25.03.2016

RISPOSTE AI LETTORI NOVANTADUE VENTITREESIMA PARTE

Author: Elena Lasagna

25/03/2016

ALLERGIE

 

Ho fatto degli esami per curare l’allergia, perché ci si ammala di allergie?  Si guarisce per sempre?

Gabriella

 

In passato ho già risposto in altri articoli sulle allergie,  cercali  nelle pagine e nelle risposte ai lettori. Comunque approfondirò ancora di più questo argomento.

 

Se devo rispondere che cos’è l’allergia io ti dico che è la capacità di un organismo di reagire in maniera anomala verso gli allergeni che sono le sostanze con cui era stato precedentemente sensibilizzato.  L’origine della malattia e delle sue manifestazioni sono:  la produzione di istamina e di sostanze istaminosimili in seguito alla relazione anticorpo-allergene;  l’alterazione del metabolismo istaminico con conseguenti disergie dei tessuti,  la predisposizione organica.

Si ritiene che  la costituzione allergica di una persona sia in relazione alla presenza di una coppia di geni allelomorfi Hh ( H, gene naturale; h,  gene allergico) per cui negli eterozigoti recessivi hh si avrebbe l’insorgenza di una allergia grave già nella prima infanzia,  negli eterozigoti di tipo Hh invece un allergia di tipo lieve comparirebbe soltanto dopo la pubertà,  mentre i soggetti HH sarebbero individui sani.

L’intensa produzione di istamina e sostanze ist-simili sono i responsabili del quadro istologico tipico dell’allergia,  che è caratterizzata da vasodilatazione molto intensa,  aumentata permeabilità capillare con essudazione dei tessuti compatti;  c’è una dissociazione degli elementi cellulari con la modificazione degli organi.  In risposta all’introduzione dell’allergene,  le reazioni allergiche si distinguono in immediate e in ritardate.  Nella prima reazione i tessuti reagiscono molto rapidamente alla reazione dell’allergene,  mentre nella reazione allergica ritardata c’è un contatto abbastanza prolungato con l’allergene,  un tempo di incubazione definito,  la presenza di un processo infettivo,  di sostanze coadiuvanti e modalità peculiari di introduzione.

  Le manifestazioni tipiche di allergia,  in questo caso insorgono molte ore dopo (8-48)  il contagio con l’allergene e la reazione si protrae per molti giorni.  Sono caratteristiche per questo gruppo le allergie batteriche,  virali,  parassitarie,  le dermatiti da contatto e molte altre.

 Il riconoscimento di stati allergici e dei fattori allergizzanti è possibile con l’esecuzione di reazioni specifiche,  che si basano sulle capacità  della pelle e delle mucose a reagire,  se poste a contatto con la sostanza sensibilizzante. In relazione al tipo di penetrazione dell’allergene si distinguono:  allergie da inalazione,  di cui sono soprattutto importanti le pollinosi,  ( corizza da fieno,  asma da fieno ) che si manifestano con starnuti,  lacrimazione intensa,  rinorrea,  fotofobia,  spasmo bronchiale,  ecc.  La terapia prevede una desensibilizzazione specifica,  dove sia possibile isolare l’allergene,,  con la somministrazione di adrenalina, ACTH,  cortisonici,  aminofillinici per eliminare le manifestazioni acute;  allergie alimentari, che si manifestano con l’orticaria,  eczemi,  edemi angioneurotici;  in questo coso si consiglia la prescrizione di diete di eliminazione con prograssiva sostituzione dei cibi che possono provocare eventuali allergie. Poi ci sono le allergie medicamentose di cui sono note soprattutto la malattia da siero e lo shock da siero;  la terapia si basa sulla desensibilizzazione e sulla somministrazione di adrenalina,  cortisonici e antistaminici.  Poi c’è l’allergia emotiva,  l’ipersensibilità agli stimoli emotivi.

Questa ipersensibilità,  considerata un caso particolare di allergia detta anche ” anafilassi “, sono differenziabili una fase di sensibilizzazione,  quando viene somministrato per la prima volta l’agente anafilattogeno,  un periodo di incubazione (15-20 giorni) durante il quale si formano nell’organismo gli anticorpi specifici,  e una terza fase, corrispondente all’iniezione scatenante, nella quale la successiva iniezione della sostanza anafilattogena scatena la reazione anafilattica.

Sono differenziabili un’anafilassi attiva indotta immediatamente dall’azione dell’antigene, e un’anafilassi passiva,  che può essere trasmessa a un altro animale inoculandogli il sangue di un animale ipersensibilizzato; queste si differenziano relativamente alla produzione di anticorpi.

Le polimorfe manifestazioni anafilattiche riconoscono una comune base patogenetica nella produzione di istamina, e le sostanze istaminosimili che si formano nell’organismo,  n seguito alla reazione anticorpo-antigene,  e sono responsabili delle manifestazioni più gravi a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

Molto importante è anche la malattia da siero conseguente all’inoculazione terapeutica di sieri (antitetanico, antidifterico);  una malattia da siero è differenziabile da prima iniezione, con sintomatologia  prevalentemente rappresentata da  esantema, edema locale e generalizzato,  e una malattia da siero da seconda iniezione,  con manifestazioni gravi  (shock siero anafilattico) di tipo respiratorio con semi-apnea,  apnea e cutaneo,  pallore intenso, con chiazze cianotiche, sudorazione profusa, rilassamento muscolare generale. I casi di morte sono rari, e questa sintomatologia regredisce rapidamente.  La diagnosi di eventuali stati di anafilassi  è possibile con l’intradermoreazione.

