Archive for the 'LA NOSTRA SALUTE' Category
19/02/2024
Marco È vero che nel plasma sanguigno abbiamo più di 8 atomi di rame? Grazie!
Elena Sì, nel plasma abbiamo un’albumina nella cui molecola sono contenuti atomi di rame; costituisce la forma di trasporto del rame nel sangue. Essa possiede inoltre attività enzimatica, catalizzando l’ossidazione dei polifenol-ossidasi. Su tale proprietà si basa il più comune metodo di dosaggio di questo metallo-proteina ematica, essendo l’attività polifenolossidasica del sangue proporzionale alla concentrazione di tale sostanza. Dalla scissione catabolica di questa metallo-proteina si forma un altro cromoprotide contenente rame, l’emocupreina, che si concentra elettivamente nei globuli rossi. Si ritiene che la formazione di tale complesso cromoproteico impedisca la deposizione del rame nei tessuti. Ma una diminuzione dei tassi ematici della metallo-proteina si riscontra in una grave mallattia ereditaria dell’infanzia, la degenerazione epato-lenticolare chiamato morbo di Wilson; in tale malattia il rame si deposita in elevate concentrazioni nel fegato e nei nuclei basali del cervello, provocando insufficienza epatica, disturbi psichici e incoordinazione motoria.
20/02/2024
Marco Come si può classificare un individuo malato di forma maniacale di sesso orientata verso una persona, e ancora peggio verso un bambino? Ci sono delle cure che possono guarire? Grazie!
Elena Lo stato maniacale dichiarato in questa maniera è uno stato psicopatolgico e cioè una forma di psicosi caratterizzata, nella sua forma più classica, da alternanza di periodi di mania e di melanconia. La prognosi è sfavorevole di massima per quello che riguarda la forma nel suo complesso. Basti pensare che nei periodi maniacali l’individuo ha crisi di furore, nelle quali egli può diventare pericoloso. In quanto alle cure dipende dal soggetto, se non è guarito con tutte le sedute dallo psichiatra, gli psicofarmaci possono fare ancora ben poco. Continuerà a commettere molestie sessuali e persecuzioni e l’obiettivo saranno sempre gli innocenti. Non riesce ad abbandonare dopo tutto questo tempo, queste idee maniacali nei riguardi di persone e bambini, non ci riesce anzi le rifiuta; quello che bisogna fare? Quello che dissi molto tempo fa!
08/03/2024
Maria Sono già due volte che mi tolgono l’acqua nel ginocchio, e non mi danno spiegazioni soddisfacenti, che cosa potrebbe essere? Grazie!
Elena Questo trasudato in una cavità articolare, potrebbe essere provocata da un processo osteomielitico oppure da un trauma al ginocchio. Inoltre la lue può provocare la cronicità all’articolazione del ginocchio, o una cosa più grave che potrebbe dare questo versamento di trasudato senza interessare i capi ossei. Questa patologia intermittente potrebbe essere un’artropatia cronica appunto con recidive periodiche di versamenti intra-articolari, della durata di alcuni giorni, con interessamento ad un solo ginocchio, senza ipertermia locale, spasmo muscolare, dolore, e deficit funzionale. Potrebbe essere una malattia reumatoide oppure anche dovuta a fattori allergici.
11/03/2024
Marco e Patty È vero che i funghi della pelle si manifestano a persone che si lavano troppo? Grazie!
Elena Ne abbiamo parlato giusto sabato sera. Che cos’è uno scherzo? Spero che non ci abbiate creduto, anche perché lavarsi non è mai troppo. Questa patologia della pelle volgarmente chiamata “fungo” colpisce molte persone, specialmente chi ha la pelle delicata, mal nutrita, perché i funghi sono considerati dermatiti infettive e cioè malattie della cute. La cute si ammala come gli altri organi, va curata in modo specifico dal dermatologo, il quale consiglierà non di lavarsi poco ma al contrario di lavarsi spesso, cambiare gli indumenti aderenti alla pelle almeno due volte al giorno poi sterilizzarli. Se una persona si mette le pomate sulla parte malata e poi non si lava, i funghi prolifereranno e non ci si libererà mai!
12/03/2024
Marco Che compito ha l’ormone dell’ipofisi? Perché è così importante? Grazie!
Elena Perché è quello che controlla l’attività della corteccia delle ghiandole surrenali, spesso indicato con la sigla A.C.T.H. Esso è un polipeptide formato da una catena lineare di 39 amminoacidi di cui 24 comuni a tutte le specie animali e responsabili dell’attività biologica. Inoltre agendo sulle cellule della corteccia surrenale aumenta la concentrazione dell’acido 3-5 AMP-ciclico, necessario per la demolizione del colesterolo e per la sintesi degli ormoni glicocorticoidi. Favorisce la scissione dei trigliceridi nei depositi di grasso e aumenta la pigmentazione della cute e delle mucose per analogie strutturali con un altro ormone dell’ipofisi, il melanocito-stimolante o MSH. La produzione di A.C.T.H. è in rapporto alla concentrazione di idrocortisone libero nel sangue ed è regolata da meccanismi umorali e nervosi per mezzo di particolari sostanze elaborate dall’ipotalamo e portate all’ipofisi con il sangue. La quantità di questo ormone prodotto varia: raggiunge il massimo al mattino presto e la sua punta minima è alla sera intorno alle 22. Inoltre viene adoperato in medicina come diagnostico allo scopo di valutare la funzionalità delle ghiandole surrenali. Le più comuni preparazioni di questo ormone sono gli estratti purificati dall’ipofisi, i due prodotti ad azione prolungata. Inoltre viene anche adoperato in terapia come acetato o emisuccinato per via orale, perentale oppure per uso topico come unguento oftalmico.
14/03/2024
Giovanni Che cosa pensi che una persona sia affetta se ha vomito costante, che non si può reprimere con niente, da molto tempo incoercibibile? Può essere una cosa grave?
Elena Come posso dirti con esattezza con solo questi pochi elementi? Una forma così potrebbe instaurarsi nei primi mesi di gravidanza, rendendo spesso impossibile qualsiasi alimentazione solida per via orale. Se si tratta di questo putrebbe diventare pericoloso non intervenire subito specialmente se si verifica una perdita di peso corporeo progressiva, tachicadia, ipertermia, ecc… Il medico curante interverrà con antianemici, psicoterapia e con alimentazione mediante sondino ecc. Oppure potrebbe essere dovuto a gravi traumi cranici con frattura, anche negli ictus cerebrali può avvenire, e nei tumori endocranici, inoltre potrebbe essere un meccanismo messo in atto dall’organismo nelle intossicazioni alimentari; infine il vomito è riscontrabile anche in numerose malattie intestinali, come la gastroenterite, la dissenteria bacillare, il colera ecc.
15/03/2024
Patty Se una persona è affetta da disfunzione ipofisaria, a che cosa va incontro? Che cos’è la disfunzione ipofisaria? Grazie?
Elena Spesso le situazioni patologiche sono di natura infiammatoria, displasica, neoplastica, ecc. possono prvocare la distruzione più o meno estesa degli elementi costitutivi dell’ipofisi, con manifestazioni morbose caratterizzate da dall’iposecrezione di uno o più ormoni (ipopituitarismo). Con la proliferazione tumorale o semplice iperplasia si può avere un aumento numerico di cellule ghiandolari secernenti, a cui sono legate manifestazioni di iperpituitarismo. Tra questi figurano il nanismo e l’infantilismo ipofisario, il morbo di Simmonds, la distrofia adiposo-genitale, il diabete insipido. Espressioni di iperpituitarismo sono anche il gigantismo ipofisario, l’acromegalia, la malattia di Morgagni o sindrome dell’enostosi frontale.
18/03/2024
Marco di Patty Che cos’è che determina la colorazione scura delle cartilagini della cute, dei tendini, delle guaine tendinee ecc.? Si può guarire? Grazie!
Elena È un disturbo del ricambio, determinato da un accumulo intracellulare di un pigmento simile alla melanina; è sempre associato ad alterazione del metabolismo di alcuni amminoacidi come la fenilalanina e la tirosina. Clinicamente è caratterizzata dalla presenza di acido omogentisinico nelle urine che, appena emesse, assumono rapidamente il colore bruno nerastro; inoltre da artropatie e da ocronosi. La terapia è essenzialmente dietetica.
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08/02/2024
G. Da qualche settimana sento il battito precoce del cuore che si intercala tra due sistoli normali. Vorrei sapere se secondo te sono entrato in patologia oppure se posso stare tranquillo. Grazie.
Elena Questo disturbo si può avere in soggetti normali senza che possiedano alcun significato patologico, ma potrebbero anche associarsi a stati di sofferenza del miocardio o a mallattie interessanti organiche, soprattutto se questi disturbi compaiono con i caratteri dell’ alloritmia. Al momento dell’extrasistole si può avvertire un senso di tuttfo al cuore, come di pausa o di arresto momentaneo del cuore, sensazioni dovete alla pausa compensatoria. Questi sintomi soggettivi sonopiù frequenti nel soggetto sano perché il cardiopatico di solito non riesce ad avvertirli. Comunque per sicurezza si fa l’elettrocardiogramma che sicuramente risulterà più o meno alterato, perché è un disturbo di generazione e di propagazione degli impulsi elettrici del cuore. Io se fossi in te farei più accertamenti.
10/02/2024
Marco e Patty Che cosa può significare un aumento considerevole dei leucociti nel sangue? Tumore? Grazie!
Elena Un aumento dei leucociti al di sopra dei valori normali senza alterazione della loro qualità, in forme parziali, si parla di granulocitosi neutrofila, basofila, ed eosinofila; si dice di leucocitosi linfocitica e monocitica, secondo la famiglia dei globuli bianchiaumentati. Si distinguono inoltre altre forme di leucocitosi come quella da ripartizione e quella da produzione o L. vere. Le prime derivano dal fatto che la distribuzione dei leucociti, in determinate situazioni fisiologiche o patologiche, può variare a favore della quota circolante nel sangue, con la loro diminuzione relativa nei distretti vascolari della milza, del fegato e di altri organi. Le seconde sno invece caratterizzate da un aumento reale dei leucociti, in caso di accentuata attività del midollo osseo. Spesso sono conseguenti ad emorragie, a traumi cranici, oppure all’iniezione di proteine, di metalli colloidali, di acidi nucleici ecc. Una leucocitosi si ha nel neonato durante la prima settimana di vita e nel soggetto adulto in seguito a intensi sforzi muscolari. La leucemia il tumore al sangue è una condizione patologica caratterizzata da alterazioni primarie, irreversibili, e progressive del sistema emopoietico che influenzano la qualità e la quantità dei globuli bianchi dove il numero dei quali nel sangue periferico può aumentare considerevolmente.
12/02/2024
Marco e Patty Come fai a ricordarti sempre tutto così? Me lo insegnerai? Dici che riuscirò? Grazie!
Elena Certo che ci riuscirai, chiunque lo voglia davvero ci riuscirà! Come forse già sai la memoria è l’insieme di tutti quei processi attraverso cui ciò che viene appreso rimane conservato nella persona in forma più o meno completa, per tutto il tempo in cui lo si desidera; a meno che uno non si ammali di amnesia. Come già scrissi in un altro articolo, è importante memorizzare ciò che si sente o ciò che si annota, una volta imparato lo metterai nei cassetti della tua mente e al bisogno lo tirerai fuori per usarlo. Ad esempio se devi imparare un passaggio degli scacchi, che è abbastanza veloce, a volte è anche complicato, prima lo scrivi, poi cercherai di capire bene tutti i passaggi; una volta che avrai memorizzato il tutto con volontà, non lo dimenticherai più. La stessa cosa vale per tutto il resto, certo se una cosa ti piace molto farai prima ad assorbirla e immagazzinarla.
Marco e Patty La leucemia è più frequente nelle donne o negli uomini? Perché ci si ammala di leucemia? Grazie!
