01.12.2012

BOTANICA N 3

Author: admin-ele

01/12/2012

LA SALVIA

 La salvia officinalis appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (Labiate). È un arbusto cespuglioso sempreverde con un robusto apparato radicale lignificato e ramificato; i fusti, alti fino a un metro, sono lignificati nella parte inferiore e hanno la corteccia con uno strato sottile di sughero. La parte superiore dei fusti è erbacea, ha sezione quadrangolare e ha la superficie bianco-cenere per la presenza di un abbondante tomentosità. Le foglie sono opposte, quelle inferiori hanno un lungo picciolo, quelle superiori l’hanno molto breve e sono sessili; il lembo è allungato-ovale o lanceolato, la base è cuneata nelle foglie inferiori e arrotondata nelle altre; l’apice è ottuso, il margine è dentellato, la superficie è rugosa e bianco-tomentosa. Talvolta alla base del lembo fogliare sono presenti due foglioline che si svilupperanno e sostituiranno quelle appassite.

L’infiorescenza è composta da numerosi verticilli di tre-cinque fiori; questi hanno il calice tubolare, violacea o rosata, ha il labbro superiore semplice e l’inferiore diviso in un lobo medio grande e due piccoli laterali. Il frutto è dato da quattro acheni bruno o neri, ovoidali o globosi, posti in fondo del calice persistente.

La salvia si trova allo stato spontaneo solo nella zona mediterranea dell’Italia centro-meridionale; è coltivata in tutta Italia.

Anche la salvia come molte altre piante ha grandi proprietà: eupeptiche, digestive, colagoghe, balsamiche, espettoranti, antisettiche, antinfiammatorie e aromatizzanti. I suoi principi attivi sono l’olio essenziale costituito da borneolo, canfora, cineolo e tuine; tannini, saponoidi e colina.

La salvia ha proprietà stimolanti le funzioni dell’intestino e della cistifellea. Sull’apparato respiratorio ha un effetto balsamico ed espettorante ed è efficace anche negli attacchi di asma. Ha tre proprietà interessanti sono quelle di abbassare la glicemia, diminuire la sudorazione in persone deboli, rafforzare l’organismo, e agire beneficamente sull’apparato genitale femminile.

Attenzione però ai preparati fai da te, perché in dosi molto concentrate per via interna possono dare disturbi seri di nervosismo e gravi intossicazioni. Per uso esterno questa pianta ha proprietà antisettiche e astringenti. L’antica medicina ne ha fatto uso come potente cicatrizzante le ferite e piaghe difficili da rimarginare.

L’uso di tisane più valido è quello di fare gargarismi al cavo orale ed è un buon disinfettante della bocca. Le foglie sfregate sui denti danno un effetto lucido e naturale, purificando l’alito.

IL  PINO  SILVESTRE

Il pino silvestre appartiene alla famiglia delle Pinaceae (conifere solo

 in parte). È un albero dal portamento altero, con foglie sempreverdi alto dai 25-30 metri, la chioma è rada e irregolare, la corteccia è cenere e profondamente solcata nella parte inferiore del tronco, nella parte superiore del tronco è rosso mattone. Le gemme sono racchiuse da numerose squamette. Le foglie sono riunite a due a due su di un rametto molto corto, sono lunghe al massimo 7-8 cm, la maggior parte degli altri pini ha foglie più lunghe. Le foglie hanno una superficie glauca, nella parte basale sono diritte mentre in alto sono contorte ad elica. I fiori sono separati: quelli maschili sono riuniti in numerosi piccoli coni inseriti nella porzione inferiore dei giovani rametti, producono una notevole quantità di polline che viene diffuso dal vento; i fiori femminili sono inseriti in coni che, in numero di un a quattro sono posti quasi all’apice dei rametti. Il frutto viene prodotto dall’infiorescenze femminili che si accrescono e formano una pigna ovale- oblunga con la base tondeggiante e l’apice più o meno acuto. Questa pianta cresce dalla pianura padana a ridosso delle Prealpi fino alla zona alpina, dove raggiunge quote di 2000 mt. Si trova nei boschi degli Appennini , delle Alpi ed è coltivato altrove.

Le sue proprietà sono : balsamiche, espettoranti, antiinfiammatorie, antisettiche, diuretiche.

I suoi principi attivi sono l’olio essenziale costituito principalmente da pinene, acidi resinici. Le gemme del pino silvestre sono utili nelle affezioni polmonari, e le infezioni delle vie aeree, dalla bronchite, all’influenza al raffreddore. Esse esercitano una benefica influenza nel sedare lo stimolo della tosse, favoriscono l’eliminazione di muco e catarro, disinfettando l’apparato respiratorio, e uro-genitale; contemporaneamente sono un blando diuretico e antireumatico. Inoltre per uso esterno gli aghi di pino silvestre in decotto servono per disinfettare e stimolare la pelle. Sempre per uso esterno le gemme e altre parti del pino in infuso e lasciate in infuso sono utili a liberare le cavità del naso, e della gola, deodorare l’aria e purificare ambienti.

