21/01/2014

IL  GIARDINO DELLE ERBE

IL MELO  COTOGNO

Il melo cotogno è un arbusto abbondantemente ramificato, può raggiungere l’altezza di 3-4 metri. Le foglie sono caduche con picciolo lungo spesso peloso sono ovali e anch’esse pelose, con  un buon margine e l’apice acuto. Appartiene alla famiglia delle Rosacee, i fiori hanno un diametro di 5-6 cm, il peduncolo è molto corto; il calice è diviso in cinque sepali lanceolati, dal margine dentato , la corolla è composta da cinque petali liberi (staccati tra di loro) bianchi internamente  sfumati di rosa nella superficie esterna. I frutti sono mele  di forma subglobosa quasi simile a una pera, di colore giallo coperto da una ruggine o è tomentosa, la polpa è astringente e dura anche quando hanno raggiunto la maturità.

Il melo cotogno è originario dell’Asia occidentale, è coltivato anche in molte parti del mondo. In medicina si usano le foglie, i frutti e i semi.

Ha proprietà dietetiche, antiinfiammatorie e sedative. I frutti del cotogno sono impiegati soprattutto a scopo alimentare, si usano per la confezione di marmellate e mostarde, ma anche come astringente e antiinfiammatorio.

Le foglie si raccolgono in luglio-agosto, quando sono ben sviluppate, si recidono con il picciolo, si essicano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta. I frutti invece si raccolgono alla maturazione da settembre a novembre, si mettono in ambiente riscaldato per completare la maturazione.

 22/01/2014

IL  CRIN

Il crin è una pianta erbacea con una grossa radice carnosa; il fusto può arrivare ad un’altezza di un metro, è semplice in basso e ramificato verso l’alto. Appartiene alla famiglia delle ” Bressicaceae”.

Le foglie basali sono lunghe fino ad 80 cm, e un picciolo di cm 30 con un lembo ovale dal margine semplicemente dentato. Le foglie del fusto variano da quelle inferiori, che sono pennatifide con i lobi lineari, mentre quelle superiori sono intere appena dentate di forma lanceolata e lineare.

I fiori sono pannocchie formate da corimbi che durante la fruttificazione si allungano da formare dei rachemi. I fiori hanno quattro sepali verdi sempre di forma lanceolata, e quattro petali bianchi con l’apice arrotondato che gradatamente si restringe alla base.

Il crin è originario sia dell’Asia  che dell’Europa occidentale, ma è coltivato in molte zone d’Italia  specialmente nella zona padana e prealpina dove lo si potrà trovare anche nei boschi allo stato spontaneo.

La parte usata in medicina è la radice  per le sue proprietà digestive, antireumatiche, rubefacenti, ma è  oggetto di coltivazione anche per gli usi culinari per le sue proprietà aromatizzanti.

La radice si raccoglie in agosto-ottobre quando la pianta è in riposo, si tagliano pezzi corti poi, si tagliano per il lungo per facilitare l’essicazione al sole. Una volta essicata la radice di cren va conservata in recipienti di vetro. Sia  per uso medicinale che per uso culinario è consigliabile usare la radice fresca.

IL  CRESCIONE

Il crescione è una pianta totalmente glabra, i fusti sono radicanti nei nodi inferiori, vive immersa in acqua, la maggior parte del fusto è immerso, e riemergono solo le porzioni dei rami e le foglie; appartiene alla famiglia delle ” Brassicaceae”.  Le foglie inferiori sono munite di picciolo ed hanno due o tre foglioline mentre quelle superiori sono sessili e hanno dalle cinque alle 10 foglie. Le foglioline laterali sono di forma ovale con l’apice ottuso, mentre quelle terminali sono un po’ più grandi a volte assumono la forma di cuore. con l’apice acuto.

I fiori sono piccoli con quattro sepali e quattro petali di colore bianco sono molto più lunghi dei sepali. I frutti contengono numerosi semi, disposti un due file per ciascuna loggia.

Il crescione è coltivato ma a volte si trova anche allo stato spontaneo: in prossimità di corsi di acqua pulita, non profonda, limpida ma non troppo corrente.

Il crescione si adopera sia in medicina erboristica che per uso alimentare. Le parti usate sono le parti aeree della pianta. Le sue proprietà sono vitaminizzanti, in quanto il crescione si consuma in insalata,  diuretiche, depurative, espettoranti, rubefacenti ecc… Si raccoglie in primavera prima ancora della fioritura, prima di consumare questa pianta va lavata accuratamente sotto l’acqua corrente perché si possono annidare parassiti e larve. Questa pianta va comunque consumata fresca, sia in medicina che per uso alimentare, una volta essicata vanno distrutte le sue proprietà.