Elena Le statistiche ancora oggi dicono che la leucemia è più frequente negli uomini, ma i numeri sono alti anche nelle donne. Le leucemie sono una manifestazione dei processi tumorali, che provocano il completo sovvertimento dei tessuti emopoietici, e al pari degli altri tumori maligni, comportano l’invasione diretta o metastatica di ogni organo e tessuto da parte delle cellule patologiche, le quali pssono essere presenti in circolo, anche se non sempre e necessariamente. Nell’uomo la leucemia rappresenta la forma più comune di tumore infantile, ma nel complesso la loro incidenza è il 4-5% di tutti i tumori maligni. Nell’età giovanile prevalgono le forme acute, mentre in quella avanzata sono di norma più frequenti le forme croniche. Lo studio che conduce alle cause della leucemia è ancora molto discusso. Superate ormai le teorie endocrine ed ereditarie, oggi la medicina ha accettato che la leucemia sia proliferazione tumorale dei tessuti emopoietici ed il discorso si è spostato sulle cause della proliferazione neoplastica. Nelle cellule di molti soggetti colpiti dalla leucemia mieloide cronica è stato osservato che uno dei due cromosomi della coppia 21 (cromosoma Filadelfia o cromosoma Ph) ha una branca più corta dell’altra, per delezione e perdita di una parte del suo patrimonio cromatico. Questa aterazione è del tutto caratteristica delle leucemie; tanto che fu trovata in soggetti sani che in seguito si ammalarono di leucemia. La sua importanza clinica è notevole, perché in sua presenza la diagnosi di leucemia è purtroppo sicura, ma certi ricercatori discutono ancora sul cromosoma Ph se è la causa di questa malattia oppure solo una conseguenza. La diagnosi differenziale tra le varie forme di leucemia non è sempre agevole. La leucemia mieloide cronica si riscontra sopprattutto nel maschio tra i 30 e 60 anni. La malattia inizia in modo lento e subdolo il sintomo è costituito dall’aumento considerevole della milza, e la diagnosi è confermata dalla presenza del cromosoma Ph nella coppia cromosomiale 21. la leucemia linfatica cronica è tipica dell’età avanzata ad ha anchessa inizio subdolo. I sintomi caratteristici sono l’anemia e la tumefazione dei linfonodi. Le leucemie acute colpiscono preferibimente l’infanzia, con il suo massimo di frequenza nei primi 10 anni. Va rilevato che molto spesso le leucemie croniche terminano con quadri clinico-ematologici di leucemia acuta. Oggi la mallattia grazie ai mezzi terapeutici, grazie ai quali si riesce ad avere remissioni di alcuni anni e più in casi che un tempo erano sicuramente fatali in poche settimane.
Marco e Patty Che cosa succede quando alcuni tipi di cellule inglobano nel loro protoplasma materiali estranei di diversa natura? Grazie!
Elena In genere i corpi estranei vengono digeriti e distrutti da speciali enzimi endocellulari. Le particelle di natura inorganica, non essendo digeribili, potrebbero depositarsi definitivamente nella cellula sotto forma di inclusioni citoplasmatiche. Negli organismi unicellulari o nei metazoi inferiori questo processo ha un significato essenzialmente nutritivo, concludendosi con la digestione e l’assimilazione di quelle sostanze. Mentre nell’uomo questo prcesso ha funzione di difesa, perché permette la distruzione intraorganica di materiali estranei corpuscolati e soprattutto dei microrganismi pervenuti nel sangue e nei tessuti. Questa attività fagocitaria la possiedono anche alcuni leucociti come i granulociti, monociti e neutrofili ed elementi fissi o mobili del sistema reticolo-istiocitario localizzati nella milza, nel midollo osseo, nel fegato, nelle ghiandole surrenali e in altri organi. Nella prima fase di questo processo biologico le particelle estranee penetrate nell’organismo vengono attratte dalla superficie cellulare dei fagociti presenti nella sede di penetrazione, oppure sono giunti lì con la corrente sanguigna o ad altri movimenti di tipo del protoplasma. La cellula che ingloba emette prolungamenti citoplasmatici che circondano la particella estranea fino ad inglobarla. La presenza di proteine e polisaccaridi sulla superficie delle cellule microbiche conferisce loro un’elevata resistenza al processo di fagocitario, tale proprietà può essere ridotta o annullata dalla presenza nel sangue di speciali anticorpi. Di solito i germi patogeni inglobati vengono rapidamente distrutti. In alcuni casi però avvengono infezioni meningococciche, streptococciche, ecc. i microrganismi possono restare vitali per lungo tempo o moltiplicarsi nei fagociti, i quali diventano un pericoloso veicolo di diffusione intraorganica del processo infettivo.
22/01/2024
Marco e Patty Che cos’è la serotonina? A che cosa serve?
Elena La serotonina è una sostanza fisiologica presente nei tessuti animali, nei batteri e in alcune specie di piante. Le più elevate concentrazioni di serotonina si trovano nel sangue, nelle cellule cromaffini dell’intestino tenue e in alcuni territori del cervello, soprattutto nell’ipotalamo. Sono state trovate forti quantità nel veleno delle vespe e degli scorpioni. Il ruolo fisiologico della serotonina e molto complesso e non del tutto finito di conoscere. Sappiamo che la serotonina determina la concentrazione della muscolatura liscia dei vasi, regola l’automatismo intestinale, modifica la pressione arteriosa, stimola le terminazioni sensitive dolorifiche, dell’intestino, dei bronchi, dell’utero, e della vescica, interviene nei processi allergici e infiammatori, riduce il tempo di sanguinamento, influisce a contenere i dolori dell’emicrania. Si sa dunque che la serotonina interviene nel meccanismo sonno-veglia, nella regolazione centrale della temperatura corporea e in alcuni processi centrali determinanti il comportamento emotivo e l’affettività. Numerosi farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, interferiscono con il metabolismo della serotonina. Altri farmaci antagonizzano l’azione della serotonina entrando in competizione con essa a livello dei recettori specifici triptaminergici.
24/01/2024
Marco e Patty qual è la differenza tra neurite e nevralgia? Grazie?
Le neuriti si differenziano dalle nevralgie in quanto i nervi presentano lesioni parenchimatose con interessamento del cilindrasse o della guaina mielinica, oppure lesioni interstiziali concernenti il tessuto connettivo intra- e parifascicolare. Le mono neuriti insorgono in seguito a un trauma del nervo interessato o a un’infezione. Si manifestano con paralisi flaccida e atrofia dei muscoli innervati dal nervo offeso, anestesia superficiale nei territori cutanei dipendenti da questo, abolizione dei riflessi tendinei, disturbi vasomotori, secretori e trofici. Le forme cliniche delle neuriti dipendono dalla localizzazione e dalla natura della lesione e dall’interruzione completa o incompleta del tronco nervoso. La natura della lesione che ha compromesso l’integrità di un tronco nervoso ha influenza sulla sintomatologia; le lesioni irritative da ferite infette con penetrazione di corpi estranei danno neuriti di tipo irritativo con sintomi di natura sensitiva e trofica. Ha origine incerta invece le neuriti ascendenti, hanno una forma rara che si osservano come complicazioni di ferite localizzate alla punta delle mani, specie nella zona innervata dal nervo cubitale. Dopo qualche tempo compaiono dolori, che interessano successivamente il dito leso, la mano e l’intero arto, seguiti da fenomeni atrifici e da marcata limitazione funzionale. Le polineuriti si osservano nel corso di infezioni, intossicazioni endogene ed esogene; anche il raffreddamento sembra favorirne l’insorgenza. Si presentano con paralisi flaccide multiple nel dominio dei nervi spinali. ; ipotonia e atrofia degenerativa, eventualmente paralisi nel dominio dei nervi cranici; anestesia, specie alle estremità distali degli arti, abolizione o diminuzione dei riflessi tendinei, disturbi vasomotori, trofici, secretori nelle parti paralitiche ed eventuali alterazioni delle funzioni psichiche. Le nevralgie invece insorgono con dolori spontanei, continui e parossistici, nel nervo, che non trovano spiegazioni in lesioni anatomiche evidenti delle fibre nervose. Da che cosa possono essere scatenate le crisi dolorose? Da raffreddamento, da gravi anemie, da malattie infettive, intossicazioni endogene, ed esogene, traumi, fratture ossee, contusioni, suppurazioni croniche localizzate, focolai ostiomielitici, ecc. Si manifesta con indolenzimento continuo, profondo interrotto con intermittenza da fitte improvvise parossistiche, dolorose, provocate talvolta da un movimento o da un colpo di tosse, anche come da caldo al freddo, o anche spontaneamente… Il dolore esasperandosi esercita la compressione sui punti di emergenza dei tronchi nervosi dolenti e dei loro rami. Nel decorso delle nevralgie si possono verificare fenomenni di natura motoria, ed espressioni irritative; atteggiamenti antalgici, ipereccitabilità muscolare; fenomeni vasomotori e disturbi di secrezione, nonché alterazioni importanti della motilità volontaria, del trofismo muscolare e dei riflessi. Le sedi più frequenti di nevralgie sono legate al decorso dei vari tronchi nervosi. Abbiamo la nevralgia del trigemino, è di solito unilaterale e interessa una sola branca, la mascellare o la mandibolare, raramente comprende l’oftalmica. La nevralgia occipitale è dovuta a irritazione del grande nervo occipitale di Arnold e si manifesta nella regione occipitale e alla nuca. Mentre la nevralgia bronchiale è sostenuta da interessamento del plesso bronchiale di destra o di sinistra, scatenando una sindrome dolorosissima a carico dell’arto superiore omolaterale. Nelle nevralgie intercostali i dolori si evidenziano nella parte laterale e anteriore del torace seguendo il decorso degli spazi intercostali. La nevralgia sciatica è dovuta a irritazione del nervo grande sciatico, associata talvolta a quella del piccolo sciatico. I dolori possono localizzarsi all’anca dietro al grande trocantere e si irradiano in alto verso l’osso sacro e in basso lungo il margine laterale della coscia e a tutta la gamba fino all testa del perone.
27/01/2024
Marco e Patty Che cosa determina un aumento della quantità di sangue in un organo? Si guarisce? Grazie!
Elena È determinata principalmente da una vasodilatazione capillare, dovuta ad un afflusso di sangue arterioso. Può essere provocata da fattori chimici, meccanici, psichici, termici; rappresenta il primo momento di ogni processo infiammatorio. Gli organi interessati aumentano di volume assumendo un colorito rosso intenso. Il quadro istologico è caratterizzato da rami aperti al circolo fino alle loro più piccole diramazioni, con il lume dilatato e pieno di globuli rossi. Questa cosa avviene perché è condizionata da un ostacolato defflusso di sangue dall’organo e comporta un sovrariempimento dei capillari e delle vene. la causa più frequente è l’insufficianza acuta o cronica del cuore. In questo caso gli organi interessati presentano un colore rosso bluastro con aumento di volume e edematosi.
30/01/2024
Alessandra Per curare l’ipertiroidismo usano la tiroxina? Grazie!
Elena Con la tiroxina di solito si cura l’ipotiroidismo, per curare l’ipertiroidismo usano dei farmaci tireostatici. Ci sono diverse categorie di questi farmaci: inibitori della sintesi di ormoni tiroidei, gli inibitori della captazione dello iodio da parte della tiroide, lo iodio e gli ioduri. Importanti composti della prima categoria sono sostanze con struttura tiomidica, in grado di impedire l’ossidazione dello ioduro e il processo di cmbinazione delle iodotirosine. I composti della seconda categoria bloccano la captazione dello iodio da parte della tiroide, agendo con meccanismo competitivo, sostituendosi allo iodio nel processo di captazionee di concentrazione nella ghiandola. Poi c’è anche una soluzione acquosa somministrata per bocca ioduro di potassio, che blocca la secrezione ipofisaria di ormone tireotropo, riducendo il volume e la vascolarizzazione della ghiandola. Lo iodio inibisce la liberazione di tiroxina e di triiodotironina con un meccanismo non ancora perfetto.
01/02/2024
Marco Per quello che sai, esistono medicine nel mondo delle erbe che sostituiscono i farmaci dell’ipertensione? Grazie!
