26/03/2018

 

GLI ORGANI DI SENSO CAPACI DI

 

REAGIRE A STIMOLI SPECIFICI

 

SECONDA PARTE

 

 

Ho detto che la forza di gravità tende a piegare le gambe a livello delle giunture sotto il peso del corpo.  Inconsciamente però ciò non avviene  perché lo stiramento passivo  dei muscoli estensori, che si verifica sotto la forza di gravità,  risveglia e mantiene il lporo stato in contrazione  e quindi lo stato di estensione delle gambe e la stazione eretta,  normale, del corpo umano.  Sotto la tensione costante questi recettori scaricano impulsi sempre alla stessa frequenza e non si verifica quindi nessun grado di adattamento sensoriale con il passare del tempo.  Infatti,  se non fosse così,  le gambe si piegherebbero a poco a poco sotto il peso del corpo e la stazione eretta non potrebbe essere inconsciamente mantenuta. Continua.

 

27/03/2018

 

Come ho già detto a proposito delle correlazioni interne di natura nervosa, tutte le attività viscerali sono controllate da riflessi vegetativi evocati da recettori presenti nei visceri.  Nei vasi arteriosi,  esistono recettori che controllano la forza di contrazione del cuore,  attraverso informazioni inibitorie inviate ai centri cardioacceleratori;  esistono recettori sensibili alla pressione parziale dell’ossigeno e dell’anidride carbonica che inviano informazioni ai centri automatici della respirazione e ne controllano l’attività,  modificando il grado di ventilazione polmonare.  Esistono pure nella parete degli porgani cavi,  dei meccanocettori che avviano riflessi peristaltici locali.  Normalmente essi non arrivano a livello della coscienza e questo non permette un’analisi conoscitiva dell’ambiente interno,  ma solo un vago senso di benessere quando tutto funziona bene.  però quandoun viscere soffre oppure quando le pareti muscolari di esso sono abnormemente contratte,  vengono alla coscienza delle forti informazioni dolorifiche (coliche intestinali,  epatiche,  renali, dolori del parto ecc.),  ma esse non sono esattamente localizzate come nel caso delle informazioni dolorifiche provenienti dalla pelle,  dai muscoli,  dalle articolazioni e dalle ossa.  Nonstante questo, la localizzazione che ne fa il soggetto,  anche se non corrisponde alla reale posizione del viscere interessato,  può servire ad individuare ugualmente la fonte del male.  Come ad esempio il medico sa che il dolore al torace,  alla spalla sinistra,  ed al braccio sinistro serve a diagnosticare una sofferenza acuta al cuore.

 

28/03/2018

 

Mi piacerebbe da te una bella spiegazione sui reni,  grazie!

 

Patty

 

Non mi costa nulla,  anzi,  così me li ripasso.

 

Elena  Lasagna

 

I RENI

 

Come tutti sappiamo,  il rene è l’organo escretore dell’urina,  costituito da un complesso di tubuli che derivano precisamente dai peduncoli che uniscono i somiti al celoma. Situati nella fossa lombare,  ai lati della colonna vertebrale,  in posizione retroperitoneale, quello sinistro qualche cm più altro del destro.  Hanno forma ovoidale,  con l’asse maggiore verticale;  il lato interno presenta una concavità (ilo renale)  attraverso cui entra nel rene l’arteria renale ed escono la vena renale e l’uretere. la sua lunghezza è di circa dieci cm, largo sette e spesso dai tre ai quattro cm, di colore rosso scuro con la superficie liscia, rivestito da una capsula di tessuto connettivale, sormontato dalla capsula surrenale o surrene.   Oltre che dai vasi,  il rene è tenuto in posto dalla fascia renale di natura connettiva che avvolge ciascun rene,  che risulta così ospitato come in una loggia ricca di maderiale adiposo.  Posteriormente il rene è in contatto con la parete addominale, ventralmente con gli organi della cavità addominale,  da cui però è separato dalla fascia renale e dalle formazioni peritoneali.  Nella sezione del rene si notano dall’esterno all’interno la capsula del rene,  uno spesso parenchima corticale granuloso, di colore rossastro,  lo strato midollare,  più scuro e striato longitudinalmente, suddiviso in esterno medio e interno,  formato dai canali collettori,  raggrppati in formazioni coniche dette “piramidi di Malpighi”,  sono sette o otto con base verso l’esterno.  Queste piramidi sboccano nel bacinetto renale o pelvi,  cavità interna del rene posta in corrispondenza dell’ilo,  da cui parte l’uretere.  Ogni piramide sbocca con un apice che porta da dieci a trenta forellini,  sbocco dei canali collettori papillari o tuboli retti di Bellini,  ed è circondata da un calice o papilla renale,  che abbraccia i calici minori.  Ogni piramide è divisa in lobuli,  ciascuno formato da un raggio midollare e dalle sue ramificazioni.  La sostanza corticale è formata dalle parti periferiche del nefrone e s’insinua anche fra le piramidi del Malpighi formandovi le colonne di Bertin.  A sua volta la sostanza midollare invia propaggini entro la corticale formando le piramidi di Ferrein,  avviluppate dalla parte della sostanza corticale che contiene i tubuli contorti.  Continua.

