24.10.2011

RISPOSTE AI LETTORI QUARANTUNO

Author: admin-ele

25/10/2011

Che cosa ne pensi della Menopausa?

Elisa due

E chi la conosce? Ma credo che la menopausa sia soltanto la fine di un ciclo importante : quello della” procreazione”.

Ed è anche l’inizio di un processo in cui anima, corpo e mente si fondono per dare inizio ad una nuova vita, più profonda e più vera! Vorrei che queste mie parole potessero raggiungere tutte le donne che si autocommiserano pur essendo in buona salute. Ciò che sta scritto nel cuore e nell’anima trascende i piccoli limiti umani  del tempo e dello spazio. La vita per te incomincia adesso!

Elena  Lasagna

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26/10/2011

Sai? Sono una insospettabile alcolista funzionale, come capita a quelle come me che vogliono trasgredire. Ho incominciato a bere quando ho visto la mia convivenza andare a rotoli. Sono andata a vivere con il mio ragazzo per scappare da una famiglia rigida e poco comprensiva, che mi ha creato inutili paure e sospetti su di lui, non era vero niente, così gli ho rovinato la vita. Ho incominciato a bere il venerdi sera fuori con gli amici, così decise lui che il venerdi ognuno per conto suo, ed ho incominciato ad alzare il gomito con la disapprovazione dei miei amici. Ero simpatica, di compagnia, apparentemente era tutto sotto controllo, ma tornavo a casa prima di lui e ci davo dentro con il resto. Per me ora conta soltanto avere un bicchiere di vodka e poi…

Margot

Qualche volta la trasgressione non guasta, ma poi bisogna reagire per non toccare il fondo, o perlomeno risalire. Solo in Italia ci sono dai sei agli otto milioni di persone che bevono troppo, dai tre ai quattro milioni sono alcolisti, per lo più donne. Questo flagello solo in Italia ogni anno fa almeno ottanta, centomila vittime non so se ne sei al corrente. Una vera malattia che non conosce classi sociali e livelli culturali, e si può vincere solo con la solidarietà che sa dare chi ha avuto lo stesso problema e ne è uscito. Come fa l’Alcolisti Anonimi.

Elena Lasagna

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27/10/2011

Io amo la trasgressione: la trasgressione è vita!

Francesco di Brescia

Per me la vera vita è ricominciare!

Vivi, e lascia vivere; ma non pagare con la vita degli altri!

La vita vera è qualcuno che non ti delude mai!

Detesto chi condanna per i suoi stessi errori!

Elena  Lasagna

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31/10/2011

COSA  NE PENSI  DELLE  SEPARAZIONI?

e DELLE  SEPARAZIONI in CASA?

Roberto di Mantova

Io penso che una separazione sia sempre dolorosa, è ovvio che per chi è lasciato lo è ancora di più. Ma può rendere felici basta affrontare la separazione nel pieno rispetto delle idee dell’altro, vivere l’esperienza con ottimismo. Dico che può rendere felici perchè per me il matrimonio deve essere fondato solo sull’amore, libertà e giustizia. Anche perchè se non c’è rispetto non ci può essere amore. Un matrimonio portato avanti solo per convenienza, per dovere, non ci può essere felicità ma solo confusione; quella confusione che t’incastra giorno dopo giorno e ci si appoggia l’uno all’altra. A questo punto la separazione è un diritto e non una punizione dell’altro. E’ ovvio che se ci sono dei figli bisognerà farlo ancora meglio e rendersi conto che la famiglia può esistere anche in territori diversi. Non è facile ma bisogna armarsi di coraggio e determinazione e ancora una volta dico ottimismo per ricominciare con dignità senza strazio per chi è lasciato, perchè la separazione dovrebbe essere un momento di educazione alle emozioni dove può diventare salutare anche la collera. Io credo che la verità faccia bene anche ai figli: la colpa di come vivranno la separazione è soltanto dei genitori.

