20/02/2017

 

Le mie risposte

 

Perché si diventa complessati e cattivi?

 

Federica

 

I complessi sono un insieme di contenuti psichici,   carichi affettivamente,  sostanzialmente inconsci,  strutturati, in modo che ogni qualvolta un elemento viene risvegliato dalla situazione in cui si trova il soggetto,  l’intero complesso viene ad influenzare la condotta.  Il concetto di complesso viene correntemente utilizzato secondo tre accezioni fondamentali.  In primo luogo esso designa un insieme relativamente fisso di catene associative.

Il metodo principale per studiare i complessi è quello delle associazioni libere,  secondo la definizione di Freud,  il complesso è un contenuto di rappresentazioni  che può influire in modo determinante sulla reazione a una parola, reazione che non è quindi casuale.   In secondo luogo il termine può indicare un insieme di tendenze affettive, strutturatesi in connessione con esperienze infantili  specie se traumatizzanti.  Esso si riferisce a strutture fondamentali della personalità dell’individuo e delle sue relazioni interpersonali,  tra le quali in primo luogo quelle con i genitori di cui è tipico:  come il complesso di Edipo.  Sempre più spesso,  parlando di complessi si allude a contenuti mentali che sono stati respinti  con un meccanismo di rimozione a livello inconscio.  Nel linguaggio comune il termine viene anche usato attribuendogli una connotazione sostanzialmente negativa,  in senso patologico.

Grazie  Dottor Robert per le tue lezioni di psicanalisi.

 

21/02/2017

 

Esiste il batterio responsabile della difterite?

 

Angelina

 

Sì, è un genere di batteri che comprende cellule immobili,  a forma di bastoni piccoli  diritti o leggermente ricurvi,  disposti come uno steccato o in piccoli ammassi.  All’interno del corpo microbico si osservano numerose granulazioni metacromatiche,  che si mettono in evidenza con colorazioni specifiche.   Molte specie sono di natura patogena per l’uomo, e anche per gli animali,  come il Klebs-loeffler,  o Corynebacterium,  responsabile della difterite nell’uomo,  che si prepara a livello delle mucose del cavo oro-faringeo degli ammalati e dei portatori sani:  la sua azione patogena è dovuta all’elaborazione di una potente esotossina in grado di determinare un quadro tossico con gravi fenomeni degenerativi.  Questo genere di batterio appartiene alla famiglia delle Corinebatteriacee.

21/02/2017

 

Da che cosa viene il comportamento?  Ha a che fare con l’ambiente?  Qual è il rapporto con il corpo umano?  Come definisci la superficialità?

Alessandro e Federica

 

Il termine è di definizione difficile,  pur essendo un concetto centrale della psicologia  contemporanea.   Si distingue un comportamento esterno riducibile in sostanze a contrazioni muscolari e attività ghiandolari,  e uno interno riconducibile all’attività di pensiero e impegnativo.  Si crede che esista un rapporto tra stimoli ambientali e stimoli interni,  prodotti dall’organismo;  tale rapporto secondo i vari studi,  viene considerato come sede di altri fattori che influiscono sul comportamento e sono interposti tra stimoli e risposta.  Gli stimoli interni ed esterni che tendono a dare inizio e a mantenere un comportamento  vengono detti motivi.  Tra i motivi interni si ricordano i bisogni,  le pulsazioni e gli istinti.  I motivi interni agirebbero sulla base del principio,  dell’omeostasi, e della tendenza cioè dell’organismo a cercare del cibo per riequilibrare la situazione;   una volta riequilibrata la situazione viene a cessare lo stimolo interno.  Tra gli stimoli esterni si ricordano gli stimoli incondizionati e i rinforzi.  Un comportamento superficiale può derivare dalla svogliatezza:  voglia di non applicarsi in nulla,  ma anche dalla incapacità di usare l’intelletto, per approfondire tutti gli aspetti del pensiero e da ciò che ne deriva.  Il superficiale è incapace di amare,  non presta la dovuta cura a persone e a cose,  usando l’intelligenza  neanche a metà di quello che si dovrebbe  per un risultato esauriente degno di un essere umano dotato di un cervello che porti all’attività intellettuale, e a quella pratica,  affettiva,  conoscitiva,  mediata e riflessa accompagnata dalla coscienza.

23/02/2017

 

È vero che l’uso prolungato nel tempo del cortisone  può provocare effetti collaterali anche gravi?  Che cos’è il cortisone?  Grazie!

M.P.

 

Sì,  i medici esperti confermano che l’uso del cortisone protratto nel tempo può dare origine a vari disturbi seri come ad esempio:  la ritenzione di sali e di acqua, ipertensione arteriosa,  irsutismo,  iperglicemia,  disturbi psichici,  ecc.  Il cortisone è un ormone steroide appartenente al gruppo dei corticosteroidi. Chimicamente è il diciassette-idrossi-undici-deidrocorticosterone,  detto anche composto  E  di Kendall o deidrocortisolo.  Nell’estratto della  corteccia surrenale è presente in piccole quantità;  si ottiene per sintesi a partire dall’acido desossicolico.  Ha trovato impiego in medicina sotto forma di acetato,  di fosfato o di ciclopentan-propionato nel trattamento di numerose malattie del collageno ( come ad esempio il reumatismo articolare acuto,  poliartrite cronica,  ecc.) nelle dermatosi,  nelle dermatiti allergiche ( asma,  febbre da fieno, edema angioneurotico, malattia da siero ecc. ) , nelle emopatie emolitiche, nel sistema reticolo-endoteliale (linfosarcoma,  morbo di hodkin), nelle malattie oculari di carattere allergico e infiammatorio,  come cheratiti,  uveiti,  iridicicliti, congiuntiviti,  ecc.

