07.06.2016

LA DISIDRATAZIONE PROFONDA

Author: Elena Lasagna

07/06/2016

 

MECCANISMO   DI DISIDRATAZIONE  PROFONDA  CONNESSA  CON ECCESSIVA  E PROLUNGATA  ESPOSIZIONE  AI RAGGI SOLARI.

 

 

 

LAGO DI MANTOVA

Viviamo in un’epoca di grande progresso tecnologico consistente,  per quanto riguarda la cosmesi,  nella disponibilità di moderni preparati che si oppongono efficacemente  ai progressi di disidratazione superficiale e profonda.  I fattori di protezione dei filtri solari, tipi di pigmentazione e perciò diversa sensibilità individuale alla luce del sole,  idratanti di superficie  e di profondità e tale che molte persone partono per il mare provviste di prodotti di protezione e di idratazione cutanea.  Ma sembra inverosimile che finite le vacanze,  alcune di loro tornano abbronzate sì,  ma in uno stato tale di disidratazione profonda,  che si verifica con l’eccessiva esposizione ai raggi solari.  Nel tessuto connettivo dermico,  la fissazione dell’acqua ai sistemi colloidali idrofili è tale che difficilmente un rialzo termico riesce a rompere i legami chimici in modo significativo con perdita di acqua per evaporazione e conseguente disidratazione profonda.  Il meccanismo di termoregolazione svolto dalla sudorazione è del tutto particolare:  l’acqua che evapora dalle canalizzazioni sudoripare proviene dal microcircolo che riveste ciascuna ghiandola sudoripara con una fitta rete vascolare.

08/06/20

 

Il glomerulo sudoriparo prende l’acqua che costituisce il solvente di una particolare soluzione,  quella del sudore,  direttamente nel distretto limitrofo derivante dalla trasudazione dei sistemi capillari che circondano il glomerulo stesso inviluppandolo in una fitta trama sufficientemente spessa.  È per questo che in ognuno di noi la reazione di termoregolazione che si instaura quando la temperatura esterna del nostro corpo sale è rapida ed efficace.  Di colpo ci ritroviamo madidi di sudore quando,  ad esempio,  passiamo da in ambiente fresco ad uno caldo o afoso.  Ma per tutte le cose,  anche per i meravigliosi sistemi biologici che si oppongono ad una disidratazione profonda,  c’è un limite.  Questo limite viene superato o messo a dura prova dai comportamenti ingiustificati di quanti si sottopongono per ore di sacrificio passate immobili sotto i raggi del sole per ottenere un’abbronzatura più intensa.  Comunque si tenga presente che se si resta esposti al sole a lungo nelle ore più calde delle giornate estive si corre il rischio che si instauri la temibile e spesso irreversibile disidratazione profonda. Che cosa avviene o che cosa succede? Continua…

 

10/06/2016

 

Esiste per ogni molecola del sistema colloidale idrofilo, che costituisce il medium della sostanza fondamentale dermica,  una forza di legame che tiene insieme, sia pure in continuo movimento ed in un continuo scambio dinamico,  tutte le componenti biochimiche della matrice connettivale.  Si conoscono i valori energetici dei legami chimici e,  per definizione,  ogni legame chimico possiede un’energia di legame uguale a quella che bisogna fornire per rompere il legame stesso.  Tra le forze di coesione,  che sono proprio quelle intermolecolari che a noi interessano,  ritroviamo le deboli,  legami idrogeno e forze di Van der Wallas,  quelle medie,  cosiddette iono- di polo,  quelle più forti o eteropolari.  In più si deve riflettere che portare fuori una molecola d’acqua,  che faccia parte della matrice connettivale,  vuol dire rompere tutta una serie di legami che continuamente si formano ogni volta che questa incontra,  durante il percorso dall’interno verso l’esterno,  altre molecole.  Ci vuole perciò una fonte di energia termica importante e costante.  Quella che appunto si riceve dall’esposizione protratta per ore e per tempi ripetuti,  cioè quasi tutti i giorni del periodo estivo.  Quello che se ne ricava non è un danno reversibile.  L’eritema solare è un danno che si ripara e non è quasi mai un grosso problema soprattutto perché l’individuo,  affetto da eritema,  soffre e si guarderà bene dal tornare ad esporsi al sole ancora come prima.  Ma… Continua

13/06/2016

 

Ma quando la pelle si è organizzata una protezione efficace, costituita dall’abbronzatura e dall’ispessimento dello strato corneo,  l’individuo,  ossessionato dall’abbronzatura,  non avverte un vero fastidio o sofferenza e,  proprio per questo ,  spesso ne deriva danno irreversibile che porta ad un vero e proprio invecchiamento cutaneo.  Pe capire la natura di questo danno si può prendere in considerazione l’invecchiamento fisiologico della pelle al quale tutti noi andiamo incontro col passare degli anni.  Poi basterà pensare ad un’accelerazione notevole di tutti i passaggi ed avremo un quadro significativo dell’elastosi cutanea causata da un eccesso di esposizione al sole.  La differenza di funzionamento tra una pelle giovane ed una pelle invecchiata,  si può verificare con un’esperienza relativamente semplice.  Iniettando ,  a livello dermico,  una soluzione fisiologica nella pelle giovane,  questa soluzione viene fissata dai colloidi idrofili soprattutto per la capacità dei fibroblasti di produrre nuovi glucosaminoglicani precursori dell’acido ialuronico,  principale fissatore dell’acqua interstiziale.

