21.10.2012

ONORIAMO LE NOSTRE NONNE

Author: admin-ele

21/10/2012

Devo molto a tutti i componenti della mia famiglia sia del passato che del presente; ma se non ci fossero state le NONNE credo che non sarei quella che sono: una persona libera e indipendente. Ma ora non voglio parlarvi di me ma mostrarvi chi erano le nostre nonne! Basta soltanto osservare uno di questi lavori, che sono il minimo che possa mostarvi in confronto a tutti gli altri lavori che ora non sono qui perché hanno avuto un’ appartenenza altrove.

Tutto intorno a loro parlava sommessamente di cose fatte con amore, eleganza, sia che si trattasse di vestiti e ricami o di sentimenti. Non permetterò mai a nessuno di sminuire o distruggere  i ricordi delle  persone vere, quelle che hanno lavorato sodo con la mente e con il cuore!

Ora so il perché hai disegnato per me questi ricami, e perché io li abbia conservati con amore. Grazie!

Q uel mattino ricordo che mi dicesti: <<  …Non posso tenervi tutti sotto una campana di vetro, ” Vi amo molto”. Vai, ama, ama molto, e ama incondizionatamente >>. Quella fu l’ultima volta che ci parlammo.

Come classificavano le nonne di allora il sentimento dell’invidia?

D. Robert

Molto in alto, l’invidia per loro era un sentimento luminoso da condividere con gioia, di gratitudine alla vita. Bevevano il vino dalla stessa coppa e non aveva un sapore amaro, anzi ancora più dolce, ne gioivano, assaporavano i sogni degli altri che si avveravano come fossero i loro. Vedi la differenza?

Ricordo di mia nonna e quanto amasse le rose bianche e le rose rosse; dovrei parlare di loro per un intero giorno e lo farò proprio in questo articolo.

 Fra tutti i fiori la rosa è la più carica di significati simbolici.  Essa per i Romani è il fiore del ricordo, per i Musulmani simboleggia la contemplazione, per Dante è l’amore, per i Templari la sofferenza e il sangue, per gli alchimisti l’impossibile, per i Rosacroce la conoscenza.

Ma qualè l’origine della rosa?  Così prediletta da Oriente e Occidente! Si dice che sono proprio i Templari a portare dall’oriente una varietà di rose rosse che Tebaldo V, conte di Champagne, utilizza per disegnare il proprio emblema. L’universo delle rose non occupa dunque solamente uno spazio geografico di regioni e paesi diversi e quello temporale dei secoli tra loro lontani, ma anche lo spazio invisibile della coscienza umana. In questo senso la rosa nasconde un triplo significato simbolico: alchemico, geometrico e iniziatico. IL SIGNIFICATO ALCHEMICO: in mano alla Madonna, il fiore simboleggia la conoscenza dei misteri. La rosa rossa appartiene alla Madonna nera ed è simbolo della rubedo, lo stato in cui il cuore si trasforma nell’oro più puro, di cui Cristo è la tintura. Bianche o rosse, le rose erano i fiori preferiti dagli alchimisti i cui trattati si intitolavano spesso” rosari dei filosofi”. SIGNIFICATO GEOMETRICO: il numero dei suoi petali da (5, 8, 12, 15) viene messo in relazione alle corrispondenze numeriche sacre di Pitagora, agli sviluppi dell’architettura (La cattedrale parigina di Notre Dame) e alla matematica occulta (quadratura del cerhio). In aritmetica è la cosiddetta ritmomachia, e cioè l’uso segreto della ruota di Pitagora, i cui numeri conducono al cielo. Ma il cinque oltre ad essere il numero della rosa, è anche il numero dell’uomo coscienza nel mondo. IL SIGNIFICATO INIZIATICO: simboleggia la conoscenza integrale, l’illuminazione tramite l’apertura dei centri vitali. Non a caso i santi hanno la capacità di far fiorire le rose. In estremo Oriente, dove le rose non ci sono, il medesimo significato simbolico  viene attribuito al loto. Nell’iconografia cristiana la rosa viene associata alla coppa che raccoglie il sangue di Cristo, alla trasfigurazione delle gocce di quello stesso sangue o alle piaghe di Cristo, immagini che evocano il Graal e la rugiada celeste della redenzione. La rosa posta al centro della croce è il simbolo utilizzato anche da Dante nella COMMEDIA della candida rosa dei beati che a sua volta non può non far pensare alla Rosa mistica simbolo della Madonna nelle litanie cristiane. Un tempo alla quarta domenica di quaresima, il papa benediceva una rosa d’oro come simbolo della potenza e di istruzione spirituale, ma anche come segno di resurrezione e di immortalità. Nella tradizione mistica islamica, Saadi di Chiraz associa l’immagine del giardino delle rose alla contemplazione: << Coglierò le rose del giardino, ma il profumo del rosaio mi ha inebriato>>. Un linguaggio che il misticismo cristiano può rinvenire nel Cantico dei Cantici.