24/02/2017

 

Scusa se ti disturbo,  ma vorrei sapere che differenza c’è tra steroidi e corticosteroidi.  Grazie!

 

Non ti devi scusare,  è solo che prima di pubblicare cose importanti come queste voglio l’autorizzazione di un medico esperto come il dott.  Robert.

 

Incominciamo con i composti steroidi:  gli steroidi rientrano tra i composti di grande importanza biologica come gli steroli,  gli ormoni corticosurrenali,  gli ormoni sessuali,  gli acidi biliari,  gliormoni che provocano la muta degli insetti e dei crostacei e i cardenolidi,  ossia i principi attivi sul cuore della digitale,  dello strofanto e di altre specie vegetali.  Nei diversi organismi viventi gli steroidi prendono in ogni caso origine dal colesterolo,  attraverso trasformazioni provocate dagli enzimi degli organismi stessi.

I corticosteroidi  fanno parte della più vasta categoria degli ormoni adrenocorticali tra i quali vi sono sostanze prive di attività,  corticosteroidi che agiscono sui caratteri sessuali,  sul metabolismo proteico,  oppure  hanno la funzione di precursori metabolici dei corticosteroidi stessi.   Dei numeri dei corticosteroidi isolati solo per sette è stata individuata un’azione specifica; essi sono:  l’idrocortisone o cortisolo,  il desossicortisolo,  il deidrocortisolo o cortisone,  il corticosterone,  il desossicorticosterone,  il deidrocorticosterone,  e l’aldosterone.

I corticosteroidi,  si formano nelle surrenali a partire dal colesterolo e circolano nel sangue in parte liberi,  in parte legati alle proteine plasmatiche.   Si distinguono in base alla loro attività fisiologica  e alla loro struttura chimica,  in  mineralcorticosteroidi,  ad azione prevalente sull’equilibrio idro-salino,  e in glicocorticoidi,  a prevalente azione sul metabolismo glicidico.  La sintesi dei minerlcorticoidi dipende dal sistema renina-angiotensina e dalla pressione sanguigna.  Infatti quando la pressione del sangue diminuisce,  il rene mette in circolo un ormone,  detto renina, che ha il compito di trasformare in angiotensina un precursore inattivo  contenuto nel plasma. A sua volta l’angiotensina provoca la trasformazione del corticosterone in aldosterone il quale favorisce la ritenzione del sodio e dell’acqua aumentando la pressione fino ai livelli in cui cessa lo stimolo alla liberazione della renina.  La produzione dei glicorticoidi è regolata invece dall’ipofisi tramite la corticotropina.  Nell’attività corticosteroide è riferita a una sostanza che ha la proprietà di fare regredire i disturbi conseguenti della insufficiente attività delle ghiandole surrenali o ai disturbi che ne derivano per conseguenza della loro asportazione.

Spero ti sia di aiuto.

25/02/2017

 

Qual è  la differenza tra artrite e artrite reumatoide?  Grazie!

M. P.

 

Domani,  o appena posso ti darò la risposta,  perché ora sto uscendo.

Elena  Lasagna

 

26/02/2017

 

L’artrite è un processo infettivo infiammatorio che colpisce le articolazioni.  In base al tipo di decorso si differenziano artriti acute,  subacute, e croniche.  Mentre in relazione al numero di articolazioni interessate si hanno monoartriti,  quando l’articolazione colpita è una sola, e poliartriti quando le articolazioni colpite sono diverse.  Le artriti si distinguono in 1)  artriti infettive sostenute da streptococco,  stafilococco,   pneumococco, bacilio di Eberth ecc.  L’artrite infettiva può rappresentare anche una complicanza di forme morbose  di carattere generale,  come la febbre tifoide,  il vaiolo,  la scarlattina,  ecc. la sintomatologia di queste forme è rappresentata dal dolore a livello dell’articolazione colpita,  versamento sieroso e purulento,  blocco dell’articolazione.   La terapia d’elezione è chemiobiotica, associata all’immobilizzazione precoce dell’articolazione. In casi particolari sarà necessaria la cura chirurgica come in artriti gonococciche,  che rappresentano una delle complicazioni più frequenti dell’infezione  gonococcica e possono manifestarsi anche in portatori di prostatiti,  cerviciti,  salpingiti, o proctiti croniche gonococciche.  La sede più colpita è il ginocchio, seguono il collo del piede,  le dita e gli alluci, l’anca,  il polso,  il gomito, la colonna vertebrale. La sintomatologia risulta  estremamente varia in rapporto alla fase e alla localizzazione.  Le due manifestazioni più importanti sono: l’artralgia  e l’idrarto,  nelle forme acute;  la deformazione articolare in quelle cronicizzate. La terapia è essenzialmente antibiotica:  i massaggi, e l’elettroterapia  hanno la loro importanza nella prevenzione dell’anchilosi.  Artriti tubercolari,  conseguenti alla contaminazione articolare da parte del bacillo di Koch.   Queste forme sono contraddistinte dalla produzione di fungosità,  tendenza alla suppurazione e invasione progressiva degli elementi articolari.  La sintomatologia  è caratterizzata da un inizio subdolo,  scarsamente significativo,  cui seguono dolori costanti,  difficoltà nei movimenti,  contrattura muscolare, ecc.   la terapia è essenzialmente antibiotica.   Altre misure importanti da prendere sono la  fisioterapia, e gli interventi ortopedici per mobilizzare l’articolazione.  Ci sono inoltre  artriti di natura allergica e manifestazioni artritiche in corso di malattie autoimmunitarie.

L’artrite reumatoide, e artrite deformante sono sinonimi di uso molto comune di malattia reumatoide.  Continua nel prossimo articolo:  … novantadue trentacinquesima parte.