questa descrizione,  possiamo meglio valutare l’importantissima funzione del connettivo in tutte le zone dell’organismo nelle quali esso è presente e nel derma in particolare.  Osserviamo mun atlante anatomico dove siano raffigurate porzioni del corpo umano,  per notare  che lo spessore della cute non è misurabile in pochi millimetri.  In alcune parti del corpo,  come la pelle del padiglione dell’orecchio,  lo spessore è sì  effettivamente minimo.  osservando il corpo in generale:  fianchi,  glutei,  addome, dorso,  cosce ecc.,  per meglio chiarire l’immagine.

 

Quello che dobbiamo chiederci è :  esiste una separazione funzionale tra cute e sottocutaneo?  Potrei dire che non esiste  ma non sarebbe lecito,  dire che esiste non sarebbe esatto,  il perché?  Continua…

 

02/08/2016

Ecco il perché:  la parte di cute e di sottocutaneo dove lo spessore è massimo,  la ritroviamo laddove,  nel sottocutaneo,  è presente un cuscinetto adiposo.  Vediamo che tipo di relazione biologica esiste tra derma medio e ipoderma.  È molto importante considerare che il derma ha una particolare consistenza che lo fa distinguere come connettivo compatto,  mentre l’ipoderma o sottocutaneo viene definito connettivo lasso.

E qui ci sarebbe da dubitare sulla esistenza di una differenza sostanziale nella istologia dei due tessuti.  In realtà questa differenza esiste poiché nel sottocutaneo è presente lo strato adiposo.   Va sottolineato però,  che questo strato deve la sua attività metabolica,  cioè di ricambio del contenuto e quindi di dignità di tessuto vivente,  proprio al connettivo dermico.  Infatti questo tessuto superficiale che si approfonda con numerosissimi  setti connettivali fatti dello stesso materiale e con le stesse componenti:  sostanza fondamentale,  circolazione e micro circolazione,  cellule specializzate,  collagene,  elastina,  fibre nervose,  ecc.  In realtà questi setti connettivali sono importantissimi perché,  non solo la loro presenza garantisce il normale ricambio metabolico dell’adipocita,  ma lo stato di aggregazione,  cioè la consistenza e la concentrazione di polisaccaridi,  e lo stato di idrofilia delle fibre connettivali.  Il trofismo generale del connettivo di tipo compatto dei setti connettivali rende possibile,  regola e mantiene il trofismo generale del tessuto adiposo.

 

Pelle rassodata e tonica

 

In questo caso non si nota nessuna differenza nei colloidi tra derma medio e setti connettivali;  questi perciò rivestono i rispettivi gruppi di cellule adipose insinuandosi capillarmente tra di esse a tal punto che è possibile dire che ogni adipocita è servito da un gruppo capillare sanguigno.  Si ha perciò un perfetto scambio metabolico ed i liquidi interstiziali sono  in equilibrio dinamico;  vale a dire che la quantità che trasuda è uguale a quella che viene riassorbita dal sistema capillare venolinfatico.  Ciò comporta un insieme compatto perché i volumi di spazio disponibile sono occupati da colloidi dermici con la stessa plasticità rilevabile nel settore adiposo,  questo settore non viene perciò costretto o soffocato.  Continua…

03/08/2016

 

Al di sopra di esso, in quei pochi millimetri di derma,   si nota la stessa plasticità.  Questo stato ideale lo si può ritrovare soltanto nei bambini;  si tratta infatti di uno stato di integrità perfetta prima che comincino a manifestarsi gli effetti del tempo e dell’usura.

 

Quando invece la pelle è rilassata e invecchiata

 

Qui lo stesso quadro appare diverso nei particolari.  Il tessuto dermico e dei setti connettivali si è trasformato e i colloidi hanno perso l’idrofilia,  si sono perciò contratti,  hanno perduto la primitiva elasticità. Questa trasformazione rende difficile il ricambio;  le strutture adipose vengono costrette dai setti connettivali che hanno perso la plasticità,  ciò compromette il ricambio dei fluidi ematici.  Cominciano così le stasi,  i microedemi,  tutto il quadro tende ad articolarsi in trasformazioni.

 Nel primo stato cutaneo troviamo una omogenea distribuzione dei colloidi della sostanza fondamentale che rende non distinguibile il derma superficiale dall’ipoderma.  Questo perché il ricambio dei liquidi interstiziali quelli che contano principalmente nell’ambiente biologico cellulare si svolge senza ostacoli.  Il microcicolo appare integro,  la quota di polisaccaridi è quella ideale,  le fibre sono al massimo dell’idrofilia;  le cellule svolgono un’attiva opera di difesa e di depurazione.