Dedico queste rose alle persone che amo. A Te nonna.

Elena

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10/01/2013

Oltre alle rose, ai pizzi, ai ricami, e ad altri lavori da certosino, ricordo anche di quegli enormi arazi fatti per donare alla chiesa: anche se non ho l’originale, mi è rimasto lo stampo, chiamiamolo così; chi ha imparato molti punti da ricamo comprenderà che cosa significa stampo. l’Originale è sempre più brillante, sembrano vedute dal vero, un qualcosa d’incredibile.

Ma ritorniamo ancora alla loro sapienza innata , anche loro, proprio come Emi e Peter facevano di tutto con i fiori. Mi ricordo dei petali di rose che era il principale ingrediente delle loro preparazioni fermentate di fiori, erbe e spezie. Il cui piacevole aroma impregnava tutta la casa, che si è tramandato ai nipoti e agli amici. Sapevano preparare miscele per profumare ambienti e armadi della biancheria. Ricordo che mi mandava a raccogliere le rose già sbocciate,   ovviamente quelle e solo del nostro giardino; guai a noi se solo ci permettavamo di allungare le mani nelle siepi degli altri. Anche perché le rose come gli altri fiori non devono essere strappati ma tagliati appena sopra l’ascella per dare spazio al nuovo germoglio.  Ne  occorrevano 1500 grammi circa di petali di rose, spezie, aghi di pino balsamico, brandy, li stendevano sopra un grande foglio di carta, ricordo però che c’erano altri fiori come il gelsomino, la maggiorana, il rosmarino , le spezie come il cardamomo, la cannella , la noce moscata , i chiodi di garofano ecc. Una volta essicati, li ponevano tutti in una contenitore a chiusura ermetica  , prima però li lasciavano lì per qualche settimana , poi li filtravano e li disponevano in boccette aperte;   emanavano un profumo inebriante  che però non stancava. Per non parlare poi,  anche delle tisane e di tutte le erbe aromatiche che essicavano per l’uso invernale. Quello si che era amore per la famiglia, per la natura, e  per la vita!

28/02/2013

Poi, le nonne di allora avevano un qualcosa di particolarmente amabile e rispettoso,  non era difficile abituarsi alla famiglia, ma non solo ciò che riguardava la nostra di famiglia, ma soprattutto ci insegnavano il rispetto per gli altri. Perché dicevano : ” se avete rispetto per gli altri un giorno la vita vi gratificherà ” . ; ed avevano ragione. Del resto per farsi amare da loro non dovevamo fare grandi rimunce, infatti, noi bambini dovevamo essere amici con tutti , dai meno fortunati ai più fortunati senza condizioni e tantomeno razzismo di ogni genere. Solo dovevamo segnalare i maleducati, se poi non  capivano con le buone maniere , allora , a casa nostra non venivano più. Perché dicevano che,  la maleducazione se non  fermata   in tempo opportuno, diventa devastante soprattutto per il futuro dei bambini. Ma allora era tutto diverso, ad esempio se capitava che un bambino sbagliasse, si avvisavano i genitori, e loro con le dovute maniere lo correggevano , e lo stesso valeva per la scuola: quando gli insegnanti richiamavano i genitori per qualcosa di storto che avevano commesso i figli ; loro non facevano come fanno certi  genitori di questi tempi, ma per il bene dei figli, valutavano la cosa ed erano coerenti con gli insegnanti. Che differenza ! Adesso certi genitori insegnano ai figli a rubare, a sfottere, e ad essere maleducati, è palesemente impossibile far capire loro il contrario, anzi,  si compiacciono  e cioè per loro essere umili diventerebbe una minaccia. Eppure , quel ieri di cui sto parlando non è poi così remoto! Se si trattiene il fiato si riesce ancora a respirarlo!

Vorrei diventare grande come Voi!

07/o3/2013

imm011

AUGURI   A  VOI

e  a tutte  le donne  vere  come Voi

Che  Elle  siano nonne,  madri

oppure no.

Elena  Lasagna