Archive for the 'DEDICATO AI BAMBNI' Category
23.03.2012
DEDICATO AI BAMBINI
23/03/2012
Questa poesia la dedico a tutti quei bambini che non sono più tra di noi perché so che lassù c’è per loro il giardino con i fiori più belli!
“PRIMAVERA “
È così vivo il bosco in questi mesi!
Sembra che t’inviti alla sua festa.
Come un rifugio senza le pareti, il silenzio
fa risanar ogni ferita.
Il vento in un mattino dolce si alza all’improvviso
manda i suoi profumi.
Le siepi lasciano il pallore dell ‘inverno
rivestono i loro grami steli.
Le zone pianeggianti penetran di luce
all’improvviso riprendono i colori
Le fontane cantano; si specchiano in girotondo i cinguettii
fuggono tra spine e ortiche, alla mensa del buon Dio
negli angoli nascosti senza aver paura.
S’alzano in volo sullo sfondo blu, sugli arazzi delle nuvole
portano i pensieri verso l’infinito,
poi ritornano alla pergola fiorita, apron le ali a suon di banderuola
per dire: la nuova vita è qui
avvolge tutto ciò che il cuore sogna.
Elena Lasagna. Da nella mente e nel cuore © 2009
read users' comments (0)
25.10.2011
LA STORIA DI GIUSEPPE
27/12/2021
VORREI INFORMARE I MIEI LETTORI PER UNA FACILE RICERCA DELLE ATTUALITÁ, CHE DAL 2018 LE CATEGORIE CHE HO PORTATO AVANTI SONO: RICETTE DI CUCINA; LA NOSTRA SALUTE; VARIE E RISPOSTE AI LETTORI; DIALOGANDO CON VOI; LE MIE PREVISIONI CON LE MIE LETTERE PER VOI E NATURALMENTE TUTTE LE ILLUSTRAZIONI: LE FOTOGRAFIE SCATTATE DA ME E ALCUNE DAI MIEI AMICI.
25/10/2011
In ogni libro che narra la storia vera di bambini c’è sempre un pizzico di magia. Chi era Giuseppe? Non era un bambino dell’ottocento e nemmeno dell’era del Medio Evo, ma era un bambino di un piccolo borgo del mio paese, la sua storia si consuma in” quegli anni”, sì, nei famosi anni di piombo. Anche questa storia è molto bella ma come l’altra dei ” Poteri dell’anima ” lascia l’amaro in bocca.
Avevo quindici anni quando mia madre decise di farmi questo regalo: parlò con il parroco del paese, allora Don Fausto, e mi regalarono un mese di soggiorno in una colonia montana che ospitava più di cento bambini. Non avevo raggiunto la maggiore età per assumere l’incarico di vigilatrice dei bimbi, ma fui inserita ugualmente come vice. Il parroco mi disse che tra di loro c’era un bambino speciale di nome Giuseppe, dall’apparenza ribelle, ma di una tenerezza inconfondibile e dalla mente adulta. Veniva da una famiglia disastrata: la madre malata di sovente ospite in sanatorio, il padre disoccupato e quasi sempre vagabondo; Giuseppe, viveva con la nonna molto anziana, e spesso doveva occuparsi di lei nonostante i suoi sei anni. Giuseppe era un bambino ripudiato dalla scuola perché dicevano che era un fannullone, in realtà era molto più avanti dei suoi coetanei perché sapeva già scrivere da solo. Aveva un grande talento per costruire i suoi giocattoli, parlava di ogni cosa come se avesse già vissuto prima.