Elena Se l’ipertensione non è ancora una cosa patologica, ossia c’è ma non c’è, si potrebbe curare con l’aglio, oppure il salice la sua corteccia in decotto; sempre sotto stretto controllo del medico. C’è anche un’altra radice che fa miracoli si chiama rauwolfia originaria delle regioni tropicale e subtropicali, ma soprattutto nell’Asia sud-orientale. Questa pianta nella corteccia delle radici contiene vari principi attivi di grande interesse farmacologico; ma solo due specie trovano effettivo impiego nel campo terapeutico: la r. canescens, e la r. serpentina, indicata proprio nel trattamento dell’ipertensione; però le modalità di assunzione e i dosaggi, questo lo può fare solo il medico.
06/02/2024
Marco e Patty Ho conosciuto una persona che sta facendo una cura dimagrante da sé; assume ogni giorno quantità alte di iodio, secondo te così facendo non s’intossicherà l’organismo? Grazie!
Elena Secondo me non sono cose da fare. Lo iodio va assunto sotto stretto controllo del medico, sempre che ne siamo carenti per malfunzionamento della tiroide. Hai ragione tu, assumendo quantità di iodio intense, si va incontro ad una condizione tossica dell’organismo. Si manifesta con alterazioni delle vie respiratorie, dei seni mascellari e frontali (sinusiti), della congiuntiva, della mucosa della bocca e alterazioni delle ghiandole salivari; sempre se viene colpito in modo leggero. L’intossicaqzione grave invece è una tossicosi del sistema nervoso centrale, che causa turbe della sensibilità, della motilità, e dello stato psichico. Può accompagnarsi spesso a manifestazioni cutanee come l’eritema, l’acne, edema palpebrale ecc.
07/02/2024
Alessandra e Giovanni Che cosa può scatenare una grossa infiammazione al pancreas? Grazie!
Elena I fattori scatenanti questa patologia sono numerosi: la forma parenchimatosa insorge di solito per via ematica nel corso di malattie infettive come difterite, parotite epidemica, tifo addominale, scarlattina, oppure per via ascendente da germi dell’intestino, delle vie biliari, del duodeno, dello stomaco. La reazione dell’organo ai vari agenti patogeni può essere di tipo sieroso, catarrale o purulento; la malattia si manifesta con febbre, dolore epigastrico, dispepsia, stipsi. Questa patologia può essere necrotica o emorragica acuta e si manifesta in seguito all’autodigestione del parenchima da parte degli enzimi contenuti nel succo pancreatico; i fattori eziologici più comuni sono l’occlusione dell’ampolla di Vater o del dotto di Wirsung da parte di un calcolo pancreatico, eccessi alimentari, alcoolismo, traumi. Insorge improvvisamente con dolore acuto in sede epigastrica, vomito stato di shock, con ileo paralitico. Una forma rara congenita familiare di questa malattia è la malattia fibrocistica del pancreas, caratterizzata dall’occlusione dei dotti pancreatici con formazioni di cisti o di ascessi con grave insufficienza funzionale cronica.
07/11/2023
Marco di Patty Mi parleresti dei due livelli? Conscio e inconscio. Sono comunicanti tra di loro? Grazie!
Elena Questi due livelli conscio e inconscio ovvero la massa di processi mentali e psicologici che egli attiva e da cui è guidato il nostro cervello. A livello conscio appartiene tutto cui si ha coscienza e consapevolezza. A livello inconscio invece è annesso tutto ciò che si crede di non sapere e anche tutto quello che è stato rimosso, sia nel tentativo di seppellire sensazioni dolorose sia in quello di dare giustificazione ad altri meccanismi. ma il livello inconscio però non è solo il contenitore degli avvenimenti traumatici e fastidiosi della nostra esistenza. Egli infatti custodisce anche eccezionali potenzialità. I nostri sensi ogni momento ricevono molte più informazioni di quanto la mente conscia possa notare e contenere.
Mi domandi se sono comunicanti tra loro? Solo sotto certi aspetti, perché spesso mentre la mente inconscia esercita il suo controllo, la mente conscia non si accorge di quello che sta accadendo perché tutto avviene in modo automatico, non consapevole. L’attitudine ad un grande autocontrollo che ci educano fino dalla prima infanzia ci condiziona a reprimere con grande efficienza, così facendo saturiamo l’inconscio, non solo di cose brutte che dovremmo dimenticare ma anche di molte informazioni che sarebbero più utili sul piano conscio.
L’inconscio esiste anche per una reale necessità: quella di poter salvaguardare l’equilibrio psichico, evitando così che la coscienza ritorni in contatto con i ricordi dolorosi, frustrazioni, paure ecc. Finché queste memorie non perdono le loro caratteristiche emotive, giacciono nel nostro inconscio e nulla potrà riattivarle. Quando riemergono è perché sono state rielaborate e spogliate della maggior parte della componente negativa. In condizioni particolari possono emergere con facilità le informazioni registrate dall’inconscio nella sua efficienza, prive di caratteristiche emotive negative e utili sul piano conscio.
08/11/2023
La memoria lavora nelle sue tre fasi di assimilazione, ritenzione e riproduzione, abbiamo detto che è molto più efficace se l’attività mentale è di tipo alpha. Ogni individuo ha un potenziale mnemonico altissimo, impensabile. In ogni interconnessione neuronale, possono essere registrate migliaia di informazioni. La maggior parte delle informazioni in essa contenute giacciono nell’inconscio, a cui la conoscenza in condizioni ordinarie non può accedere. Anche il contatto con la parte disponibile è spesso ridotto (non sempre) appunto da vari fattori, che sono le tensioni psico-fisiche, con l’eccesso di frequenza Beta, sommati alle cattive abitudini emotive e comportamentali, mancanza di conoscenza e di metodo. L’attività mentale alpfa riduce e in alcuni casi elimina al meno alcuni di questi fattori limitanti.
Marco La scienza non ha ancora svelato completamente i misteri chiusi nel cervello, nelle sue strutture diversificate e nelle sue complesse attività. Come mai?
Elena In realtà si è già scoperto molto del nostro cervello, ma esistono ancora nelle aree cerebrali e cioè zone oscure chiamate “centri muti”. Questo nome non è stato attribuito perché queste zone siano non attive, ma semplicemente perché non è ancora possibile definire con esattezza quale sia la loro specializzazione e che cosa possano attivare. Si pensa che questi centri possano attivare alcune delle potenzialità paranormali, dette “facoltà ESP. sigla delle parole inglesi Extra Sensorial Perception.
03/12/2023
Marco di Patty Parlami del paranormale. Grazie.
Questo argomento inressa a molte persone, ma purtroppo devo dire che esistono anche molti pregiudizi in merito e anche molte idee confuse e ingannevoli. Se ritorniamo indietro nei secoli in cui le conoscenze scientifiche erano molto limitate, gli esseri umani davano vita come magia tutto ciò che era inspiegabile creando così terrore, superstizioni e paure inesistenti. Ma con il progradire delle scoperte scientifiche, l’evoluzione e l’informazione, molte magie trovarono altre spiegazioni e furono accettate per quello che veramente erano e sono tutt’ora, sgombrando così a poco a poco la via dell’ignoranza. E così in virtù di questo progredire si mise in atto la definizione paranormale che rappresenta tutti quei fenomeni non spiegabili razionalmente ma reali negli effetti. Infati nell’antichità esistevano frequenti segnalazioni che solo oggi possono essere interpretati come di natura paranormale.
04/12/2023
Nonostante il lavoro di molti studiosi, passò molto tempo prima di incontrare un’organizzazione impegnata nella ricerca psichica. Eravamo quasi alla fine del 1800 quando in Inghilterra nasceva la Society for Psychical Research, il cui proposito era di occuparsi dei fenomeni paranormali e di investigarli con mentalità scientifica e con un’apertura di mente. Dopo la seconda guerra mondiale, in Germania e in Olanda, furono fondate due cattedre universitarie statali di parapsicologia. Altre a carattere privato si trovano in America del Sud, in India e in Giappone; mentre in Russia queste ricerche vengono compiute da decine di anni ormai con il supporto statale con notevole successo. La maggior parte di manifestazioni ESP ha carattere spontaneo, e non è facile riprodurle a comando, nelle condizioni ritenute scientificamente necessarie per provarne la veridicità, una parte della scienza ufficiale considera scetticamente il paranormale come caso o finzione. Oltre alla scienza ufficiale molte persone s’interessano a questo mondo così affascinante e ancora in parte sconosciuto del paranormale. Nell’arco dell’esistenza sono accaduti ad alcuni individui manifestazioni riconducibili alle potenzialità ESP. La maggior parte di loro le temono fino a sentirsi vittime di un qualcosa di ingestibile, ma altri invece le accettano, le analizzano e le studiano per poterle sviluppare, pensando che se è successo a loro qualcosa vorrà ben dire; le prendono come un gesto di continuità, di speranza di potersi migliorare non solo per loro stessi ma anche per il mondo.
05/12/2023
Ognuno di noi nella nostra vita percepiamo più volte sensazioni intuitive che si rivelano poi fondate; in alcuni casi tra intuito e precognizione esiste una sottilissima linea di confine. Ad esempio tra persone molto legate tra di loro esiste spesso una sintonia di migliaia di kilometri. Il paranormale si manifesta anche nel quotidiano, è l’atteggiamento con cui si vivono queste esperienze che le può far ricondurre al semplice caso dei fenomeni paranormali. L’esperienza diretta compiuta in prima persona, è l’unico mezzo che consente di avere una comprensione più ampia ma soprattutto di formulare opinioni oggettive. Il nostro corpo è una macchina perfetta ed efficiente: i suoi limiti sono quelli che ogni essere umano sceglie di attribuirgli. Questa macchina contiene sistemi organizzati che promuovono funzioni e attività di cui una parte è indispensabile alla vita, mentre un’altra parte lavora allo scopo di sviluppare l’intelligenza. Attraverso i cinque sensi abbiamo l’espansione della coscienza; sono pronti a captare tutti i segnali provenienti dall’esterno. Ognuno di essi confluisce in un registratore di grande efficienza che è il cervello. In questa sede tutti i messaggi sensoriali vengono classificati e depositati in aree specializzate che formano una fitta rete di connessioni attraverso cui si realizzano scambi e reazioni. Tutto ciò che proviene dai sensi e viene registrato a livello cerebrale determina l’esperienza e il vissuto soggettivo; ed è questo che stimola in ogni individuo fin dalla nascita la formulazione di considerazioni personali, le conclusioni e le convinzioni che condizionano il modo di percepire, agire e di reagire. Anche le emozioni non sono solo fenomeni interiori: per prodursi hanno bisogno di sostanze chimiche e di reazioni psichiche che producono energia. L’energia essendo immateriale si espande anche all’esterno di ogni individuo e viene inconsapevolmente recepita da chi si trova nelle vicinanze; qui stiamo parlando di empatia. Spesso gli esseri umani risuonano empaticamente in risonanza con le emozioni delle persone che li circondano.
Marco di Patty Come possiamo trasmettere cose positive a chi ci circonda?
Elena Bisognerebbe mantenere nella propria mente pensieri di qualità elevata, meditare e pregare, spesso producono l’effetto di di mettere in contatto con dimensioni più sottili . In questo stato le emozioni sono tranquille, la mente è in contatto con la coscienza interiore; ed è allora che possono emergere vere illuminazioni che si irradiano e si riflettono anche sugli altri, provocando cambiamenti e modificazioni.
06/12/2023
Marco di Patty Allora tu vuoi dire che se non siamo in stato Alpha non riusciremo a percepire o a trasmettere agli altri la bellezza che vorremmo ?
Elena Proprio così. Sapere quali sono le reazioni psico-fisiche che si realizzano in questa condizione consente di gestire i nostri effetti creati dalle frequenze Alpha. Anche perché la circolazione sanguigna migliora, quindi la vasodilatazione è favorita, la pressione sanguigna e la temperatura corporea si stabilizzano. Le funzioni cardiache, renali, ghiandolari, respiratorie ecc. vengono riequilibrate e le dosi di adrenalina in più che ci fanno agitare venngono eliminate. Devi capire che quando non siamo in stato Alpha e siamo agitati, facciamo uscire parole, pensieri, che mai in uno stato di equilibrio avremmo potuto dire o pensare. Quindi essere padroni di sé in qualsiasi momento del giorno è importante per dare e ricevere.
