10/07/2015

ERBE   VELENOSE

 

erbe  velenose

LA  BELLA  DONNA

 

 

Incomincio dalla bella donna, o bella dama,  oppure solano furioso, che appartiene alla famiglia delle Solanaceae. Questa pianta assume altri nomi a seconda delle regioni italiane. La bella donna è molto pericolosa anche perché assomiglia ad alcune varietà di basilico erba comunemente usata per insaporire ragù, insalate, tisane  e pietanze. Cresce nelle zone montane e submontane , nei boschi ombrosi delle Alpi e degli Appennini. La parte di veleno è concentrata in tutta la pianta perfino nelle radici rizomatose.

Ha un portamento robusto  dalla cui radice rizomatosa sorge un fusto semplice per il primo tratto e ramificato poi in tre rami che raggiungono un metro e più di altezza.

Le foglie sono alterne nella parte bassa del fusto, mentre nella parte superiore sono inserite a due a due dalla stessa parte del fusto: di queste una è molto più piccola dell’altra. I fiori sono inseriti singolarmente in mezzo alle due foglie, il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, la corolla tubolare si separa alla fauce in cinque lobi triangolari e rivolti all’infuori ed è di colore porporino violaceo, con base bianca e verdastra, i frutti sono bacche di colore nero lucente che sono i semi. Attenzione questa pinta se ingerita anche in piccole quantità può essere mortale!

 

ERBA  CROCIONA

 

 

Ecco un’altra pianta pericolosa . l’erba crociona, appartiene alla famiglia delle Liliaceae. È una pianta perenne rizomatosa con radici sottili sottili, da cui ha origine il fusto dalle caratteristiche semplici. raggiunge un’altezza di circa trenta cm, porta un verticillo di foglie ed un unico fiore. Le foglie unite in un verticillo sono quasi sempre quattro, hanno forma obovata, l’apice è strettamente acuminato, la base ristretta a cuneo. Il fiore è unico, portato all’apice dal fusto, ha un involucro diviso in quattro segmenti simulanti un calice, e quattro- otto segmenti simili a petali di colore verdastro, il frutto è una bacca tondeggiante del colore dell’uva nera inserita fra i segmenti dell’involucro, molto persistenti. Cresce nelle zone submontane e montane, delle Alpi e dell’ Appennino settentrionale. predilige le zone dei boschi ombrosi nei luoghi freschi e ombreggiati. Questa pianta è completamente velenosa dalle radici agli apici delle foglie, inoltre è pericolosa soprattutto per i bambini che non la conoscono per il suo portamento che assomiglia ai frutti di bosco commestibili. A domani con altre erbe velenose.

 

L’OLEANDRO

 

 

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L’ oleandro appartiene alla famiglia delle Apocynaceae, è un arbusto dal portamento cespuglioso e rigoglioso, o un piccolo arbusto a forma di ombrello che raggiunge l’altezza di 4 metri circa. I rami sorgono quasi sempre alla base, sono eretti poi man mano che si allungano diventano lievemente arcuati verso l’esterno. Le foglie eleganti sono normalmente opposte o a volte nei giovani germogli si presentano verticillate a tre o quattro, hanno un picciolo breve e robusto, dilatato alla base, la foglia è a forma di lamina lanceolata, con l’apice acuto come la base, il margine è intero. I fiori sono di vari colori dal bianco perfetto al colore avorio; dalle innumerevoli gradazioni del rosa al rosso scarlatto e bordeaux. I fiori sono riuniti in corimbi all’apice dei rami, il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, la corolla si divide in cinque lobi diretti all’infuori, il calice è rosa o bianco nelle piante spontanee mentre in quelle coltivate può essere di vari colori, i frutti sono formati da due follicoli contenenti i semi che sono piumosi. Questa bellissima pianta vive comunemente nelle riviere, nei pressi dei laghi, ma è coltivato anche nelle zone del nord dell’Italia e in altri paesi del mondo. La parte velenosa è tutta la pianta compresa la radice e i semi. Non portare le mani alle labbra se si è appena toccato un ramo o un fiore dell’oleandro e non toccare con  mani che presentano ferite.