Quando l’incontrai per la prima volta fu nel salone del dormitorio, fra tanti visini vispi e sorridenti, incrociai il suo sguardo: fu come un lampo, il viso era triste ma i suoi occhi nel semi buio brillavano come fossero stelle, per la prima volta vidi il suo sorriso, come se volesse dirmi :<< Grazie per essere qui! >>. Per lui non ero la dimessa vigilante o la figura autoritaria della maestra ma una ragazza che era lì per lui, per capirlo, forse per la mia giovane età o chissà, forse riportavo un po’ di casa sua, del suo paese. Giuseppe visse quel mese d’agosto come in una fiaba, un sogno che svanisce al risveglio. La fine di agosto quando finì il soggiorno in colonia Giuseppe mi chiese se ai primi di settembre sarei andata alla fiera del paese circostante, perché suo padre gli promise che l’avrebbe portato sulle giostre; così, voleva che lo vedessi mentre volava sulla giostra delle catene, forse voleva tenere il ricordo della montagna. Io gli dissi che sarei andata a prenderlo alla domenica per la messa, e lì avrebbe incontrato i suoi amichetti, Lui annuì felice. Quella domenica non rividi Giuseppe, né lo rividi mai più, perché morì quella stessa notte. Il padre l’aveva portato sulle giostre subito dopo avere mangiato in una bettola della fiera, forse si sentì male e non lo disse, o forse fu trascurato da tutti, quella triste notte Giuseppe morì per dissenteria… o forse chissà…
Ancora oggi mi sto chiedendo : Chi era o chi è Giuseppe? Sono certa che lassù è genio, è bellezza, ed è la primavera quando tutto si riveste di fiori variopinti. Quando viene notte se alzi lo sguardo al cielo vedi i suoi occhi! E quando segui con lo sguardo il volo degli uccelli, man mano che scompaiono lassù vedi l’ombra dorata del suo sorriso.
Dal mio libro : ” La storia di Giuseppe”. Copyright 2011 tutti i diritti sono riservati.
Elena Lasagna
A tutti quelli che sfasciano le storie degli altri senza chiederne il permesso, dovrebbero cambiare mestiere! Molte persone se non copiassero le idee degli altri sarebbero sulla via del tramonto da parecchio tempo! L’insensibilità non è una componente dell’intelligenza umana!
07.10.2011
DEDICATO AI BAMBINI SECONDA PARTE
07/10/2011
Ciao sono Luana
Ho un figlio di sette anni di una vivacità sfrenata,
a scuola si comporta normalmente, ma quando
torna a casa non riesco più a gestirlo. Ho dovuto
lasciare il lavoro perché i miei genitori non ne
vogliono più sapere.
Carissima Luana, io non so fino a che punto il tuo bambino sia vivace, ma se riesce a controllarsi a scuola significa che la sua vivacità è sana.
Io credo che si senta solo e abbia bisogno della tua complicità e autorevolezza. Non dovresti picchiarlo per ogni sua marachella, ma creargli degli interessi, che vanno al di là di quelli scolastici: nel gioco per esempio; poi stuzzicargli il palato sì, ma con la giusta alimentazione. Dovresti lasciargli più libertà di fare, anche di sporcarsi tenendolo a bada senza aggressività. La libertà che gli lascerai a lungo andare finirà per calmarlo e tra di voi nascerà un sentimento di comprensione reciproca. Il tuo comportamento esemplare segnerà il suo modo di porsi ora e nel suo futuro.
Elena Lasagna
………………………………………………………………………………………………………
09/10/2011
Se tu fossi un bambino
cosa chiederesti
ad un artista?
Vorrei che i tuoi pensieri
dipingessero i miei sogni
Le tue note mi facessero sognare
E le tue parole mi arrivassero dritto al cuore
Elena Lasagna
……………………………………………………………………………………………………..
11/1o/2011
Come e quando dovremo fare acquisire ai nostri figli un Io forte?
Filippo
Io credo che tutto debba cominciare nella nostra infanzia, attraverso il rapporto con i nostri genitori, e attraverso tutte le persone con cui siamo in contatto. Si impara durante l’infanzia: i bambini devono essere gratificati, ma allo stesso tempo è necessario imporre loro delle rinunce. E’ importante avere un certo allenamento alle frustrazioni: essere capaci di perdere; solo così impareranno a gestire le piccole e grandi sconfitte per acquisire una certa maturità psicologica. Chi non ce l’ha rischia di ripetere sempre gli stessi errori.
