07.05.2013

NEL LABORATORIO DI EMI E PETER SESTA PARTE

Author: admin-ele

07/05/2013

LE VIRTU’ DI ERBE  E  FIORI

L’ARGENTINA

L’Argentina appartiene alla famiglia delle Rosaceae. È una pianta erbacea di bell’aspetto, per la presenza di peli argentei; ha un rizoma corto che termina in una rosetta di foglie da cui partono gli stoloni radicanti che portano i fiori. Le foglie basali, sono lunghe fino a 25 cm, sono a pennatosette  frastagliate divise in foglioline  di dimensioni variabili vi sono quelle grandi inframmezzate da altre più piccole. Le foglioline  hanno contorno ovale e sono profondamente dentate.  I fiori che hanno un diametro di 2 cm sono portati singolarmente su un lungo peduncolo inserito ai nodi radicanti degli stoloni; sono formati da 5 sepali ovali di colore verde e DA 5 PETALI ANCH ‘ESSI OVALI, DI COLORE GIALLO DORATO, PIù LUNGHI DEI SEPALI. I FRUTTI SONO DEGLI ACHENI INSERITI SU UN RICETTACOLO SOLIDO. Questa pianta è diffusa nell’Italia settentrionale e in quella centrale, non si trova più a sud della Campania: cresce nei luoghi erbosi, ai margini delle strade, dei fiumi, preferisce i suoli umidi.

 L’Argentina ha delle proprietà astringenti perciò antidiarroiche, antispasmodiche, antiinfiammatorie e vulnerarie. I suoi principi attivi sono le amine biogene e i tannini. Per le sue proprietà astringenti L’Argentina è una pianta molto nota come rimedio erboristico tradizionale. Oggi l’uso di questa pianta può essere suggerito limitatamente alle diarree, ai dolori di stomaco e di intestino, ai dolori mestruali accompagnati da un flusso abbondante. All’esterno L’Argentina trova valida applicazione in tutte le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, rassoda le gengive, attenua le infiammazioni cutanee.

 10/05/2013

Devo introdurre l’Alchemilla come ho potuto dimenticarmi dell’Alchemilla , di questa pianta meravigliosa, anche perché è una di quelle piante che conosco bene.

L’ALCHEMILLA

L’Alchemilla appartiene alla famiglia delle rosacee; chiamata comunemente ” Erba stella “. È una pianta dal portamento grazioso, brillante, provvista da rizoma che termina in una rosetta di foglie a lato della quale spuntano i fusti floreali alti fino 40 cm. Le foglie a contorno subrotondo, sono divise in 7-10 lobi arrotondati, il lembo è spesso pieghettato come un ventaglio, il margine è dentato. Il picciolo è molto lungo nelle foglie della rosetta basale e diventa sempre più corto fino a sparire in quelle inserite lungo il fusto.

L’infiorescenza è una pannocchia composta da numerosi fiori molto piccoli provvisti di un calice tubolare nella parte inferiore e diviso in quattro lobi di colore verde-giallognolo in quella terminale; i petali mancano. I frutti sono formati da acheni, in numero variabile da uno a quattro, racchiusi nel tubo del calice.

La pianta è molto comune nelle zone montane da quella delle Alpi a quella degli Appennini, raramente si trova nei nostri prati o giardini ,  predilige le zone umide ma luminose. La parte più usata sono le foglie e le sommità fiorite. Ancora più pregiata è l’Alchemilla alpina, contiene tannini, fitosteroli e saponine. L’Alchemilla è una piante italiane più ricche in tannini. Le sue proprietà sono : astringenti, antiinfiammatorie, antidiarroiche, cicatrizzanti, antisettiche. Nota da lunghissimo tempo nella tradizione popolare  e nell’antica medicina, veniva utilizzata per l’apparato femminile per frenare emorragie, veniva utilizzata  come emostatico e cicatrizzante per frenare le emorragie interne ed esterne. Usata anche nelle enteriti e cefalee. L’Alchemilla è usata anche in decotto al 10% bollito per 12 min per lavande ed irrigazioni vaginali. Per uso dermo-cosmetico un infuso con sole foglie si prepara un’acqua tonica astringente e disarrossante.

Un’ altra pianta da non scordare è l’Alliaria officinalis, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae.

L’ALLIARIA

È una pianta erbacea annuale, il suo fusto può arrivare all’altezza di un metro,1-20 cm. Questa pianta ha le foglie stropicciate ed emana un odore di aglio da cui ne deriva il nome. Le foglie sono cordate, a forma di cuore, con il margine variamente dentato: quelle inferiori hanno un lungo picciolo e sono a forma di rene, mentre quelle inserite in modo alterno sul fusto hanno il picciolo sempre più corto fino alle più alte che sono quasi sessili e di forma subtriangolare. I fiori sono disposti in un racemo terminale semplice o poco ramificato ed hanno quattro sepali verdi e quattro petali bianchi; contengono molto nettare, sono molto ricercate dalle api. I frutti sono delle silique lunghe da 5 a 60 cm e hanno un peduncolo molto corto e tozzo; contengono due serie di semi di colore nero striati per il lungo.