IL  CUMINO  PRATAIOLO

Il cumino prataiolo è un arbusto biennale: nel primo anno sviluppa la grossa radice e la rosetta di foglie basali; nel secondo fra queste ultime s’innalza il fusto, può arrivare ad un’altezza di un metro circa se sono coltivate, mentre se le piante sono allo stato spontaneo restano più basse. Il cumino del prato appartiene alla famiglia delle”Umbelliferae”. La pianta del cumino ramifica soprattutto nella porzione superiore, le foglie basali sono munite di lunghi piccioli, a tripenna lanceolate, dal contorno triangolare allungato. Le foglie superiori sono più piccole, inserite su una guaina amplessicale, man mano che si scende lungo il fusto si possono osservare le foglie più allungate  e meno sottili. Le infiorescenze sono come delle ombrelle di 10-15 peduncoli e una decina di fiori bianco rosa, tendono a girarsi verso il centro della pianta. I frutti invece sono formati da due acheni uno sull’altro, percorsi nella faccia esterna da cinque coste lungitudinali, di forma oblunga.

Il cumino prataiolo ama i luoghi erbosi, i prati della regione submontana a quella alpina e dell’Appennino settentrionale fino alla Toscana. È coltivato un po’ ovunque, nei giardini e negli orti come pianta officinale, aromatizzante ma anche per le sue proprietà antisettiche, carminative, antispasmodiche ecc.

In medicina si usano i frutti: si raccolgono le ombrelle, si riuniscono in mazzi e quando assumeranno un colore brunito i semi sono maturi. Si  lasciano essicare all’ombra,  quando sono pronti si battono per estrarre i semi. I semi si conservano in vasi di vetro lontano dalla luce.

IL  DITTAMO  O  LIMONELLA

Anche il dittamo è una piantina dal fusto semplice che va da 50 a un metro di altezza, è perenne ed appartiene alla famiglia delle “Rutaceae”.  Le foglie inferiori sono semplici hanno un corto picciolo, dal margine intero mentre quelle superiori hanno il margine seghettato e la superficie inferiore pelosa. Le foglie osservate controluce sono semitrasparenti; l’infiorescenza è costituita da un solo rachemo, raramente presenta due rami, i sepali sono a forma lanceolata con la superficie esterna molto pelosa; la corolla è formata da cinque petali bianchi con venature di colore rosso, a volte possono essere di un colore rosso unico, rivolti quasi tutti verso l’alto dagli stami lunghi come i petali.

I frutti sono contornati da una capsula che raggiunta la maturità si divide in cinque parti; le quali contengono due a tre semi di forma allungata e lisci.  Il dittamo nonostante sia una pianta aromatica si trova nelle zone incolte e selvatiche dei boschi dell’Italia del nord, è raro incontrarla in altre zone, predilige il clima del nord. In medicina si usano tutte le sommità fiorite, si raccolgono da giugno ad agosto, si riuniscono in mazzi, si lasciano essicare all’ombra poi, si conservano in sacchetti di tela.

Le proprietà del dittamo sono aromatizzanti, stimolanti, digestive, tonificanti e dissetanti, per le  caratteristiche del suo aroma che profuma di limone fresco.

L’ESTRAGONE  O  DRAGONCELLO

Il dragoncello è una pianta perenne da 50 cm a un metro di altezza; ha radici legnose e ramificate. Appartiene alla famiglia delle “Asteraceae”, le foglie basali sono divise in tre lobi allungati, quelle superiori sono semplici, sono di forma lanceolata lineare e carnose, ( assomigliano un poco alle foglie del rosmarino)  l’apice è acuto, il margine è quasi sempre intero o semidentato; ha un colore verde lucido.

L’infiorescenza è una pannocchia molto ramificata, i fiori sono di colore verdastro chiaro, i capolini hanno un diametro di due millimetri con un involucro esterno di brattee dal margine bianco quasi trasparente. I frutti sono dei piccoli acheni ovali lunghi due millimetri di colore bruno scuro.

Il dragoncello è una pianta di origini russe, e dell’Asia centrale, ma è coltivato molto nelle regioni settentrionali d’Italia. In medicina e in molte cucine del nord si usano le foglie e le sommità fiorite, si raccolgono da luglio ad agosto, si lasciano essicare in un luogo riparato dal sole ma abbastanza ventilato, poi, si conservano in recipienti di vetro. Le sue proprietà altre che molto aromatizzanti sono stomachiche e digestive. Continua nel prossimo articolo…