26.03.2013

PRENDIAMOCI CURA DELLA NOSTRA PELLE DUE

Author: admin-ele

26/03/2013

DA L’ EPIDERMIDE

Proseguendo verso la superficie si trova lo strato granuloso, costituito da due quattro piani di cellule. Il loro citoplasma contiene granuli formati da cheratina.

Lo strato successivo non è sempre ben visibile. Quando lo è appare come una sottile linea omogenea, chiara e brillante. Per questa ragione è chiamato lo strato lucido. È costituito da cellule ripiene di cheratoeleidina,  che è prodotta dalla trasformazione della cheratoialina presente nello strato granuloso.  Il quinto strato, il più esterno,  è chiamato strato corneo.  Qui la cheratoeleidina dello strato lucido si è trasformata in cheratina  e quelle che una volta erano cellule epiteliali viventi sono diventate scaglie cornee strettamente aderenti le une alle altre tranne che alla superficie,  dove desquamano.  Si può quindi dividere lo strato corneo in congiunto ( zona poiù profonda , dove le scaglie sono aderenti le une alle altre ) e disgiunto ( le scaglie si staccano desquamando ).

IL DERMA

27/03/2013

Il derma è costituito da due strati,  non nettamente separati l’uno dall’altro.  Il più esterno e il più sottile  dei due è chiamato derma papillare,  perché le papille ne costituiscono la parte principale.  Lo strato papillare si continua in profondità con il derma profondo ( corion o strato reticolare ).

Benché tutti gli strati del derma siano costituiti da tessuto connettivo fibroso, le fibre collagene dello strato papillare non sono così grossolane come quelle dello strato profondo.  Una differenza importante tra lo strato papillare e lo strato reticolare riguarda il loro contenuto in capillari : nello strato papillare,  la rete dei capillari sanguigni è molto ricca. Un gruppo di capillari si estende ad ansa nelle cosiddette papille dermiche,  che si spingono nella epidermide; questi capillari forniscono il nutrimento all”epidermide e partecipano alla regolazione termica.  Un altro gruppo di capillari più simili alle venule forma un letto piatto al di sotto della base delle papille.

I capillari sono invece scarsi nello strato reticolare; sono numerosi soltanto in relazione agli annessi epidermici che si spingono nello strato reticolare.

Le cellule del derma sono rappresentate da fibroblasti,  macrofagi ( cellule ad attività fagocitaria ) e cellule adipose ( adipociti ) isolate o più spesso riunite in piccoli ammassi.

PIGMENTAZIONE  DELLA  CUTE

Il pigmento più importante della cute è la melanina.

La sua precisa costituzione chimica non è nota ed è probabile che  vi siano diverse melanine. Questi pigmenti sono molto diffusi nel regno animale e il loro colore varia dal giallo al marrone al nero.

Nell’uomo la melanina si trova essenzialmente nell’epidermide e, nella razza bianca , nelle cellule dello strato basale, dove tende a disporsi sul lato del nucleo rivolto al suolo.

La melanina si trova sotto forma di fini granuli di colore marrone nerastro, che di solito si aggregano fra loro. La quantità di melanina nell’epidermide è responsabile delle differenze di colore della cute nelle varie razze.

Una incapacità intrinseca,  in soggetti di qualsiasi razza,  a produrre pigmento melaninico dà luogo agli individui albini. Questa incapacità è dovuta alla mancanza di un enzima,  la tirosinasi ,  che permette la trasformazione di un aminoacido ( tirosina ) in melanina attraverso numerosi passaggi chimici.

Un aumento di quantità di melanina si verifica nell’epidermide della cute bianca quando questa viene esposta ai raggi solari. Le cellule che fabbricano la melanina vengono oggi chiamate melanociti,   mentre il termine melanoblasto viene usato per indicare le cellule che diventeranno melanociti,  ma che non hanno ancora la capacità di produrre melanina.

 I melanociti sono posti subito al di sotto o tra le cellule dello strato basale dell’epidermide. Prima che abbiano fabbricato la MELANINA ESSI APPAIONO NELLO STRATO BASALE COME CELLULE CHIARE.

Nel tempo dovuto i granuli  di melanina fabbricati dai melanociti passano nelle cellule epiteliali per mezzo di lunghi processi dei melanociti stessi. Si discute ancora la modalità con cui la melanina viene trasferita dal melanocita che l’ha prodotta alle cellule dello strato basale. A questo proposito vi sono due teorie:

1 ) il melanocito, grazie alle sue espansioni inietta i granuli di melanina direttamente nella  cellula dello strato basale;

2 ) il melanocito si libera dei granuli melaninici che vengono poi fagocitati dalla cellula basale.  È probabile che vengano attuati ambedue i processi.

Cellule  del derma contenenti melanina

Le cellule contenenti melanina visibili nel derma sono, con un’unica eccezione,  cellule che non hanno fabbricato melanina ma la hanno fagocitata; quindi sono chiamate cromatofori.