L’Alliaria si trova in tutt’Italia , dalla zona marina a quella montana e in pianura, nei boschi, nelle siepi. Il suo uso è comune in erboristica, si usa tutta la pianta. Ha proprietà espettoranti, attivanti la respirazione, antisettiche ed ipermineralizzanti. I suoi principi attivi sono: i carotenoidi, olio essenziale solforato, saponine, mirosina, sinigrina. È utile quale espettorante specialmente nelle tossi e nei catarri bronchiali; giova agli asmatici. Si usa anche in infuso per depurare l’organismo e riattiva la micro-circolazione: giova per esempio applicarla sui geloni allo scopo di riattivare la circolazione locale.

05/06/2013

ARNICA

L’ Arnica appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è una pianta dal portamento allegro, con un rizoma obbliquo o verticale, dal fusto semplice appena ramificato diene alto fino ad un metro circa, e tutta la pianta è coperta da peli e ghiandole. Le foglie hanno una forma ovale allungata con il margine spesso dentellato. I fiori sono riuniti in un capolino e sono di due o tre tipi : quelli esterni hanno una ligula di colore giallo e arancio, mentre quelli centrali sono piccoli e gialli.

I frutti sono acheni lunghi 5-6 mm, sormontati da un ‘appendice leggera e piumosa, formata da numerosi peli setosi di colore bianco ghiaccio che ne facilita la disseminazione.

L’Arnica si trova nelle zone montane al di sopra dei mille metri Alpi e Appennini. La parte pregiata sono il rizoma e i fiori. Le sue proprietà sono antiecchimosiche, per via esterna, e sono rubefacenti. I principi attivi sono i tannini e l’olio essenziale  l’idrotimochinone. L’arnica è un rimedio di prima medicina per la sua validità di curare ecchimosi, ed edemi conseguenti a contusioni e slogature. Le sue preparazioni vengono effettuate da persone qualificate per il forte dosaggio che potrebbe dare origine ad importanti infiammazioni. Le preparazioni a base di arnica sono utilizzabili solo per via esterna, e sono da evitare applicazioni su pelli escoriate, ferite specialmente sulle ferite di BAMBINI PICCOLI. Inoltre la tintura di arnica non va mai impiegata pura, ma deve essere diluita in acqua ( cinque parti di acqua e una parte di tintura).

ARTEMISIA

L’ Artemisia appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è una pianta dal portamento altero, con una grossa radice molto legnosa da cui nascono i fusti eretti. I fusti sono di colore rossastro, molto ramificati, e possono arrivare ad un’ altezza di 150-200 cm. Le foglie sono distribuite sul fusto in maniera alterna, sono pennatifide con i lobi interni e a loro volta sono divisi in strette lacinie; alla base sono presenti due orecchiette, la parte superiore è glabra di colore verde scuro. La parte inferiore è bianca per la presenza di una fitta tomentosità. Le foglie inferiori sono le più incise e a mano a mano che si sale lungo il fusto, diventano sempre più semplici fino ad arrivare a quelle superiori che sono intere a forma lineare.

L’infiorescenza è una pannocchia abbastanza grande molto ramificata, di forma piramidale; è composta da numerosi piccoli capolini di fiori giallastri ; i frutti sono dei piccoli acheni. Questa pianta si trova ovunque ma preferisce i terreni  ricchi di sostanze azotate, molto diffusa nella pianura. Le parti usate sono le sommità fiorite.

Le sue proprietà sono principalmente amaricanti, aromatizzanti e digestive, ma anche aperitive, e  sedative, e regolatrici. Questa pianta molto comune ma meravigliosa per le sue proprietà è usata fin dai tempi antichi per le preparazioni dei liquori amari, e medicinali,   molto conosciuta per le sue proprietà regolatrici del ciclo mestruale; ovviamente , va somministrata  sotto il diretto controllo del medico.

ASPARAGO  E  ASPARAGO  SELVATICO

L’asparago selvatico appartiene alla famiglia delle ” Liliaceae “, è una pianta erbacea che può raggiungere fino ai 2 metri di altezza. Sono forniti da un corto rizoma sotterraneo , in primavera spuntano  i nuovi germogli sono turioni sottili , commestibili come gli asparagi di coltura.

Le foglie sono molto piccole: assomogliano a dei rametti trasformati, che riuniti in gruppi sono inseriti sui rami all’ascella delle vere foglie.

I fiori sono a pendula  inseriti singolarmente su un peduncolo, sono piccoli verdastri a forma di campanula. I frutti sono delle bacche rosse carnose contenenti alcuni semi neri.  Si trova allo stato spontaneo nelle zone del mare.

In medicina sono usate le radici, hanno proprietà diuretiche, depurative e dietetiche. I principi attivi dell’asparago selvatico sono : vitamina C, amminoacidi, e sali minerali. Le radici si raccolgono in autunno e in primavera; si puliscono bene dalla terra , si lavano,  si fanno dei pezzetti, si lasciano asciugare al sole poi, si conservano in vasi di porcellana in ambiente privo di umidità.

Elena  Lasagna