07/12/2012

L’ULIVO

L’ ulivo appartiene alla famiglia delle Oleaceae, può essere un arbusto o un albero sempreverde, ad accrescimento molto lento e molto longevo, che può raggiungere i 10 metri e più di altezza. I rametti sono subquadrangolari, sono spinescenti nelle forme subspontanee, inermi e tondeggianti nelle forme coltivate. Le foglie, opposte, hanno un corto picciolo e sono ovali-lanceolate; la superficie superiore è verde scura, quasi lucida, l’inferiore è argentea per la presenza di un fitto strato di peli stellato-squamosi dove è evidente la sola nervatura mediana; il margine è intero  e leggermente revoluto verso il basso, l’apice è acuto e termina in una piccola punta, la consistenza è coriacea.  I fiori sono riuniti in racemi all’ascella delle foglie dei rametti giovani; il calice foggiato a coppa, termina con quattro piccoli denti; la corolla di colore bianco-avorio, è imbutiforme e divisa in quattro lobi ovali.

I frutti sono drupe carnose di colore variabile dal verde al rossastro a nero e con polpa carnoso-oleosa; all’interno si trova un nocciolo ellittico. L’ulivo esiste  allo stato spontaneo nelle zone marine ed è ampiamente coltivato nella zona mediterranea, sporadicamente al nord e abbondantemente nel centro-sud. Come tutti sanno i frutti sono pregiati per la loro produzione di olio. L’ulivo ha proprietà febbrifughe, astringenti, antiinfiammatorie, regolatrici della pressione arteriosa. Queste proprietà si trovano nelle foglie e nella corteccia. I principi attivi dell’ulivo sono l’olio grasso ( che si trova nei frutti), i glucosidi, resine, fitosteroli, colina e oleuropeina ( nelle foglie). Oltre ad essere molto pregiato in cucina l’olio è un efficace e blando lassativo; una volta per chi soffriva di emorroidi veniva ordinato di prendere un cucchiaio di olio extra vergine al mattino; lo stesso vale come emolliente per uso esterno e per antidoto agli avvelenamenti da sostanze irritanti l’intestino. Le foglie dell’ulivo sono note come febbrifughe, astringenti e leggermente  antisettiche, esse hanno un’azione ipoglicemizzante e una ipotensiva. Confermato da studi moderni, che abbassa la pressione massima e tende ad equilibrare la minima. Si consiglia l’uso sotto lo stretto controllo del medico. Per uso esterno le foglie favoriscono la cicatrizzazione, proteggono e tonificano i vasi capillari, leniscono le emorroidi infiammate.

La Crassula

 La Crassula è  una pianta succulenta, dalle foglie carnose, coperta da patina bianca o grigia; può formare arbusti ramosi alti anche un metro.

La Crassula comprende oltre 300 specie, molte delle quali succulente tappezzanti perenni o arbustive dal fusto legnoso. Appartiene alla famiglia delle ( Crassulacee ) , le specie sono naturalmente diffuse dall’Asia  al sud dell’ Africa.

Le foglie sono solitamente corte e senza stelo, e spesso vicine ,  opposte e spiralate attorno gli steli.  Molte specie hanno sul fogliame una peluria polverosa e grigiastra,  e capolini di piccoli fiori,  talvolta dai colori vivaci,  che sbocciano solitamente in primavera o dopo le piogge.  Il none Crassula deriva dal latino Crassus che significa  ” spesso “, riferito allo spessore delle foglie.

Spesso coltivate come piante da interni,  si trovano bene anche all’esterno,  in zone miti e non soggette al gelo, esse vanno in mezzo sole.  Piantare in terreni leggeri, arenosi e ben drenati, e annaffiare soltanto durante la crescita  e la fioritura. Cimare per mantenere la forma compatta e per incoraggiare la nuova crescita.  Si riproducono solitamente da talee di foglie o di piccole talee dei fusti; i semi germogliano facilmente,  ma le pianticelle impiegano molto tempo per svilupparsi.

Il  Caglio

Il caglio appartiene alla famiglia delle   RUBIACEE. È una pianta erbacea perenne, fornita di un rizoma stolonifero, sotterraneo da cui sorgono numerosi fusti alti da 20  a 100 metri.  Le foglie inserite in numero d otto a dodici per ciascun nodo,  sono molto strette e di forma lineare ; hanno il margine revoluto, la nervatura mediana è prominente  nella pagina inferiore,  l’apice termina con una punta acuta. L’infiorescenza è una pannocchia con numerosi fiori, posta al termine del fusto ; i fiori sono di colore giallo e leggermente profumati, sono di due tipi: maschili e femminili. I frutti sono due acheni addossati l’uno all’altro, e di forma ovale con la superficie liscia e glabra.

 È diffuso ampiamente in tutta Italia, nei luoghi erbosi e incolti, fino alla zona montana.  Si raccolgono le sommità fiorite. Il Caglio ha proprietà diuretiche, antireumatiche, antispasmodiche, e sedative. I suoi principi attivi sono : i glucosidi, acidi organici vari, tannini.

Oltre alle sue proprietà salutari, il caglio è conosciuto anche come colorante e ha la capacità di far cagliare il latte , per la sua percentuale di sostanze acide ma commestibili. Nelle tintorie per ottenere dei capi colorati di giallo si usano le sommità fiorite, mentre se si vuole ottenere il colore rosso si usano le radici.