Marco di Patti Ma è una cosa difficile assai! Solo che veda qualcosa di storto mi arrabbio talmente tanto!
Elena In questo hai ragione ma dovremmo riuscirci con l’esercitazione. La condizione di benessere fisico trasmette le stesse sensazioni ai piani emotivi, quindi vedi quanto sarebbe importante riuscirci?
31/10/2023
Marco di Patty Da dove nasce la parola “Memoria”? La memoria è una componente dell’intelligenza? Grazie?
Elena La parola “Memoria” è una parola antica, deriva dalla dea della memoria Mnemosine. Era figlia di Urano e di Gea e amante di Zeus da cui ebbe nove figlie.
La memoria è un’attività cerebrale data da un insieme di funzioni biochimiche e psicologiche; ed è una componente dell’intelligenza. Il funzionamento psicologico della memoria è stato e sempre sarà materia di ricerca scientifica. Per studiare la memoria e il suo funzionamento sono stati eseguiti molti esperimenti. Da questi esperimenti emersero risultati notevolmente differenti, e hanno dedotto che: l’interesse, il coinvolgimento attivo, essere attivi mentalmente è fondamentale per memorizzare meglio e in minor tempo; anzi il coinvolgimento attivo e l’interesse creano dei veri rinforzi mnemonici. L’attenzione e la concentrazione sono due stati mentali difficili da raggiungere, ma se si ricerca all’interno di noi stessi nulla diventerà impossibile per acquisire sempre più memoria. Memorizzare bene e sempre in minor tempo è possibile grazie anche alla nostra consapevolezza, essere presenti a noi stessi ciò che in quel momento dev’essere oggetto del nostro interesse. Le onde elettromagnetiche emesse dal cervello sono in stretta relazione con la memoria, le onde alpha sono quelle più adatte per una buona memorizzazione. Anche il pensiero che si forma attraverso rapidissime immagini che passano e abitano nella mente fanno sì che la memoria funzioni in grandissima parte. Continua…
02/11/2023
A livello della memoria le onde alpha, creano la situazione mentale più adatta a memorizzare in fretta e anche bene e agevolandoci poi a recuperare le informazioni. Si è provato che niente di ciò che viviamo, sperimentiamo, sentiamo, vediamo viene dissolto dalla nostra mente; ma viene perfettamente catalogato, archiviato nelle nostre cellule cerebrali, pronte a riemergere in certe condizioni particolari. Un’altra fonte di energia mentale nei confronti della memoria sono le emozioni. Le emozioni infatti hanno un ruolo ambivalente nei confronti della memoria: esse infatti sono un potente rinforzo e un fissatore mentale, ma a volte possono inibire la memoria. Possiamo programmare la nostra mente per addestrarla a ricordare. “Input- output”, questi sono gli elementi che ci consentono di utilizzare il computer, ed hanno relazione con la memoria; i computer sono stati costruiti osservando la struttura, gli schemi, il funzionamento del cervello umano e anche il cervello ha bisogno di tre elementi fondamentali per dare risultati, per produrre delle reazioni: input- programma output. Continua.
03/11/2023
Input: Sta ad indicare un dato in entrata, un’informazione che viene emessa nel computer e che dovrà essere elaborata. Nel cervello umano invece , gli input sono tutti i messaggi che vengono costantemente recepiti dai cinque sensi.
Programma: Il programma sia per gli esseri umani che per i computer è quell’insieme di conoscenze, di dati, di informazioni, di regole e di processi che consentono di elaborare il dato in ingresso in un modo piuttosto che in un altro.
Output: invece è il dato in uscita, il risultato, il prodotto, e l’effetto. Nel caso della mente l’output è ciò che noi siamo, con il nostro modo di essere, di sentire, di concepire ecc.
Anche per noi esseri umani il programma ha un’importanza fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi che ci prefissiamo. Incominciando dalla forma di educazione, come hanno fatto i nostri genitori che fin da piccoli ci hanno programmato la nostra vita credendo di farci del bene, e dovrebbe essere così per tutti, poi quando diventiamo adulti continuiamo a ricevere programmi per il nostro lavoro, per migliorare la nostra vita. Poi tutto ciò che sentiamo, che impariamo e che facciamo, per la nostra memoria è un vero addestramento a cui essa sia nel ben che nel male dovrà adattarsi. Tutto quello che impariamo crea uno stimolo per i nostri sensi che convogliato fino al cervello viene codificato e memorizzato un po’ per volta; questo ci rinforza non solo l’autostima ma anche la memoria, ecco perché è bene non dirsi mai cose negative in caso non fossimo capaci di fare una determinata cosa, ma alla memoria fanno bene solo cose positive. La nostra mente si assoggetta a ciò per cui viene programmata, ed è proprio in questo merito che ci dà risultati precisi. Quando vorremo impostare in noi un programma, è bene ricordare che dobbiamo portarci prima in onde alpha per garantire a noi stessi la velocità di apprendimento. Continua.
04/11/2023
Per portarci in onde alpha succede quando raggiungiamo uno stato di rilassamento totale, e la condizione psico-fisica di rilassamento consente di gestire la propria mente, usare al meglio la nostra memoria, e controllare le emozioni forti. Gli esseri umani sono completi e nulla tra il corpo e la mente è separato; gli aspetti fisiologici, biochimici e psicologici sono un unico insieme armonico di attività correlate e interdipendenti. La memoria funziona anche per mezzo delle associazioni che sono in parte un fenomeno inconscio. La mente umana funziona anche per mezzo di modelli, schemi e parametri: essi vengono acquisiti e memorizzati attraverso le esperienze e i programmi ricevuti fin dalla prima età. Per decine e migliaia di volte, in continuazione durante la giornata, ogni nuova esperienza e situazione viene inconsciamente e automaticamente registrata e paragonata agli schemi già sedimentali della memoria. Attraverso questo meccanismo scatta il riconoscimento di persone, oggetti, emozioni, gesti, situazioni, ecc. quindi il processo di riconoscimento è un processo associativo. Lo stesso avviene durante la lettura, ma avviene in modo rapido nei confronti delle parole che compongono il testo, specialmente se conosciamo tutte le parole, ma ci aiutiamo anche con la vista, in questo caso la mente dà una risposta positiva e la lettura va avanti. Se invece una parola ci è sconosciuta la nostra mente chiede aiuto alle facoltà mentali per esempio “l’intuizione” : una facoltà naturale della mente di conoscere senza far ricorso a processi logici. E se dovesse succedere che a volte neanche l’intuizione possa darci una risposta positiva, la nostra coscienza percepisce allora una difficoltà: e cioè non conosciamo il significato di quella parola. E a seconda dell’importanza di quella parola ha nel contesto un’intera frase, proseguiremo quella lettura scervellandoci e a volte succede che ci riusciamo o ci fermeremo a cercarne il significato da qualche parte. Continua.
05/11/2023
Un presupposto ideale per una memoria efficiente è importante l’ordine e la classificazione come un archivio ordinato, in cui ogni notizia ha il suo posto logico e il suo segno di riconoscimento. Avremo bisogno di un ulteriore aggancio che sarà costituito dal codice Alpha: si tratta di un codice fonetico basato sull’associazione di suoni, di numeri e di consonanti. Costruire un archivio mentale ordinato composto da un’immensità di cassetti diversi uno dall’altro numerati e cifrati, s’incomincia piano piano: prima 2, poi 5, e via via così giorno dopo giorno riusciremo a trattenere tutte le informazioni che ci serviranno per il lavoro e anche quelli che dovremo tirare fuori per sentirci bene con noi stessi. Per fare questo e cioè memorizzare tutte le informazioni corrispondenti ai cassetti dovremo portare le onde mentali al livello alpha, poi seguirà la visualizzazione delle immagini corrispondenti ad ogni cassetto, soffermandoci per qualche minuto su ognuno di essi. I primi tempi dovremo allenarci giornalmente, è poi ci verrà spontaneo come fare una cosa a cui teniamo moltissimo. Si dice che l’oblio sia uno dei fenomeni più paradossali della memoria, eppure a volte è anch’esso necessario: ci serve per dimenticare il superfluo e potenziare la memoria. Ci serve per risparmiare esperienze considerate inconsciamente negative. Ma il meccanismo di rimozione altre volte è semplicemente la mancanza di incisività di un’informazione che invece la porta a dissolversi in breve tempo. Questo aspetto dell’oblio potrebbe essere considerato “negativo” perché ci porta a dimenticare cose che invece vorremmo ricordare.
Marco di Patty Grazie! Queste cose non le sapevo, è stato importante conoscerle.
16/10/2023
Marco di Patty L’infiammazione delle pelvi e dell’uretere è frequente solo delle persone anziane o anche nei giovani? Grazie.
Elena Questa infiammazione è frequente nella prima infanzia, nell’età media, specie nel sesso femminile, nella vecchiaia in soggetti sensibili di prostata. L’eziopatogenesi di solito è infettiva da Escherichia coli, salmonelle Proteus Vulgaris e secondaria a malattie renali o vescicali, intestinali o focali o ematogena. La malattia si manifesta con dolore lombare gravativo e trafittivo con irradiazione verso le cosce, febbre elevata con brividi, subcontinua o remittente, piuria e batteriuria. Il decorso può essere acuto o cronico, di lunga durata con riacutizzazione e può complicarsi con cistite, pielonefrite, paranefrite, rottura del bacinetto.
17/10/2023
Marco di Patty L’eccessiva magrezza, se non è data dall’ anoressia, da cosa può dipendere, è una patologia? Oppure è malassorbimento? Grazie.
Elena Lasciamo stare il malassorbimento che è una patologia a sé. La magrezza costituzionale a carattere ereditario e familiare, ne sono responsabili i processi catabolici o una loro deficienza, dipendenti da lievi squilibri endocrini, che restano contenuti entro i limiti fisiologici. Quindi la magrezza è una condizione organica, costituzionale o secondaria a diverse malattie caratterizzata da diminuzione o addirittura scomparsa del tessuto adiposo con conseguente perdita di peso corporeo. Le magrezze secondarie sono dovute a disendocrinie della tiroide , del Pancreas, dell’ipofisi, delle surrenali, da malattie infettive con decorso cronico, e non infettive, da alcolismo ecc. Ma ci sono anche le magrezze da carenze alimentari, cioè dovute ad alimenti spazzatura che non coprono il fabbisogno di sali minerali, vitamine, proteine ecc.
20/10/2023
Marco di Patty Da che cosa sono determinate le necrosi più o meno estese nei tessuti o negli organi? Grazie.
Elena Le necrosi possono essere determinate da cause varie che possono agire direttamente e indirettamente. Direttamente come traumi, ustioni, infezioni putride, congelazioni ecc. Indirettamente per ischemie da parziale a totale occlusione di arterie come arteriosclerosi, trombosi, angioneurosi, arteriti tossiche o flogistiche. Con riferimento alla patogenesi si parla di gangrena embolica, dovuta all’improvvisa occlusione di una grossa arteria, di un arto da parte di un embolo in cardiopatici o in un decorso post-operatorio. Poi c’è necrosi diabetica ovviamente in soggetti diabetici, nei quali il diabete abbia condizionato una precoce arteriosclerosi generalizzata. Parliamo anche di necrosi giovanile provocata dalla malattia di Bürger; di necrosi infantile che si sviluppa primitivamente a carico della bocca, della vulva, della cute oppure si impianta su dermatiti settiche in soggetti distrofici con diminuiti poteri di resistenza. Parliamo di necrosi arteriosclerotica dovuta all’occlusione di un’arteria degli arti inferiori per trombi o per placche ateromasiche. La necrosi traumatica causata dall’interruzione traumatica di una grossa arteria. Morfologicamente le necrosi possono assumere diversi aspetti e possono essere secche, quando i tessuti appaiono nerastri, duri mumificati; umide, quando i tessuti risultano edematosi, e colliquati; gassose, quando vi è infezione putrida con lo sviluppo di gas fetidi. In questi ultimi due casi coesistono sempre infezioni batteriche. Le terapie delle necrosi secondo le cause che le sostengono possono essere medicate con farmaci chemioterapici e antibiotici, o chirurgiche.