Nel secondo le cose stanno diversamente:  i setti connettivali per il ridotto spessore tendono a trasformarsi progressivamente in setti fibrosi,  la disidratazione dei colloidi porta a preciptazioni irreversibili dei colloidi stessi,  il ricambio dei liquidi interstiziali viene compromesso,  le cellule fisse del connettivo incontrano grossi ostacoli ad attuare il loro compito di difesa e di depurazione;  vi saranno accumuli di tossine andogene cioè di rifiuti del metabolismo che non vengono ben drenati ed il microcircolo perde la sua efficienza e comincia ad avere lesioni ed ispessimenti dell’endotelio, ecc.  I piani cutanei  e sottocutanei perdono la loro compattezza e si vedono apparire le prime pliche cutanee indicanti un grave processo di rilassamento e di distacco tra derma e ipoderma.   Ora,  dobbiamo dire che,  tra il primo aspetto e il secondo,  vi sono infiniti passaggi intermedi e quindi reali possibilità di intervento per prevenire il rilassamento e ritardare soprattutto lo stadio di irreversibilità.  Va anche detto che molteplici sono le cause del rilassamento oltre alla inevitabile senescenza.  Per esempio… continua.

05/08/2016

Per esempio l’aumento di peso corporeo con il successivo dimagrimento,  la gravidanza, ma soprattutto la mancanza di un’igiene estetica adeguata che  consistente in trattamenti fatti eseguire nei primi mesi  e dopo il parto,  come abbiamo già visto nelle pagine precedenti anche l’eccessiva esposizione al sole;  la mancanza di esercizio fisico;  l’alimentazione inadeguata,  sono tra le più importanti.  Oggi esiste la possibilità di trattare il rilassamento cutaneo specialmente se prendiamo in esame il massaggio estetico,  quello che viene praticato quotidianamente e periodicamente da persone specializzate ma soprattutto esperte sia della tecnica che della teoria.  Ci sono elementi disponibili in cosmesi per rendere più efficaci i risultati di una manipolazione.  Una rassegna riguardante le tecniche del massaggio può essere fatta solo da un o una massoterapista  con grande esperienza  non solo nel campo manuale ma per avere esegiuto per anni studi e seguito con interesse l’evolversi della professione.  La mancanza del massaggio gioca su tre fattori principali: rilassamento;  ricerca di armonia; di sintonia; comunione e manipolazione. Le mani entrano in funzione con ritmo quasi musicale,  senza mai perdere il contatto sfiorando,  premendo,  impastando in maniera dolce,  percuotendo leggermente,  ma soprattutto imprimendo vibrazioni e modellamento.  Il vantaggio di queste manipolazioni è enorme.  I soggetti trattati si alzano migliorati,  scompaiono tutte le algie,  le stasi di vario tipo,  i loro movimenti sono più ampi,  si sentono più leggeri;  il benessere acquisito è notevole.  Anche perchè lo stato dei colloidi biologici connettivali si giova di un aumento di apporti nutritivi,  di scarichi di tossine, specialmente la diuresi che è sempre in aumento dopo i trattamenti;  la circolazione e la microcircolazione viene riattivata e questo in sostanza non può che influire in senso matabolico benefico su tutti gli organi che sono collegati dal tessuto connettivo. Continua…

08/08/2016

 

Si può perciò capire l’efficacia di un’azione preventiva del rilassamento,  ma anche curativa perché esistono mezzi e cosmetici efficaci nei confronti delle artrofie dell’ambiente biologico cutaneo.   Da sempre vengono usati prodotti di principi attivi vegetali e biologici per un’azione generale di tonificazione cutanea.  Ma il vero progresso nel ramo cosmetico funzionale e stato raggiunto dalle preparazioni nelle quali sono scomparse le componenti inerti,  quali le paraffine,  gli olii di vaselina,  ecc. Oggi si dispone di ottimi veicolanti provvisti di notevole affinità biochimica con i componenti dell’emuntorio idro-sebaceo.  Per poter contare su un vero assorbimento dei principi attivi,  fra questi fanno spicco per una vera azione di restituzione e di integrazione di… ovvero il precursore dei glucosamminoglicani dimero molecolare che in ripoetute esperienze ha dimostrato di passare agevolmente la barriera epidermica.  Oggi si va verso un vero trattamento biologico del connettivo,  poiché si utilizzano le componenti che ne fanno parte,  integratori biochimici,  amminoacidi,  enzimi e cofattori, e lo si deve ad una attiva collaborazione tra biochimico e la persona curante in una serie di esperienze produttive che mettono a frutto l’aumentata conoscenza da parte del biochimico della biologia molecolare.  Continua  nel prossimo articolo…