 

29/03/2018

 

Il nefrone incomincia con la capsula di Bowmann che avvolge il glomerulo vascolare detto corpuscolo di Malpighi,  derivato da un’arteriola,  si continua con un tubulo contorto di I ordine,  con l’ansa di henle, con il tubulo contorto di II ordine che sbocca nei tubuli collettori.  In linea generale,  capsula,  glomerulo,  tuboli contorti,  si trovano nella sostanza corticale,  l’ansa di Henle,  parte alla periferia della sostanza midollare e parte nella sostanza corticale,  i collettori attraversano tutto lo spessore del rene sboccando nella papilla renale.  L’arteria renale,  prima di entrare nel rene atteaverso l’ilo,  si divide in tre o quattro tronchi che penetrano nel seno renale e danno origine ad arterie che si portano al limite fra regione corticale e midollare.   Da esse nascono le arterie arciformi che circondano la piramide  e dalle quali nascono arteriole radiali che decorrono nel labirinto renale e con le loro diramazioni forniscono le arterie afferenti dei glomeruli.  Da questi escono le arteriole  afferenti che si capillarizzano intorno ai tubuli uriniferi.  Continua.

 

30/03/2018

 

La sostanza midollare è irrorata daslle arteriole efferenti e in una piccola parte di ramificazioni delle arterie arciformi.  Dalla rete capillare arteriosa si originano le vene con decorso analogo ma in direzione opposta rispetto alla rete arteriosa (vene interlobulari,  vene arciformi,  tronchi del seno renale dell’ilo,  vena renale).

 I reni sono organi fondamentali per mantenere costante (omeostasi) la composizione del plasma sanguigno e quindi dei liquidi interstiziali,  eliminando e regolando la quantità dell’urina e la sua composizione,mantenendo soprattutto costante la concentrazione ionica,  il ph,  il contenuto in vitamine ed ormoni,  eliminando le scorie che si formano nel catabolismo  (soprattuttourea ed acido urico). il rene inoltre neutralizza le sostanze tossiche e mediante la renina regola la pressione arteriosa.  L’eliminazione dell’urina,  o meglio della pre-urina,  avviene dal glomerulo nella capsula di Bowman e quindi nel tubulo contorto di I ordine prevalentemente in conseguenza delle leggi fisiche dell’osmosi.  La pre-urina filtrata nel tubulo è in quantità enorme,  circa 200 litri nelle 24 ore; essa è costituita da acqua, sali e sostanze organiche ( urea,  acido urico,  ecc.), le stesse che si trovano nel plasma sanguigno fatta eccezione per le sostanze proteiche.  La funzione del tubulo contorto è invece di assorbire gran parte dell’acqua emunta.  L’ansa di Henle esercita un’azione di assorbimento selettivo (ad esempio:  glucosio,  acido ascorbico, emoglobina ecc.) sulle sostanze in essa contenute, per cui l’urina espulsa non solo si riduce a circa 1.5 litri giornalieri,  ma la sua composizione è molto diversa dalla pre-urina filtrata dal glomerulo.  Continua.

 

04/04/2018

 

In quanto alle patologie congenite,  esistono e sono: malformazioni congenite,  costituite dalla aplasia bilaterale o monolaterale, dal rene soprannumerario,  dall’ipolasia e ipertrofia congenita,  dalle cisti solitarie e del rene policistico, dall’ectopia;  poi le lesioni traumatiche,  rappresentate da contusioni,  fratture,  ferite penetranti;   poi abbiamo le lesioni di natura infiammatoria costituenti:  le glumerulo nefriti primitive e secondarie, parcellari o diffuse,  le nefriti interstiziali  suppurative,  le pieliti,  le pielonefriti,  l’ascesso corticale e il flemmone del rene,  la tubercolosi renale ;  le lesioni di natura degenerativa,  che danno luogo alle diverse forme di glomerulonefrosi, tubulonefrosi;  le lesioni di natura vascolare tra cui le nefroangiosclerosi;  le lesioni di natura tumorale rappresentati da carcinomi,  da tumori della mucosa del bacinetto,  ecc.  Altre condizioni patologiche sono l’idronefrosi,  la nefroptosi,  di cui il rene mobile costituisce una forma grave,  la calcolosi renale.  La chirurgia del rene è costituita da una serie di interventi sempre piuttosto impegnativi.  Si possono trattare dalla ablazione totale di un rene per lesioni molto gravi,  o di intervento per calcoli presenti nelle pelvi o altri metodi,  o praticare la nefropessi in caso di ptosi dell’organo,  ecc. In questi ultimi tempi la chirurgia ha realizzato con grande successo  ancora migliore degli anni passati il trapianto del rene,  trasportando nel soggetto malato il rene prelevato da persona sana.  Alle altre domande ti risponderò nel prossimo articolo e cioè “risposte ai lettori quarantadue cinquantasettesima parte.