25/10/2023
Marco di Patty A che cosa è dovuta l’angina pectoris? Grazie.
Elena questa patologia che ci spaventa molto che insorge all’improvviso con presenza di violenti accessi dolorosi nella regione retrosternale o cardiaca che si irradia alla spalla giù dal broccio coinvolgendo anche il polso sinistro colpendo fino alla mascella lasciando un senso di angoscia. Si parla di stenocardia, ma sarebbe da ricercare anche in insufficienza coronarica anatomico funzionale con anossiemia miocardica. Questo caratteristico dolore anginoso, dalla durata di pochi secondi fino a qualche minuto, la cui frequenza è molto varia. L’angina pectoris risulta spesso associata ad affezioni extracardiovascolari : come litiasi biliare, a tabacco, ascessi sottofrenici, intossicazioni croniche, obesità, gotta, a cardiopatie ecc. La terapia della crisi consiste essenzialmente nell’uso di farmaci vasodilatatori rapidamente assorbibili ecc.
26/10/2023
Marco di Patty È umanamente possibile avere entrambi gli emisferi cerebrali sviluppati alla stessa maniera? Ossia sarà possibile che la parte sinistra e la parte destra siano entrambi così efficienti? In tutti gli individui oppure c’è solo una piccola parte così completa? Grazie.
Elena Io credo che ognuno di noi possa diventare ciò che vuole essere, voglio dire che volontà e talento vanno di pari passo e a volte fanno miracoli. Anche la struttura del cervello umano si avvale del concetto che uno è formato da due; infatti esso è composto da due emisferi cerebrali, ognuno di esso pur essendo in relazione con l’altro svolge una funzione specifica. Bada che ognuna delle funzioni fisiche e psichiche che ci tiene in vita e ci consente di svolgere qualsiasi attività, è organizzata e stimolata dal cervello: esso è una vera centralina di comando, perfetta in parte ma con ancora una grossa parte sconosciuta o non conosciuta pienamente. L’organo del cervello contiene varie strutture e le funzioni a cui presiede sono organizzate attraverso dei centri cerebrali specializzati. Ed è in ognuno dei due emisferi cerebrali che sono collocati dei centri precisi che determinano ogni specializzazione. L’emisfero sinistro attiva la parte destra del corpo; contiene centri che sviluppano attività riferibili alla logica, e alla razionalità, come l’analisi, il linguaggio, la parola la scrittura. L’emisfero destro attiva la parte sinistra del corpo; contiene i centri che sviluppano attività riferibili all’intuizione e all’immaginazione come la creatività, la fantasia, la sintesi, le immagini mentali, l’attività onirica, il senso del ritmo. Quindi è possibile che ogni essere umano possa sviluppare tutte le attività riferibili ai due emisferi cerebrali; perché avvenga tutto questo però come ho detto all’inizio occorre talento, determinazione e grande volontà.
27/10/2023
Marco di Patty È vero che le persone mancine sono portate solo alla creatività, e svolgono professioni soltanto artistiche perché non potrebbero mai sviluppare altre facoltà dell’emisfero sinistro come la razionalità, la logica, l’analisi ecc.? Quante sono le persone mancine nel mondo? Grazie.
No, non è vero che le persone mancine non sono in grado di utilizzare o di sviluppare professioni usando la razionalità, l’analisi, il ragionamento ecc. tant’è vero che molte persone mancine sono diventate medici, professori universitari di lettere e anzi ti dirò di più: sembra che i mancini abbiano una marcia in più, nel senso che sono dotati di caratteristiche artistiche notevoli, possono sviluppare anche doti stimolate dall’altro emisfero cerebrale; queste persone sono circa il 20% di tutta la popolazione del mondo. Io credo che tutto concorra a dimostrare che noi tutti possediamo due facoltà ben distinte come l’ intuizione e la logica, e nessuno che ha studiato il cervello potrebbe dare più importanza a una piuttosto che all’altra perché queste due insieme si completano.
Marco Che cos’è l’angina addominale? Grazie.
Elena Si tratta di dolore epigastrico violento con crampi, può essere indotto da sforzo fisico e accompagnato da diarrea e vomito; è spesso provocato da pressione dell’aorta quando è sclerotizzata, sul plesso celiaco, e da alterata irrorazione dei visceri addominali. Si avverte come una sensazione di morte imminente.
28/10/2023
Marco di Patty È vero che ogni nostro pensiero è una massa di elettricità?
Elena Ogni volta che noi sviluppiamo un pensiero o una sequenza di pensieri, nelle cellule del nostro cervello si formano delle reazioni chimiche e fisiche, che creano delle vere correnti elettromagnetiche. Sì, il pensiero umano è un insieme di processi che producono degli impulsi nervosi simili alla comune corrente elettrica.
28/10/2023
Marco di Patty sai che sulla volontà ci sono pareri discordanti: alcui studiosi affermano che la volontà è una preziosa alleata con il talento, anzi che il talento senza la volontà non è nulla. Altri ancora affermano il contrario e cioè dicono che la volontà non è determinante nell’arrivare a fare qualcosa di serio. Tu e i dittori Linda e Robert come la pensate al riguardo? Grazie.
Elena Sì, molti pensano che la volontà non abbia realmente molto peso nella determinazione dei nostri risultati: è molto importante come forza di altre energie, ma non come forza motrice. Cioè per loro pensano che l’unica vera forza sia costituita dall’immaginazione. Mentre i dottori Robert e Linda mi hanno insegnato altro: che ogni forza concorre al raggiungimento e insieme sono determinanti.
Marco Quali sono le sostanze che nutrono il cervello?
Elena Le sostanze necessarie per un buon metabolismo cerebrale sono: i sali minerali, le vitamine, l’ossigeno e anche un po’ di glucosio. Il magnesio esercita un’azione sedativa ed è un elemento fondamentale nei processi mnemonici. Contribuisce a mantenere giovane il nostro cervello.
Il calcio e il fosforo sono fondamentali nel metabolismo del cervello; la carenza di uno o di entrambi questi elementi può creare difficoltà a chi è impegnato in un’attività intellettuale. Inoltre la loro carenza può provocare disturbi seri come insonnia, crampi e nervosismo ecc.
L’acido glutammico svolge una funzione importantissima nel metabolismo cerebrale; si pensi che una sua carenza demolisce le capacità intellettive come l’attenzione, l’apprendimento e la memoria.
E poi le vitamine sono anch’esse essenziali per un buon funzionamento del nostro cervello : come le vitamine del complesso B; la vitamina D; la PP; La A, la vitamina C. e poi abbiamo anche alcune purine e piramidine: come l’adenina, la tiamina, la citosina hanno una parte predominante nei processi mnemonici.
12/09/2023
Marco di Patty Le malattie della psiche si possono curare anche senza medicinali oppure terapie d’urto? Di solito i pazienti che ne soffrono guariscono?
Elena Ogni cura terapeutica rivolta ai disturbi mentali si può curare con metodi psicologici, con l’esclusione di farmaci e di terapie shock. Le cure con questi metodi è molto efficace, ma non sempre garantisce una guarigione completa. Una classificazione delle diverse forme di cure con metodi psicologici in uso oggi, sono molto numerose, anzitutto deve far riferimento ai presupposti teorici che sono alla loro base. Oggi le cure più diffuse sono a sfondo psicanalitico che possono essere svolte seguendo teorie molto mirate per rafforzare l’Io più che ad analizzare l’inconscio, tendendo a rieducare la personalità sul piano individuale e sociale. Altre sono basate sulla teoria dell’apprendimento, le tecniche impiegate sono rivolte soprattutto al decondizionamento dei sintomi, considerati abitudini apprese. Se fino a qualche anno fa queste psicoterapie erano riservate solo ai nevrotici ora invece si è provato che anche gli psicotici hanno ottenuto cambiamenti positivi quasi dell’80%.
21/09/2023
Marco di Patty Ci sono malattie ereditarie? Come e perché?
Elena Gli scienziati e uno in particolare G. Mendel stabilì che i caratteri ereditari vengono trasmessi per mezzo dei “geni”; per lui i geni hanno la capacità di passare da una generazione all’altra, specialmente se si pensa ai geni come fattori ereditari che fanno parte dei cromosomi. Sempre secondo Mendel sarebbe il comportamento di questi ultimi, durante i processi riproduttivi a determinare le modalità di eredità delle caratteristiche. Al tempo ci furono pareri discordanti su questo concetto, altri scienziati sostennero che non tutte le caratteristiche della specie vengono ereditate in maniera così semplice, la stragrande maggioranza viene ereditata in un modo più complesso, dettato dal fatto che più geni controllano una caratteristica dalla localizzazione su più cromosomi dei geni, dalla dominanza incompleta di alcuni alleli e da altre cause. Quindi alcuni aspetti dell’eredità biologica non si possono spiegare con le leggi di G. Mendel, ma da fattori multipli, detta anche eredità mista o intermedia. E dai testi di biologia puoi scoprire tutto: i vari alleli, quali sono le caratteristiche ereditarie che compaiono più sui maschi o nelle femmine, e le malattie ereditarie come ad esempio alcuni tipi di tumori ecc. In quanto alle malattie che molte persone credono siano ereditarie, come ad esempio la gotta, la depressione ecc. invece non sono altro che da attribuire all’eredità di un comportamento di vita e di alimentazione errati.
22/09/2023
Marco di Patty Se mi dovessero chiedere che cos’è “la terapia occupazionale”, che cosa dovrei rispondere? Grazie!
Elena La terapia occupazionale mira di far compiere al paziente determinati movimenti per riacquistare e guarire da malattie che l’hanno reso invalidante, con finalità del ripristino funzionale, spesso totale o parziale, di segmenti o di parti dell’apparato locomotore colpiti da atrofia, paresi, spasmi muscolari, fratture, paralisi, risvegliando nel soggetto il desiderio di vivere, di un’occupazione, orientandolo in una scelta, conseguendone una certa riabilitazione sul piano fisico, ma soprattutto anche su quello psichico, con la possibilità di inserimento nel contesto sociale.
27/09/2023
Marco di Patty La stenosi mitralica è ereditaria? Grazie! Quali sono le cure, chirurgiche?
Elena No, Marco questo tipo di stenosi non è ereditaria ma è quasi sempre di origine reumatica, ostacola in modo non regolare il deflusso del sangue dall’atrio al ventricolo sinistro durante la diastole, e condiziona un sovraccarico ventricolare destro. Le cure sarebbero chirurgiche, tutto dipende dall’età e dalle condizioni cliniche del paziente, se il paziente o la paziente è in età avanzata ci sono medicine molto efficaci che mantengono il paziente in vita anche per lungo tempo. Vai sul sicuro perché l’ho chiesto anche alla Dott. ssa Linda e al dott. Robert.
28/09/2023
Marco di Patty Le neoplasie epiteliali sono sempre di origine maligna? Grazie!
Elena queste neoplasie che hanno origine dagli epiteli di rivestimento della cute e delle mucose, rispetto alla morfologia istologica si distinguono: a cellule squamose o spinocellulare, e a cellule cilindriche o a basocellulare.
Il primo prende origine dagli epiteli piatti stratificati della cute, come viso, collo arti superiori e genitali esterni, e di alcune mucose come bocca, faringe, corde vocali esofago, uretra, vagina, portio uterina; e da quelli delle vie di transizione delle vie urinarie, come il bacinetto renale, ureteri, vescica. Si sviluppa anche da isole metastatiche di epitelio piatto della cistifellea, dei bronchi e dello stomaco. Possono assumere un aspetto nodulare, e si presentano con placche dure con ulcerazioni precoci; papillari sono rilievi scuri con ulcerazioni superficiali; quelli scirrosi sono sempre di consistenza dura e andamento infiltrante. Le metastasi più frequenti sono quelle delle linfoghiandole regionali, per fortuna è rara la diffusione per via ematica. Spesso queste neoplasie insorgono su focolai di radiodermite o nella zona d’impianto di un precedente papilloma. Le neoplasie a cellule cilindriche traggono origine dagli epiteli cilindrici di rivestimento di alcune mucose, come quella gastrica e intestinale, uterina, nasale , tubarica, laringea, tracheale, bronchiale e salpingea. La neoformazione può assumere un aspetto infiltrante e ulcerato, oppure papillare o villoso. Le ulcerazioni si complicano sovente per la sovrapposizione di fenomeni infettivi, necrotici ed emorragici. Quasi sempre si a la precoce invasione dei vasi sanguigni e linfatici regionali da parte di zaffi neoplastici. La neoplasia bronchiale è tra i più frequenti di questi tumori, colpisce di preferenza il sesso maschile, e può presentarsi con caratteri assai vari. La terapia ovviamente è chirurgica integrata con applicazioni delle ultime scoperte scientifiche.