Viceversa la stessa dose di soluzione fisiologica iniettata nel derma di un soggetto dalla pelle invecchiata viene assorbita a livello ematico ed eliminata,  mancando la capacità di produrre acido ialuronico in modo rapido ed efficace.  La principale modificazione  anche legata all’età che si verifica nella sostanza intercellulare è la grande diminuzione di quantità di acido ialuronico.  Col passare degli anni si formano elementi fibrosi e la quantità di sostanza intercellulare amorfa diminuisce gradualmente.  Ma anche quando la pelle viene sottoposta a stres termici  prolungati tutto si verifica quali appunto eccessive e continuate esposizioni ai raggi solari.  Non per questo dobbiamo eliminare la nostra esposizione al sole,  perché il sole è benefico se preso a giuste dosi, anzi,  noi abbiamo bisogno di prendere  una  dose giornaliera giusta di sole, purtroppo però certe persone hanno dato poco peso alla cosa ed hanno causato danni irreversibili, nonostante tutte le precauzioni ed i prodotti applicati, che pure in qualche modo hanno contribuito a moderare il danno,  risultano incapaci di neutralizzare gli effetti causati da gli eccessi di ore di esposizione al sole.

Quali rimedi si possono adottare in questi casi?   Anche se un’alterazione della matrice colloidale del connettivo è un fenomeno irreversibile per la perdita di idrofilia,  per un aumento della flocculazione dei colloidi e relativa mineralizzazione,  correre ai ripari al più presto possibile può risultare un certo giovamento.  Le dosi dei glucosaminoglicani  quali reintegratori del turgore devono essere aumentate.  Conviene richiamare l’acqua a livello interstiziale con applicazioni ipertoniche,  per poi procedere con massaggi e prodotti molto ricchi di glucosaminoglicani,  di preferenza formulati in gel, mentre per le applicazioni giornaliere in casa saranno date le emulsioni e creme.  L’estetista esperta riesce a dare trattamenti efficaci nel suo istituto:  si tratta di manovre e applicazioni complesse che meritano una considerazione adeguata.  Continua… domani.

 

14/06/2016

 

La prima fase del trattamento consiste in un’azione sul microcircolo che provochi una blanda revulsione.  Si possono usare allo scopo fonti di calore (raggi infrarossi,  saune,  bagni caldi)  ma più semplicemente olii essenziali ad azione vascolarizzante; in questo ultimo caso basta una goccia di essenza per ogni centimetro cubo di acqua.  La vasodilatazione provoca un turgore ed un certo arrossamento che dura dai quindici ai trenta minuti.  In questo tempo e dopo una breve manipolazione che renda omogeneo il rossore,  si passa subito alla seconda fase:  in questa si sfrutta il fenomeno osmotico,  si prepara una composizione ipertonica,  quasi sempre di composti di derivazione marina (alghe, peloidi, che insorta di fango concentrano sostanze organiche e inorganiche,  quindi alginati,  sali minerali di concentrazione ipertonica,  oligoelementi e altre cose di laboratorio appena messe sul mercato.

 

Se noi facessimo dei bagni restando immersi a lungo nell’acqua,  riusciremo mai a ripristinare i tessuti danneggiati dai raggi solari negativi?

 

Angela

 

No,  peggioreremmo la situazione,  perché applicando sulla cute la miscela in virtù del fenomeno osmotico,  l’acqua interstiziale viene attirata verso lo strato più esterno della cute.  Allora,  guarda, in biologia l’osmosi spiega il fenomeno per il quale ponendo delle cellule in acqua,  queste si gonfiano fino a scoppiare. La ragione di ciò è facilmente spiegabile:  nelle cellule vi è una concentrazione di sali pressapoco dell’1%; nell’acqua i sali sono in concentrazione infinitesima.

I sali delle cellule non possono passare a diffondersi nell’acqua,  perché la membrana citoplasmatica fa da barriera,  perciò l’acqua penetra nelle cellule per diluire la soluzione all’interno delle stesse e continua a penetrare fin tanto che sia all’interno che all’esterno la concentrazione dei sali non è la stessa.  Passando alla pelle,  se noi mettiamo a contatto con la superficie una soluzione salina che abbia una concentrazione maggiore di quella fisiologica (ipertonica) poiché i sali non passano la barriera dello strato corneo lucido, sarà l’acqua degli spazi interstiziali a passare all’esterno.  Si può viceversa avere una certa penetrazione all’interno con una soluzione ipotonica rispetto ai liquidi biologici.

Ritornando al discorso prima della tua domanda,  ai prodotti usati  e non solo per curare la disidratazione profonda si possono ipotizzare vari scambi dinamici con l’acquisizione selettiva da parte delle cellule di quanto può giovare il loro metabolismo,  e il  massimo risultato è soddisfacente.  La terza fase tende a fissare l’idratazione,  vengono usati prodotti ad alta concentrazione di glucosaminoglicani.  Ovviamente prima deve essere mosso il fango e tutti gli altri prodotti usati prima con un buon idromassaggio. poi si procede alla manipolazione adeguata per facilitare l’assorbimento.  Continua nel prossimo capitolo…