19/11/2018

 

 

Vorrei sapere in che cosa consiste la stenosi:  la stenosi mitralica.   La stenosi mitralica è una patologia ereditaria? Ci sono cure  valide o si deve ricorrere alla chirurgia?  Grazie.

 

Elisabetta

 

Questa patologia consiste nel restringimento di un vaso,  di un organo cavo,  tale da ostacolare o spesso impedire il passaggio normale delle sostanze che fisiologicamente passano attraverso ad essi.  La stenosi mitralica è quasi sempre di origine reumatica,  non è ereditaria.  Essa ostacola il deflusso del sangue dall’atrio al ventricolo sinistro durante la diastole e condiziona il sovraccarico ventricolare destro.  La stenosi si cura benissimo,  in soggetti anziani che non sopporterebbero l’intervento chirurgico,  ma in soggetti giovani sarebbe meglio ricorrere all’intervento;  tutto dipende dalle condizioni generali di salute in cui si trova il paziente.

 

Elena  Lasagna

 

20/11/2018

 

Il morbo di “Banti”quali dei nostri organi colpisce?

 

Elisabetta

 

All’inizio questa sindrome si manifesta con:  leucopenia, trombopenia, e in un secondo tempo con cirrosi epatica.  Inoltre è caratterizzata da un aumento della pressione portale dovuta a trombosi o stenosi della vena splenica o della vena porta e ad anomalie congenite della circolazione portale;  da anemia aggravata da ematemesi e melena da varici esofagee sanguinanti,  la quale può essere ipocromica per deficienza di ferro.

 

Elena  Lasagna

 

21/11/2018

 

Perché secondo te certe persone nonostante siano intelligenti non riescono a migliorarsi nei loro comportamenti e il loro modo di pensare rimane sempre quello?

 

Angela,  rispondo anche a Marco.

 

 

 Come già sappiamo,  in relazione alla considerazione del mondo esterno e a se stessi,  i diversi contenuti di pensiero costituiscono i filtri attraverso cui la realtà viene percepita.  Questi contenuti sono prodotti in parte in modo autonomo da ciascun individuo; in parte, invece vengono assorbiti nell’arco della crescita,  assimilando idee e convinzioni dedotte dai comportamenti di altre persone,  come i genitori o suggerite da essi. Nella maggior parte dei casi si perde la consapevolezza delle motivazioni e delle situazioni che hanno fatto giungere ad ogni convinzione,  perché l’organizzazione cerebrale fa sì che esse vengano fissate in aree profonde del cervello;  nei casi di contenuti emotivi coinvolgenti,  poi scatta la proiezione nella sfera inconscia.    Quindi nell’esperienza di ogni individuo,  molte idee radicate possono essere messe in dubbio dai contenuti ricavati in diversi periodi della vita,  o anche in diversi momenti della nostra maturità.  Se la parte evoluta esercitasse meno influenza,  i processi naturali consentirebbero che ad ogni vecchio contenuto,  ritenuto ormai da cambiare,  si sostituisca il nuovo e con esso potrebbero scattare tutti i nuovi meccanismi comportamentali ad esso relativi.  Nella realtà questo avviene raramente,  la semplice sostituzione è resa difficile o impedita da automatismi,  resistenza al cambiamento, eccesso di razionalità,  mancanza di consapevolezza,  qualità degli atteggiamenti mentali predominanti,  ecc.    La realtà non è un fattore oggettivo ma è influenzata dalla percezione personale:  esistono tante realtà soggettive, tutte valide per chi le vive, e la percezione personale è condizionata soprattutto dagli atteggiamenti mentali predominanti:  per esempio disponobilità e apertura,  o il contrario,  sincerità e correttezza oppure il contrario  e così via.   Se ogni individuo sviluppasse l’abilità naturale presente in ciascuno di noi,  si userebbe l’atteggiamento appropriato in ogni situazione e sarebbe un bel vivere credimi perché il minimo corredo standard di ogni essere umano offre la possibilità di guardare il mondo a colori,  con tutti i colori senza condizione alcuna; solo così la vita potrà essere percepita per quello che è realmente.

 

Elena  Lasagna

 

22/11/2018

 

Da cosa sono determinate le malattie dell’ esofago?

 

Angela

 

L’esofago,  quel tratto del tubo digerente tra la faringe e lo stomaco. Largo circa due cm e lungo 25 cm,   occupa la parte nferiore del collo nella porzione cervicale e scorre verticalmente nel torace dietro la trachea davanti al rachide tra i due polmoni,  attraversa il diaframma in corrispondenza dell’anello esofageo e dopo breve tratto sbocca nello stomaco  mediante l’apertura del cardias.  Nel suo decorso presenta tre restringimenti,  corrispondenti alla cartilagine cricoide, alla biforcazione della trachea e all’orifizio del diaframma.  Le pareti dell’esofago sono formate da tre tuniche sovrapposte,  una muscolare che forma l’impalcatura di sostegno, una mucosa che aderisce alla prima e una sottomucosa molto spessa,  che si interpone fra le altre due.  All’esterno della tunica muscolare si trova uno strato avvolgente il tessuto connettivo,  che nella porzione addominale è a sua volta ricoperto da una tunica sierosa,  dipendente dal peritoneo. Nell’esofago,  il cibo masticato scende verso lo stomaco,  aiutato dal passaggio da movimenti peristaltici senza subire modificazioni.  Le patologie che possono colpire l’esofago  si distinguono in cause organiche e funzionali.  Le cause organiche ovviamente comprendono le malformazioni,  come ad esempio la mancata comunicazione esofago-tracheale,  dilatazioni,  eccessiva lunghezza o anche brevità,  i traumi,  le ferite  le perforazioni da esplorazione strumentale,  i cibi bollenti,  che lasciano spesso postumi cicatriziali  stenosanti,  le varici che s’instaurano per un meccanismo di compenso circolatorio in alcune malattie:  cirrosi epatica,  neoplasie del fegato e dell’addome,  ecc.  e vanno soggette a facili rotture con amatemesi.  I complessi flogistici che colpiscono l’esofago,  il cancro,  che si presenta con una frequenza del 7-10% rispetto a tutte le neoplasie.  Le cause funzionali  comprendono le alterazioni del tono della muscolatura liscia dell’esofago,  che possono determinare restrizioni o allargamenti del diametro dell’esofago,  ovunque o solo in una parte.

