17/04/2016

 

È vero che la pelle è l’organo del nostro corpo più grande che abbiamo? Come fare affinché il mio aspetto rifletta quello che sento all’interno?

 

Marina

 

Sì, la pelle non è solo l’organo più esteso del nostro corpo,  ma oltre a ricoprirlo esternamente,  racchiude qualcosa di molto importante all’interno.  Questa unione è lo specchio di tutto il nostro mondo interiore,  ed è organo prioritario di scambio tra l’esterno e l’interno.  Analizzando quindi il colore,  l’odore,  la consistenza e la forma della pelle e prendendo in esame l’adipe,  il sudore,  il sebo e i peli che la ricoprono,  possiamo conoscere e riconoscere ciò che siamo e ciò che il nostro corpo ci vuole dire.  L’equilibrio termico è alla base del nostro benessere fisico; igienismo ed equilibrio termico nei confronti del corpo, esso si realizza tra la temperatura interna ed esterna del corpo quando certe condizioni siano state rispettate. Uno squilibrio termico può avvenire quando ci cibiamo con alimenti incompatibili tra loro;  infatti ogni lavoro produce calore così avviene all’interno del nostro apparato gastro intestinale,  quanto maggiore sarà il lavoro richiesto dalla digestione tanto maggiore sarà il calore. Più grande sarà la richiesta di sangue all’interno più aumenterà lo squilibrio tra la temperatura interna ed esterna del corpo. Tale squilibrio può portare anemia della pelle,  con conseguente nutrizione nervosa, a livello cutaneo, circolatorio e linfatico.  Ecco perché è importante alimentarsi bene:  si può ricreare questo equilibrio termico aiutando l’effetto naturale di una appropriata alimentazione con l’idrotermo-terapia associata e principi attivi  atti a migliorare il circolo sanguigno e linfatico, perché dove il sangue circola bene non c’è malattia.

 

Elena  Lasagna

 

19/04/2016

 

Qual è la differenza tre “neurosi e psiconevrosi”?  Si guarisce?

Alessandra

 

La neurosi è una turba mentale, con sintomatologia estremamente variabile,  di solito caratterizzata da ansia e insicurezza, senza alterazioni qualitative delle funzioni psichiche.  Le forme nevrotiche sono state definite e classificate in modo diverso e all’interno delle diverse concezioni teoriche.  Secondo la psicanalisi che è la scuola che si  occupa di più dei disturbi nevrotici,  le neurosi hanno un’origine psicogena e derivano dal conflitto fra  le pulsioni istintuali rimosse e le istanze etico-sociali.  Tale conflitto può essere ricercato nell’infanzia del paziente e si hanno allora le “psiconevrosi” o nell’inadeguatezza attuale di relazioni di coppia e si hanno le nevrosi “attuali”,  distinte in nevrosi  “, d’angoscia”, neurastenia e ipocondria.  Una distinzione importante nella classificazione psicanalitica delle nevrosi è tra isteria di conversione,  in cui si ha somatizzazione dei sintomi,  isteria d’angoscia,  caratterizzata dalle fobie,  e nevrosi ossessivo-compulsive,  caratterizzata da idee ossessive e azioni coatte.  Da non trascurare, ai primi sintomi recarsi dal medico per farsi indirizzare lo specialista di sua fiducia.

Elena  Lasagna

 

 11/05/2016

 

Mi hanno riscontrato una ” lipomatosi “,  è vero che si muore?

F.

 

No,  non chiedermi questo o ti mando da S. Pio.  Perché non lo chiedi al tuo medico curante? Siamo seri, Ci sono diverse forme di lipomatosi,  ovviamente se ci scherzi sopra sai che non morirai.  Questa sindrome distrofica può essere anche molto dolorosa, è caratterizzata da depositi di tessuto adiposo sparsi qua e là o in modo simmetrico,  sostenuta da squilibri neuroendocrini.  Ci sono dei disturbi trofici e nervosi da disfunzione dei centri ipotalamici che sostengono la lipomatosi multipla nodulare cervicale, questa è una malattia ereditaria,  che si manifesta con la formazione di masse adipose ai lati del collo e colpisce in modo elettivo soggetti maschi  di giovane età. La lipomatosi viscerale invece può interessare diversi organi quali il pancreas,  il fegato,  il  cuore,  e la lipomatosi muscolare,  che si osserva nella cosiddetta psuedoipertrofia muscolare. Poi c’è un’altra forma circoscritta  di lipomatosi che si osserva in seguito a neuriti o ad alterazioni dell’innervazione motrice,  ecc.

Elena  Lasagna

 

26/05/2016

 

 

Ho ventisei anni e sono affetta da vescica debole: sono incontinente, ed ho sempre lo stimolo di dovere vuotare la vescica.  Che cosa può essere stato a farmi ritrovare così giovane con questo fastidioso disturbo? Grazie!

A.

 

Senti cara A.  io questo termine di “vescica debole” non lo conosco.  È ovvio che quando un organo viene colpito da patologie o disturbi diventa vulnerabile,  però non credo che un medico usi di questi termini. Piuttosto mi sembra una diceria di tanto tempo fa. A provocare questo disturbo e cioè lo stimolo di urinare in continuazione può essere dovuto a diversi fattori:  potrebbe essere un’infezione come la cistite per esempio,  oppure un parto con aspirazione e quindi il prolasso  e altri fattori ancora.  Data la tua giovane età non potrebbe essere il rilassamento delle fibre muscolari, a meno che invece di ventisei anni tu ne abbia novantadue.  La vescica urinaria è un organo impari muscolo-membranoso,  destinato a cogliere l’ urina  convogliata dagli ureteri e a trattenerla fino a quando,  sotto lo stimolo della minzione,  le sue parti si contraggono per espellerla attraverso l’uretra.  È situata in posizione mediana,  nel piccolo bacino,  in sede extraperitoneale,  sotto la sinfisi pubica; ha relazione con l’utero e la vagina. Le sue parti  sono costituite da tre tuniche sovrapposte,  che dall’esterno all’interno sono una sierosa,  una muscolare e una mucosa.   la regione  della vescica in cui si trova l’orificio d’inizio dell’uretra,  attraverso cui l’urina viene emessa, è detta collo vescicale:  ivi si trovano fibre muscolari, lisce  (sfintere vescicale), che regolano la ritenzione e l’emissione dell’urina.  La capacità della vescica è di 250-300 cm³ ma può anche aumentare fino a 400 cm³, data la sua naturale  possibilità di dilatazione; la pressione esercitata sulla mucosa interna dalla presenza di abbondante liquido e la tensione conseguente delle pareti mettono in moto il meccanismo muscolare che provvede all’espulsione dell’urina dalla vescica.  Ecco come funziona,  comunque io ti consiglio di curarti finché sei ancora in giovane età,  altrimenti sì che quando arriverai in su con gli anni  ti ci vorrà sempre il pannolone.  Ciao!

Elena  Lasagna