 

IL  RICINO

 

Il ricino appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae , questa pianta vive bene nei paesi caldi e può arrivare ad un’altezza di 10 metri. In italia è coltivata soprattutto come albero ornamentale, il suo portamento è quelo di una pianta annuale perché non sopporta il clima rigido;  nelle specie coltivate raggiungono l’altezza si due metri soltanto. Le foglie sono alterne, alla base hanno una stipola amplessicale, il picciolo si nota bene per la sua lunghezza, la lamina è divisa in cinque-sette-nove lobi disuguali, il più grande è quello centrale, sono lanceolati con i margini dentellati. I fiori sono riuniti in rachemi posti all’ascella delle foglie o all’apice dei rami. Nella parte inferiore del racemo ci sono fiori maschili formati da un calice di cinque sepali e da numerosi stami, al di sopra ci sono i fiori femminili con i sepali lanceolati e l’ovario. I frutti sono in capsule a tre valve coperte da spine non rigide e contenenti semi ovoidali appiattiti con la superficie macchiata in modo vario da striature brune e color ruggine. il ricino è originario delle zone tropicali è coltivato in diverse parti, qui in Italia è coltivato e inselvatichito specialmente nell’Italia meridionale. La parte velenosa del ricino è soltanto il seme che se ingerito può provocare intossicazione e dissenteria.

 

LA  FUSAGGINE

 

Questa strana pianta appartiene alla famiglia delle Calastraceae, è un arbusto che arriva ad un’altezza di tre oquattro metri. i rami giovani hanno una sezione quadrata, la loro superficie è verde ed è interrotta da quattro piccole ali suberosedi colore bruno chiaro; la corteccia adulta è di colore marrone spento che tende al grigio. Le foglie sono opposte, a volte verticillate a tre o quattro, hanno il picciolo breve e sono di forma oblunga-elittica o obovata con la larghezza massima nella parte alta, hanno l’apice quasi sempre arrotondato mentre la base si restringe a cuneo, il margine è dentellato; sono di consistenza coriacea, glabre sopra e e pelose solo lungo le nervature. I fiori sono riuniti in piccoli corimbi all’ascella delle foglie, hanno il calice diviso in quattro lobi; la corolla è verde giallastro,è composta da quattro petali. I frutti sono capsule divise in quattro lobi di colore rosato mentre i semi sono di colore arancione. Questa pianta cresce in tutt’Italia, nelle zone mediterranee e in quelle submontane, nelle siepi e nei boschi. La parte velenosa della fusaggine sono i frutti e la corteccia.

13/07/2015

IL  MUGHETTO

Il mughetto appartiene alla famiglia delle Liliaceae, è una pianta perenne dal lungo rizoma strisciante sotto il terreno. La parte aerea è formata da nodi con delle gemme, la piantina è formata da due foglie e dal fusto floreale che raggiunge l’altezza di 20 cm. Le due foglie partono dalla base della pianta, hanno un lungo picciolo, sono di forma ovale-lanceolata, con l’apice acuto, la base si restringe molto gradualmente a cuneo a passa senza interruzione nel picciolo per questo è lievemente alato, la superficie è glabra e presenta numerose nervature parallele. I fiori sono riuniti in un racemo unilaterale e sono rivolti tutti dallo stesso lato con un corto peduncolo arcuato verso il basso. Il perigonio (involucro) è a forma di campanelli con sei piccoli lobi ripiegati indietro; Il frutto è una bacca tondeggiante di colore rosso vivo contenente i semi. Il mughetto cresce spontaneamente nelle zone submontane a quelle subalpine, preferisce luoghi ombrosi e freschi; il mughetto è anche coltivato per i suoi splendidi fiori raffinati. La parte velenosa del mughetto è completa, dal rizoma, alla parte aerea della pianta compresi semi e fiori.

 

IL  LAUROCERASO

 

Il Lauroceraso appartiene alla famiglia delle Rosaceae, è una pianta dal portamento elegante, può arrivare all’altezza di sei metri, si può coltivare  ad alberello o a cespuglio e siepi; le sue foglie sono sempreverdi, i rami sono spesso diretti in fuori. Le sue foglie sono inserite sui rami a modo alterno, con un picciolo robusto, corto e spesso contorto, sono persistenti di consistenza coriacea, inoltre sono lanceolate con la massima larghezza più in alto della metà, l’apice acuto, alla base si restringono a cuneo; la superficie superiore è di colore verde chiaro e lucente, quella inferiore è opaca e mostra chiaramente le nervature che formano un fitto reticolo. i fiori sono riuniti in piccoli racemi all’ascella delle foglie superiori, hanno il calice composto da cinque piccoli denti saldati fra di loro alla base, la corolla è bianca formata da cinque petali liberi con venti stami all’interno; il frutto è una drupa ovoidale con l’apice acuminato, la porzione carnosa è nero-violacea che contiene un nocciolo tondeggiante. Il lauroceraso è originario dell’Asia, è coltivato in molte parti del mondo. La sua parte velenosa è tutta la pianta radici comprese ma specialmente le foglie fresche.