SCHEMA SINOTTICO DELLE LINEE CELLULARI FONDAMENTALI DELLA CUTE

Funzione della melanina

La melanina protegge gli strati più profondi dell’epidermide e il derma sottostante da un eccesso di luce ultravioletta. Il fatto che un soggetto divenga abbronzato è un segno della formazione della maggior quantità di melanina. La luce ultravioletta svolge, fino ad un certo punto,  un effetto utile sulla cute, perché irradia l’ergosterolo , un derivato del colesterolo, e l’ergosterolo irradiato è una forma di vitamina ” D “, la quale viene assorbita dalla cute ed è un fattore essenziale per un normale metabolismo minerale. Una mancanza di vitamina D determina nei bambini il rachitismo.

Irrorazione   della  cute

Arterie

Le arterie maggiori della cute sono disposte in modo da formare una rete appiattita nel sottocutaneo proprio al di sotto del derma. Questa rete arteriosa è detta anche rete  cutanea.  Dalla rete cutanea nascono rami diretti verso l’interno e verso l’esterno. Quelli diretti verso l’interno irrorano il tessuto adiposo delle parti più superficiali del sottocutaneo e le parti dei follicoli piliferi ivi presenti.  Quelli diretti esternamente irrorano la cute. Essi hanno generalmente decorso ricurvo quando penetrano attraverso lo strato reticolare del derma e danno origine, nell’attraversarlo, a rami laterali per i follicoli piliferi e per le ghiandole sudoripare e sebacee.

Nel raggiungere la giunzione fra strato reticolare e derma papillare, formano una seconda rete appiattita, costituita da vasi  più piccoli e denominata rete subpapillare.

Letto capillare

Dato che il derma è costituito principalmente da collageno che è una sostanza intercellulare relativamente inerte,  esso non necessita di una irrorazione capillare molto estesa ; infatti la maggior parte del derma è scarsamente provvista di capillari. Il letto capillare della cute è molto esteso soltanto in quella porzione del derma che si trova in stretta vicinanza a cellule epiteliali che richiedono  abbondante nutrimento per la loro funzione e la loro riproduzione.

Il letto capillare è quindi limitato al connettivo che:

– si trova immediatamente al di sotto dell’epidermide

– circonda la matrice dei follicoli piliferi

– costituisce le papille dei follicoli piliferi

– circonda le ghiandole sudoripare e sebacee.

Funzione dei capillari

Nell’uomo, il calore generato dal corpo viene perduto direttamente attraverso la cute.  Se la temperatura dell’aria è più bassa di quella del corpo,  l’entità della perdita di calore può essere diminuita variando il grado di apertura dei capillari e delle venule della regione papillare e subpapillare.

Se la temperatura dell’aria è pari o più alta di quella corporea,  un effetto corrispondente ad un abbassamento della temperatura esterna può essere ottenuto con l’intervento delle ghiandole sudoripare,  che versano il loro prodotto sulla superficie corporea,  dove esso evapora raffreddando così la parte esterna della cute.

29/0372013

Conseguenze pratiche

Una lieve ustione, quale si verifica comunemente alle prime esposizioni al sole produce una irritazione sufficiente a far si che i capillari e le venule dello stato papillare e subpapillare si aprono ampiamente alla circolazione sanguigna.

Il maggio afflusso sanguigno determina il rossore cutaneo.  In un’ustione di entità lievemente maggiore,  i capillari e le venule della regione papillare e subpapillare  oltre a dilatarsi,  lasciano trasudare del plasma.  Ciò determina un edema della parte più superficiale della cute,  che dà spesso luogo a formazioni vescicolose. Nella cute sottile,  le vescicole sono dovute all’accumulo di plasma tra epidermide  e derma; nella cute spessa le vescicole possono essere causate da accumuli intraepiteliali di plasma.

Rigenerazione   dell’epidermide

Se la cute sottile è stata ustionata così gravemente che si sono formate delle vescicole,  molto probabilmente l’ustione è stata tale da distruggere l’epidermide.  In questi casi una nuova epidermide deve essere rigenerata dall’epitelio vivente che persiste a livello dei follicoli piliferi : l’epidermide prolifera dalle guaine esterne dei follicoli piliferi ricoprendo il derma scoperto.

Anche se l’ustione è così grave da distruggere la parte più superficiale del derma le cellule epiteliali delle parti più profonde dei follicoli piliferi possono rigenerare per formare nuova epidermide.

Infine anche se l’ustione è così grave da distruggere anche l’epitelio profondo dei follicoli piliferi,  l’area ustionata può essere riepitelizzata solo per proliferazione dell’epitelio proveniente dai margini dell’aria lesa. È questo un processo lento, e se l’area ustionata è estesa , esso richiederà mesi od anni. continua…