Oltre che per l’introduzione iniettiva dell’antigene,  possono verificarsi fenomeni anafilattici di minore o maggiore entità, importanza,  per assunzione della sostanza antigenica per via orale, è questo il caso di anafilassi alimentare che si manifesta in molte persone per l’ingestione di determinati alimenti o per inalazione della stessa.  Il quadro morboso dell’anafilassi si giova della somministrazione di adrenalina,  antistaminici e di cortisonici. Le manifestazioni anafilattiche vengono  indicate come ipersensibilità emotive ai traumi psichici.

 

  07/04/2016

Si può guarire dal cosiddetto fungo di mare?  Perché ci si infetta, proprio al mare? Ci sono cura efficaci?

Angela

 

Questa dermatosi è molto diffusa che si evidenzia soprattutto nella stagione estiva,  è sostenuta dal fungo “malassenzia furfur” che si insedia nel primo strato della pelle: lo strato corneo. Tale fungo in medicina è conosciuto come “La pitiriasi versicolor” , è presente come ospite abituale sulla pelle di tutte le persone,  in certe condizioni si virulenta e da ospite abituale della cute si trasforma in parassita  provocando la malattia.  Si manifesta con chiazze di color rosa o colore marrone chiaro, la sua forma varia, da rotonda ad ovalare,  isolate confluenti in ampie aree a superficie desquamante;  le squame possono essere distaccate dalle lesioni con una semplice raschiatura.

Le sedi di localizzazione di tale dermatosi sono elettivamente il tronco,  gli arti superiori,  il collo, le spalle molto raramente è interessato il viso.Dopo l’esposizione ai raggi solari le aree infette non si pigmentano,  e sono in netto contrasto con il resto della pelle sana e abbronzata.  Molto probabilmente la depigmentazione è in relazione ad una interferenza del micete nella sintesi della melanina. non è una malattia ereditaria,  ma c’è una certa predisposizione, ci sono cause predisponenti che possono essere considerate  la malnutrizione, l’avitaminosi,  le infezioni croniche,  le diete,  i trattamenti corticostiroidei protratti,  la somministrazione di alcuni medicamenti,  ma diciamo che c’è una forte  predisposizione  individuale,  per cui ci sono alcuni individui che tenderanno ad avere tale malattia e altri non ne verranno mai toccati da questa dermatosi.  Tra i fattori scatenanti il sudore è uno dei più importanti;  infatti la sudorazione porta ad un innalzamento del PH idrolipidico che normalmente ricopre la superficie cutanea.  Tale variazione fa venir meno la difesa naturale che il film idrolipidico con il suo PH acido svolge nei confronti dei microbi e dei miceti.  È abbastanza difficile il contagio dal malato al sano proprio per la necessità della presenza dei fattori predisponenti o scatenanti.

Per ciò che riguarda la cura,  nonostante esistano dei trattamenti efficacissimi,  le recidive purtroppo sono sempre molto frequenti;  per cercare di prevenirle sarebbe bene usare , specialmente nelle stagioni  più calde saponi a PH acido che servono a mantenere il film idrolipidico che ricopre la pelle sempre allo stesso PH acido fisiologico.

Elena  Lasagna

 

07/04/2016

 

Da un po’ di tempo ho difficoltà a concentrarmi su qualcosa,  non riesco nemmeno a risolverere un piccolo problema di  mio figlio, non posso più aiutarlo nei compiti della scuola, spero di non avere un inizio di alzheimer.

Rosangela

 

Dovresti recarti dal tuo medico, chi meglio di lui sa indicarti la terapia giusta.  Io non credo che tu sia affetta da alzheimer,  forse soffri di “, è aprosessia”,  è legata a disturbi sensoriali periferici o psichici, a meno che non sia dovuto a un difetto dell’attenzione  dovuto a indifferenza affettiva primaria; il medico ti conosce bene, quindi non trascurare il tuo disturbo. Ciao.

Elena  Lasagna

 

12/04/2016

 

Ho quasi quarantacinque anni e sono già affetta da anchilosi,  che cos’è realmente, è una malattia per vecchi?

Giovanna

 

Come sai è una limitazione o addirittura abolizione dei movimenti di una articolazione che si può verificare in caso di processi infiammatori o traumi  che riguardino l’articolazione stessa o le ossa contigue,  o in seguito a immobilizzazione di un’articolazione per un lungo periodo.  Esistono però diversi tipi di anchilosi:  anchilosi artificiale o  o artrodesi,  immobilizzazione di una articolazione a scopo terapeutico;  anchilosi fibrosa,  dovuta alla formazione di bande fibrose all’interno dell’articolazione;  anchilosi legamentosa,  provocata dalla rigidità dei legamenti;  anchilosi ossea,  fusione anomala delle ossa di un’articolazione.  Hai fatto una vita sedentaria senza fare movimento o esercizio fisico?

Elena  Lasagna