16.05.2018

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTADUE SESSANTUNESIMA PARTE

Author: Elena Lasagna

16/05/2018

 

Sono affetta da tromboflebite,  il mio medico mi ha messa a riposo,  io non faccio altro che domandarmi cosa comporta questo disturbo o malattia.  Grazie!

 

Daria

 

Sei preoccupatissima,  ma so  che il dottore ti ha rassicurata,  guarirai bene. Questo disturbo non è altro che l’infiammazione della parete di un vaso venoso,  seguita dalla formazione di un trombo.  Puoi essere predisposta per l’aumento della coagulabilità del sangue o dal numero delle piastrine;  diminuzione della velocità di circolazione del sangue periferico; lesioni delle pareti venose;  malattie infettive;  gravidanza,  parto;  interventi chirurgici; traumi;  stati tossici.  Le sedi più frequenti sono le vene degli arti inferiori, la vena cava inferore,  le vene pelviche,  la vena porta, seni della dura madre; spesso si osservano tromboflebiti migranti successivamente in vari distretti.  La tromboflebite degli arti inferiori si manifesta con dolore, prima sordo poi urente,  febbricola,  edema,  aumento della temperatura e arrossamento della cute soprastante alla vena,  che si palpa come un cordone duro, interessamento delle linfoghiandole regionali;  sono facili anche le embolie polmonari.  La tromboflebite portale rappresenta una frequente complicazione di flogosi addominali (colecisti,  appendiciti,  annessiti,  ascesso epatico ecc.) si manifesta con febbre settica,  dolori,  vomito,  aumento del volume del fegato e della milza,  ittero,  qui la prognosi è grave,  si cura con antibiotici.  La tromboflebite dei seni endocranici,  longitudinale superiore,  cavernoso laterale) può insorgere a causa di processi auricolari e facciali o per via embolica da flebiti pelviche attraverso anastomosi con il sistema venoso vertebrale;  si manifesta con febbre settica,  cefalea, vomito,  convulsioni,  coma.  Hai voluto questa definizione,  ora però non ti spaventare,  il tuo caso non è grave.

 

21/05/2018

 

Ho bisogno di sapere se la pericardite è grave.  Grazie!

 

La pericardite è un’insieme di elementi che caratterizzano un’infiammazione del pericardio,   ad andamento acuto,  subacuto o cronico.  L’infezione può giungere anche da organi vicini come pleuriti fibrinose, e purolente, miocarditi semplici o suppurative,  ecc. oppure per via sanguigna come nella polmonite lobare,  oppure questo processo può insorgere primitivamente isolato, come nelle pericarditi virali, o nel quadro di una vasta  reazione infiammatoria dei tessuti mesenchimali,  come nella malattia reumatica ecc.  Può assumere aspetti diversi in rapporto con la natura dell’agente lesivo e con lo stato di reattività individuale.  Di solito l’infiammazione reumatica dà un’infiammazione fibrinosa  sierofibrinosa,  l’infezione da agenti piogeni un’infiammazione purulenta,  l’infezione tubercolare e l’uremia determinano un’infiammazione fibrino-emorragica.   Nel caso della pericardite fibrinosa i due foglietti della sierosa si presentano macroscopicamente ricoperti da un essudato,  dapprima modesto, quindi,  sempre più abbondante che tende a rivestire in forma di pseudo-membrana  tutta la superficie della sierosa. La sottile membrana fibrinosa si stacca con  facilità e lascia allo scoperto una superficie opaca e rugosa con piccole e diffuse  punteggiature emorragiche.  i movimenti del cuore durante le sue fasi di contrazione possono determinare un aspetto frangiato di queste deposizioni fibrinose;  in tal caso si parla di cor villosum.  Nelle forme prevalentemente essudative si raccoglie nella cavità pericardica un liquido sieroso ricco di proteine,  a volte corposcolato fino ad assumere il carattere di pus.  In altri casi il versamento è prevalentemente ematico. Per la notevole resistenza alla distensione del pericardio parietale i versamenti pericardici esercitano una pressione sul cuore e ne disturbano gravemente la funzione.   La pressione impedisce il riempimento diastolico condizionando la diminuzione della gittata e la stasi venosa.  le aderenze che sono l’esito più frequente dei processi acuti di pericardite costituiscono un notevole ostacolo per i movimenti del cuore (specie nelle sistole),  che accentua ulteriormente la diminuzione della gittata e il ristagno del sangue nelle vene.  le forme cliniche più frequenti sono la pericardite acuta essudativa o siero-fibrinosa e la pericardite cronica adesiva o costrittiva,  che rappresenta spesso l’esito inevitabile della prima.  Insorge con dolori retrosternali o epigastrici,  dispnea, febre subcontinua ointermittente secondo il fattore eziologico, rumore di sfegamento nell’auscultazione,  toni cupi e quasi impercettibili.  Nella forma cronica invece si riscontra pure edema al viso, epatomegalia,  ecc.

 

22/05/2018

 

A cosa si possono imputare le fistole,  che cosa sono?