05/10/2023
Marco di Patty Una persona autoimmune la si può definire una persona con patologia? Perché? Grazie!
Elena Questa malattia è detta anche autoimmune perché caratterizzata da un’anomala reattività dell’organismo verso cellule o parti dei suoi stessi tessuti. Questo fenomeno dipende dalla perdita di specificità da parte di determinati componenti tessutali, i quali diventano immunologicamente di natura e di proprietà diverse per l’organismo. Questo difetto è dovuto agli autoantigeni, oppure dall’incapacità del sistema immunitario di riconoscere tali componenti anche se conservano i caratteri immunologici originari. Tra le malattie autoimmuni ricordiamo varie anemie emolitiche, alcune forme di cirrosi e di lupus eritematoso, alcune forme di asma, anche l’artrite reumatoide, e altre ancora. È un processo morboso che consiste appunto nella formazione di autoanticorpi. Che cosa significa autoanticorpi? Si tratta di un anticorpo che agisce contro quella sostanza che provoca la formazione di anticorpi prodotti dal paziente stesso.
09/10/2023
Marco di Patty Che cos’è la “diastalsi”, una patologia? Grazie!
La diastalsi è un tipo diperistalsi intestinale che ha luogo durante la digestione. Praticamente è un processo flogistico che nell’intestino consente la progressione del chimo in senso oro-caudale. I movimenti peristaltici nell’avanzamento di una profonda contrazione circolare dell’intestino, che si forma in seguito alla distensione meccanica della parete. Le onde peristaltiche non si osservano solo nell’intestino tenue ma anche nel colon, nell’esofago, nello stomaco e n alcuni distretti extra-intestinali, come gli ureteri. l’attività peristaltica del tubo digerente è dovuta alla presenza nella parete intestinale di un plesso nervoso, i cui neuroni vengono attivati dalla distensione della mucosa, determinando in risposta la contrazione della muscolatura liscia circolare. Ogni movimento peristaltico interessa sempre una zona limitata dell’intestino e ha un durata meno di 10 secondi. Durante questo movimento, oltre all’avanzamento del chimo, si ha anche la sua rotazione in senso antiorario. Questo fenomeno è di grande importanza perché consente il rimescolamento del chimo, e un suo migliore contatto con la mucosa assorbente e con i succhi digestivi. Il movimento peristaltico potrebbe avere direzione retrograda e spingere il chimo in direzione caudo-craniale. I movimenti peristaltici retrogradi hanno particolare importanza nel duodeno, per il reflusso del contenuto duodenale verso lo stomaco e permette la neutralizzazione dell’acidità gastrica.
10/10/2023
Marco di Patty Sarà vero che l’uso della sauna è così salutare da allungarci la vita? O è soltanto una moda? Grazie!
Questo bagno a vapore di origine finnica, ha un’azione depurativa, e tonificante allo stesso momento. Nei paesi nordici viene fatta in cabine di legno, alternando correnti di vapore molto caldo e rapide battiture con verghe di betulla per riattivare la circolazione, e poi facevano docce in acqua fredda. Tutto questo ne ha diffuso l’uso non solo in quasi tutto il Nord Europa ma anche nei paesi del Sud dall’Europa al Sud dell’Italia.
12/10/2023
Marco di Patty Esistono farmaci o altro che bloccano l’insorgere dalla trombosi? Come si agisce per prevenirla? Grazie!
Elena Sì, ci sono dei fattori proteici anticoagulanti che agiscono bloccando l’attività della trombina. L’esistenza di questo fattore e di altre sostanze inibenti la coagulazione del sangue, ha una notevole importanza fisiologica perché impedisce che il processo coagulativo determinato da emorragie locali possa estendersi a tutto l’organismo. Uno dei più importanti fattori antitrombinici è costituito dall”Eparina”la quale in combinazione con un fattore circolante nel sangue, forma il cosiddetto inibitore. Si attribuisce invece la denominazione prevenzione alla “fibrina” la quale ha la proprietà di inattivare la trombina alla superficie del coagulo formato nella sede dell’ emorragia, interrompendo in tal modo la coagulazione del sangue. Oltre a queste due nominate, abbiamo anche una sostanza derivante dal catabolismo della protrombina, e una proteina sierica elaborata dal fegato. la concentrazione di fattori antitrombinici nel sangue aumenta per effetto di radioterapie prolungate e per irraggiamento massivo producendo gravi manifestazioni emorragiche, come si è già visto negli individui sopravvissuti a esplosioni nucleari.
21/06/2023
L’ULTIMA PARTE DELLE ARTERIE
Proseguiamo con l’arteria iliaca esterna: pari, dà origine all’arteria epigastrica inferiore che risale ad irrorare le zone inferiori della parete dell’addome, e l’arteria circonflessa iliaca profonda con un campo di distribuzione simile alla precedente; all’altezza del legamento inguinale l’arteria iliaca esterna si continua con l’arteria femorale.
Arteria femorale: continuazione dell’iliaca esterna, è destinata all’irrorazione dell’arto inferiore; cede un ramo all’arteria epigastrica superficiale per le pareti addominali, le arterie pudende esterne per gli organi genitali esterni, rami per il muscolo quadricipite, l’arteria femorale profonda, e l’arteria grande anatostomotica chepartecipa alla formazione del circolo arterioso del ginocchio, si contina con l’ateria poplitea.
Arteria poplitea: continuazione della precedente, prima di dividersi nei due rami terminali, cede rami all’articolazione del ginocchio e ai muscoli gemelli. Arteria tibiale anteriore: ramo terminale della popplitea che cede rami per i due muscoli della loggia anterolaterale della gamba, rami ricorrenti per la circolazione del ginocchio e rami malleolari; si continua distalmente con l’arteria pedidia, che si distribuisce ai tessuti del dorso del piede.
Arteria tibioperoniera: breve tronco comune delle arterie tibiali posterioree peroniera, la prima delle quali fornisce rami ai muscoli e ai tegumenti della regione posteriore della gamba, al malleolo mediale terminando con le arterie plantari. L’arteria peroniera si distribuisce oltre che al perone, ai tessuti della regione posteriore della gamba per terminare con le arterie peroniere anteriore e posteriore e con la malleolare posterolaterale. Come nella mano, anche nel piede i rami terminali di varie arterie si anastomizzano tra loro dando luogo tra l’altro alla formazione di un’area plantare, da cui si distaccano gran parte dei rami destinati alle dita del piede. Fine
22/06/2023
Marco di Patty Mi piacerebbe avere anche il sistema venoso. Grazie!
Elena L’apparato venoso è costituito da due grossi vasi che sboccano nell’atrio destro del cuore: la vena cava superiore e la vena cava inferiore. Nella superiore confluisce il sangue che proviene dalla testa e dagli arti superiori, anche dal torace. La seconda raccoglie il sangue della parte sotto il diaframma. Nell’atrio destro si getta anche il seno coronario, con il sangue refluo dal miocardio.
E anche in questo apparato abbiamo le vene più importanti che sono: la vena cava superiore: impari, formata dalla confluenza delle due vene anonime; riceve anche la vena grande azygos che raccoglie il sangue delle pareti toraciche e comunica con le vene sotto diaframmatiche.
Vena anonima: pari, si origina dalla confluenza della giugulare interna e della succlavia.
Vena giugulare interna: pari, nasce dal seno venoso laterale, intracranico, raccoglie il sangue proveniente dall’encefalo, dalla lingua, dalla faccia, dalla faringe e dalla tiroide.
Vena succlavia: pari, è la vena che convoglia il sangue dell’arto superiore e della parte superiore del torace, ricevendo rami anche dal collo e dall’addome; tra le altre vi confluiscono la giugulare esterna e la giugulare anteriore.
Vena cava inferiore: si origina dalla confluenza delle vene iliache comuni; riceve sangue da vasi molto importanti quali le vene epatiche, le vene renali, la vena genitale destra, mentre la sinistra confluisce nella renale.
Vene epatiche: raccolgono il sangue refluo dal fegato, sia quello che vi giunge tramite l’arteria epatica, sia quello della vena porta.
Vena porta: è un grosso tronco venoso impari, che si distribuisce nel fegato, con una fitta rete di rami e di capillari, portandovi il sangue proveniente dall’intestino e dalla milza, e cioè quello che contiene i prodotti della digestione e quello derivante dalla funzione emocateretica lienale. Tre sono i vasi della cui confluenza nasce la vena porta e cioè la vena mesenterica superiore, la mesenterica inferiore e la splenica o lienale. Continua…
23/06/2023
La vena renale: impari, confluisce alla cava il sangue del rene e della ghiandola surrenale; altri rami surrenali si gettano direttamente nella cava inferiore.
Vena genitale: denominazione comune della vena spermatica interna dell’uomo e dell’ovarica nella donna. Raccolgono rispettivamente il sangue deltesticolo e degli altri organi genitali interni femminili; a destra sbocca nella vena cava inferiore, a sinistra nella vena renale.
Vena iliaca comune: ramo pari che si fonde con il controlaterale per dare origine alla vena cava inferiore. A sua volta è formata dalla confluenza delle vene iliache interna ed esterna
Vena iliaca interna: pari, ripete la distribuzione dell’arteria omonimae raccoglie il sangue degli organi del bacino e delle pelvi.
Vena iliaca esterna: pari, continuazione della vena femorale, e confluisce nella vena iliaca comune.
Vena femorale: raccoglie il sangue dell’arto inferiore, si continua con la vena iliaca esterna.
Le vene, ad esclusione di alcuni grossi tronchi e delle vene superficiali, quelle che si trovano appena sotto la cute, seguono il decorso delle arterie ed il più delle volte sono doppie, per ogni arteria corrispondono due vasi venosi frequentemente anastomizzati tra loro. Tra le vene superficiali, quelle dell’arto superiore hanno una disposizione incostante, ma sono quasi sempre riconoscibili una vena basilica mediale e una vena cefalica laterale entrambe confluenti nella vena ascellare. Nell’arto inferiore sono costanti una grande vena safena che ha inizio sul dorso del piede e percorre tutta la faccia mediale dell’arto per andare a confluire nella vena femorale, ed una piccola safena che decorre sulla faccia laterale della gamba e si getta nella vena poplitea dietro al ginoccho. Fine
24/06/2023
Elena Ieri sera ho detto a tua madre che per completare l’apparato circolatorio è necessario che tu impari anche il sistema linfatico; te lo scrivo anche qui.
Il sistema linfatico è una serie di strutture anatomiche che fanno parte e partecipano contemporaneamente all’apparato circolatorio e a quello omopoietico. La sua funzione è dedita al trasporto della linfa: un liquido che deriva dai fluidi interstiziali, e presenta una composizione diversa a seconda dell’organo di origine. Questa funzione è conformata da un’immensità di canalicoli che partono da tutti i tessuti (tranne che la placenta) e si riuniscono in vasi sempre più grandi che terminano alla confluenza tra le vene giugulare e succlavia dei due lati. I canali più piccoli hanno parerti formate da sole cellule endoteliali; procedono dalla periferia verso il centro, la parete si ispessisce per via dello strato connettivale che ha fibre elestiche e muscolari.I vasi linfatici più grandi sono forniti di un sistema valvolare sul tipo di quello delle vene. Soltanto i vasi maggiori hanno una topografia costante, mentre per i più piccoli, il percorso è assai veriabile. Lungo il percorso dei vasi linfatici sono intercalati i linfonodi: accumulo di tessuto linfatico, hanno una forma dei reni, racchiusi da una capsula connettivale che invia verso l’interno dei sottili sepimenti. In superficie di ogni linfonodo, il tessuto linfatico è ammassato in piccoli noduli chiamati follicoli linfatici, dove si riproduconi i linfociti. Verso la parte centrale il tessuto linfatico è distribuito più uniformemente. La regione corticale è circondata da uo spazio continuo in cui circola la linfa che arriva attraverso i vasi linfatici afferenti. Da questo spazio e cioè il seno linfatico, la linfa si dirige verso la midollare, scorre attraverso cordoni cellulari rivestiti da endotelio raggiunge la parte concava del linfonodo da cui si dipartono i vasi efferenti procedendo verso il centro della circolazione. I linfonodi sono il più delle volte riuniti in gruppi che sono le stazioni linfatiche, a localizzazione fissa.
