10/08/2015

Che cosa significa stato maniaco depressivo? È grave?

Umberto

Una forma maniaco depressiva è lo stesso di psicosi. È una forma di psicosi caratterizzata da alternanza di periodi di mania e di melanconia. La psicosi maniaco depressiva spesso è legata alla sfera affettiva, questa forma viene considerata una psicosi distimica. Spesso o tempo fa veniva considerata una psicosi legata ad alterazioni organiche, secondo altri invece ereditarie. Queste alterazioni fino ad ora non si sono ancora potute dimostrare con certezza. I periodi di mania e di depressione insorgono senza alcuna causa apparente, sono intervallati da periodi di normalità, nei quali la persona affetta da questo disturbo rivela una personalità alternata da depressione a buonumore, socievolezza diciamo normalità. Nei periodi maniacali invece la persona affetta può manifestare eccitazione, con idee vivissime, incostanza a tutto ciò che fa; tale eccitazione può arrivare a crisi di furore fino a diventare pericoloso sia per sé che per gli altri, con una successione di idee una dopo l’altra senza soluzione di continuità. Nelle fasi depressive la persona presenta malinconia, tristezza, povertà ideativa, senso di ansia immotivata, apatia. Se il disturbo è preso in tempo la terapia è quasi sempre con spicofarmaci.

Elena  Lasagna

Grazie dott. Robert per le tue lezioni.

11/08/2015

Perché spesso mi capita di sentire qualcuno che dice non sono capito o non mi capiscono?

Federica

Per capire il prossimo usiamo il cervello,  noi crediamo a quello che suggerisce solo il nostro cervello, in realtà dovremmo usare anche il cuore, sia nelle cose ma specialmente con le persone, se non usiamo il cuore non capiremo mai gli altri in profondità. Il cuore non si lascia ingannare dai sensi, dall’immaginazione, dai desideri ed è in stretto contatto con lo spirito.

Elena  Lasagna

27/08/2015

Vorrei sapere che cos’è esattamente la schizzofrenia e  come ci si ammala di schizzofrenia? Grazie!

Alessandro e Federica

La schizzofrenia è una forma di psicosi tra le più frequenti, particolarmente grave, di cui non è ancora ben nota la causa o le cause nè l’esatta delimitazione nosologica rispetto ad altre malattie mentali, anche perché può presentarsi sotto diversi aspetti spesso abbastanza dissimili fra di loro sul piano sintomatologico. Le forme principale sotto cui si presenta la schizzofrenia sono la forma catatonica contrassegnata da una tendenza del soggetto all’immobilità,  allo stupore, alla non rispondenza agli stimoli esterni; la forma ebefrenica, caratterizzata da rapido deterioramento mentale, vacuità, abulia, instabilità dell’umore, frequenti stati confusionali. Poi c’è la forma paranoidea che si manifesta con deliri mal sistematizzati, incostanti, spesso accompagnati da allucinazioni. la forma simplex invece si caratterizza per il progressivo deficit intellettivo e per lo stato di completa abulia a cui conduce.  Nella forma pseudonevrotica prevale invece la componente ansiosa e depressiva, ma si differenzia dalle nevrosi distimiche per la totale assenza della coscienza di malattia.

A questa classificazione ne sono state opposte altre, ma date le conoscenze attuali ogni classificazione comprende un margine abbastanza alto di arbitrarietà. La schizzofrenia colpisce in età relativamente giovane, tra i 15 e i 40 anni, o almeno questa è l’età che si evidenziano i primi sintomi. Non si sa neppure se esistono fattori ereditari anche se è dimostrata l’incidenza familiare. Sul piano terapeutico anche se negli ultimi anni si sono compiuti progressi importanti si è ancora lontani da una reale possibilità di assicurare la completa guarigione a tutti i pazienti.

Elena  Lasagna

19/09/2015

Perché molte persone malgrado lo sforzo che compiono per non uscire mai dai confini della realtà conosciuta, negano tutto ciò che non conoscono? Non ti sembra che queste persone abbiano paura di vivere fino in fondo?

Alessandra

A volte negare tutto ciò che non si conosce è per salvaguardare i propri fantasmi interiori, ognuno sfugge quotidianamente alla propria razionalità,  rifugiandosi ogni notte in un’altra dimensione ancora più ignota ed inesplorata, che è il mondo dei sogni. Qui niente avviene secondo schemi prefissati e logici,  per lo meno non secondo i parametri della veglia. Ogni notte gli umani si abbandonano ad avventure incredibili,  che in quel momento vengono vissute come normali, anzi come l’unica realtà possibile. Alcuni sensitivi però vedono nei sogni la realtà: avvenimenti presenti , passati e futuri.

Elena  Lasagna