 

Alessandra

 

Le fistole sono quasi sempre di origine flogistica, infettiva,   parassitaria. Le fistole si possono formare in qualsiasi parte del corpo ma vi sono localizzazioni più frequenti.  Per esempio la fistola bronchiale può formarsi per rottura in un bronco da echinococco,  situata nel parenchima polmonare.  La fistola pleuropolmonare si può osservare spesso quando la cisti da echinococco del polmone si rompe in cavità pleurica;  la stessa possibilità si presenta nell’ectinomicosi,  nella tubercolosi e nelle neoplasie del polmone, queste condizioni determinano poi una pleurite purulenta o empiema.  La fistola pleurobronchiale rappresenta una delle complicanze più frequenti dell’ascesso epatico che si apre in pleura con empiema e si fistolizza poi fino a raggiungere un bronco.  La fistola duodenale si riscontra spesso nei processi ulcerastivi del duodeno quando a fatti periduodenitici,  che fissano l’organo ad altri vicini,  segue la perforazione dell’ulcera e la formazione di un tragitto che mette in comunicazione lo stesso duodeno con il pancreas,  con la cistifellea e con le vie biliari.  La fistola duodenale può rappresentare una delle più frequenti e precoci complicanze  di interventi chirurgici di resenzione gastrica o di gastroenterostomia;  una delle complicanze tardive della gastroenteroanastomosi è l’ulcera peptica,  con sede nella parete intestinale della bocca anastomotica,  che può perforarsi nel colon,  dando luogo a una fistola gastrodigiunocolica.  Continua domani,  intanto fissati in testa questo,  non è molto da imparare.

 

23/05/2018

 

In quanto alle fistole perianali,  sono frequenti,  si formano in seguito ad ascessi perianali o perirettali, a contenuto purulento o di natura tubercolare,  con apertura nella fossa ischio-rettale,o nello spazio pelvirettale superiore,  in rapporto all’anello ano-rettale possono essere intra,  tans, extrasfinteriche secondo che decorrano nel suo contesto,  al di sopra,  o al di sotto di esso.  Queste fistole inoltre possono decorrere con tragitto unico o con diramazioni multiple,  aperto alle due estremità (complete>) o a fondo cieco.  Le fistole tubercolari costituiscono l’esito più comune delle localizzazioni ossee o articolari della tubercolosi,  con evoluzione verso la suppurazione e la formazione di un ascesso ossofluente,  che tende a farsi strada attraverso i muscoli e cutte all’esterno.  Quando è interessata la colonna vertebrale,  nel segmento cervicale l’ascesso può raggiungere la regione retrofaringea o il mediastino posteriore ( fistola retrofaringea  e fistola mediastinica),  il cavo sopraclaveare e l’ascella ( Fistola sopraclaveare e fistola ascellare);  se è interessato il segmento dorsale,  gli ascessi si insinuano negli spazi intercostali e si fanno superficiali a livelli dei nervi perforanti (fistole toraciche).  Se interessano il segmento lombare gli ascessi seguono di solito la guaina del muscolo,  arrivano all’inguine e passano sotto l’arcata crurale fino al triangolo di Scarpa (fistola inguinale e fistola crurale);  nelle sacroileiti specifiche,  se l’ascesso è anteriore si rende intrapelvico ed esce lungo lo psoas, verso il piccolo trocantere (fistola trocanterica)  oppure attraverso la grande incisura ischiatica verso la regione glutea (fistola glutea),  se lascesso posteriore si esteriorizza verso la regione lombare  o nel grande gluteo (fistola lombare).  Anche le forme tubercolari del gomoto,  del polso, non rare specialmente nei bambini,  esitano spesso in fistole  (fistola del gomoto e fistola carpale).  La terapia delle fistole è chirurgica.

 

Ho sempre sofferto d’insonnia, ora che ho cambiato farmaci dormo benissimo,  ma di giorno sono sempre agitata,  gli altri ormai mi avevano provocato assuefazione,  hai qualcosa da consigliarmi?  Grazie.

 

  Adele

 

Sì,  Adele,   è il medico.  Ci sono farmaci ipnotici e sedativi,  non sono barbiturici,  che inducono un sonno molto simile a quello fisiologico senza produrre disturbi o postumi al momento del risveglio,  ma paradossalmente possono provocare fenomeni di eccitazione psicomotoria,  frequenti soprattutto in caso di iperdosaggio.  La cosa giusta da fare per me è parlarne ancora con il tuo medico.

 

Elena  Lasagna

 

26/05/2018

 

Ho una micosi alle unghie che mi perseguita da due anni,  non posso neanche mettermi lo smalto e indossare i sandali scoperti;  ho già provato mille prodotti farmaceutici,  e niente, cosa devo fare,  ma che co’è la micosi,  e perchè ci si ammala di micosi?  Grazie!

 

Sara

 

Ci sono prodotti validi per le micosi alle unghie,  ma se dici che non sono stati efficaci non ti resta nient’altro che andare da un medico dermatologo.  Le micosi sono un gruppo di malattie sostenute dalla penetrazione di funghi nell’organismo.  Ci sono diversi tipi di micosi:  le micosi tonsillari (da Oidium albicans Leptothrix, Blastomyces, Actinomiceti,  ecc.) caratterizzate da placche biancastre con parestesie e disfagia.  Poi le micosi della congiuntiva,  quale il mughetto,  la sporotricosi e l’actinomicosi,  che si manifestano con tumefazioni granulomatose.  Poi le micosi cutanee che si distinguono  in superficiali (pitiriasi, eczema marginato, tricomicosi,  epidermofizie)  e profonde (dermatomicosi granulomatose,  actinomicosi,  micetomi, sporotricosi, blastomicosi,  istoplasmosi) ecc. perché con lo stesso termine ci sono forme gravi,  che sono caratterizzate all’inizio da lesioni di tipo dermatite pruriginosa, poi da infiltrazioni…  Comunque alla tua micosi serve solo un medico.

 

Elena  Lasagna