I vasi linfatici dei vasi nferiori del bacino e dei visceri addominali confluiscono attraverso stazioni superficiali e profonde, nei linfonodi che circolano nel tratto lombare dell’aorta. I vasi efferenti di questi linfonodi si riuniscono in un’ampolla, la cisterna di Pecquet, dalla quale un grosso vaso collettore, che è il dotto toracico, sale lungo la colonna vertebrale per gettarsi nella confluenza fra vena succlavia e giugulare sinistra. Dopo aver ricevuto anche la linfa della parte sinistra del torace con il tronco bronco-mediastinico, la linfa dell’arto superiore dello stesso lato col tronco linfatico succlavio e quella della metà sinistra del capo col tronco giugulare. A destra i tronchi linfatici citati si riuniscono in un breve vaso, il dotto lonfatico destro, che sbocca all’unione della vena giugulare e della succlavia di destra. La prograssione della linfa nel sistema è dovuta alla pressione dei liquidi interstiziali, alle fibre muscolari delle pareti dei linfatici, alla presenza di valvole che impediscono il reflusso, all’azione dei muscoli che contraendosi comprimono i vasi; alla minor pressione del sangue nelle grosse vene rispetto a quella dei dotti linfatici. Con la linfa si riversano nel sangue, oltre a componenti specifici provenienti dai diversi organi, anche i linfocitioriginati nei linfonodi. I linfonodi, dall’altra parte, rappresentano importanti stazioni di difesa per un azione di filtro sulla linfa e per la partecipazione al sistema immunitario dell’organismo.
Elena Da questi elementi puoi studiare uno ad uno il loro percorso e la loro funzione per capire e memorizzare.
Marco di Patty Grazie! Mi piacerebbe avere un consiglio da te, una lezione di vita, perché so che parli con il cuore.
Elena Anche tu come pochi eri adulto a cinque anni, non credo che tu abbia bisogno di dritte ; sei più maturo della tua età, lo hai dimostrato dalla scelta che hai fatto, sto parlando della tua ragazza. Comunque io credo che la cosa più bella per una persona sia quella di essere forte con grinta ma soprattutto leale. La lealtà fa di tutti gli esseri umani persone vere, la sincerità è un grande valore, questo credo che tu la sappia già; difendi sempre i tuoi diritti e i tuoi sogni senza mollare mai!
17/06/2023
Elena Mi hai chiesto la spiegazione di “cariocinesi”, eccola.
La cariocinesi è la divisione cellulare indiretta, mediante la quale i cromatidi (ciascuna delle due subunità di cui risulta costituito un cromosoma) gemelli derivati dalla suddivisione lungitudinale di ciascun cromosoma di una cellula, si distribuiscono nelle due cellule figlie di quest’ultima in modo che ciascun cromosoma venga rappresentato in esse una sola volta. La cariocinesi assicura quindi un corredo cromosomico costante, tipico della specie a cui l’organismo appartiene. Nella cariocinesi si distinguono quattro stadi fondamentali: profase, matafase, anafase telofase. In profase i cromosomi appaiono come filamenti lunghi e sottili, più o meno avvolti e intrecciati, che vanno via via ingrossandosi e spiralizzandosi fino a raggiungere 1/10 della lunghezza iniziale. In ognuno di essi si evidenzia sempre più chiaro il centro motore, detto centrometro. Membrana nucleare e nucleo vanno sparendo, mentre dai centrioli, migrati ai poli opposti della cellula, si organizza il fuso acromatico, costituito da fibre continue che vanno da un polo all’altro, e fibre crosomomiali che prendono contatto con i centromeri (In metafase i cromosomi si muovono e si dispongono a formare una piastra equatoriale del fuso ripiegandosi a V, con le braccia che sporgono nel citoplasma e con i centromeri interni, formando così una tipica figura stellata. Segue la scissione sincrona di ogni centromero in due granuli, ognuno dei quali trascina il cromatidio cui è collegato migrando ai due poli cellulari. Segue l’anafase, in cui si formano due gruppi di cromatidi che si possono ormai chiamare cromosomi figli. In telofase la separazione dei cromosomi è completa, si ricostituiscono due membrane nucleari attorno ai nuovi nuclei, i cromosomi appaiono nuovamente distesi a forma di spirale. Contemporaneamente avviene la citodieresi, cioè la divisione del citoplasma nelle due cellule figlie. Il nucleo assume poi la morfologia tipica della fase di riposo o fase intercinetica.
Marco Grazie! Così è concisa, riduttiva ma efficace.
19/06/2023
Marco di Patty Perché nei nostri vasi ci sono arterie più importanti di altre? Ma le arterie non sono tutte importanti?
Elena Certo che le arterie sono tutte importanti, ma alcune sono più importanti perché da esse nascono altre arterie e via via così. Ad esempio l’arteria aorta è l’arteria più importante e principale della nostra grande circolazione. Sorge dal ventricolo sinistro si dirige in alto viene chiamata “aorta ascendente”, descrivendo un arco dall’avanti all’indietro e da destra verso sinistra Arco aortico, poi si pone davanti alla colonna dei corpi vertebrali, discendendo poi nel torace “aorta discendente”, poi attraversa il diaframma, va nell’addome e termina all’altezza della quarta vertebra lombare con la divisione nelle due arterie iliache comuni.
Dal tratto iniziale dell’aorta nascono le due arterie coronarie che irrorano il cuore, a livello dell’arco si staccano una dopo l’altra, l’arteria anonima che si dividerà ben presto in succlavia destra e carotide comune destra, l’arteria carotide comune sinistra e la succlavia sinistra. Le carotidi sono destinate all’irrorazione della testa, mentre la succlavia a quella dell’arto superiore. Nel tratto toracico l’aorta emette dieci arterie intercostali per la vascolarizzazione delle pareti toraciche, dallo stesso tratto nascono rami per i bronchi, l’esofago, il pericardio e i linfonodi mediastinci. Sotto il diaframma dall’aorta nascono il tronco celiaco, l’arteria mesenterica superiore, le arterie surrenali medie, l’arteria renale, l’arteria genitale e l’arteria mesenterica inferiore. Per ultimo nel punto in cui l’aorta si divide nelle due iliache, nasce un altro ramo impari e mediano, l’arteria sacrale media, che sembra un ramo terminale dell’aorta.
20/06/2023
Abbiamo l’arteria anonima, si origina dall’aorta e si divide dopo circa due cm in a. succlavia destra e a. carotide comune destra. Arteria succlavia: si origina a destra dall’anonima e a sinistra dall’ aorta. I suoi rami collaterali e cioè le arterie che si dipartono dal suo tronco, sono: L’arteria tiroidea inferiore, la mammaria interna, l’intercostale suprema, la trasversa del collo, la trasversa della scapola, la cervicale profonda, e la vertebrale; la tiroidea inferiore, la trasversa del collo, e la cervicale profonda nascono spesso da un tronco tireocervicale comune. L’arteria vertebrale raggiunge il rachide, attraversa le ipofisi traverse delle vertebre cervicale e penetra nel cranio per contribuire all’irrorazione dell’encefalo. L’arteria succlavia si continua con l’arteria ascellare. Arteria carotide comune: nasce a destra dall’anonima e a sinistra dall’arco aortico; dopo un percorso ascendente si divide in arteria carotide interna ed arteria carotide esterna. L’arteria carotide interna: è il ramo terminale della carotide comune, penetra nel cranio attraverso un canale posto all’apice della rocca petrosa; rami collaterali: arteria caroticotimpanica, arteria oftalmica. Rami terminali, gli ultimi rami in cui un’arteria si divide perdendo la sua individualità, sono: l’arteria cerebrale anteriore, la cerebrale media, la comunicante posteriore e la corioidea. Le prime tre concorrono anastomizzandositra loro e con la cerebrale posteriore, a formare il cosiddetto poligono di Willis, da cui dipende quasi tutta la circolazione cerebrale.
Arteria carotide esterna: ramo terminale della carotide comune; rami collaterali: arteria tiroidea superiore, arteria facciale, arteria linguale, arteria occipitale, arteria auricolare posteriore, e arteria faringea inferiore. Essa termina dividendosi in due rami: arteria mascellare interna e l’arteria temporale superficiale, l a prima si distribuisce alla cassa del timpano, al muscolo temporale, alle arcate dentarie, ai muscoli della faccia e conta fra i suoi rami più importanti l’arteria meningea media. L’arteria temporale superficiale irrora la parotide, i muscoli della guancia, il muscolo temporale, i tegumenti della regione parietale e il padiglione auricolare.
Arteria ascellare: è la denominazione di un tratto del tronco arterioso destinato all’arto superiore; e infatti il proseguimento della succlavia e si continua con l’arteria bronchiale, i suoi rami collaterali sono l’arteria aeromiotoracica, la mammaria esterna, la sottoscapolare, le arterie circonflesse omerali. Arteria bronchiale od omerale, è la continuazione dell’arteria precedente, il limite tra le due, essendo convenzionalmente stabilito a livello del margine inferiore del muscolo pettorale, cede un’arteria nutritizia per l’omero, rami per la cute ed i muscoli circostanti, l’arteria omerale profonda e le cosiddette collaterali ulnari superiore ed inferiore che partecipano alla vascolarizzazione del gomito, termina dividendosi nell’arteria ulnare e nella radiale.
L’arteria ulnare, ramo terminale dell’arteria brachiale; rami collaterali: arterie ricorrenti ulnari per la circolazione del gomito, arteria interossea comune, arteria trasversa superiore del carpo, arterie ulnodorsale e . Arteria ulnopalmare. Termina anastomizzandosi con l’arteria radiopalmare per formare l’arcata palmare superficiale. Arteria radiale: altro ramo terminale dell’arteria brachiale; rami collaterali: arteria ricorrente radiale, rami per i muscoli dell’avanbraccio, arteria trsversa radialeanteriore del carpo, arteria radiopalmare, arteria dorsale del pollice, arteria dorsale del carpo, arterie metacarpee , termina anastomizzandosi con l’arteria ulnopalmare per formare l’arcata palmare profonda. E’ sull’arteria radiale che il medico valuta abitualmente il polso. Dalle arcate arteriose palmari, della cui formazione si è detto a proposito delle arterie ulnare e radiale, che nascono i rami metacarpei palmari e le arterie digitali.
21/06/2023
Elena E adesso si continua con l’ultima parte, questo ti servirà ad imparare per conoscere il nome e la funzione di tutte le arterie di cui è composto il nostro corpo.
Riprendiamo dall’arteria celiaca: impari, si stacca dall’aorta addominale e si divide quasi subito in tre rami: arteria epatica, la gastrica sinistra e la splenica. L’arteria epatica provvede alla nutrizione del fegato.
L’arteria gastrica sinistra dà rami per lo stomaco, per l’esofago e per l’epiploon gastroepatico, termina anastomizzandosi con l’arteria gastrica destra, ramo dell’epatica. L’arteria splenica irrora la milza dopo aver dato rami per lo stomaco arteria gastroepiploica sinistra, arterie gastriche brevi e arteria gastrica posteriore e per il pancreas. Ed ora veniamo all’arteria renale: pari, sorge dall’aorta addominale e si distribusce alla ghiandola surrenale ed al rene.
