07.10.2011

DEDICATO AI BAMBINI SECONDA PARTE

Author: admin-ele

07/10/2011

Ciao sono Luana

Ho un figlio di sette anni di una vivacità sfrenata,

a scuola si comporta normalmente, ma quando

torna a casa non riesco più a gestirlo. Ho dovuto

lasciare il lavoro perché i miei genitori non ne

vogliono più sapere.

Carissima Luana, io non so fino a che punto il tuo bambino sia vivace, ma se riesce a controllarsi a scuola significa che la sua vivacità è sana.

Io credo che si senta solo e abbia bisogno della tua complicità e autorevolezza. Non dovresti picchiarlo per ogni sua marachella, ma creargli degli interessi, che vanno al di là di quelli scolastici: nel gioco per esempio; poi stuzzicargli il palato sì, ma con la giusta alimentazione. Dovresti lasciargli più libertà di fare, anche di sporcarsi tenendolo a bada senza aggressività. La libertà che gli lascerai a lungo andare finirà per calmarlo e tra di voi nascerà un sentimento di comprensione reciproca. Il tuo comportamento esemplare segnerà il suo modo di porsi ora e nel suo futuro.

Elena  Lasagna

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09/10/2011

Se tu fossi un bambino

cosa chiederesti

ad un artista?

Vorrei che i tuoi pensieri

dipingessero i miei sogni

Le tue note mi facessero sognare

E le tue parole mi arrivassero dritto al cuore

Elena  Lasagna

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11/1o/2011

Come e quando dovremo fare acquisire ai nostri figli un Io forte?

Filippo

Io credo che tutto debba cominciare nella nostra infanzia, attraverso il rapporto con i nostri genitori, e attraverso tutte le persone con cui siamo in contatto. Si impara durante l’infanzia: i bambini devono essere gratificati, ma allo stesso tempo è necessario imporre loro delle rinunce. E’ importante avere un certo allenamento alle frustrazioni: essere capaci di perdere; solo  così impareranno a gestire le piccole e grandi sconfitte per acquisire una certa maturità psicologica. Chi non ce l’ha rischia di ripetere sempre gli stessi errori.

E per chi non ha avuto la fortuna di avere

la famiglia?

Filippo

Ci sono persone che riescono a  riempire un vuoto affettivo infantile, grazie al partner o agli amici, e parenti. Per questo però occorre maturità.

Elena  Lasagna

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21/10/2011

Esistono bambini più intelligenti di altri?

Carmen

Io credo di sì. Per certi aspetti e in certe funzioni, il cervello umano può essere paragonato approssimativamente allo schema di funzionamento di base di un computer. Gli elementi di base per fare funzionare un computer sono gli” imput ” i dati di ingresso; i programmi corrispondono all’insieme di codici e regole che elaborano i dati inseriti; gli ” output” , ai risultati dell’elaborazione, i dati in uscita.

Negli individui ” imput”  sono costituiti da tutti i messaggi recepiti dai cinque sensi; i programmi sono le convinzioni radicate; gli” output” sono i comportamenti, il modo di reagire. Le convinzioni più radicate sono in genere quelle assimilate nell’infanzia: tutte le cose dette e ripetute dai genitori, assimilate senza giudizio; tutte le idee derivate dal conflitto su alcuni argomenti, con uno o entrambi i genitori; tutte le conclusioni tratte sulle esperienze fatte, tutto questo contribuisce a determinare l’autoimmagine, l’idea globale che ogni individuo ha di se stesso, sul piano fisico, su quello intellettuale e caratteriale.

L’intelligenza può essere” riproduttiva”, si tratta di soggetti che, proprio per le buone doti di apprendimento, non presentano abitualmente problemi scolastici ecc… L’intelligenza ” creativa “: l’intelletto del creativo è ben strutturato nel suo processo dinamico. La ricchezza e la fertilità portano il soggetto a esprimersi con genialità in tutti i settori, con una predilizione per quelli artistici. L’intelligenza del” riflessivo: ” chi ha questo tipo di intelligenza possiede ottime facoltà associative, deduttive e decisionali. Stabile, profondo, nelle osservazioni e sottopone il proprio pensiero  a continua verifica. L’ intelligenza ” istintiva ” , questo soggetto ha il pensiero concreto e lega questo tipo di persona al tangibile, al verificabile, e quindi,   al rifiuto di tutto ciò che obbliga alla sosta e all’introspezione. Si irrita facilmente di fronte a ogni costrizione sia mentale che operativa.

Come tutti i tratti psicofisici dell’essere umano, la ” volontà ” sembra essere il frutto di una sintesi tra tendenze innate e influenze ambientali. Nella sua forma completa la volontà presenta la capacità di immaginare un fine da raggiungere. E’ l’abilità nel predisporre i mezzi adeguati in rapporto al fine. E’ la forza determinativa che avvia il processo per il raggiungimento della meta. Spesso, una persona specie un bambino, non è in grado di elaborare tutti e tre questi elementi.

Ci sono bambini che presentano grandi ricchezze intellettive: ma non sono capiti né dai genitori né dagli insegnanti. Quindi il bambino si chiude in se stesso e viene preso per fannullone o addirittura andicappato; così  vengono maltrattati ed emarginati! In realtà questi bambini sono annoiati dalla routine di tutti i giorni perché sono esseri superiori. Il loro cervello  produce elettricità che ha voltaggi differenziati da assumere delle condizioni  bio-chimiche diverse che condizionano il modo di essere delle emozioni e dei pensieri da sconvolgere i cinque sensi, da convogliare le informazioni alle piste di registrazione, funzionando come un tutt’uno nelle aree specializzate.

In passato ho conosciuto uno di Loro… forse vi racconterò la sua storia.

La storia di Giuseppe A.

Elena  Lasagna