Separarsi sì ma non separati in casa, perchè io credo che chi è lasciato controllerà sempre l’altro e andrà a finire che si soffrirà molto di più. Così facendo non si potrà mai mobilitare le proprie risorse e si finirà con l’isolarsi nel dolore. Anche per chi lascia credo che non sia facile vivere sotto lo stesso tetto; forse sarà invaso dai sensi di colpa e sarà tenuto a risolvere i problemi dell’altra, non lasciandola così in completa autonomia. Oppure potrebbe rinfacciare con lo squalificare chi ha lasciato e cercherà di ubriacarsi nella sua nuova relazione, e perchè no vivrà la nuova relazione facendo confronto con l’altra.

Elena  Lasagna

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02/11/2011

Secondo te l’altruismo è più nei giovani o negli anziani?

Giovanni

Ci sono anziani e  persone semplici che danno ogni giorno il loro contributo. Ma ci sono anche giovani e professionisti che dedicano ogni minuto del loro tempo libero a chi ne ha veramente bisogno. Ci sono giovani che insegnano come sia possibile fare del bene in maniera diversa, di come talvolta un modello di comportamento possa bastare, da solo, a sensibilizzare il prossimo nei confronti di chi soffre. Perchè aiutare non è soltanto affidare al denaro il compito di alleviare i dolori che, spesso, hanno solo bisogno di essere ascoltati: aiutare significa anche esporsi in prima persona rinunciando talvolta una parte del proprio tempo  per offrirlo a chi ne ha molto più bisogno. Piccoli gesti quotidiani non si raccontano a parole, ma attraverso l’impegno costante e individuale di una società dove la solidarietà altro non è che un riflesso di un dato antropologico che gli esseri sociali portano nel loro codice genetico. Essere buono allora appare come un vero bisogno fisiologico, e il buon esempio si trasforma in un atto per comunicare con gli altri, declinando in una transazione commerciale, una specie di scambio tra committenti quello che potrebbe essere il relazionarsi con Dio. Perchè la bontà è pur sempre  in relazione con un essere superiore.

Elena Lasagna

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 03/11/2011

CHE  COSA DIRESTI a un GIOVANE che VORREBBE

INTRAPRENDERE  la CARRIERA  nel MONDO

della MODA?

Giancarlo

Io credo che sia fondamentale seguire il proprio obiettivo con determinazione. Mettendo a frutto la competenza tecnica e gli input verso una continua ricerca, su materiali e forme che i giovani possono ricavare non solo dall’incontro con tutte le realtà che operano nel settore della moda, ma andare avanti oltre le possibilità che ci si impone. Per le persone che hanno un potenziale creativo disposte a mettersi in gioco c’è comunque spazio. Il consumatore consapevole delle sue possibilità è sempre alla ricerca di prodotti con una connotazione di unicità. Credere in ciò che si fa, sperimentare le proprie idee con entusiasmo, passione e determinazione.

A volte però la genialità anche se necessaria non è di per sé unica garanzia di sicuro successo se non la si impiega nella maniera giusta. Quello che conta nella costruzione di uno stile è la somma delle differenze stabilite tra gli altri e se stessi. Poichè geneticamente ognuno di noi è unico, sembra logico, che questa diversità intrinseca si manifesti, anche nell’apparenza. Segnalare la propria personalità attraverso il look è, oltre che, forse, l’unica forma innocua di narcisismo, una scappatoia per uscire dalla tetra banalità e quindi in alcuni  casi è sufficiente anche un dettaglio per riuscire nell’opera.

Elena  Lasagna

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09/11/2011

Se fossi certa che otterrai una risposta sincera a dieci domande, a dieci persone diverse, a chi le porresti e che cosa chiederesti?

Alessandro

Bella domanda! Cercherei di fare del bene chiedendo ai presunti assassini di confessare. Vorrei alleggerire le pene di quei genitori, perchè nessuno  possa più calpestare di volta in volta le loro ferite, che oltre alla pena di non avere più i loro figli devono anche subire l’angoscia di non vedere puniti i colpevoli.

Elena  Lasagna