17.09.2013

LE MIE TISANE E DEL DOTTOR ROBERT TRE

Author: admin-ele

17/09/2013

PER  COMBATTERE  L’IPERTENSIONE

 L’ULIVO

CURARSI CON L'ULIVO

Di questa pianta già conosciamo il ricavato che ci offre i suoi frutti: l’olio extra vergine d’oliva. Ma non sappiamo ancora tutti che questa pianta ci può fare star bene anche con la sua corteccia e le sue foglie. Le foglie si raccolgono tutto il periodo dell’anno, la corteccia invece si raccoglie a febbraio- marzo  dopo la potatura, incidendo i rami e decorticandoli poi, si taglia a piccoli pezzetti e si lascia essicare al sole, e si conserva in sacchetti di tela. Le foglie devono essere essicate all’ombra e si conserva in sacchetti di carta o tela.

In medicina le foglie dell’ulivo hanno un’azione ipotensiva, abbassa la pressione massima equilibrando la minima; per questo si consiglia un uso sotto il diretto controllo del medico.

Dosaggio per la tisana contro l’ipertensione: tre pizzichi in 100 ml di acqua bollente, dopo 10 min filtrare e bere una tazza al mattino e una la sera.

PER  DEPURARE  IL  FEGATO

IL  RABARBARO

Il Rabarbaro è una pianta che cresce spontanea nella Cina del nord-occidentale, ma è diffusa in quasi tutta l’Europa. È una pianta perenne fornita da un robusto rizoma sotterraneo da cui si dipartono grosse radici.

Le parti usate in medicina è il rizoma, si raccoglie in autunno, si pulisce da tutte le diramazioni delle radici, si toglie il primo strato, e si essica in un ambiente riscaldato, poi si infila in uno spago e si appende in un ambiente privo di polvere e di inquinamento . L’aspetto del rizoma è particolare, non si tratta del solito legnetto più o meno grande di spessore ma sono dei grossi pezzi a forma di cilindro, a altre forme arrotondate; sono di colore giallastro ricoperti di polvere dello stesso colore. La superficie esterna assomiglia ad una roccia: spesso è striata da un reticolo a losanghe.

Per depurare il fegato si fa un decotto con 120 ml di acqua con tre pizzichi di polvere di rizoma, si fa bollire per qualche min.  si bevono due tazze al giorno.

PER  L’IGIENE  DELLA  BOCCA  E

LE  INFIAMMAZIONI  DELLA  GOLA  E  DELLE  MUCOSE

LA  RATANIA

La Ratania è una piccola pianta ma possiede un robusto sistema radicale, composto da grosse radici nodose e contorte che cresce esclusivamente nelle Ande della Bolivia e del Perù. Le parti usate in medicina sono le radici che si presentano in lunghi pezzi tortuosi con la superficie di colore bruno- rossastro ed è coperta da fessure trasversali e lungitudinali, con una corteccia spessa. Si può raccogliere tutto il periodo dell’anno; si levano le radici dove le piante sono più numerose, facendo così un’operazione di sfoltimento. Si  puliscono bene, si essicano all’ombra e  si conservano in sacchetti di tela.

Per lenire le infiammazioni del cavo orale fare un decotto in 120 ml di acqua con tre pizzichi di radice ; fare sciacqui e gargarismi tre volte al giorno.

 01/10/2013

PER COMBATTERE IL  ” FUOCO DI  SANT’ANTONIO

(Applicazioni esterne)   E GASTRITI (Uso interno)

ALOE DUE

 L’ALOE

È una pianta originaria dell’Africa del sud, appartiene alla famiglia delle “Liliaceae ” ma da molto tempo vive in molte zone dell’Europa. Esistono più di 300 specie di Aloe ma hanno più o meno le stesse caratteristiche e proprietà.  L’Aloe è una pianta perenne, con fusto legnoso , le foglie sono carnose di forma triangolare appuntite, la superficie inferiore e il margine è spesso provvisto di numerose spine, come se fosse il suo decoro o una protezione. I fiori sono a forma di una grande pannocchia composta da numerosi rachemi che possono raggiungere la lunghezza anche di un metro.