 

Elena  Lasagna

 

23/11/2018

 

Quali sono le cause scatenanti l’insonia?

 

Alessandra

 

Sono diverse le cause scatenanti l’insonnia.  Possono essere motivi organici come ad esempio la mancanza di alcune sostanze,  oppure al contrario sostanze che sono estranee all’organismo e di conseguenza possono alterare la chimica cerebrale e produrre possibili conseguenze e difficoltà relative al sonno.  Prima di assumere sostanze chimiche,  cioè prodotti farmaceutici a base di chimica,  anche se alcuni imitano le sostanze prodotte dall’orgasnismo,  bisognerebbe scoprire il motivo scatenante l’insonnia.  C’è chi abusa di questi psicofarmaci,  e l’organismo umano ha la tendenza ad assuefarsi ad ogni nuova sostanza,  basta che la somministrazione sia inizialmente scarsa. Per esempio è possibile immunizzare l’organismo da tutti questi veleni,  assuefacendolo ad essi,  ingerendo gradualmente dosi minime di una sostanza,  in questo caso ecco perché anche assumendo medicine per il sonno ad un certo punto se queste sostanze a lungo andare non sono compatibili con l’intero organismo,  possono dare origine ad assuefazione, di conseguenza si dovrà aumentare il dosaggio e poi arrivare al punto di partenza,  con la differenza che il fisico s’intossicherà sempre di più senza risolvere nulla.  Quindi trovare la causa o le cause che fanno restare svegli è indispensabile per mantenere la salute psicofisica e prevenire un’alterazione naturale della chimica cerebrale con l’aggravarsi di ulteriori alterazioni, altrimenti l’organismo dovrà lavorare pesantemente per ricreare l’omeostasi, cioè l’insieme dei processi che mantengono costanti le condizioni dell’organismo,  intervenendo con meccanismi di controregolazione ogni volta che ci si allontana dalla situazione di equilibrio.

 

Elena  Lasagna

 

24/11/2018

 

Il medico ha detto a mio marito che la sua ulcera è da operare,  ma non si può curare?  Perché l’intervento?

 

Elisabetta

 

Io non so che tipo di ulcera sia affetto tuo marito,  ma se il medico ha fatto questa diagnosi,  sicuramente bisogna ascoltarlo.  Lo so che non si vorrebbe mai sottoporre ad intervento,  ma a volte può salvare la vita.  A volte riducendo la secrezione e la motilità dello stomaco, si elimina il dolore e crea condizioni favorevoli alla guarigione,  quindi,  ascolta il tuo medico.

 

Elena  Lasagna

 

26/11/2018

 

Mio marito non ha ancora compiuto quarant’anni,  ed è già affetto da “angina pectoris”,  vorrei sapere se c’è un modo per ritardare il peggioramento?  Grazie!

 

 

Diciamo che più che evitare il peggiorarsi della situazione sarebbe necessario fare degli esami per confermare o escludere il peggioramento,  ossia la presenza di una stenosi coronarica,  in particolare dell’arteria coronaria principale di sinistra,  nella diagnosi delle malformazioni delle arterie stesse,  per stabilire l’estensioni di lesioni coronariche,  ecc.,   quindi per orientarsi verso un trattamento medico-chirurgico.  È utile anche per controllare i risultati terapeutici.

 

Elena  Lasagna

 

28/11/2018

 

Ieri sera una delle mie più care amiche mi ha detto:  grazie,  avevi ragione tu,  se non mi fossi presa qualche giorno di riposo ora non sarei qui tra voi;  non mi ero accorta quanto fossi al limite delle mie forze!

 

Io ringrazio te,  per aver capito,  che oltre alla parola “stress” e autocontrollo sarebbe sempre necessario fare alcune considerazioni.  Nella nostra cultura l’auto-controllo non è ancora considerato  una forma di repressione emotiva più che come una gestione appropriata delle emozioni,   poi il dire ciò che si pensa viene considerato una forma di maleducazione e non una forma di lealtà;  la maleducazione è tutt’altra cosa! Invece che sforzarsi di reprimere i moti di rabbia,  sarebbe molto più utile e costruttivo valutare se essi sono immotivati e in questo caso,  quale sia la ragione che realmente li suscita.  Se invece ,  hanno motivo di esistere,  invece che reprimerli come hai sempre fatto tu,  concediti di filtrarli e in alcuni casi,  manifestarli spontaneamente,  questo può costruire un modo equilibrato per gestire le cose e la tua vita senza risentirne psicologicamente e di conseguenza anche fisicamente.

 

Elena  Lasagna  (dai miei studi di medicina e di psicologia)