Arteria mesenterica superiore: impari, nasce dall’aorta addominale; cede rami al pancreas e al duodeno, l’arteria pancreatico-duodenale inferiore, l’arteria colica destra e alcune arterie per l’intestino; si anastomizza con le arterie ileo-colica e colica media, suoi stessi rami. Arteria genitale: pari, nasce dall’aorta addominale e scende ad irrora la gonade omolaterale; prende il nome di spermatica interna nell’uomo e di ovarica nella donna.
Arteria mesenterica inferiore: impari, dall’aorta addominale, si distribuisce al colon trasverso, al colon discendente, al sigma ed al retto; termina cn le arterie emorroidarie superiori.
Arteria iliaca comune: pari, si forma dalla devisione terminale dell’aorta, si divide a sua volta in due rami, l’arteria iliaca interna e l’arteria iliaca esterna.
Arteria iliaca interna: pari, si distribuisce agli organi pelvici, alle regioni glutee ed al pudendo, i suoi rami collaterali sono: arteria iliolombare, l’arteria glutea superiore, le arterie sacrali laterali, l’arteria otturatoria con rami per alcuni muscoli pelvici, per la vescica, la prostata, ed imuscoli mediali della coscia, l’arteria ombelicale che nel feto riporta il sangue alla placenta mentre nel neonato si atrofizza in un legamento, le arterie vescicali inferiori, l’arteria emorroidaria media e nella donna le arterie uterina e vaginale; termina con le arterie glutea inferiore e pudenda interna. La prima destinata ai muscoli della regione glutea e ad alcuni muscoli della coscia, la seconda diretta ad altri muscoli regionale ed ai genitali esterni. L’ultimo capitolo continua nell’articolo: “risposte ai lettori quarantadue centotrentasettesima parte”.
30/05/2023
Marco di Patty Il rallentamento del ritmo cardiaco è dovuto solo a malattie cardiovascolari? Grazie!
Elena No, ci sono altri disturbi o patologie che conducono a questa disfunzione. A volte potrebbe essere una predominanza della funzione vagale, dovuta a fattori costituzionali, a lesioni irritative dei centri encefalici e midollari, dei gangli, delle fibre del vago, a stimolazione da parte di sostanze vagotrope, a inibizione del simpatico per azione di farmaci simpaticolitici. A caratterizzare questa patologia è proprio anche il rallentamento del rirmo cardiaco, con aumento della secrezione sudorale, salivare, lacrimale, bronchiale, gastrointestinale, biliare. La muscolatura liscia dell’apparato digerente, della cistifellea, della vescica, dei condotti deferenti, risulta ipertonica con aumento della forza e della frequenza delle contrazioni; la pressione arteriosa, invece per effetto della vasodilatazionee dell’azione cronotropa negativa, esercita sul vago, sul cuore tende a valori bassi. A livello dei bronchi l’ipertono dei muscoli bronchiali, determinano una restrizione del lume, costituisce un terreno di predisposizione all’asma bronchiale; gli atti respiratori di solito sono accelerati; il ricambio è ritardato e la pupilla sembra midriatica. Questi sono disturbi legati a questa patologia, compresi anche gastrite ipertonica-ipersecretiva la colite spastica, e gli sti infiammatori dell’intestino. Ti ho mostrato tutto questo per farti capire quanti sono i disturbi che possono portare ad una diagnosi invece che un’altra. L’importante è saper distinguere il tutto per non sbagliare mai.
31/05/2023
Marco di Patty Vorrei sapere: quella neoplasia originata dagli epiteli di rivestimento della cute e delle mucose, quali organi colpisce? Grazie!
Elena Rispetto alla morfologia istologica si distinguono una neoplasia a cellule squamose o spinocellulari, e una neoplasia a cellule cilindriche o basocellulare. La prima trae origine dagli epiteli piatti stratificati della cute: viso, collo, arti superiori, genitali esterni, di alcune mucose come bocca, faringe, esofago, corde vocali, vagina, uretra, portio , e da quelli di transizione delle vie urinarie: bacinetto renale, ureteri, vescica. Si sviluppa da isole metastatiche di epitelio piatto della cistifellea, dei bronchi e dello stomaco. Può assumere un aspetto nodulare: placca dura con precoci ulcerazioni; papillare: rilievi moriformi con ulcerazioni superficiali; scirroso: consistenza dura e andamento infiltrante. Le metastasi più frequenti sono a livello delle linfoghiandole regionali, rara è la diffusione per via ematica. Spesso questa neoplasia insorge su focolai di radiodermite o nella zona d’impianto di un precedente papilloma.
Le neoplasie a cellule cilindriche traggono origine dagli epiteli cilindrici di rivestimentodi alcune mucose, quali quella gastrica, intestinale, uterina, nasale, tubarica, laringea, tracheale, bronchiale e salpingea. La neoformazione può assumere un aspetto infiltrante ulcerato, oppure papillare o villoso. Le ulcerazioni si compllicano sovente per la sovrapposizione di fenomeni infettivi, necrotici ed emorragici. Quasi sempre si ha la precoce invasione dei vasi sanguigni e linfatici regionali da parte di zaffi neoplastici. La neoplasia bronchiale è tra i più frequenti di questi tumori; colpisce di preferenza il sesso maschile tra i 40 e i 60 anni e può presentarsi macroscopicamente con caratteri assai vari. La diagnosi delle noplasie si basa esclusivamente sull’esame istologico.
01/06/2023
Marco di Patty Vorrei sapere se quel siero che produce la ghiandola mammaria a partire dall’ultimo periodo della gravidanza, che precede la secrezione lattea, è dannoso per il bambino? Grazie?
Elena No, non è dannoso, anzi… Si tratta di un liquido denso, giallastro, che ha reazione debolmente alcalina, rispetto al latte è più ricco di albumine, di enzimi e di sali minerali, mentre è quasi privo di caseina e di grassi. A differenza del latte coagula in seguito al riscaldamento. Ha una debole azione lassativa, per cui si ritiene che favorisca nel neonato l’eliminazione del meconio, accumulatosi nell’intestino nel corso della vita fetale. Attraverso questo siero vengono escrete alcune proteine anticorpali: antitossine difterica, tetanica, stafilococcica, il che permette un’immunizzazione attiva antinfettiva del neonato.
05/06/2023
Marco Esiste una condizione o più condizioni in cui una persona riceve una quantità di stimoli inferiori alla norma per motivi naturali o artificiali?
Elena Certo che sì, è il deficit sensoriale e percettivo, in cui il paziente non è sottoposto ad una riduzione quantitativa ma qualitativa della stimolazione, che perde in tutto o in parte il suo significato. Vicino al deficit sensoriale percettivo vi è la condizione di monotonia pecettiva, in cui il soggetto è sottoposto per un certo periodo sempre agli stessi stimoli. Si distingue un deficit cronico, della durata di alcuni anni, da uno acuto, dalla durata di alcune ore a qualche settimana. Nel deficit sensoriale, l’eliminazione di ogni stimolo non è mai possibile, se non per le modalità visiva e acustica. Sia il defit sensoriale sia quello percettivo provocano una grave disorganizzazione del comportamento, i cui primi effetti sono rilevabili dopo circa 3 ore e di massima sono di tanto più gravi quanto è più lungo il periodo di deficit, pur esistendo una variabilità interindividuale. Tali effetti vengono distinti clinici e cognitivi. I primi che presentano una certa somiglianza con gli effetti prodotti da sostanze allucinogene quali L’SD, sia pure in forma più blanda, consistono in: allucinazioni frequenti, che possono interessare tutte le modalità sensoriali e presentano diversi livelli di strutturazione, da lampi di luce, o ronzii o sensazioni di dondolamento, alla visione di vere o proprie scene strutturate. Alterazioni dello schema corporeo, anch’esse frequenti, che consistono nella sensazione di allungamento o di accorciamento delle membra, mancanza di arti, e così via. Deliri più rari di solito accompagnati da allucinazioni e che possono presentare i caratteri e i contenuti più vari. Tra gli effetti cognitivi, sono state studiate alterazioni della memoria e dei processi di pensiero, ma l’attenzione degli studiosi si è concentrata soprattutto sulle alterazioni percettive. Queste sono riassumibili sostanzialmente in una frammentazione del campo percettivo, con una relativa incapacità a percepire forme globali. Particolari interessi rivestono gli studi, compiuti su animali, dagli effetti del deficit sensoriale dalla nascita. Si è potuto constatare come le alterazioni percettive, a carico soprattutto dei processi di costanza, che s’instaurano negli animali così trattati diventano ben presto irreversibili. Nell’essere umano, ovviamente la povertà di stimolazione culturale, può provocare gravi ritardi di sviluppo sul piano cognitivo.
09/06/2023
Marco di Patty Vorrei sapere se l’infiammazione acuta e cronica dell’uretra può portare a gravi conseguenze come il cancro e alla terapia chirurgica? Grazie!
L’infiammazione dell’uretra, a decorso acuto o cronico dovuta a vari agenti patogeni come gonococco e virus erpetico, virus della malattia di Nicolas e Favre, ecc. anche se di rado di riscontrano forme del tutto asettiche. I germi si localizzano nell’uretra sia per via ascendente, dall’esterno sia discendente dalla vescica nel corso di cistiti acute o croniche. Le forme cliniche più importanti vengono classificate secondo il criterio eziologico.
L’infiammazione dell’uretra gonococcica è sostenuta dal gonococco: si manifesta con prurito, dolore, bruciore alla minzione, secrezione uretrale siero-purulenta; dopo qualche settimana l’infezione si propaga all’uretra posteriore e alla vescica, provocando un’uretrocistite e cronicizzandosi. Possibili complicazioni nell’uomo sono prostatiti, epididimiti e orchiepididimiti; nella donna vulviti, vaginiti, cerviciti, endometriti, salpingiti, ovariti, bartoliniti, proctiti ecc.
L’infiammazione all’uretra di tipo sifilitico rappresenta la localizzazione uretrale di una lesione luetica. Mentre l’infiammazione di tipo tubercolare è quasi sempre secondaria a forme tubercolari della prostata e delle vescichette seminali e si manifesta con lesioni nodulari o ulcerative. C’è anche l’infiammazione di tipo erpetico da virus erpetico, si accompagna di solito all’erpes genitalis. E l’infiammazione traumatica viene determinata da traumi locali o si manifesta con dolori e fuoriuscita di sangue; può complicarsi per infezione da parte di germi locali, esita spesso in cicatrici retraenti con stenosi del canale uretrale. Mentre le infiammazioni asettiche dell’uretra sono caratterizzate dall’assenza di germi patogeni e da secrezione mucosa.
14/06/2023
Marco e Patty L’acido citrico, che ruolo svolge nel nostro organismo? È vero che potrebbe essere nocivo? Grazie!
Elena Nella maggior parte degli organismi sia animali che vegetali lo contengono, sia libero o come sale di calcio e di potassio. Questo acido ha un ruolo importante nel metabolismo cellulare, essendo un prodotto intermedio del ciclo di Krebs, da cui l’acido citrico prende il nome. Esso si forma nei tessuti per condensazione dell’acido ossalacetico con l’acetil-C ºA in presenza dell’enzima citrato-sintetasi. Ha grande importanza la sua biosintesi per degradazione fermentativa del glucosio a opera di diversi microrganismi tra cui l’Aspergillus niger. Tale processo viene infatti sfruttato per la produzione industriale dell’acido. L’acido citrico viene largamente adoperato come additivo alimentare per le sue proprietà antifermentative e viene usato in tintoria come mordente. Inoltre ha molteplici appicazioni nella chimica analitica e preparativa. In farmacia è usato per la preparazione di polveri effervescenti; queste sono composte da carbonato di magnesio e acido citrico, dotati di proprietà purgative, o da bicarbonato sodico e acido citrico che in soluzione reagisce liberando anidride carbonica, con formazione di citrato di sodio, dotato di proprietà antiacide. In medicina il citrato di sodio è adoperato come anticoagulante, sia nella pratica trasfusionale, in soluzione del 4%, 02 sia per rendere incoagulabile il sangue conservato. Ovviamente l’eccesso di questo acido porta a scompensi e a disfunzioni gravi.