Le parti usate in medicina sono le foglie : il succo , le pillole, estratto fluido, la tintura, e la polvere sempre delle foglie. ( L’assunzione di quest’ultima va fatta mediante il diretto controllo del medico.

Per curare il ” Fuoco di Sant’Antonio “: è un’infezione dei nervi che scatena un’eruzione cutanea dolorosa composta di vescicole ricoperte da croste.  Massaggiare delicatamente le zone interessate con succo puro di Aloe più volte al giorno fino alla regressione della sintomatologia.

Per  curare la gastrite: infiammazione della mucosa  che riveste lo stomaco. Si consiglia di assumere un cucchiaio di succo di foglie di Aloe prima dei pasti.

PER DEBELLARE  LA  FEBBRE  INFLUENZALE

E  LA  FEBBRE  MALARICA

LA  CHINA  ROSSA

L’Albero della china può raggiungere dai 20 ai 30 meti di altezza. Appartiene alla famiglia delle ” Rubiaceae “, è originaria delle Ande peruviane, ma si trova in varie parti del mondo: in India, nel Perù, nell’Equador e in altri ancora. Questo albero dalla corteccia rossa, così prezioso ancora per certe popolazioni, è ricco di principi attivi i più importanti sono gli alcaloidi chininici, e l’acido chinico. La sua corteccia che è la parte usata in medicina è piena di screpolature, i rami sono spesso pubescenti e le foglie sono largamente ovali. I fiori sono riuniti in pannocchie terminali molto grandi mentre i frutti sono capsule ovoidali con striature longitudinali.

La corteccia si ottiene dagli alberi adulti e coltivati, estirpandola, quando è il momento migliore  la pianta presenta delle fessure proprio nella corteccia che si aprono sempre di più , quindi si staccano quasi da sole. Si tagliano a piccoli pezzetti e si conservano in scatole di cartone o sacchetti di carta.

Per curare la febbre, decotto: si fa bollire due grammi di corteccia in 250 ml di acqua, si lascia riposare e si assume un cucchiaio  ai pasti.

PER  COMBATTERE   L’ECCITAZIONE  NERVOSA

LA  PASSIFLORA

La Passiflora è una pianta dal portamento rampicante, appartiene alla famiglia delle  ” Passifloraceae “. È originaria dell’America meridionale ma è coltivata in molte parti del mondo  sia per le  proprietà della pianta stessa che per i suoi frutti. Dal rizoma e dalle radici spuntano numerosi altri fusti che danno alla pianta un aspetto cespuglioso . Le foglie sono alterne ed hanno un picciolo molto lungo; alla base delle foglie è composta da due ghiandole anch’esse dal picciolo molto lungo. I fiori si trovano nella parte superiore della pianta, sono a forma stellare, ovvero sono formati da tre brattee ovali seghettate al margine, e cinque sepali verdi all’esterno e bianchi all’interno. All’interno è presente una corona di filamenti viola con al centro una formazione che porta i 5 stami e l’ovario. Il frutto è una bacca ovalea bbastanza grossa (circa le dimensioni di un uovo non troppo grande), con la parte esterna spugnosa, mentre la parte interna si presenta carnosa con i semi nerastri , dolce e profumata.

In medicina si usa tutta la parte aerea della pianta. Si raccoglie quando i frutti sono arrivati a maturazione; incidendo la pianta alla base, poi si lascia essicare all’ombra e si conserva in sacchetti di carta o tela.

Per combattere il nervosismo, tisana: si fa un infuso con 4 grammi di passiflora in 250 ml di acqua. Bere dalle due alle tre tazze al giorno specialmente a metà pomeriggio e la sera prima di coricarsi. Continua nel prossimo articolo…