E per chi non ha avuto la fortuna di avere
la famiglia?
Filippo
Ci sono persone che riescono a riempire un vuoto affettivo infantile, grazie al partner o agli amici, e parenti. Per questo però occorre maturità.
Elena Lasagna
………………………………………………………………………………………………………..
21/10/2011
Esistono bambini più intelligenti di altri?
Carmen
Io credo di sì. Per certi aspetti e in certe funzioni, il cervello umano può essere paragonato approssimativamente allo schema di funzionamento di base di un computer. Gli elementi di base per fare funzionare un computer sono gli” imput ” i dati di ingresso; i programmi corrispondono all’insieme di codici e regole che elaborano i dati inseriti; gli ” output” , ai risultati dell’elaborazione, i dati in uscita.
Negli individui ” imput” sono costituiti da tutti i messaggi recepiti dai cinque sensi; i programmi sono le convinzioni radicate; gli” output” sono i comportamenti, il modo di reagire. Le convinzioni più radicate sono in genere quelle assimilate nell’infanzia: tutte le cose dette e ripetute dai genitori, assimilate senza giudizio; tutte le idee derivate dal conflitto su alcuni argomenti, con uno o entrambi i genitori; tutte le conclusioni tratte sulle esperienze fatte, tutto questo contribuisce a determinare l’autoimmagine, l’idea globale che ogni individuo ha di se stesso, sul piano fisico, su quello intellettuale e caratteriale.
L’intelligenza può essere” riproduttiva”, si tratta di soggetti che, proprio per le buone doti di apprendimento, non presentano abitualmente problemi scolastici ecc… L’intelligenza ” creativa “: l’intelletto del creativo è ben strutturato nel suo processo dinamico. La ricchezza e la fertilità portano il soggetto a esprimersi con genialità in tutti i settori, con una predilizione per quelli artistici. L’intelligenza del” riflessivo: ” chi ha questo tipo di intelligenza possiede ottime facoltà associative, deduttive e decisionali. Stabile, profondo, nelle osservazioni e sottopone il proprio pensiero a continua verifica. L’ intelligenza ” istintiva ” , questo soggetto ha il pensiero concreto e lega questo tipo di persona al tangibile, al verificabile, e quindi, al rifiuto di tutto ciò che obbliga alla sosta e all’introspezione. Si irrita facilmente di fronte a ogni costrizione sia mentale che operativa.
Come tutti i tratti psicofisici dell’essere umano, la ” volontà ” sembra essere il frutto di una sintesi tra tendenze innate e influenze ambientali. Nella sua forma completa la volontà presenta la capacità di immaginare un fine da raggiungere. E’ l’abilità nel predisporre i mezzi adeguati in rapporto al fine. E’ la forza determinativa che avvia il processo per il raggiungimento della meta. Spesso, una persona specie un bambino, non è in grado di elaborare tutti e tre questi elementi.
Ci sono bambini che presentano grandi ricchezze intellettive: ma non sono capiti né dai genitori né dagli insegnanti. Quindi il bambino si chiude in se stesso e viene preso per fannullone o addirittura andicappato; così vengono maltrattati ed emarginati! In realtà questi bambini sono annoiati dalla routine di tutti i giorni perché sono esseri superiori. Il loro cervello produce elettricità che ha voltaggi differenziati da assumere delle condizioni bio-chimiche diverse che condizionano il modo di essere delle emozioni e dei pensieri da sconvolgere i cinque sensi, da convogliare le informazioni alle piste di registrazione, funzionando come un tutt’uno nelle aree specializzate.
In passato ho conosciuto uno di Loro… forse vi racconterò la sua storia.
La storia di Giuseppe A.
Elena Lasagna
14.07.2011